[Nonviolenza] Telegrammi. 2502



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2502 del 15 ottobre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: L'Italia non assecondi i criminali della Nato nell'aggressione alla Russia

2. Alcuni testi del mese di gennaio 2014 (parte prima)

3. In memoria di Simon Wiesenthal

4. Una lettera aperta alla Presidente della Camera dei Deputati

5. "La vecchiaia, la morte, la solidarieta' umana". Un incontro di riflessione a Viterbo

6. Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi" aderisce ai tre appelli contro il razzismo

7. Un lutto

8. Pippo Fava

9. In ricordo di Lanza del Vasto

10. Per Pippo Fava

11. "Opporsi al femminicidio". Un incontro di riflessione a Viterbo

12. Giovanni Battista Ambrosini

13. E' deceduto Giovanni Battista Ambrosini, artista, uomo di scienza e sapienza, difensore dell'ambiente e dei diritti umani

14. In memoria di Giovanni Battista Ambrosini

15. Le nostre condoglianze per la scomparsa di Giovanni Battista Ambrosini

16. Augusto Graziani

17. Per il centenario della nascita di Federico Caffe'

18. Per Eliseo Milani

19. "Il dovere dell'ospitalita' nei poemi omerici". Un incontro di studio a Viterbo

20. L'associazione "Respirare" esprime le sue condoglianze ai familiari di Giovanni Battista Ambrosini

21. Norberto Bobbio

22. Giorgio La Pira

23. L'ultimo saluto della citta' di Viterbo a Giovanni Battista Ambrosini

24. In memoria di Franca Ongaro Basaglia

25. Ricordato Albert Schweitzer a Viterbo

26. Per il centenario di Etty Hillesum

27. Nel ricordo di Martin Luther King

28. Segnalazioni librarie

29. La "Carta" del Movimento Nonviolento

30. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: L'ITALIA NON ASSECONDI I CRIMINALI DELLA NATO NELL'AGGRESSIONE ALLA RUSSIA

 

La scellerata decisione di dispiegare militari italiani in Lettonia al confine con la Russia, imposta dalla Nato ed accettata supinamente dal governo italiano, costituisce una criminale follia: non solo non ha affatto fini lecitamente difensivi (posto che vi sia ancora qualcuno cosi' stolido da credere che l'escalation bellica possa essere "difensiva" di alcunche'), ma si configura esplicitamente come una bellicosa minaccia e come un passo ulteriore verso la guerra di aggressione contro la Russia che i  vertici della Nato al servizio dell'imperialismo americano, fingendo di essere immemori degli esiti delle aggressioni di Napoleone e di Hitler, fingendo di ignorare quali possano essere gli esiti di una nuova guerra in Europa, fingendo di non prevedere il pericolo immane di un conflitto atomico, stanno da tempo preparando.

La Nato e' da lungo tempo divenuta l'esatto contrario di un'alleanza difensiva, se mai realmente lo sia stata: e' ormai inequivocabilmente la piu' pericolosa organizzazione internazionale terrorista e stragista che mira senza esitazioni a provocare una guerra in Europa i cui esiti e' facile prevedere come apocalittici per l'intera umanita'.

Occorre sciogliere la Nato e processarne i dirigenti dinanzi a una corte di giustizia internazionale per crimini di guerra e crimini contro l'umanita'.

In Europa e nel mondo e' indispensabile e urgente una politica di pace con mezzi di pace, una politica rigorosamente nonviolenta, una politica che abbia a suo fondamento l'opposizione a tutte le guerre e a tutte le uccisioni, il rispetto e la difesa di tutte - tutte - le vite umane e della biosfera casa comune dell'umanita'.

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L'Italia rispetti finalmente l'articolo 11 della sua Costituzione che "ripudia la guerra", e ne realizzi le evidenti implicazioni e conseguenze: che sono la smilitarizzazione e il disarmo, e l'avvio della Difesa popolare nonviolenta e dei Corpi civili di pace.

L'Italia non si presti piu' a dispiegare militari agli ordini della Nato ne' in Lettonia ne' altrove.

L'Italia promuova lo scioglimento della Nato prima che la Nato provochi la catastrofe dell'umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita'.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI GENNAIO 2014 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di gennaio 2014.

 

3. IN MEMORIA DI SIMON WIESENTHAL

 

Nel pomeriggio di martedi' 31 dicembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolto un incontro di riflessione in memoria di Simon Wiesenthal, nato il 31 dicembre 1908 e deceduto il 20 settembre 2005.

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Simon Wiesenthal (1908-2005), sopravvissuto a Mauthausen, ha dedicato la sua vita all'impegno per rendere giustizia alle vittime della Shoah ed a tenerne viva la memoria; alla ricerca degli assassini affinche' fossero consegnati alla giustizia e processati per i loro crimini; all'impegno vigile e costante, limpido e tenace, affinche' non si riproducano mai piu' le condizioni che favoriscano i perpetratori dell'orrore.

Tra le opere di Simon Wiesenthal: Giustizia, non vendetta, Mondadori, Milano 1989.

Tra le opere su Simon Wiesenthal: Alan Levy, Il cacciatore di nazisti. Vita di Simon Wiesenthal, Mondadori, Milano 2007, 2008.

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Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha evidenziato la necessita' di mantenere viva la memoria della Shoah e di proseguire la lotta contro la violenza razzista e fascista, contro ogni totalitarismo, contro ogni uccisione, persecuzione, violenza; la necessita' di proseguire nell'impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani: vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte in eguaglianza e pienezza di diritti.

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Le persone partecipanti all'incontro, confermando l'impegno contro il razzismo, hanno espresso ancora una volta piena condivisione dell'appello al Presidente dei Consiglio dei Ministri che di seguito si riporta:

Egregio signore,

i campi di concentramento costituiscono o no un crimine contro l'umanita'? Eppure in Italia vi sono campi di concentramento.

Le deportazioni di perseguitati, riconsegnati nelle mani dei persecutori cui erano sfuggiti, costituiscono o no un crimine contro l'umanita'? Eppure l'Italia attua queste deportazioni.

La riduzione in schiavitu' costituisce o no un crimine contro l'umanita'? Eppure in Italia si consente la riduzione in schiavitu' dei lavoratori immigrati, ed anzi lo stato la favoreggia con le sue scellerate misure razziste.

L'imprigionamento di persone che non hanno commesso nulla di male, costituisce o no un crimine contro l'umanita'? Eppure in Italia vengono imprigionate persone che non hanno commesso nulla di male, solo perche' sono venute nel nostro paese cercando salvezza e futuro in fuga da guerre e dittature, da miseria e fame.

Negare accoglienza ed assistenza a chi ne ha estremo bisogno per salvare la propria vita, costituisce o no un crimine contro l'umanita'? Eppure in Italia anche questo accade.

La Costituzione della Repubblica Italiana, cui lei ha giurato fedelta', all'articolo 2 dichiara che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo". Perche' lei consente che quei diritti siano invece violati?

La Costituzione della Repubblica Italiana, cui lei ha giurato fedelta', all'articolo 10 dichiara che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica". Perche' lei consente che quel diritto sia invece violato?

Governi scellerati negli scorsi anni e decenni hanno imposto nel nostro paese misure razziste criminali e criminogene, in flagrante conflitto con la Costituzione della Repubblica Italiana, democratica ed antifascista. Perche' lei non si adopera per la loro immediata abolizione?

Egregio signore,

il governo che lei presiede puo' e deve finalmente abrogare le criminali antileggi razziste; puo' e deve tornare al rispetto della legalita' costituzionale e dei diritti umani; puo' e deve attuare i principi stabiliti nella Dichiarazione universale dei diritti umani; puo' e deve restituire riconoscimento e rispetto ad innumerevoli esseri umani. Perche' non lo fa? Si adoperi finalmente, immediatamente, per questo.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita'.

 

4. UNA LETTERA APERTA ALLA PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

 

Gentilissima Presidente della Camera dei Deputati,

avendo apprezzato la sua pregressa attivita' presso l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, vorremmo sollecitare il suo impegno.

Vorremmo sollecitare il suo impegno affinche' siano aboliti in Italia i campi di concentramento per i migranti.

Vorremmo sollecitare il suo impegno affinche' siano abolite le deportazioni dei migranti.

Vorremmo sollecitare il suo impegno affinche' sia abolito l'insensato, criminale e criminogeno "reato di clandestinita'".

Vorremmo sollecitare il suo impegno affinche' siano abolite tutte le scellerate misure razziste che favoreggiano la riduzione in schiavitu'.

Vorremmo sollecitare il suo impegno affinche' siano abolite tutte le scellerate misure razziste che favoreggiano i poteri criminali.

Vorremmo sollecitare il suo impegno affinche' siano abolite tutte le scellerate misure razziste che negano i diritti sanciti dagli articoli 2 e 10 della Costituzione della Repubblica Italiana.

Vorremmo sollecitare il suo impegno, e l'impegno dell'intero Parlamento, affinche' l'Italia torni al rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Confidiamo nella sua attenzione.

Voglia gradire cordiali saluti

 

5. "LA VECCHIAIA, LA MORTE, LA SOLIDARIETA' UMANA". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di venerdi' 3 gennaio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema: "La vecchiaia, la morte, la solidarieta' umana".

Nel corso dell'incontro le persone partecipanti hanno riflettuto su impegnative situazioni concrete, approfondendo in particolare anche le tematiche relative all'adeguato svolgimento del ruolo di "caregiver".

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Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno espresso adesione ad alcuni recenti appelli rispettivamente ai parlamentari della Repubblica - deputati e senatori -, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ed alla Presidente della Camera dei Deputati affinche' siano deliberati necessari ed urgenti interventi contro il razzismo, per salvare le vite e rispettare la dignita' ed i diritti di innumerevoli esseri umani che attualmente subiscono persecuzioni e violenze estreme e fin letali a causa di scellerate decisioni politiche ed infami misure amministrative europee ed italiane in flagrante violazione della Costituzione della Repubblica Italiana, della Dichiarazione universale dei diritti umani e della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea.

E' il primo dovere di ogni essere umano - e il fine essenziale di ogni consorzio civile e di ogni ordinamento giuridico democratico - riconoscere e proteggere la dignita' e i diritti di ogni persona, recare aiuto a chi soffre ed a chi si trova nel bisogno e in pericolo, salvare le vite. Vi e' una sola umanita'.

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Allegati in calce riportiamo i testi dei tre appelli.

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Allegato primo: Un appello al parlamento italiano del 14 ottobre 2013

Rivolgiamo un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro.

Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.

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Allegato secondo: Una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 dicembre 2013...

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Allegato terzo: Una lettera aperta alla Presidente della Camera dei Deputati del 2 gennaio 2014...

 

6. IL GRUPPO DI LAVORO SU "LA NONVIOLENZA IN ITALIA OGGI" ADERISCE AI TRE APPELLI CONTRO IL RAZZISMO

 

Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi" aderisce ai tre recenti appelli contro il razzismo rivolti rispettivamente ai parlamentari della Repubblica - deputati e senatori -, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ed alla Presidente della Camera dei Deputati affinche' siano deliberati necessari ed urgenti interventi contro il razzismo, per salvare le vite e rispettare la dignita' ed i diritti di innumerevoli esseri umani che attualmente subiscono persecuzioni e violenze estreme e fin letali a causa di scellerate decisioni politiche ed infami misure amministrative europee ed italiane in flagrante violazione della Costituzione della Repubblica Italiana, della Dichiarazione universale dei diritti umani e della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea.

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Primo: al parlamento italiano...

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Secondo: al Presidente del Consiglio dei Ministri...

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Terzo: alla Presidente della Camera dei Deputati...

 

7. UN LUTTO

 

E' deceduto il 5 gennaio 2014 a Viterbo Giovanni Battista Ambrosini.

Artista illustre ed intellettuale di straordinario impegno culturale, morale e civile in difesa dei diritti delle persone, dei popoli e della natura vivente, padre di Marco Ambrosini che e' uno dei maggiori collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo.

A Marco ed a tutti i familiari le nostre piu' sentite condoglianze.

 

8. PIPPO FAVA

 

Trent'anni fa, il 5 gennaio 1984, la mafia assassinava Pippo Fava.

Che e' ancora vivo, e lotta insieme a noi.

 

9. IN RICORDO DI LANZA DEL VASTO

 

Si e' svolto la mattina di domenica 5 gennaio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di commemorazione di Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto, deceduto il 5 gennaio 1981.

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Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto ("Shantidas" e' il nome che gli attribui' Gandhi) e' una delle figure piu' grandi della nonviolenza; nato nel 1901 a San Vito dei Normanni da madre belga e padre siciliano, studi a Parigi e Pisa. Viaggia e medita. Nel 1937 incontra Gandhi nel suo ashram. Tornato in Europa fonda la "Comunita' dell'Arca", un ordine religioso e un'esperienza comunitaria nonviolenta, artigianale, rurale, ecumenica. Promuove e partecipa a numerose iniziative per la pace e la giustizia. E' deceduto in Spagna nel 1981. Tra le opere di Lanza del Vasto segnaliamo particolarmente: Pellegrinaggio alle sorgenti, Vinoba o il nuovo pellegrinaggio, Che cos'e' la nonviolenza, L'arca aveva una vigna per vela, Introduzione alla vita interiore, tutti presso Jaca Book, Milano (che ha pubblicato anche altri libri di Lanza del Vasto); Principi e precetti del ritorno all'evidenza, Gribaudi; Lezioni di vita, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze; In fuoco e spirito, La Meridiana, Molfetta (Ba). Le comunita' dell'Arca - cosi' come gruppi e persone amiche di questa esperienza - sono diffuse in vari paesi e proseguono la riflessione e l'esperienza del fondatore.

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Le persone partecipanti all'incontro nel nome e nel ricordo di Lanza del Vasto hanno ancora una volta lanciato un appello all'impegno comune contro la guerra e per il disarmo, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la difesa della biosfera casa comune dell'umanita'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

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Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso sostegno ai tre recenti appelli contro il razzismo...

 

10. PER PIPPO FAVA

 

Per le persone che negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso condussero a Viterbo la lotta contro la penetrazione mafiosa, il regime della corruzione, l'economia illecita ed il modello di sviluppo di servitu', l'esempio di Pippo Fava - la riflessione di Pippo Fava, l'azione di Pippo Fava, la testimonianza di rigore intellettuale e morale di Pippo Fava - fu un riferimento fondamentale.

Si poteva, si doveva lottare: sapendo di non essere soli, sapendo che una e la stessa era la lotta qui ed altrove, e sapendo restare fedeli alle ragioni della lotta, ed alla memoria della morte ed al senso della vita dei compagni di lotta che nella lotta erano caduti assassinati.

Si poteva, si doveva lottare: si puo', si deve lottare.

Trent'anni dopo la sua uccisione, per noi Pippo Fava e' ancora vivo.

 

11. "OPPORSI AL FEMMINICIDIO". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

Si e' svolto lunedi' 6 gennaio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema: "Opporsi al femminicidio, opporsi alla violenza maschilista e patriarcale; difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani".

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Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno anche espresso sostegno ai tre recenti appelli contro il razzismo di seguito riportati...

 

12. GIOVANNI BATTISTA AMBROSINI

[Dai familiari di Giovanni Battista Ambrosini riceviamo e diffondiamo. Ci uniamo al cordoglio]

 

La moglie Anna e i figli Marco e Francesco annunciano il decesso, avvenuto il 5 gennaio 2014 a Viterbo, di Giovanni Battista Ambrosini.

Artista di fama internazionale, intellettuale di forte impegno civile, difensore dei diritti delle persone, dei popoli e della natura, uomo saggio e persona buona, maestro d'arte e di vita.

Un ultimo saluto sara' recato venerdi' 10 gennaio 2014 presso il cimitero comunale di Viterbo alle ore 15.

 

13. E' DECEDUTO GIOVANNI BATTISTA AMBROSINI, ARTISTA, UOMO DI SCIENZA E SAPIENZA, DIFENSORE DELL'AMBIENTE E DEI DIRITTI UMANI

[Dal gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi" riceviamo e diffondiamo]

 

Giovanni Battista Ambrosini, deceduto a Viterbo il 5 gennaio, e' stato non solo un grande artista ed un acuto intellettuale, ma anche un tenace difensore della natura e dei diritti umani.

Nella sua attivita' artistica e scientifica, svolta in diversi continenti ma anche presso l'Universita' di Viterbo e nelle campagne viterbesi, ha saputo promuovere esperienze e riflessioni aggettanti verso la prospettiva - necessaria e urgente - dell'incontro interculturale, della consapevolezza ecologica, della costruzione di una cultura e una prassi della pace, del riconoscimento e della solidarieta' tra gli esseri umani e tra gli esseri umani e la biosfera.

Era nato a San Martino al Cimino nel 1948, aveva studiato e lavorato in vari paesi europei, in Africa, in Asia, e gia' dagli anni Sessanta faceva parte del movimento delle avanguardie artistiche filosoficamente piu' avvertite e socialmente piu' impegnate. Dalle sue vaste esperienze di popoli e paesi, di culture ed ecosistemi, del mondo vivente colto nella sua fondamentale ed elementare unita', nelle sue preziose e fragili diversita', nel suo lieve e solenne invito all'ascolto e al rispetto, aveva tratto una profonda saggezza che dava frutto in un generoso impegno in difesa dell'ambiente e della dignita' umana.

Lo ricordiamo persona di squisita gentilezza e di rigorosa meditazione, maestro di benevolenza e umilta', ricercatore dei segni e dei linguaggi adeguati a promuovere comprensione e condivisione, l'infinita iridescente liberta' che solo si da' nell'amorevole responsabilita' per l'altro, nel dono, nella giustizia e nella misericordia, nella meraviglia per la bellezza del mondo e nella lotta per il bene comune.

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Al figlio Marco, amico carissimo e tra gli animatori della nostra esperienza di accostamento alla nonviolenza, ed a tutti i familiari esprimiamo le nostre sentite condoglianze.

 

14. IN MEMORIA DI GIOVANNI BATTISTA AMBROSINI

[Dai familiari di Giovanni Battista Ambrosini (per contatti: agrcasetta at inventati.org; archivio.ambrosini at gmail.com, noteminime at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]

 

E' deceduto a Viterbo domenica 5 gennaio 2014 Giovanni Battista Ambrosini.

Era nato a San Martino al Cimino (Viterbo) il 17 settembre 1948.

Artista di fama internazionale, partecipe dagli anni '60 delle piu' vitali ed innovative ricerche estetiche ed esperienze artistiche e culturali, aveva molto viaggiato ponendosi all'ascolto della natura e delle culture dei diversi continenti e delle diverse tradizioni; a Viterbo aveva dato vita a un'esperienza di cura dei boschi amorevole e sapiente, ed in varie parti del mondo alla realizzazione di progetti ed opere in cui saggezza e scienza ed arte - e accudente umilta' dinanzi al mondo vivente, agli elementi ed ai processi naturali - s'incontravano e cooperavano illuminandosi reciprocamente.

Intellettuale dai molteplici interessi e dal forte impegno civile, difensore dei diritti delle persone, dei popoli e della natura; autore di un'opera aperta in cui antropologia ed ecologia, pluralita' dei linguaggi e dei segni, delle culture e delle manifestazioni della natura, si compongono in dono ed invito. Un'opera in cui meditazione teorica, vissuto esistenziale, appercezione e creazione di forme si congiungono in un esito e un afflato che esorta alla comune responsabilita', alla condivisione e alla liberazione comune.

E' stato il suo un impegno ad un tempo di contemplazione e compassione, di ricerca espressiva e di convivialita' all'insegna del rispetto della vita e del riconoscimento della bellezza e della dignita', di ascolto della natura e delle culture, di amore per il mondo vivente e la vivente plurale umanita', di difesa dei diritti di tutti.

E' stato un uomo saggio e una persona buona, semplice e profonda.

Con gli strumenti dell'arte e del pensiero - con l'opera e nelle relazioni - ha dato il suo contributo all'umanita', alla sua consapevolezza ed alla sua felicita'.

Chi lo ha conosciuto lo ricorda con affetto che non si estingue.

Un ultimo saluto sara' recato venerdi' 10 gennaio 2014 alle ore 15 presso il cimitero comunale di Viterbo.

 

15. LE NOSTRE CONDOGLIANZE PER LA SCOMPARSA DI GIOVANNI BATTISTA AMBROSINI

 

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro" esprime le sue condoglianze ad Anna, a Francesco ed a Marco Ambrosini per la scomparsa di Giovanni Battista Ambrosini, sposo amorevole e padre esemplare.

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Dell'artista, dell'ecologista, del militante per la causa dell'umanita', dello scienziato e dell'umanista Giovanni Battista Ambrosini resta vivo il ricordo ed impegnativo il legato a proseguire nel compito della conoscenza del mondo e del rispetto della biosfera, del riconoscimento e della difesa della dignita' di tutte le persone e di tutte le culture, della responsabilita' per l'altro e della liberazione dell'umanita'.

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A Marco - al quale particolarmente ci lega un'amicizia profonda e un lavoro comune - ed a tutti i familiari di Giovanni Battista esprimiamo la nostra vicinanza in questo doloroso momento. Possa lenire la loro sofferenza per la terribile perdita il ricordo che non muore dell'esistenza e del bene operato e donato dal loro congiunto, e l'affetto sincero e profondo delle persone amiche.

 

16. AUGUSTO GRAZIANI

 

Il 5 gennaio 2014 e' deceduto Augusto Graziani, economista insigne, i cui studi ed il cui magistero hanno costituito contributi di grande rilievo alla ricostruzione della storia economica e politica italiana, alla riflessione sulle attuali vicende dell'unificazione europea, oltre che all'interpretazione e fin definizione di molti temi cruciali dell'analisi economica.

Dinanzi alla resa senza condizioni della generalita' degli intellettuali - e particolarmente degli economisti - alla violenza dei poteri dominanti, Graziani ha saputo tener fermo l'impegno intellettuale e morale ad una analisi che non occulta le contraddizioni e gli antagonismi di classe, e quindi la violenza delle diseguaglianze sociali e dello sfruttamento; e pertanto ha saputo altresi' tener fermo l'impegno civile e politico - che svolse anche da senatore della Repubblica - per i diritti delle classi sfruttate ed oppresse, per la democrazia come concretamente stabilita dalla carta costituzionale antifascista, smascherando e denunciando e contrastando le menzogne e la violenza dei poteri dominanti, delle ideologie, delle strutture e delle prassi della sopraffazione.

Con gratitudine lo ricordiamo.

 

17. PER IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI FEDERICO CAFFE'

 

Ricorreva il 6 gennaio il centenario della nascita di Federico Caffe', economista illustre, umanista integrale, educatore di profonda dottrina e di alto sentire, persona di forte impegno civile.

Lo ricordiamo come un maestro di rigore intellettuale e morale, come un compagno di lotte del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita' da tutte le violenze e le menzogne.

 

18. PER ELISEO  MILANI

 

Nove anni fa, il 29 dicembre 2004, moriva Eliseo Milani, che era stato operaio, del movimento operaio militante e dirigente, senatore della Repubblica. Gia' segretario della federazione di Bergamo del Pci, tra i fondatori del "Manifesto" e del Partito di unita' proletaria per il comunismo, e' stato per chi ha vissuto quell'esperienza politica un punto di riferimento fondamentale.

Della federazione di Viterbo del Pdup io che scrivo queste righe sono stato negli anni Settanta ed Ottanta del secolo scorso militante, dirigente, funzionario.

Eliseo Milani e' stato un autentico maestro di rigore morale ed intellettuale, ma anche di ironia e pazienza, di fermezza nei convincimenti e pacatezza nell'argomentare, di perseveranza nella scelta di lottare per la giustizia sociale, la dignita' umana, la solidarieta' concreta, la liberazione dell'umanita' da ogni menzogna e oppressione.

Era un acutissimo indagatore di nodi decisivi e sovente negletti: come il rapporto tra questioni organizzative e democrazia, il nesso tra ruolo del partito - dei partiti - della classe operaia ed azione dei movimenti sociali, il legame tra istituzioni e societa' civile, la contraddizione tra mondi vitali e rappresentazioni ideologiche, l'esigenza di contrastare il riprodursi e cristallizzarsi di rapporti di dominazione ed asservimento anche nelle strutture e nelle esperienze del movimento operaio, dei movimenti di liberazione, delle comunita' solidali.

In una sinistra nei cui gruppi dirigenti sovente il privilegio della formazione e della collocazione nel campo del lavoro intellettuale, del ceto pedagogico e delle professioni liberali tendeva a riprodurre e perpetuare le divisioni di classe e il rapporto tra oppressori e oppressi (dirigenti e diretti, decisori ed esecutori, avanguardie e masse - con il penoso corollario di paternalismo, fideismo, carrierismo, demoralizzazione...) Eliseo Milani era invece un esempio di come la classe operaia potesse concretamente farsi guida del processo di emancipazione generale della societa', di come la lotta delle classi sfruttate potesse liberare la societa' intera, di come era possibile - e necessario - uscire dalla subalternita' al disordine costituito e costruire l'intellettuale collettivo e la democrazia consiliare, inverando nella prassi politica immediata oltre che nel progetto finale le parole d'ordine dell'89: liberta', eguaglianza, fraternita'.

Sapeva - come Rosa Luxemburg - che il socialismo o sara' libertario o non sara'.

Sapeva - come Antonio Gramsci - che la lotta per la comune liberazione si svolge tanto sul terreno della socializzazione dei beni, del controllo e della gestione comune dei mezzi di produzione, della trasformazione del modo di produzione e dei suoi fini, quanto sul terreno della cultura, affinche' la lotta delle oppresse e degli oppressi disveli la menzogna e la violenza delle ideologie, delle istituzioni e delle pratiche dominanti, e costruisca l'egemonia della cultura della pace e della giustizia, della solidarieta' e della liberazione, della responsabilita' e della condivisione, della messa in comune dei poteri e dei beni comuni affinche' da ciascuno sia dato secondo le sue capacita' ed a ciascuno sia dato secondo i suoi bisogni.

Sapeva - come Lelio Basso - che la rivoluzione e' un processo di riforme che conquistino, consolidino ed espandano incessantemente tutti i diritti per tutti gli esseri umani.

Eliseo Milani e' stato e resta un modello di condotta, un esempio dell'umanita' come dovrebbe essere, un maestro la cui viva memoria ancora esorta alla lotta per la liberazione dell'umanita'.

 

19. "IL DOVERE DELL'OSPITALITA' NEI POEMI OMERICI". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di mercoledi' 8 gennaio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema: "Il dovere dell'ospitalita' nei poemi omerici".

Nel corso dell'incontro sono stati letti, tradotti e commentati vari brani dall'Iliade e dall'Odissea che evidenziano come il dovere dell'ospitalita' costituisse un valore morale e civile primario e una fondamentale regola di condotta nella stratificata cultura che nei due grandi poemi epici si riflette e nella secolare tradizione che in essi trovo' un punto di riferimento.

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Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha riaffermato il dovere dell'ospitalita' oggi in un mondo sconvolto da guerre, dittature, catastrofi e poverta'; e quindi la necessita' che l'Italia torni al rispetto dei diritti umani e della sua stessa Costituzione democratica ed antifascista abolendo le scellerate misure razziste responsabili della morte, della persecuzione e della riduzione in schiavitu' di innumerevoli esseri umani innocenti costretti all'emigrazione dai conflitti, dalle dittature, dalla fame; sia finalmente rispettato il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

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Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso sentite condoglianze alla famiglia Ambrosini colpita dal lutto per la morte di Giovanni Battista, artista, scienziato, difensore dell'ambiente e dei diritti umani, uomo di pace.

Le persone partecipanti all'incontro hanno altresi' ancora una volta espresso un persuaso sostegno ai tre recenti appelli contro il razzismo che di seguito nuovamente riproduciamo...

 

20. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" ESPRIME LE SUE CONDOGLIANZE AI FAMILIARI DI GIOVANNI BATTISTA AMBROSINI

 

Esprimiamo anche noi le nostre condoglianze ai familiari di Giovanni Battista Ambrosini, ed in particolare al figlio Marco con il quale da anni collaboriamo in numerose iniziative di pace e di solidarieta', per l'ambiente e i diritti umani, di accostamento alla nonviolenza.

L'opera artistica, il lavoro scientifico, l'attivita' accademica, l'impegno ambientalista, culturale e sociale di Giovanni Battista Ambrosini restano prezioso lascito per la civilta'; la memoria della sua persona e della sua testimonianza resta in quanti ebbero la fortuna di incontrarlo luminoso appello all'impegno comune - teoretico, estetico, pratico, solidale - per la verita' che libera, per la coscienza di se' e l'ascolto dell'altro, il rispetto reciproco, la responsabilita' per il mondo, il bene di tutti.

 

21. NORBERTO BOBBIO

 

Il 9 gennaio del 2004, dieci anni fa, scompariva Norberto Bobbio.

Lo ricordiamo come uno straordinario maestro da cui abbiamo molto imparato.

 

22. GIORGIO LA PIRA

 

Ricorreva il 9 gennaio il CX anniversario della nascita di Giorgio La Pira, nato a Pozzallo il 9 gennaio 1904 e deceduto a Firenze il 5 novembre 1977.

Uno dei maestri della cultura e della politica della pace e della solidarieta', una delle figure piu' vive della nonviolenza.

 

23. L'ULTIMO SALUTO DELLA CITTA' DI VITERBO A GIOVANNI BATTISTA AMBROSINI

[Dai familiari di Giovanni Battista Ambrosini riceviamo e diffondiamo]

 

Ha avuto luogo venerdi' 10 gennaio 2014 presso il tempio crematorio del cimitero di Viterbo l'estremo saluto al Maestro Giovanni Battista Ambrosini.

Insieme alla moglie Anna, ai figli Marco e Francesco ed agli altri parenti, molte le personalita' del mondo artistico, scientifico e dell'impegno civile che hanno voluto esser presenti e che hanno recato la loro testimonianza su una persona umile e sensibile, apprezzata ed amata da quanti lo avevano conosciuto.

In particolare hanno preso le parola ed espresso il loro ricordo ed il loro pensiero:

- il professor Ervedo Giordano, laureato in scienze forestali fu chiamato dalla Facolta' di Agraria dell'Universita' degli Studi della Tuscia, ha diretto a Viterbo l'Istituto Biologico Selvicolturale ed il Dipartimento dell'Ambiente Forestale e delle sue Risorse. Nominato Preside della Facolta' di Agraria nel 1982, ne ha seguito lo sviluppo fino al 1994. L'attivita' scientifica ha riguardato prevalentemente le esigenze ecologiche delle principali specie forestali italiane ed il miglioramento delle tecniche selvicolturali in ambiente mediterraneo. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca del Cnr ed alle attivita' della Fao;

- la professoressa Anna Maria Fausto, professore ordinario dell'Universita' degli Studi della Tuscia, che ha portato il saluto del rettore, prof. Alessandro Ruggieri, e di tutto l'ateneo;

- il professor Giuseppe Scarascia Mugnozza, direttore dell'Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, a Porano (Tr) (http://www.ibaf.cnr.it/); e' anche responsabile del Centro di Eccellenza "Foreste e Clima" del Miur presso l'Universita' della Tuscia;

- il professor Eddo Rugini, docente presso l'Universita' degli Studi della Tuscia, il quale svolge attivita' di ricerca nel settore delle coltivazioni delle piante arboree, della propagazione sia con metodi tradizionali che innovativi, preside emerito della Facolta' di Agraria e Scienze Forestali dal 2003 al 2004;

- il professor Andrea Vannini, Professore Associato presso la Facolta' di Agraria dell'Universita' degli Studi della Tuscia, dove svolge la propria attivita' di ricerca e di docenza. E' docente di "Patologia Vegetale e principi di Biotecnologie fitopatologiche" e "Patologia Forestale", nonche' coordinatore del progetto "Promotion of olive production and consumption in Nepal", del quale Giovanni Battista Ambrosini era fra i principali ideatori e promotori;

- il professor Leonardo Varvaro, professore ordinario di "patologia vegetale" e direttore del "Dipartimento di scienze e tecnologie per l'Agricoltura, le Foreste, la Natura e l'Energia" (Dafne);

- Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo.

Ha concluso l'incontro il figlio Marco Ambrosini che anche a nome degli altri familiari ha ringraziato tutti i numerosi intervenuti e quanti hanno inviato messaggi di condoglianze (tra i quali il sindaco di Viterbo), ed annunciato l'impegno a promuovere ulteriori iniziative per valorizzare il lascito artistico, scientifico, morale e civile di Giovanni Battista Ambrosini.

Erano anche presenti rappresentanti del gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi", del gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro", di vari movimenti della societa' civile.

La moglie Anna ed i figli Marco e Francesco ringraziano la citta' di Viterbo per la commovente dimostrazione di stima e di affetto per l'indimenticabile Giovanni Battista.

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Una breve notizia su Giovanni Battista Ambrosini

Giovanni Battista Ambrosini e' nato a San Martino al Cimino (Viterbo) il 17 settembre 1948. Artista di fama internazionale, partecipe dagli anni '60 delle piu' vitali ed innovative ricerche estetiche ed esperienze artistiche e culturali, aveva molto viaggiato ponendosi all'ascolto della natura e delle culture dei diversi continenti e delle diverse tradizioni; a Viterbo aveva dato vita a un'esperienza di cura dei boschi amorevole e sapiente, ed in varie parti del mondo alla realizzazione di progetti ed opere in cui saggezza e scienza ed arte - e accudente umilta' dinanzi al mondo vivente, agli elementi ed ai processi naturali - s'incontravano e cooperavano illuminandosi reciprocamente. Intellettuale dai molteplici interessi e dal forte impegno civile, difensore dei diritti delle persone, dei popoli e della natura; autore di un'opera aperta in cui antropologia ed ecologia, pluralita' dei linguaggi e dei segni, delle culture e delle manifestazioni della natura, si compongono in dono ed invito. Un'opera in cui meditazione teorica, vissuto esistenziale, appercezione e creazione di forme si congiungono in un esito e un afflato che esorta alla comune responsabilita', alla condivisione e alla liberazione comune. E' stato il suo un impegno ad un tempo di contemplazione e compassione, di ricerca espressiva e di convivialita' all'insegna del rispetto della vita e del riconoscimento della bellezza e della dignita', di ascolto della natura e delle culture, di amore per il mondo vivente e la vivente plurale umanita', di difesa dei diritti di tutti. E' stato un uomo saggio e una persona buona, semplice e profonda. Con gli strumenti dell'arte e del pensiero - con l'opera e nelle relazioni - ha dato il suo contributo all'umanita', alla sua consapevolezza ed alla sua felicita'. E' stato una delle figure di riferimento dell'Universita' della Tuscia ed uno degli animatori dell'attivita' scientifica e realizzativa di essa in ambito ecologico, agronomico e forestale; ha avuto un ruolo fondamentale nella promozione del progetto di cooperazione scientifica, ecologica, alimentare e di scambio culturale dell'Universita' viterbese in Nepal, paese alla cui cultura ed alla cui popolazione lo ha unito un intenso legame. Ha creato nella campagna viterbese, coinvolgendo numerosi intellettuali ed artisti, il "Parco letterario e delle arti" di Canale Cardello. E' deceduto a Viterbo domenica 5 gennaio 2014.

Dal sito www.luxflux.org riportiamo alcuni stralci da una breve notizia biografica: "Giovanni Battista Ambrosini nasce a S. Martino al Cimino, Viterbo, il 17 settembre 1948, da padre veneziano e da madre maremmana. A quattordici anni si dedica gia' alle prime mostre. Nel 1968 si iscrive alla Facolta' di Architettura di Roma... Nel 1974, alla ricerca di nuove forme espressive, lascia la Facolta' di Architettura e comincia a viaggiare per l'Europa visitando i maggiori Musei d'arte a Berlino, Amburgo, Dusseldorf, Colonia, Monaco, Amsterdam, Londra, Parigi. Dall'Europa si sposta nei paesi dell'Africa del Nord, Tunisia, Algeria, Marocco, dove affascinato dalla cultura decide di soggiornare alcuni mesi; lasciata l'Africa si trasferisce in Spagna ed ha occasione di incontrare Salvador Dali'. Al rientro in Italia si sposa e si stabilisce nella campagna viterbese. Dal 1976 comincia il suo lavoro nei boschi: per otto anni si dedica ai rimboschimenti e alla lotta contro il fuoco. All'inizio degli anni Ottanta, il lavoro di Giovanni Battista Ambrosini si sviluppa attraverso una ricerca di spoliazione del colore e delle forme: sono di questi anni opere quali Lineare-diagonale, Plinto di volta, Costellazione. Alla fine degli anni Ottanta l'incontro con Sergio Dangelo e Sarenco e' determinante per l'accostamento alla ceramica: l'artista inizia a progettare e realizzare alcune sculture ed oggetti dipinti presso le Fornaci di Albisola. La mostra svoltasi a Roma presso lo Studio Soligo nel 1993 rappresenta un recupero, da parte dell'artista viterbese, sia del colore che delle forme. Nello stesso anno Ambrosini espone per la prima volta a Castello Tesino, in provincia di Trento, dodici 'cassette della memoria', lavori che introducono la nuova linea di ricerca dell'artista. Le cassette sono contenitori di tele, carte o formelle in gesso che sono il risultato di un lavoro operato sulla superficie dagli elementi naturali: aria, acqua, sole. Compito dell'artista e' inizialmente quello di preparare le superfici, tela o carte, affinche' queste possano essere modificate dal lavoro che gli elementi naturali svolgeranno su di esse durante un arco di tempo naturale quale un solstizio od un equinozio. La ricerca intrapresa e la frequentazione degli artisti Dada, Fluxus, Nucleari, Poesia visiva, Poesia concreta, Poesia sonora, T. Koening (Histoire de la peinture chez Fantomas), La banda dei marsigliesi (J. Blain ecc.), Azionismo Viennese, Desiato e la Body Art, i musicisti, V. Gelmetti, M. Bortolotti e successivamente S. Lux e la Scuola Romana, gli Eventualisti, G. Baruchello, l'Astrazione Povera, lo hanno portato ad elaborare quello che lui chiama 'astrazione umile'...".

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I familiari e gli amici di Giovanni Battista Ambrosini

Viterbo, 12 gennaio 2014

Per ulteriori informazioni: tel. 3475988431, e-mail: archivio.ambrosini at gmail.com, noteminime at gmail.com

 

24. IN MEMORIA DI FRANCA ONGARO BASAGLIA

 

Il 13 gennaio 2005 e' deceduta Franca Ongaro Basaglia, una delle figure piu' luminose della lotta per la liberazione dell'umanita', per il riconoscimento della dignita' e dei diritti di ogni essere umano, per la solidarieta' che tutte le persone sostiene ed unisce in un comune impegno di condivisione e di convivenza.

La ricordiamo e la ringraziamo ancora.

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Una breve notizia su Franca Ongaro Basaglia

Franca Ongaro Basaglia, intellettuale italiana di straordinario impegno civile, pensatrice di profondita', finezza e acutezza straordinarie, insieme al marito Franco Basaglia e' stata tra i protagonisti del movimento di psichiatria democratica; e' deceduta nel gennaio 2005. Tra i suoi libri segnaliamo particolarmente: Salute/malattia, Einaudi, Torino 1982; Manicomio perche'?, Emme Edizioni, Milano 1982; Una voce: riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano 1982; Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui medesimo, Editori Riuniti, Roma 1987; in collaborazione con Franco Basaglia ha scritto La maggioranza deviante, Crimini di pace, Morire di classe, tutti presso Einaudi; ha collaborato anche a L'istituzione negata, Che cos'e' la psichiatria, e a molti altri volumi collettivi. Ha curato l'edizione degli Scritti di Franco Basaglia. Dalla recente antologia di scritti di Franco Basaglia, L'utopia della realta', Einaudi, Torino 2005, da Franca Ongaro Basaglia curata, riprendiamo la seguente notizia biobibliografica, redatta da Maria Grazia Giannichedda, che di entrambi fu collaboratrice: "Franca Ongaro e' nata nel 1928 a Venezia dove ha fatto studi classici. Comincia a scrivere letteratura infantile e i suoi racconti escono sul "Corriere dei Piccoli" tra il 1959 e il 1963 insieme con una riduzione dell'Odissea, Le avventure di Ulisse, illustrata da Hugo Pratt, e del romanzo Piccole donne di Louise May Alcott. Ma sono gli anni di lavoro nell'ospedale psichiatrico di Gorizia, con il gruppo che si sta raccogliendo attorno a suo marito Franco Basaglia, a determinare la direzione dei suoi interessi e del suo impegno. Nella seconda meta' degli anni '60 scrive diversi saggi con Franco Basaglia e con altri componenti del gruppo goriziano e due suoi testi - "Commento a E. Goffman. La carriera morale del malato di mente" e "Rovesciamento istituzionale e finalita' comune" - fanno parte dei primi libri che documentano e analizzano il lavoro di apertura dell'ospedale psichiatrico di Gorizia, Che cos'e' la psichiatria (1967) e L'istituzione negata (1968). E' sua la traduzione italiana dei testi di Erving Goffman Asylums e Il comportamento in pubblico, editi da Einaudi rispettivamente nel 1969 e nel 1971 con saggi introduttivi di Franco Basaglia e Franca Ongaro, che traduce e introduce anche il lavoro di Gregorio Bermann La salute mentale in Cina (1972). Dagli anni '70 Franca Ongaro e' coautrice di gran parte dei principali testi di Franco Basaglia, da Morire di classe (1969) a La maggioranza deviante (1971), da Crimini di pace (1975) fino alle Condotte perturbate. Nel 1981 e 1982 cura per Einaudi la pubblicazione dei due volumi degli Scritti di Franco Basaglia. Franca Ongaro e' anche autrice di volumi e saggi di carattere filosofico e sociologico sulla medicina moderna e le istituzioni sanitarie, sulla bioetica, la condizione della donna, le pratiche di trasformazione delle istituzioni totali. Tra i suoi testi principali, i volumi Salute/malattia. Le parole della medicina (Einaudi, Torino 1979), raccolta delle voci di sociologia della medicina scritte per l'Enciclopedia Einaudi; Una voce. Riflessioni sulla donna (Il Saggiatore, Milano 1982) che include la voce "Donna" dell'Enciclopedia Einaudi; Manicomio perche'? (Emme Edizioni, Milano 1982); Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui medesimo (Editori Riuniti, Roma 1987). Tra i saggi, Eutanasia, in "Democrazia e Diritto", nn. 4-5 (1988); Epidemiologia dell'istituzione psichiatrica. Sul pensiero di Giulio Maccacaro, in Conoscenze scientifiche, saperi popolari e societa' umana alle soglie del Duemila. Attualita' del pensiero di Giulio Maccacaro, Cooperativa Medicina Democratica, Milano 1997; Eutanasia. Liberta' di scelta e limiti del consenso, in Roberta Dameno e Massimiliano Verga (a cura di), Finzioni e utopie. Diritto e diritti nella societa' contemporanea, Angelo Guerrini, Milano 2001. Dal 1984 al 1991 e' stata, per due legislature, senatrice della sinistra indipendente, e in questa veste e' stata leader della battaglia parlamentare e culturale per l'applicazione dei principi posti dalla riforma psichiatrica, tra l'altro come autrice del disegno di legge di attuazione della "legge 180" che diventera', negli anni successivi, testo base del primo Progetto obiettivo salute mentale (1989) e di diverse disposizioni regionali. Nel luglio 2000 ha ricevuto il premio Ives Pelicier della International Academy of Law and Mental Health, e nell'aprile 2001 l'Universita' di Sassari le ha conferito la laurea honoris causa in Scienze politiche. E' morta nella sua casa di Venezia il 13 gennaio 2005".

 

25. RICORDATO ALBERT SCHWEITZER A VITERBO

 

Si e' svolto la mattina di martedi' 14 gennaio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in ricordo dell'illustre filantropo e premio Nobel per la pace Albert Schweitzer, nell'anniversario della nascita avvenuta il 14 gennaio 1875.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi estratti dai suoi libri.

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Albert Schweitzer, nato a Kaysersberg il 14 gennaio 1875, insigne filantropo, e' stato filosofo e teologo, pastore evangelico, organista, illustre studioso di Bach, medico a Lambarene' nell'ospedale da lui fondato nella foresta africana, promotore dell'impegno contro le armi atomiche; ha pubblicato opere di teologia, filosofia e musicologia; premio Nobel per la pace nel 1952; e' scomparso a Lambarene' il 4 settembre 1965.

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Le persone partecipanti all'incontro nel ricordo dell'impegno filantropico di Albert Schweitzer hanno espresso il loro sostegno ai tre recenti appelli contro il razzismo che di seguito ancora una volta riproponiamo...

 

26. PER IL CENTENARIO DI ETTY HILLESUM

 

Ricorre il centenario della nascita di Etty Hillesum, avvenuta a Middelburg il 15 gennaio 1914. Etty Hillesum morira' ad Auschwitz il 30 novembre 1943, vittima della Shoah; le sue lettere ed il suo diario costituiscono una delle grandi testimonianze della dignita' umana e della "Resistenza esistenziale" contro l'orrore della violenza nazista.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo l'ha ricordata la mattina di mercoledi' 15 gennaio 2014 con un incontro commemorativo nel corso del quale sono state lette e commentate alcune pagine delle lettere e del diario.

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta sostegno all'impegno contro la guerra, contro il razzismo, contro il maschilismo; per il disarmo, per i diritti umani, per la difesa della biosfera casa comune dell'umanita'. Ed in particolare hanno espresso sostegno ai tre recenti appelli al parlamento e al governo per l'abolizione delle criminali misure razziste e assassine tuttora vigenti in Italia.

Nel ricordo di Etty Hillesum prosegua la lotta contro tutte le guerre e le uccisioni, contro tutte le violenze e le persecuzioni, contro ogni ideologia e prassi della sopraffazione e della disumanizzazione.

Nel ricordo di Etty Hillesum prosegua la lotta in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Vi e' una sola umanita'. La nonviolenza e' in cammino.

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Una breve notizia biobibliografica su Etty Hillesum

Etty Hillesum e' nata a Middelburg il 15 gennaio 1914 e deceduta ad Auschwitz il 30 novembre 1943, il suo diario e le sue lettere costituiscono documenti di altissimo valore e in questi ultimi anni sempre di piu' la sua figura e la sua meditazione diventano oggetto di studio e punto di riferimento per la riflessione. Opere di Etty Hillesum: Diario 1941-1943, Adelphi, Milano 1985, 1996; Lettere 1942-1943, Adelphi, Milano 1990, 2001. Opere su Etty Hillesum: AA. VV., La resistenza esistenziale di Etty Hillesum, fascicolo di "Alfazeta", n. 60, novembre-dicembre 1996, Parma; Nadia Neri, Un'estrema compassione, Bruno Mondadori Editore, Milano 1999; Pascal Dreyer, Etty Hillesum. Una testimone del Novecento, Edizioni Lavoro, Roma 2000; Sylvie Germain, Etty Hillesum. Una coscienza ispirata, Edizioni Lavoro, Roma 2000; Wanda Tommasi, Etty Hillesum. L'intelligenza del cuore, Edizioni Messaggero, Padova 2002; Maria Pia Mazziotti, Gerrit Van Oord (a cura di), Etty Hillesum. Diario 1941-1943. Un mondo 'altro' e' possibile, Apeiron, Sant'Oreste (Roma) 2002; Maria Giovanna Noccelli, Oltre la ragione, Apeiron, Sant'Oreste (Roma) 2004; Luciana Breggia, Parole con Etty, Claudiana, Torino 2011.

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Tre recenti appelli contro il razzismo...

 

27. NEL RICORDO DI MARTIN LUTHER KING

 

Si e' svolto nel pomeriggio di mercoledi' 15 gennaio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in ricordo di Martin Luther King nell'anniversario della nascita. Martin Luther King nacque infatti ad Atlanta il 15 gennaio 1929, e mori' assassinato a Memphis il 4 aprile 1968.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi e discorsi del grande lottatore nonviolento contro il razzismo e contro la guerra, per i diritti umani, la pace, la giustizia e la solidarieta'.

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Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ricordato come oggi si celebrasse anche il centenario della nascita di Etty Hillesum (al cui ricordo e' stato dedicato un incontro nella mattinata), e come meditando su entrambe le ricorrenze si avverta il dovere di proseguire la lotta tanto della giovane vittima della Shoah quanto del pastore leader della lotta per i diritti civili in America: la lotta contro il razzismo, la lotta per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Questa lotta, qui ed ora, nell'Italia di oggi, e' innanzitutto la lotta in difesa dei diritti umani dei migranti; la lotta per l'abolizione delle misure razziste e assassine che causano la morte di innumerevoli esseri umani, la loro orribile riduzione in schiavitu', l'assurda e scellerata detenzione di persone innocenti in infami campi di concentramento, la deportazione e la riconsegna ai loro aguzzini di esseri umani che erano sfuggiti alla persecuzione e alla morte e che giungendo in Italia avevano pieno diritto alla protezione loro riconosciuta esplicitamente ed inequivocabilmente dalla Costituzione della Repubblica Italiana.

Cessi il razzismo in Italia; torni l'Italia al rispetto della sua Costituzione democratica ed antifascista, antirazzista e solidale; torni l'Italia al rispetto dei diritti umani.

Nel ricordo di Martin Luther King, come nel ricordo di Etty Hillesum, nel ricordo di tutte le vittime del razzismo e della Shoah, come nel ricordo di tutte le persone che si sono battute contro la violenza, prosegua la lotta nonviolenta per la liberazione dell'umanita' intera, per la solidarieta' che ogni essere umano riconosce, raggiunge e sostiene, per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Vi e' una sola umanita'.

La nonviolenza e' in cammino.

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Una breve notizia biobibliografica su Martin Luther King

Martin Luther King, nato ad Atlanta in Georgia nel 1929, laureatosi all'Universita' di Boston nel 1954 con una tesi sul teologo Paul Tillich, lo stesso anno si stabilisce, come pastore battista, a Montgomery nell'Alabama. Dal 1955 (e' il primo dicembre quando Rosa Parks da' inizio alla lotta contro la segregazione sui mezzi di trasporto) guida la lotta nonviolenta contro la discriminazione razziale, intervenendo in varie parti degli Usa. Premio Nobel per la pace nel 1964, piu' volte oggetto di attentati e repressione, muore assassinato nel 1968.

Opere di Martin Luther King: tra i testi piu' noti: La forza di amare, Sei, Torino 1967, 1994 (edizione italiana curata da Ernesto Balducci); Lettera dal carcere di Birmingham - Pellegrinaggio alla nonviolenza, Movimento Nonviolento, Verona 1993; L'"altro" Martin Luther King, Claudiana, Torino 1993 (antologia a cura di Paolo Naso); "I have a dream", Mondadori, Milano 2001; Il sogno della nonviolenza. Pensieri, Feltrinelli, Milano 2006; cfr. anche: Marcia verso la liberta', Ando', Palermo 1968; Lettera dal carcere, La Locusta, Vicenza 1968; Il fronte della coscienza, Sei, Torino 1968; Perche' non possiamo aspettare, Ando', Palermo 1970; Dove stiamo andando, verso il caos o la comunita'?, Sei, Torino 1970. Presso la University of California Press e' in via di pubblicazione l'intera raccolta degli scritti di Martin Luther King, a cura di Clayborne Carson (che lavora alla Stanford University). Sono usciti sinora sei volumi (di quattordici previsti): 1. Called to Serve (January 1929 - June 1951); 2. Rediscovering Precious Values (July 1951 - November 1955); 3. Birth of a New Age (December 1955 - December 1956); 4. Symbol of the Movement (January 1957 - December 1958); 5. Threshold of a New Decade (January 1959 - December 1960); 6. Advocate of the Social Gospel (September 1948 - March 1963); ulteriori informazioni nel sito: www.stanford.edu/group/King/

Tra le opere su Martin Luther King: Lerone Bennett, Martin Luter King. L'uomo di Atlanta, Claudiana, Torino 1969, 1998, Nuova iniziativa editoriale, Roma 2008; Gabriella Lavina, Serpente e colomba. La ricerca religiosa di Martin Luther King, Edizioni Citta' del Sole, Napoli 1994; Arnulf Zitelmann, Non mi piegherete. Vita di Martin Luther King, Feltrinelli, Milano 1996; Sandra Cavallucci, Martin Luther King, Mondadori, Milano 2004; Paolo Naso (a cura di), Il sogno e la storia. Il pensiero e l'attualita' di Martin Luther King (1929-1968), Claudiana, Torino 2008; cfr. anche Paolo Naso, Come una citta' sulla collina. La tradizione puritana e il movimento per i diritti civili negli Usa, Claudiana, Torino 2008. Esistono altri testi in italiano (ad esempio Hubert Gerbeau, Martin Luther King, Cittadella, Assisi 1973), ma quelli a nostra conoscenza sono perlopiu' di non particolare interesse. Una introduzione sintetica e' in "Azione nonviolenta" dell'aprile 1998 (alle pp. 3-9), con una bibliografia essenziale.

 

28. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Arrigo Pacchi (a cura di), Materialisti dell'Ottocento, Il Mulino, Bologna 1978, pp. 376.

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Riedizioni

- Jacques Deval, Servizio sedentario, Rcs, Milano 2016, pp. 180, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

 

29. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

30. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2502 del 15 ottobre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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