[Nonviolenza] La domenica della nonviolenza. 393



 

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 393 del 16 ottobre 2016

 

In questo numero:

1. A Firenze il 29 ottobre la prima "Giornata nazionale di studio sugli effetti sanitari e ambientali del trasporto aereo"

2. 4 novembre 2016: non festa, ma lutto. A Trento gli "Stati generali della Difesa civile non armata e nonviolenta". Ogni vittima ha il volto di Abele

3. Verso la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" del 25 novembre

4. Un appello nonviolento per il 4 dicembre: Un parlamento eletto dal popolo, uno stato di diritto, una democrazia costituzionale. Al referendum votiamo No al golpe

5. Bob Dylan: Soffia nel vento

6. Bob Dylan: Padroni della guerra

7. Bob Dylan: Una dura pioggia cadra'

8. Bob Dylan: I tempi stanno cambiando

9. Bob Dylan: Con Dio dalla nostra parte

10. Gustavo Zagrebelsky: Referendum, tempo di oligarchie e di chiarimenti

11. Carogno Mozzarecchi: Er president'ha ddetto: O ssi' o a ccasa

12. Carogno Mozzarecchi: Famola corta, sori buggiaroni

 

1. INCONTRI. A FIRENZE IL 29 OTTOBRE LA PRIMA "GIORNATA NAZIONALE DI STUDIO SUGLI EFFETTI SANITARI E AMBIENTALI DEL TRASPORTO AEREO"

[Dall'Associazione Italiana Medici per l'Ambiente - Isde Italia riceviamo e diffondiamo]

 

Prima Giornata nazionale di studio sugli effetti sanitari e ambientali del trasporto aereo (Firenze, sabato 29 ottobre 2016)

L'Associazione Italiana Medici per l'Ambiente - Isde Italia promuove per sabato 29 ottobre 2016 a Firenze la prima Giornata nazionale di studio sugli effetti sanitari e ambientali del trasporto aereo.

La giornata di studio sara' occasione anche per individuare e consolidare  strategie  comuni di azione finalizzate ad impedire l'apertura di nuove strutture aeroportuali, ad impedire l'ampliamento di quelle gia' esistenti e per la riduzione e razionalizzazione del trasporto aereo.

Responsabile dell'iniziativa e' la dottoressa Antonella Litta, referente nazionale e coordinatrice del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute" dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde.

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Di seguito il programma della giornata di studio:

Ore 9.30: Iscrizione e registrazione

Ore 9.45: Saluti e introduzione ai lavori - Dr. Roberto Romizi, Presidente ISDE Italia

Ore 10.00: "Inquinamento ambientale, attivita' umane e cambiamento climatico: le responsabilita' anche del settore aereo" - Prof. Gianni Tamino, Isde Italia

Ore 10.45: "Inquinamento ambientale e salute in eta' prenatale e pediatrica" - Dr. Massimo Generoso, Presidente Isde Firenze

Ore 11.15: Coffe-break

Ore 11.30: "Danno a salute e ambiente da trasporto aereo, le evidenze scientifiche a sostegno delle istanze dei cittadini e dei comitati in Italia e in  Europa" - Dr. Antonella Litta, Isde Italia

Ore 12.15: "Le emissioni degli aeromobili: composizione, quantitativi e misurazione degli inquinanti prodotti" - Ing. Giuseppina Ranalli

Ore 13.00: Pausa pranzo

Ore 14.00: Esperienze  territoriali  a confronto tra i rappresentanti dei comitati italiani

Ore 14.45: "Citta' sempre piu' rumorose: misurazioni dell'inquinamento acustico e normativa vigente" - Prof. ing. Sergio Luzzi

Ore 15.15: "Strumenti legali ed azioni nelle vertenze di opposizione alla costruzione di nuove strutture aeroportuali e all'ampliamento di quelle gia' esistenti nel quadro generale dello strapotere della finanza internazionale" - Prof. Paolo Maddalena, magistrato, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale

Ore 16.00: Domande e interventi di approfondimento

Ore 16.30: Approvazione  del documento da inviare alle Istituzioni italiane a sostegno della richiesta di riduzione e razionalizzazione del trasporto aereo in Italia

Ore 17.00: Chiusura dei lavori e rilascio attestati

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L'iniziativa si svolgera' a Campi Bisenzio (Firenze) presso l'Hotel 500, via Tomerello n.1 (www.hotel500firenze.com), ove per chi ne avesse necessita' sara' possibile anche pernottare.

Per le adesioni ed iscrizioni si prega contattare Nadia Conti, responsabile della segreteria organizzativa: tel. 3358162370, e-mail:  n.conti at hotmail.it

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Associazione Medici per l'Ambiente - Isde Italia, ia della Fioraia 17/19, 52100 Arezzo, Tel. 0575-222560575-22256, Fax 0575-28676, Web www.isde.it, E-mail mailto:isde at ats.it, Facebook https://www.facebook.com/isdeitalia, Twitter @ISDEItalia

 

2. APPELLI. 4 NOVEMBRE 2016: NON FESTA, MA LUTTO. A TRENTO GLI "STATI GENERALI DELLA DIFESA CIVILE NON ARMATA E NONVIOLENTA". OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

 

4 novembre 2016: non festa, ma lutto

Cento anni dopo: basta guerre

Un'altra difesa e' possibile

A Trento gli "Stati generali della Difesa civile non armata e nonviolenta"

Il Movimento Nonviolento, PeaceLink, il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo e l'Associazione Antimafie Rita Atria lanciano per il 4 novembre l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele", affinche' in ogni citta' si svolgano commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre.

Ogni vittima ha il volto di Abele

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze. Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Oltre cento anni dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, mentre e' tragicamente in corso la "terza guerra mondiale a pezzi", e' ora di dire basta.

Per questo sosteniamo la campagna "Un'altra difesa e' possibile" che ha depositato in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare per l'istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta.

Obiettivo della campagna e' quello di organizzare la difesa civile, non armata e nonviolenta - ossia la difesa della Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati; la preparazione di mezzi e strumenti non armati di intervento nelle controversie internazionali; la difesa dell'integrita' della vita, dei beni e dell'ambiente dai danni che derivano dalle calamita' naturali, dal consumo di territorio e dalla cattiva gestione dei beni comuni - anziche' finanziare cacciabombardieri, sommergibili, portaerei e missioni di guerra, che lasciano il Paese indifeso dalle vere minacce che lo colpiscono e lo rendono invece minaccioso agli occhi del mondo. La Campagna vuole aprire un confronto pubblico per ridefinire i concetti di difesa, sicurezza, minaccia, dando centralita' alla Costituzione che "ripudia la guerra" (art. 11), afferma la difesa dei diritti di cittadinanza ed affida ad ogni cittadino il "sacro dovere della difesa della patria" (art. 52).

Il 4 e 5 novembre a Trento i promotori della campagna "Un'altra difesa e' possibile" e il Forum Trentino per la Pace e i diritti umani hanno convocato gli "Stati generali della Difesa civile non armata e nonviolenta", un primo passo per coordinare e creare un confronto tra i diversi soggetti che gia' ora agiscono nel settore della difesa civile: le istituzioni preposte alla Difesa, alla Protezione civile, al Servizio Civile Nazionale, la ricerca sulla risoluzione nonviolenta dei conflitti, il Terzo Settore e le organizzazioni non governative che lavorano per la pace e il disarmo.

Tutti coloro che non potranno essere con noi fisicamente a Trento, si uniscano idealmente in una sorta di staffetta civile tra commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, ribadendo che il 4 novembre e' giorno di lutto e non di festa per la partecipazione all'inutile strage della prima guerra mondiale. Ovunque sia possibile, in ogni piazza d'Italia. Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente. Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire. Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio. Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

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Per informazioni sulla campagna "Un'altra difesa e' possibile"

vai al sito www.difesacivilenonviolenta.org

Segreteria della Campagna c/o il Movimento Nonviolento

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A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa. Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni. Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

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Movimento Nonviolento

per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803

e-mail:an at nonviolenti.org, siti: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it

PeaceLink

per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo

per contatti: e-mail: nbawac at tin.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Associazione Antimafie Rita Atria

per contatti: e-mail: abruzzo at ritaatria.it, sito: www.ritaatria.it

 

3. REPETITA IUVANT. VERSO LA "GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE" DEL 25 NOVEMBRE

 

Si svolge il 25 novembre la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".

Ovunque si realizzino iniziative.

Ovunque si contrasti la violenza maschilista e patriarcale.

Ovunque si sostengano i centri antiviolenza delle donne.

Ovunque si educhi e si lotti per sconfiggere la violenza maschilista e patriarcale, prima radice di tutte le altre violenze.

 

4. REPETITA IUVANT. UN APPELLO NONVIOLENTO PER Il 4 DICEMBRE: UN PARLAMENTO ELETTO DAL POPOLO, UNO STATO DI DIRITTO, UNA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE. AL REFERENDUM VOTIAMO NO AL GOLPE

 

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

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Il Parlamento, l'istituzione democratica che fa le leggi, deve essere eletto dal popolo, e deve rappresentare tutti i cittadini con criterio proporzionale.

Ma con la sua riforma costituzionale il governo vorrebbe ridurre il senato a una comitiva in gita aziendale, e con la sua legge elettorale (il cosiddetto Italicum) vorrebbe consentire a un solo partito di prendersi la maggioranza assoluta dei membri della camera dei deputati anche se ha il consenso di una risibile minoranza degli elettori, e con il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della legge elettorale il governo, che e' gia' detentore del potere esecutivo, vorrebbe appropriarsi di fatto anche del potere legislativo, rompendo cosi' quella separazione e quell'equilibrio dei poteri che e' la base dello stato di diritto.

Se prevalessero le riforme volute dal governo sarebbe massacrata la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, sarebbe rovesciata la democrazia, sarebbe negata la separazione dei poteri e quindi lo stato di diritto.

*

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

 

5. TESTI. BOB DYLAN: SOFFIA NEL VENTO

[Riproponiamo ancora una volta questi testi. Non occorre presentare Bob Dylan, ne' queste canzoni: non c'e' persona impegnata per la pace e i diritti umani che non le abbia, se non cantate, almeno ascoltate. Blowin' in the wind, Masters of war e A hard rain's a-gonna fall sono nell'album "The freewheelin' Bob Dylan" (1963); The times they are a-changin' e With God on our side sono nell'album "The times they are a-changin'" (1964). Le traduzioni che proponiamo sono quelle di Stefano Rizzo in Bob Dylan, Blues, ballate e canzoni, Newton Compton, Roma 1972]

 

Quante strade deve percorrere un uomo

prima di poterlo chiamare un uomo

e quanti mari deve navigare una bianca colomba

prima di dormire sulla sabbia

e quante volte debbono volare le palle di cannone

prima di essere proibite per sempre

la risposta amico soffia nel vento

la risposta soffia nel vento

 

E quanti anni puo' una montagna esistere

prima di essere spazzata verso il mare

e quanti anni possono gli uomini esistere

prima di essere lasciati liberi

e quante volte puo' un uomo volgere il capo

e fare finta di non vedere

la risposta amico soffia nel vento

a risposta soffia nel vento

 

E quante volte deve un uomo guardare in alto

prima di poter vedere il cielo

e quanti orecchi deve un uomo avere

prima di poter sentire gli altri che piangono

e quanti morti ci vorranno prima che lui sappia

che troppi sono morti

la risposta amico soffia nel vento

la risposta soffia nel vento

 

6. TESTI. BOB DYLAN: PADRONI DELLA GUERRA

 

Venite padroni della guerra

voi che costruite i grossi cannoni

voi che costruite gli aeroplani di morte

voi che costruite tutte le bombe

voi che vi nascondete dietro i muri

voi che vi nascondete dietro le scrivanie

voglio solo che sappiate

che posso vedere attraverso le vostre maschere

 

Voi che non avete mai fatto nulla

se non costruire per distruggere

voi giocate con il mio mondo

come se fosse il vostro piccolo giocattolo

voi mettete un fucile nella mia mano

e vi nascondete dai miei occhi

e vi voltate e correte lontano

quando volano le veloci pallottole

 

Come Giuda dei tempi antichi

voi mentite ed ingannate

una guerra mondiale puo' essere vinta

voi volete che io creda

ma io vedo attraverso i vostri occhi

e vedo attraverso il vostro cervello

come vedo attraverso l'acqua

che scorre giu' nella fogna

 

Voi caricate le armi

che altri dovranno sparare

e poi vi sedete e guardate

mentre il conto dei morti sale

voi vi nascondete nei vostri palazzi

mentre il sangue dei giovani

scorre dai loro corpi

e viene sepolto nel fango

 

Avete causato la peggior paura

che mai possa spargersi

paura di portare figli

in questo mondo

poiche' minacciate il mio bambino

non nato e senza nome

voi non valete il sangue

che scorre nelle vostre vene

 

Che cosa so io

per parlare quando non e' il mio turno

direte che sono giovane

direte che non so abbastanza

ma c'e' una cosa che so

anche se sono piu' giovane di voi

che perfino Gesu' non perdonerebbe

quello che fate

 

Voglio farvi una domanda

il vostro denaro vale cosi' tanto

vi comprera' il perdono

pensate che potrebbe

io penso che scoprirete

quando la morte esigera' il pedaggio

che tutti i soldi che avete accumulato

non serviranno a ricomprarvi l'anima

 

E spero che moriate

e che la vostra morte venga presto

seguiro' la vostra bara

un pallido pomeriggio

e guardero' mentre vi calano

giu' nella fossa

e staro' sulla vostra tomba

finche' non saro' sicuro che siete morti

 

7. TESTI. BOB DYLAN: UNA DURA PIOGGIA CADRA'

 

E dove sei stato

figlio dagli occhi azzurri

dove sei stato

dolce mio figlio

ho inciampato nel fianco

di dodici montagne nebbiose

ho camminato e strisciato

su sei strade contorte

ho camminato nel mezzo

di sette tristi foreste

sono stato davanti

dodici oceani morti

sono stato diecimila miglia

nella bocca di un cimitero

e una dura dura

dura pioggia cadra'

 

E cosa hai visto

figlio dagli occhi azzurri

cosa hai visto

dolce mio figlio

ho visto un neonato

e bianchi lupi lo circondavano

ho visto una strada di diamanti

e nessuno vi camminava

ho visto un ramo nero

e il sangue ne gocciolava

ho visto una stanza piena di uomini

e i loro martelli sanguinavano

ho visto una scala bianca

tutta coperta di acqua

ho visto diecimila che parlavano

e le loro parole erano un balbettio

ho visto fucili e spade affilate

nelle mani di bambini

e una dura dura

dura pioggia cadra'

 

E cosa hai sentito

figlio dagli occhi azzurri

cosa hai sentito

dolce mio figlio

ho sentito il fragore di un tuono

e il suo rombo era un avvertimento

ho sentito il fragore di un'onda

che potrebbe sommergere tutto il mondo

ho sentito cento tamburini

e le loro mani erano in fiamme

ho sentito diecimila bisbigliare

e nessuno ascoltare

ho sentito un uomo morire di fame

ho sentito molti altri che ridevano

ho sentito la canzone di un poeta

che e' morto nella strada

ho sentito il suono di un pagliaccio

che piangeva nel cortile

e una dura dura

dura pioggia cadra'

 

E cosa hai incontrato

figlio dagli occhi azzurri

chi hai incontrato

dolce mio figlio

ho incontrato un bambino

vicino a un cavallino morto

ho incontrato un uomo bianco

che camminava con un cane nero

ho incontrato una giovane donna

il suo corpo era in fiamme

ho incontrato una bambina

mi ha dato un arcobaleno

ho incontrato un uomo

che era ferito in amore

ho incontrato un altro uomo

che era ferito in odio

e una dura dura

dura pioggia cadra'

 

E cosa farai adesso

figlio dagli occhi azzurri

cosa farai adesso

dolce mio figlio

tornero' la' fuori

prima che la pioggia cominci a cadere

camminero' nel profondo

della piu' profonda nera foresta

dove molti sono gli uomini

e vuote sono le loro mani

dove pallottole di veleno

contaminano le loro acque

dove la casa nella valle

e' una sporca e fredda prigione

e la faccia del boia

e' sempre ben nascosta

dove la fame e' brutta

dove le anime sono dimenticate

dove nero e' il colore

dove zero e' il numero

e lo diro' e lo ripetero'

e lo pensero' e lo respirero'

e riflettero' dalle montagne

cosi' che tutte le anime lo vedano

poi staro' in piedi sull'oceano

fino a quando comincero' ad affondare

ma sapro' la mia canzone bene

prima di cominciare a cantare

e una dura dura

dura pioggia cadra'

 

8. TESTI. BOB DYLAN: I TEMPI STANNO CAMBIANDO

 

Venite intorno a me voi tutti

ovunque vagate

e ammettete che le acque

intorno a voi sono salite

e accettate che presto

sarete inzuppati fino all'osso

se per voi il tempo

ha qualche valore

allora e' tempo di cominciare a nuotare

o affonderete come pietre

perche' i tempi stanno cambiando

 

Venite scrittori e critici

che profetizzate con le vostre penne

e tenete gli occhi bene aperti

non vi sara' data un'altra scelta

e non parlate troppo presto

perche' la ruota sta ancora girando

e nessuno puo' dire

chi sara' designato

il perdente di adesso

sara' domani il vincente

perche' i tempi stanno cambiando

 

Venite senatori e deputati

ascoltate vi prego il richiamo

non vi fermate sulla soglia

non bloccate l'ingresso

perche' colui ci rimettera'

che ha cercato di rallentare

c'e' una battaglia

fuori che infuria

e presto scuotera' le vostre finestre

e fara' tremare i vostri muri

perche' i tempi stanno cambiando

 

Venite madri e padri

da tutto il paese

e non criticate

quello che non potete capire

i vostri figli e le vostre figlie

non li potete comandare

la vostra vecchia strada

sta rapidamente invecchiando

andatevene vi prego dalla nuova

se non potete anche voi dare una mano

perche' i tempi stanno cambiando

 

La linea e' tracciata

la maledizione scagliata

l'uomo lento di adesso

sara' il piu' veloce domani

cosi' il presente di adesso

sara' passato domani

l'ordine sta rapidamente

scomparendo

e il primo di adesso

sara' l'ultimo domani

perche' i tempi stanno cambiando

 

9. TESTI. BOB DYLAN: CON DIO DALLA NOSTRA PARTE

 

Il mio nome non conta

e la mia eta' nemmeno

il paese da cui vengo

e' chiamato il midwest

la' sono cresciuto e ho imparato

a obbedire alle leggi

e che il paese in cui vivo

ha Dio dalla sua parte

 

I libri di storia lo dicono

e lo dicono cosi' bene

la cavalleria caricava

e gli indiani cadevano

la cavalleria caricava

e gli indiani morivano

perche' il paese era giovane

con Dio dalla sua parte

 

La guerra ispano-americana

ha fatto il suo tempo

e anche la guerra civile

fu presto messa da parte

e i nomi degli eroi

li ho imparati a memoria

con i fucili in mano

e Dio dalla loro parte

 

La prima guerra mondiale

e' venuta ed e' andata

i motivi per combattere

non li ho mai capiti

ma ho imparato ad accettarla

ad accettarla con fierezza

perche' non si contano i morti quando

hai Dio dalla tua parte

 

La seconda guerra mondiale

finalmente fini'

abbiamo perdonato i tedeschi

e poi siamo diventati amici

anche se hanno assassinato sei milioni

nei forni li hanno bruciati

anche i tedeschi adesso hanno

Dio dalla loro parte

 

Ho imparato a odiare i russi

per tutta la mia vita

se un'altra guerra viene

e' loro che dobbiamo combattere

odiarli e temerli

correre a nasconderci

e accettare tutto coraggiosamente

con Dio dalla mia parte

 

ma ora abbiamo armi

di polvere chimica

se siamo costretti a usarle

allora usarle dovremo

qualcuno premera' il bottone

e il mondo intero saltera'

ma non bisogna mai fare domande

quando si ha Dio dalla propria parte

 

Per molte tristi ore

ho pensato a questo

che Gesu' Cristo fu

tradito da un bacio

ma io non posso pensare per voi

e voi soli dovrete giudicare

se Giuda iscariota

aveva Dio dalla sua parte

 

Adesso me ne debbo andare

sono stanco sfinito

la confusione che provo

non c'e' lingua che la possa dire

le parole mi riempiono la testa

e cadono sul pavimento

se Dio e' dalla nostra parte

impedira' la prossima guerra

 

10. RIFLESSIONE. GUSTAVO ZAGREBELSKY: REFERENDUM, TEMPO DI OLIGARCHIE E DI CHIARIMENTI

[Dal quotidiano "La Repubblica" del 12 ottobre 2016 riprendiamo il seguente articolo di Gustavo Zagrebelsky dal titolo "Referendum, tempo di oligarchie e di chiarimenti: Zagrebelsky risponde a Scalfari" e il sommario "La democrazia e' lotta per la democrazia e non e' la classe dei privilegiati quella che puo' condurla. Riflessioni che hanno a che vedere con i contenuti di questa riforma? Si', e molto da vicino".

Gustavo Zagrebelsky, illustre giurista, presidente emerito della Corte costituzionale, e' il principale portavoce del comitato per il No al referendum]

 

L'oligarchia e' la sola forma di democrazia, ha sostenuto Eugenio Scalfari nei suoi due ultimi editoriali su questo giornale. Ha precisato che le democrazie, di fatto, sono sempre guidate da pochi e quindi altro non sono che oligarchie. Non ci sarebbero alternative: la democrazia diretta puo' valere solo per questioni circoscritte in momenti particolari, ma per governare e' totalmente inadatta. O meglio: un'alternativa ci sarebbe, ed e' la dittatura. Quindi - questa la conclusione che traggo io, credo non arbitrariamente, dalle proposizioni che precedono - la questione non e' democrazia o oligarchia, ma oligarchia o dittatura. Poiche', pero', la dittatura e' anch'essa un'oligarchia, anzi ne e' evidentemente la forma estrema, si dovrebbe concludere che la differenza rispetto alla democrazia non e' di sostanza.

Tutti i governi sono sempre e solo oligarchie piu' o meno ristrette e inamovibili; cambia solo la forma, democratica o dittatoriale. Nell'ultima frase del secondo editoriale, Scalfari m'invita cortesemente a riflettere sulle sue tesi, cosa da farsi comunque perche' la questione posta e' interessante e sommamente importante. Se fosse come detto sopra, dovremmo concludere che l'articolo 1 della Costituzione ("L'Italia e' una repubblica democratica"; "la sovranita' appartiene al popolo") e' frutto di un abbaglio, che i Costituenti non sapevano quel che volevano, che hanno scritto una cosa per un'altra. Ed ecco le riflessioni.

Se avessimo a che fare con una questione solo numerica, Scalfari avrebbe ragione. Se distinguiamo le forme di governo a seconda del numero dei governanti (tanti, pochi, uno: democrazia, oligarchia, monarchia) e' chiaro che, in fatto, la prima e la terza sono solo ipotesi astratte. Troviamo sempre e solo oligarchie del piu' vario tipo, piu' o meno ampie, strutturate, gerarchizzate e centralizzate, talora in conflitto tra loro, ma sempre e solo oligarchie. Non c'e' bisogno di chissa' quali citazioni o ragionamenti. Basta la storia a mostrare che la democrazia come pieno autogoverno dei popoli non è mai esistita se non in alcuni suoi "momenti di gloria", ad esempio l'inizio degli eventi rivoluzionari della Francia di fine '700, finiti nella dittatura del terrore, o i due mesi della Comune parigina nel 1871, finita in un bagno di sangue. Dappertutto vediamo all'opera quella che e' stata definita la "legge ferrea dell'oligarchia": i grandi numeri della democrazia, una volta conquistata l'uguaglianza, se non vengono spenti brutalmente, evolvono rapidamente verso i piccoli numeri delle cerchie ristrette del potere, cioe' verso gruppi dirigenti specializzati, burocratizzati e separati. Ogni governo realmente democratico non e' che una fugace meteora. In quanto autogoverno dei molti, fatalmente si spegne molto presto.

Tuttavia, la questione non e' solo quantitativa. Anzi, non riguarda principalmente il numero, ma il chi e il come governa. Gli Antichi, con la brutale chiarezza che noi, nei nostri sofisticati discorsi, abbiamo perduto, dicevano semplicemente che l'oligarchia e' un regime dei ricchi, contrapposto alla democrazia, il regime dei poveri: i ricchi, cioe' i privilegiati, i potenti, coloro che stanno al vertice della scala sociale contro il popolo minuto.

In questa visione, i numeri perdono d'importanza: e' solo una circostanza normale, ma non essenziale, che "la gente" sia piu' numerosa dei "signori", ma i concetti non cambierebbero (dice Aristotele) se accadesse il contrario, se cioe' i ricchi fossero piu' numerosi dei poveri. Si puo' parlare di oligarchia in modo neutro: governo dei pochi. Ma, per lo piu', fin dall'antichita', alla parola e' collegato un giudizio negativo: gli oligarchi non solo sono pochi, ma sono anche coloro che usano il potere che hanno acquisito per i propri fini egoistici, dimenticandosi dei molti. L'oligarchia e' quindi una forma di governo da sempre considerata cattiva; cosi' cattiva che deve celarsi agli occhi dei piu' e nascondersi nel segreto. Questa e' una sua caratteristica tipica: la dissimulazione. Anzi, questa esigenza e' massima per le oligarchie che proliferano a partire dalla democrazia. Gli oligarchi devono occultare le proprie azioni e gli interessi particolari che li muovono. Non solo. Devono esibire una realta' diversa, fittizia, artefatta, costruita con discorsi propagandistici, blandizie, regalie e spettacoli. Devono promuovere quelle politiche che, oggi, chiamiamo populiste. Occorre convincere i molti che i pochi non operano alle loro spalle, ma per il loro bene. Cosi', l'oligarchia e' il regime della menzogna, della simulazione. Se e' cosi', se cioe' non ne facciamo solo una questione di numeri ma anche di attributi dei governanti e di opacita' nell'esercizio del potere, l'oligarchia, anche secondo il sentire comune, non solo e' diversa dalla democrazia, ma le e' radicalmente nemica. Aveva, dunque, ragione Norberto Bobbio quando denunciava tra le contraddizioni della democrazia il "persistere delle oligarchie".

Se ci guardiamo attorno, potremmo dire: non solo persistere, ma rafforzarsi, estendersi "globalizzandosi" e velarsi in reti di relazioni d'interesse politico-finanziario, non prive di connessioni malavitose protette dal segreto, sempre piu' complicate e sempre meno decifrabili. Se, per un momento, potessimo sollevare il velo e guardare la nuda realta', quale spettacolo ci toccherebbe di vedere?

Annodiamo i fili: abbiamo visto che la democrazia dei grandi numeri genera inevitabilmente oligarchie e che le oligarchie sono nemiche della democrazia. Dovremmo dire allora, realisticamente, che la democrazia e' il regime dell'ipocrisia e del mimetismo, un regime che produce e nutre il suo nemico: il condannato che collabora all'esecuzione della sua condanna. Poveri e ingenui i democratici che in buona fede credono nelle idee che professano!

C'e' del vero in questa visione disincantata della democrazia come regime della disponibilita' nei confronti di chi vuole approfittarne per i propri scopi. La storia insegna. Ma non ci si deve fermare qui. Una legge generale dei discorsi politici e' questa: il significato di tutte le loro parole (liberta', giustizia, uguaglianza, ecc.) e' ambiguo e duplice, dipende dal punto di vista. Per coloro che stanno in cima alla piramide sociale, le parole della politica significano legittimazione dell'establishment; per coloro che stanno in fondo, significa il contrario, cioe' possibilita' di controllo, contestazione e partecipazione. Anche per "democrazia" e' cosi'. Dal punto di vista degli esclusi dal governo, la democrazia non e' una meta raggiunta, un assetto politico consolidato, una situazione statica. La democrazia e' conflitto. Quando il conflitto cessa di esistere, quello e' il momento delle oligarchie. In sintesi, la democrazia e' lotta per la democrazia e non sono certo coloro che stanno nella cerchia dei privilegiati quelli che la conducono. Essi, anzi, sono gli antagonisti di quanti della democrazia hanno bisogno, cioe' gli antagonisti degli esclusi che reclamano il diritto di essere ammessi a partecipare alle decisioni politiche, il diritto di contare almeno qualcosa.

Le costituzioni democratiche sono quelle aperte a questo genere di conflitto, quelle che lo prevedono come humus della vita civile e lo regolano, riconoscendo diritti e apprestando procedimenti utili per indirizzarlo verso esiti costruttivi e per evitare quelli distruttivi. In questo senso deve interpretarsi la democrazia dell'articolo 1 della Costituzione, in connessione con molti altri, a incominciare dall'articolo 3, la' dove parla di riforme finalizzate alla liberta', all'uguaglianza e alla giustizia sociale.

Queste riflessioni, a commento delle convinzioni manifestate da Eugenio Scalfari, sono state occasionate da una discussione sulla riforma costituzionale che, probabilmente, sara' presto sottoposta a referendum popolare. Hanno a che vedere con i contenuti di questa riforma? Hanno a che vedere, e molto da vicino.

 

11. VOX POPULI. CAROGNO MOZZARECCHI: ER PRESIDENT'HA DDETTO: O SSI' O A CCASA

 

Er president'ha ddetto: O ssi' o a ccasa,

o mme date raggione o mme ne vo.

Poi se n'e' 'ccorto 'r sor mastro cerasa

d'ave' convint'a tutte a vvota' nno.

 

E appresso la ministra ggiu' 'na spasa

de trombonate e 'nzurti e quipproquo

che a daje retta a uno je se 'ntasa

lo stommico e la zzucca doppo 'n po'.

 

E nnue poracce e ppure sempriciotte

emo capito solo che 'sta ggente

ce vonno bidona' pure stavorta

 

co' 'ste moine qui da gattamorta

e cco' la scusa che 'gni cosa e' urgente

a lloro la cuccagna e a nnue le bbotte.

 

12. VOX POPULI. CAROGNO MOZZARECCHI: FAMOLA CORTA, SORI BUGGIARONI

 

Famola corta, sori buggiaroni

e' vvero o nun e' vvero che 'l governo

ha ddetto ch'emo rotto li cojoni

a sta' a discute tutto 'n sempiterno?

 

E' vvero o nno che li sori padroni

se so' stufati a sopporta' 'st'inferno

'ndo' pure noi che semo pezzentoni

volemo da vota' pure d'inverno?

 

E allora se so' ffatte 'sta riforma

che ddice che comanneno esse sole

e ppe' cchi nun ce sta' ciade' la norma

 

de stasse zitte pure se je dole

e 'gni cinqu'anni tanto pe' la forma

d'anna' a vvota' che artro nun ze pole.

 

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 393 del 16 ottobre 2016

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