[Nonviolenza] Telegrammi. 2068



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2068 del 7 agosto 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Parlare chiaro occorre

2. Segnalazioni librarie

3. La "Carta" del Movimento Nonviolento

4. Per saperne di piu'

 

1. QUI ED ORA. PARLARE CHIARO OCCORRE

 

Parlare chiaro occorre.

E' responsabilita' dei governi europei la strage degli innocenti nel Mediterraneo; e' responsabilita' dei governi europei l'esistenza della mafia dei trafficanti di carne umana; e' responsabilita' dei governi europei la riduzione in schiavitu' della forza-lavoro immigrata; e' responsabilita' dei governi europei il ritorno dei campi di concentramento in Europa; e' responsabilita' dei governi europei il dilagare del razzismo e dello schiavismo; e' responsabilita' dei governi europei il dilagare dei poteri criminali che si arricchiscono grazie al regime dell'apartheid.

Parlare chiaro occorre.

Tutt gli orrori che abbamo elencato possono essere annullati con un solo semplice, necessario, doveroso, urgente provvedimento legislativo: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in Europa.

Parlare chiaro occorre.

Lo faccia l'Italia: riconosca subito a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Parlare chiaro occorre.

Riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese, immediatamente cesserebbe la strage degli innocenti nel Mediterraneo; nessuno sarebbe piu' vittima della mafia dei trafficanti di carne umana; si comincerebbe a contrastare efficacemente la riduzione in schiavitu' dei lavoratori immigrati; diverrebbe a tutti immediatamente evidente che occorre smantellare gli infami e scellerati campi di concentramento; si comincerebbe a contrastare efficacemente i criminali nazisti e i criminali mafiosi. Si tornerebbe alla democrazia. Si tornerebbe alla civilta'. Si tornerebbe all'umanita'.

Parlare chiaro occorre.

Salvare le vite e' il primo dovere. Vi e' una sola umanita'. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Ogni vittima ha il volto di Abele.

Parlare chiaro occorre.

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in Europa: questo deve legiferare il Parlamento italiano; se non lo fa, continua ad essere corresponsabile della strage, ad essere corresponsabile dell'orrore.

Parlare chiaro occorre.

Questo e' indispensabile fare: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in Europa.

 

2. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Adriano Zamperini, Psicologia dell'inerzia e della solidarieta'. Lo spettatore di fronte alle atrocita' collettive, Einaudi, Torino 2001, Fabbri-Rcs, Milano 2007, 2011, pp. XII + 24.

*

Riedizioni

- Chiara Capri', Pina Maisano Grassi, Libero. L'imprenditore che non si piego' al pizzo, Castelvecchi, 2011, Il sole 24 ore, Milano 2015, pp. 128, euro 8,90.

 

3. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

4. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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