[Nonviolenza] Telegrammi. 2127



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2127 del 5 ottobre 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Un movimento per la pace dovrebbe

2. La nonviolenza e' la pace

3. Severino Vardacampi: Di alcuni problemi del nostro movimento

4. Hic et nunc, quid agendum

5. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

6. Verso la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" del 25 novembre

7. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

8. In memoria di Cecile Brunschvigc, di Denis Diderot, di Pauline Leon

9. Segnalazioni librarie

10. La "Carta" del Movimento Nonviolento

11. Per saperne di piu'

 

1. SCORCIATOIE. UN MOVIMENTO PER LA PACE DOVREBBE

 

Un movimento per la pace deve essere rigidamente antimilitarista. Ammettere l'esistenza di strutture preposte ad uccidere - questo sono gli eserciti - denega alla radice la concreta possibilita' della pace: gli eserciti possono ammettere solo tregue, ovvero pause tra una guerra e la successiva. La pace e' l'assenza di eserciti, o non e'.

*

Un movimento per la pace deve essere rigorosamente disarmista. Le armi servono per uccidere le persone. Le armi sono sempre e solo le armi degli assassini. O le armi, o l'umanita': tertium non datur. La pace e' il disarmo, o non e'.

*

Un movimento per la pace deve essere persuasamente nonviolento. Ammettere l'uso della violenza in punto di diritto implica ammetterne in punto di fatto per l'interna sua dinamica l'escalation fino all'intera estensione: fino all'uccidere, fino alla guerra, fino alla catastrofe. La violenza non riconosce limitazioni - passa dal pugno alla clava all'atomica. E poiche' la violenza e' sempre violenza contro il mondo vivente e contro l'umanita', la pace tra le persone, e la pace tra l'umanita' e la natura, e' incompatibile con la violenza. E dunque soltanto attraverso la nonviolenza e' possibile costruire e mantenere la pace.

 

2. SCORCIATOIE. LA NONVIOLENZA E' LA PACE

 

La nonviolenza e' la pace: e' la lotta per la pace che nel suo stesso farsi e' gia' dinamica di pace, epifania della pace. E' la lotta contro la guerra e contro tutte le uccisioni; e' la lotta contro il razzismo e contro tutte le persecuzioni, e' la lotta contro il maschilismo e contro tutte le oppressioni. E' la lotta concreta e coerente in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano e dell'intera biosfera. E' l'opposizione nitida e intransigente ad ogni rapporto di sfruttamento, di oppressione, di distruzione. E' l'impegno immediato e adeguato in difesa dei beni comuni, per la condivisione del bene comune, per una societa' responsabile e solidale fondata sul riconoscimento dell'eguaglianza di diritti, sul mutuo soccorso, sull'universale benevolenza.

 

3. SERMONI DOMENICALI DEL LUNEDI'. SEVERINO VARDACAMPI: DI ALCUNI PROBLEMI DEL NOSTRO MOVIMENTO

 

Le grandi associazioni pacifiste sembrano preoccupate innanzitutto di non disturbare troppo il manovratore per non perdere i finanziamenti pubblici di cui campano i loro apparati burocratici; i piccoli gruppi contro la guerra (e piu' spesso solo contro alcune guerre o alcune parti in guerra - purtroppo le ambiguita' e le complicita' sono costi' sovente flagranti e fin sesquipedali) sono prigionieri della trappola della societa' dello spettacolo aggravata dal delirio di onnipotenza dei cosidetti social media; le vecchie cariatidi (noi tra esse) ripetono il loro discorso in una lingua antica come quella degli hittiti, che nessuno comprende piu'.

Frattanto la guerra ha sostituito la politica, il sangue viene versato a fiumi, i piu' grandi assassini decidono delle sorti dell'umanita'.

*

E' urgente uscire da questa subalternita', da questa marginalita', e ricostruire un movimento di massa e un'azione concreta contro la guerra.

Come riuscirvi?

Occorrerebbe in primo luogo mettersi d'accordo su alcuni punti fondamentali, la cui condivisione e' premessa necessaria perche' l'azione sia riconoscibile e possa avere qualche esito pratico.

Ad esempio, possiamo essere d'accordo su quanto segue?

1. L'opposizione a tutte le uccisioni;

2. Il riconoscimento di eguali diritti a tutti gli esseri umani.

Se si e' d'accordo su questo, possiamo essere d'accordo anche su quel che segue?

3. Poiche' le armi servono a uccidere, occorre opporsi alla produzione, al commercio e all'uso di tutte le armi;

4. Poiche' gli eserciti - tutti gli eserciti - hanno come scopo la preparazione e l'esecuzione della guerra, ovvero la commissione di omicidi di massa, occorre opporsi a tutti gli eserciti.

Se si e' d'accordo anche su questo, ne dovrebbe logicamente discendere un ultimo elemento di consenso:

5. Fare propria la scelta della nonviolenza.

*

La mia opinione e' che oggi sia tanto possibile quanto necessario porre la centralita' della nonviolenza nella costruzione del movimento per la pace, proprio alla luce del fatto che le posizioni di compromesso con i poteri armati si sono risolte in effettuale complicita con essi, e le posizioni che attribuiscono poteri salvifici all'uso della violenza sono state irreversibilmente smentite dalle vicende novecentesche.

E porre la scelta della nonviolenza come base del sentire e dell'agire comune del movimento per la pace significa conoscere e riconoscere tutta l'ampiezza e l'apertura della nonviolenza come forma di gestione dei conflitti sociali e come principio costruttivo di una societa' responsabile e solidale.

In particolare ricordando che la nonviolenza non e' un'ideologia di ricambio ma una teoria-prassi complessa e pluridimensionale, sperimentale e componibile con diverse visioni del mondo; che essa e' un insieme di insiemi: un insieme di criteri assiologici; un insieme di strumenti ermeneutici; un insieme di tecniche deliberative; un insieme di tecniche operative; una metodologia di trasformazione positiva delle relazioni - interpersonali, sociali, politiche -; una progetto-processo di cambiamento sociale e culturale orientato all'affermazione dell'eguaglianza di diritti e di doveri di tutti gli esseri umani, al reciproco aiuto, alla condivisione dei beni, alla responsabilita' comune per gli altri esseri umani e per l'intero mondo vivente.

*

L'azione concreta contro la guerra e contro le stragi e le devastazioni di cui essa consiste, cosi' come l'immediato soccorso, l'immediata accoglienza e l'immediata assistenza alle sue vittime superstiti, e' oggi il primo banco di prova dall'umanita'.

Di nulla vi e' piu' bisogno che di pace, di una politica di pace, di un movimento per la pace.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

4. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM

[Riproponiamo ancora una volta]

 

Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.

Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.

Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.

Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.

Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.

In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.

L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.

L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

5. REPETITA IUVANT. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

6. REPETITA IUVANT. VERSO LA "GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE" DEL 25 NOVEMBRE

 

Si svolge il 25 novembre la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".

Ovunque si realizzino iniziative.

Ovunque si contrasti la violenza maschilista e patriarcale.

Ovunque si sostengano i centri antiviolenza delle donne.

Ovunque si educhi e si lotti per sconfiggere la violenza maschilista e patriarcale, prima radice di tutte le altre violenze.

 

7. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

8. ANNIVERSARI. IN MEMORIA DI CECILE BRUNSCHVIGC, DI DENIS DIDEROT, DI PAULINE LEON

 

Ricorre oggi, 5 ottobre, il giorno in cui ricorre l'anniversario della scomparsa di Cecile Brunschvigc (Enghien-les-Bains, 19 luglio 1877 - Neuilly-sur-Seine, 5 ottobre 1946), l'anniversario della nascita di Denis Diderot (Langres, 5 ottobre 1713 - Parigi, 31 luglio 1784), l'anniversario della scomparsa di Pauline Leon (Parigi, 28 settembre 1768 - Bourbon-Vendee, 5 ottobre 1838).

*

Nel ricordo di Cecile Brunschvigc, di Denis Diderot, di Pauline Leon, proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

 

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- Umberto Eco e Riccardo Fedriga (a cura di), Storia della filosofia, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2015, vol. 4. Da Machiavelli a l'Encyclopedie, pp. 478, euro 9,90.

*

Riletture

- Gabriel Garcia Marquez, Opere narrative, 2 voll., Mondadori, Milano 1987 e 2004, 2005, pp. XXXVIII + 1026 (vol. I) e XCII + 1516 (vol. II).

 

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

11. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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