[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 748



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Numero 748 del 19 aprile 2016

 

In questo numero:

Per farla finita con la strage e le menzogne. Una lettera aperta al Presidente della Repubblica

 

APPELLI. PER FARLA FINITA CON LA STRAGE E LE MENZOGNE. UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 

Egregio Presidente della Repubblica,

avendo apprezzato alcune sue dichiarazioni di vicinanza al sentire e all'agire del pontefice cattolico, che tra i "grandi della Terra" sembra essere l'unico pienamente consapevole della tragedia in corso e che incessantemente - con la parola ed ancor piu' con gli atti - denuncia "la terza guerra mondiale a pezzi", il ruolo nefasto dei produttori e mercanti di armi, la necessita' di soccorrere, accogliere, assistere ogni essere umano nel bisogno e in pericolo, mi permetto da semplice cittadino italiano di sollecitare un suo impegno concreto e coerente al fine di far cessare la strage dei migranti nel Mediterraneo con l'unico intervento immediato adeguato e indispensabile: consentire a tutte le persone in fuga dalla fame e dalle guerre di giungere nel nostro paese e quindi nel nostro continente in modo legale e sicuro attraverso un servizio di trasporto pubblico e gratuito.

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1. Le cause

Chiare sono le cause dell'esodo biblico in corso: la fame e i disastri ambientali provocati da un ordine economico internazionale iniquissimo, colonialista, rapinatore e schiavista; le guerre e le dittature terroriste che opprimono tanta parte dei continenti africano ed asiatico.

E chiaro e' che occorre un impegno dell'umanita' intera per far cessare la fame e le guerre, per realizzare quella universale convivenza che e' da sempre il fine della civilta' umana. Nessuno abbandonerebbe la sua casa, i suoi beni, le persone che conosce, il paese in cui e' nato, se potesse restare li' e vivervi una vita degna: abolire la fame e le guerre, e le strutture e gli strumenti che fame e guerre impongono, e' il fine necessario, il dovere ineludibile dell'umanita' intera per impedire la catastrofe comune.

La si faccia finita allora con certe pretestuose etichettature che pretendono di separare "profughi politici" e "migranti economici": sempre e solo sono esseri umani in pericolo, in fuga dall'estrema ingiustizia e dall'estrema sofferenza ed in cerca di un luogo in cui poter vivere in pace e in serenita'; tutti sono vittime di una violenza politica perche' realizzata da poteri umani (siano essi politici, economici, militari, criminali).

E chiare sono le cause della strage nel Mediterraneo: sono i governi europei che impedendo l'ingresso in Europa in modo legale e sicuro a chi e' in fuga dall'orrore e dalla morte hanno creato il mercato illegale e sanguinoso su cui si arricchiscono i trafficanti mafiosi e schiavisti. Ripetiamolo una volta ancora: la mafia dei trafficanti l'hanno creata ed alimentata i governi europei che impediscono a chi e' in fuga dalla morte di giungere in Europa in modo legale e sicuro con mezzi di trasporto pubblici. Gli stessi governi dei paesi europei che de jure riconoscono il diritto d'asilo, e sanzionano come reato l'omissione di soccorso, ma che de facto quel diritto negano e quel reato commettono erigendo barriere, negando soccorso, costringendo chi e' in disperata fuga per salvare la propria vita a gettarsi tra gli artigli delle mafie dei trafficanti effettualmente favoreggiate dai governi europei.

Basterebbe questo, solo questo, e le stragi nel Mediterraneo cesserebbero istantaneamente: che i governi europei consentissero a tutte le persone in fuga dalla fame e dalle guerre di giungere nel nostro continente in modo legale e sicuro attraverso un servizio di trasporto pubblico e gratuito.

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2. Ergo

Si vede allora quanto ipocriti e menzogneri siano i proclami di "lotta ai trafficanti" quando e' proprio l'effettuale politica dei governi europei a creare il mercato su cui i trafficanti mafiosi lucrano immensi profitti.

E si vede altresi' quanto ipocrite e menzognere siano le proposte di "azione umanitaria" quando tali proposte non intendono realmente soccorrere i fuggiaschi ma soltanto creare ulteriori ostacoli alla loro fuga dall'orrore e dalla morte.

La politica europea dello sfruttamento schiavista delle persone e della rapina ecocida delle risorse, la politica europea dell'interventismo militare e del riarmo, del sostegno alle dittature e del fomentare le guerre regionali, dei bombardamenti stragisti e della fornitura di armi agli assassini, non costituisce un crimine contro l'umanita'?

La politica europea dei muri e del filo spinato, del razzismo e del neocolonialismo, la politica europea dei campi di concentramento e delle deportazioni, della negazione di solidarieta' e della riconsegna degli innocenti fuggiaschi agli aguzzini, non e' una flagrante forma di complicita' con gli stragisti, e il culmine dell'abiezione?

E l'infamissima proposta di aiutare i gia' devastati paesi del sud del Mediterraneo a condizione che essi si trasformino in giganteschi lager per i migranti non e' l'orrore nazista che torna?

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3. Quello che occorre

Quello che occorre e' soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in pericolo di morte.

E quindi: ingressi legali e sicuri, servizio di trasporto pubblico e gratuito.

So bene che dire questo spaventa i poteri dominanti nel nostro continente: ma questo e' il primo dovere di ogni essere umano ed a maggior ragione di ogni ordinamento giuridico democratico: salvare le vite. E solo questo spingerebbe l'Europa a cessare di eseguire, imporre, promuovere e sostenere guerre e sfruttamento, schiavitu' e spoliazione, devastazione e desertificazione: questo e solo questo, che le vittime della nostra violenza politica, economica e militare globale potessero finalmente giungere qui dove noi viviamo dei proventi della rapina ai loro danni esercitata (come e' noto il cosiddetto Nord ricco del mondo consuma l'80% delle risorse planetarie, ma ne produce solo il 20%: non basta questo macroscopico dato a denunciare e smascherare l'iniquita', la criminalita' di un ordine mondiale che si regge sulla rapina e sulla violenza?).

Solo decidendo - come e' giusto, necessario e urgente - di soccorrere, accogliere ed assistere tutti i fuggiaschi in pericolo di morte, i governi europei sarebbero indotti dalla forza delle cose alle altre azioni necessarie per fermare la catastrofe comune: aiuti umanitari nei luoghi della violenza e del dolore; fermare le guerre con il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti; contrastare i poteri criminali e le dittature promuovendo i diritti umani ovunque in modo concreto e coerente, ovvero restituendo le ricchezze da secoli rapinate e sostenendo le esperienze nonviolente di solidarieta' e di liberazione.

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4. Un esempio

Pochi giorni fa e' scomparso Piero Pinna, che lei, egregio Presidente, sicuramente ricordera'. Ha dedicato l'intera sua vita alla nonviolenza, ovvero ad opporsi alla guerra ed a tutte le uccisioni, ovvero ad operare per la pace con mezzi di pace; ovvero ad agire per salvare le vite umane.

Sarebbe una grande gioia se lei volesse raccogliere il suo messaggio e riproporlo al paese di cui e' il primo magistrato. Ed il primo atto di una politica nonviolenta che sola puo' inverare la lettera e lo spirito della Costituzione della Repubblica Italiana sarebbe certamente affermare in modo concreto e coerente, ovvero realizzare, quanto sancito nei principi fondamentali della nostra Carta: il dovere di salvare tutte le vite.

Egregio Presidente della Repubblica,

ad adoperarsi a tal fine questa lettera la esorta.

Voglia gradire distinti saluti,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

Viterbo, 19 aprile 2016

 

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Numero 748 del 19 aprile 2016

 

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