[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 42



 

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Numero 42 del 6 agosto 2015

 

In questo numero:

1. Ogni persona ragionevole e onesta sa

2. I compiti dell'umanita' nell'eta' atomica (2002)

3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

4. In memoria di Theodor W. Adorno

5. Una minima bibliografia

6. Una minima sitografia

 

1. EDITORIALE. OGNI PERSONA RAGIONEVOLE E ONESTA SA

 

Ogni persona ragionevole e onesta sa che la responsabilita' primaria della strage dei migranti nel Mediterraneo e' dei governi europei.

Se i governi europei consentissero alle persone in fuga dalla fame e dalle guerre di giungere in Europa in modo legale e sicuro, nessuna persona affiderebbe la sua vita alle mafie dei trafficanti, nessuna rischierebbe di morire nel breve braccio di mare che separa come sola o ultima barriera i paesi del benessere dai paesi che hanno subito - ed in forme diverse continuano a subire - la loro secolare e perdurante feroce rapina e devastante violenza.

Pertanto invece di versare lacrime di coccodrillo gli stati europei dovrebbero decidersi a far cessare la strage, la strage di cui essi sono doppiamente responsabili.

E per far cessare la strage vi e' un solo modo: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.

Possa il Parlamento italiano finalmente legiferare cio' che e' giusto, cio' che e' necessario, cio' che e' urgente: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Italia in modo legale e sicuro. E cosi' salvare innumerevoli vite innocenti.

Questo e' cio' che occorre. Non farlo, significa perseverare nella strage.

 

2. REPETITA IUVANT. I COMPITI DELL'UMANITA' NELL'ETA' ATOMICA (2002)

[Il seguente articolo e' apparso nel fascicolo di dicembre 2002 del mensile dell'Associazione italiana amici di Raoul Follereau (Aifo) "Amici dei lebbrosi"]

 

Quando ci viene posta la domanda se il pericolo atomico esista ancora, la nostra risposta e': esso non abbandonera' mai piu' l'umanita'. Occorre sapere che da quell'agosto 1945 fino alla fine della civilta' umana questa minaccia sempre incombera' su tutti noi esseri umani presenti e venturi, e sempre e sempre dovremo lottare contro di essa.

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Lo colse e lo seppe dire in modo ineguagliabile Guenther Anders, il grandissimo filosofo che dedico' l'intera sua vita a lottare contro gli orrori di Auschwitz e di Hiroshima affinche' non potessero ripetersi mai piu'.

Ha scritto, tra altri indimenticabili testi, una breve riflessione dal titolo Tesi sull'eta' atomica, la cui lettura a noi pare imprescindibile (per i lettori italiani la traduzione perfetta di Renato Solmi e' disponibile nella rete telematica...).

Scrive Anders:

"Hiroshima come stato del mondo. Il 6 agosto 1945, giorno di Hiroshima, e' cominciata un nuova era: l'era in cui possiamo trasformare in qualunque momento ogni luogo, anzi la terra intera, in un'altra Hiroshima. Da quel giorno siamo onnipotenti modo negativo; ma potendo essere distrutti ad ogni momento, cio' significa anche che da quel giorno siamo totalmente impotenti. Indipendentemente dalla sua lunghezza e dalla sua durata, quest'epoca e' l'ultima: poiche' la sua differenza specifica, la possibilita' dell'autodistruzione del genere umano, non puo' aver fine - che con la fine stessa.

Eta' finale e fine dei tempi. La nostra vita si definisce quindi come "dilazione"; siamo quelli-che-esistono-ancora. Questo fatto ha trasformato il problema morale fondamentale: alla domanda 'Come dobbiamo vivere?' si e' sostituita quella: "Vivremo ancora?' Alla domanda del "come" c'e' - per noi che viviamo in questa proroga - una sola risposta: "Dobbiamo fare in modo che l'eta' finale, che potrebbe rovesciarsi ad ogni momento in fine dei tempi, non abbia mai fine; o che questo rovesciamento non abbia mai luogo". Poiche' crediamo alla possibilita' di una "fine dei tempi", possiamo dirci apocalittici; ma poiche' lottiamo contro l'apocalissi da noi stessi creata, siamo (e' un tipo che non c'e' mai stato finora) "nemici dell'apocalissi".

Non armi atomiche nella situazione politica, ma azioni politiche nella situazione atomica. La tesi apparentemente plausibile che nell'attuale situazione politica ci sarebbero (fra l'altro) anche "armi atomiche", e' un inganno. Poiche' la situazione attuale e' determinata esclusivamente dall'esistenza di "armi atomiche", e' vero il contrario: che le cosiddette azioni politiche hanno luogo entro la situazione atomica.

Non arma ma nemico. Cio' contro cui lottiamo, non e' questo o quell'avversario che potrebbe essere attaccato o liquidato con mezzi atomici, ma la situazione atomica in se'. Poiche' questo nemico e' nemico di tutti gli uomini, quelli che si sono considerati finora come nemici dovrebbero allearsi contro la minaccia comune. Organizzazioni e manifestazioni pacifiche da cui sono esclusi proprio quelli con cui si tratta di creare la pace, si risolvono in ipocrisia, presunzione compiaciuta e spreco di tempo".

Cosi' l'incipit di questo fondamentale saggio, ma tutto il testo e' da leggere e meditare.

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Ma anche un altro grande uomo di pace, Ernesto Balducci, seppe cogliere ed enunciare le novita' tremende e ineludibili dell'eta' atomica: in un discorso che tenne nel 1981, e che poi riprese come introduzione in quel magnifico suo manuale scolastico che e' La pace. Realismo di un'utopia, Balducci ci parlava delle "tre verita' di Hiroshima", e scriveva:

"Le condizioni di fatto sono radicalmente mutate. L'umanita' e' entrata in un tempo nuovo nel momento stesso in cui si e' trovata di fronte al dilemma: o mutare il modo di pensare o morire. Essa vive ormai sulla soglia di una mutazione, nel senso forte che ha il termine in antropologia.

Non serve obiettare, contro il dilemma, che la mutazione non e' avvenuta e noi siamo vivi! Non e' forse vero che l'abisso si e' spaventosamente allargato dinanzi a noi? D'altronde le mutazioni non avvengono con ritmi serrati e uniformi. In ogni caso si puo' gia' dire, con fondatezza, che si sono andate generalizzando alcune certezze in cui e' facile scoprire il riflesso del messaggio di Hiroshima e dunque un qualche inizio della mutazione.

La prima verita' contenuta in quel messaggio e' che il genere umano ha un destino unico di vita o di morte. Sul momento fu una verita' intuitiva, di natura etica, ma poi, crollata l'immagine eurocentrica della storia, essa si e' dispiegata in evidenze di tipo induttivo la cui esposizione più recente e piu' organica e' quella del Rapporto Brandt. L'unita' del genere umano e' ormai una verita' economica. Le interdipendenze che stringono il Nord e il Sud del pianeta, attentamente esaminate, svelano che non e' il Sud a dipendere dal Nord ma e' il Nord che dipende dal Sud. Innanzitutto per il fatto che la sua economia dello spreco e' resa possibile dalla metodica rapina a cui il Sud e' sottoposto e poi, piu' specificamente, perche' esiste un nesso causale tra la politica degli armamenti e il persistere, anzi l'aggravarsi, della spaventosa piaga della fame. Pesano ancora nella nostra memoria i 50 milioni di morti dell'ultima guerra, ma cominciano anche a pesarci i morti che la fame sta facendo: 50 milioni, per l'appunto, nel solo anno 1979. E piu' comincia a pesare il fatto, sempre meglio conosciuto, che la morte per fame non e' un prodotto fatale dell'avarizia della natura o dell'ignavia degli uomini, ma il prodotto della struttura economica internazionale che riversa un'immensa quota dei profitti nell'industria delle armi: 450 miliardi di dollari nel suddetto anno 1979 e cioe' 10 volte di piu' del necessario per eliminare la fame nel mondo. Questo ora si sa. Adamo ed Eva ora sanno di essere nudi. Gli uomini e le donne che, fosse pure soltanto come elettori, tengono in piedi questa struttura di violenza, non hanno piu' la coscienza tranquilla.

La seconda verita' di Hiroshima e' che ormai l'imperativo morale della pace, ritenuta da sempre come un ideale necessario anche se irrealizzabile, e' arrivato a coincidere con l'istinto di conservazione, il medesimo istinto che veniva indicato come radice inestirpabile dell'aggressivita' distruttiva. Fino ad oggi e' stato un punto fermo che la sfera della morale e quella dell'istinto erano tra loro separate, conciliabili solo mediante un'ardua disciplina e solo entro certi limiti: fuori di quei limiti accadeva la guerra, che la coscienza morale si limitava a deprecare come un malum necessarium. Ma le prospettive attuali della guerra tecnologica sono tali che la voce dell'istinto di conservazione (di cui la paura e' un sintomo non ignobile) e la voce della coscienza sono diventate una sola voce. Non era mai capitato. Anche per questi nuovi rapporti fra etica e biologia, la storia sta cambiando di qualita'.

La terza verita' di Hiroshima e' che la guerra e' uscita per sempre dalla sfera della razionalita'. Non che la guerra sia mai stata considerata, salvo in rari casi di sadismo culturale, un fatto secondo ragione, ma sempre le culture dominanti l'hanno ritenuta quanto meno come una extrema ratio, e cioe' come uno strumento limite della ragione. E difatti, nelle nostre ricostruzioni storiografiche, il progresso dei popoli si avvera attraverso le guerre. Per una specie di eterogenesi dei fini - per usare il linguaggio di Benedetto Croce - l'"accadimento" funesto generava l'"avvenimento" fausto. Ma ora, nell'ipotesi atomica, l'accadimento non genererebbe nessun avvenimento. O meglio, l'avvenimento morirebbe per olocausto nel grembo materno dell'accadimento.

Queste tre verita' non trovano il loro giusto contesto nella cultura e nella pratica politica ancora dominanti. Il pacifismo che esse prefigurano e' anch'esso di tipo nuovo, non in continuita' con quello tradizionale".

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E con chiarezza cristallina nella sua lettera ai giudici del 1965, il priore di Barbiana, don Lorenzo Milani, seppe descrivere la situazione presente: "A piu' riprese gli scienziati ci hanno avvertiti che e' in gioco la sopravvivenza della specie umana. (Per esempio Linus Pauling premio Nobel per la chimica e per la pace). E noi stiamo qui a questionare se al soldato sia lecito o no distruggere la specie umana?".

La riflessione morale odierna non puo' piu' eludere i temi che la tecnologia atomica, le armi di sterminio di massa, la contaminazione dell'ambiente pongono alla coscienza umana; si veda ad esempio il fondamentale libro di Hans Jonas, Il principio responsabilita'.

Le armi atomiche, come tutte le armi di distruzione di massa, sono nemiche dell'umanita'. Tutte le armi, in quanto intese a ferire ed uccidere esseri umani, sono nemiche dell'umanita'.

Cosicche' un impegno a tutti e' richiesto oggi, se l'umanita' intera, oltre che l'umanita' che e' in noi stessi individualmente considerati, ci sta a cuore: opporci alle armi: al loro uso, al loro commercio, alla loro produzione.

Se la memoria non mi inganna fu Einstein a dire una volta che non sapeva con quali armi sarebbe stata combattuta la terza guerra mondiale, ma quanto alla quarta era certo che sarebbe stata combattuta con le clave. Se vogliamo impedire stragi immani e un regresso alla preistoria tra dolori indicibili per la superstite umanita', dobbiamo impedire le guerre, e per impedirle dobbiamo impegnarci tutti per il disarmo.

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Ma opporsi alle guerre, agire il disarmo, richiede un impegno ulteriore, anzi due:

a) un impegno di costruzione della pace e di gestione esclusivamente civile dei conflitti, che e' possibile ad una sola condizione: la scelta della nonviolenza;

b) un impegno a pensare e inverare modelli di difesa - dei territori, delle societa' e dei diritti - che siano alternativi a quelli militari e che siano non meno ma piu' efficaci: questi modelli esistono gia', sono quell'insieme di esperienze storiche e di proposte operative che chiamiamo difesa popolare nonviolenta, verso cui occorre orientare al piu' presto la politica della difesa del nostro e di ogni paese.

Poiche' solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe. Gandhi lo colse molto prima di Hiroshima; dopo Hiroshima ogni coscienza illuminata lo sa.

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Alcune letture particolarmente utili sono le seguenti:

- Guenther Anders, Essere o non essere. Diario di Hiroshima e Nagasaki, Einaudi, Torino 1961 (con in appendice le Tesi sull'eta' atomica);

- Guenther Anders e Claude Eatherly, Il pilota di Hiroshima, ovvero: la coscienza al bando, Einaudi, Torino 1962, Linea d'Ombra, Milano 1992;

- Hannah Arendt, Vita activa, Bompiani, Milano 1964, 1994;

- Ernesto Balducci, Lodovico Grassi, La pace. Realismo di un'utopia, Principato, Milano 1983;

- Norberto Bobbio, Il problema della guerra e le vie della pace, Il Mulino, Bologna 1979, 1984; Il terzo assente, Sonda, Torino-Millano 1989;

- Adriano Buzzati-Traverso, Morte nucleare in Italia, Laterza, Roma-Bari 1982;

- Elias Canetti, Massa e potere, Adelphi, Milano 1981, Bompiani, Milano 1988; La coscienza delle parole, Adelphi, Milano 1984;

- Documenti del processo di don Milani, L'obbedienza non e' piu' una virtu', Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1969 (raccolta di materiali più volte ristampata dallo stesso e da altri editori);

- Theodor Ebert, La difesa popolare nonviolenta, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984;

- Hans Jonas, Il principio responsabilita', Einaudi, Torino 1990, 1993;

- Robert Jungk, Gli apprendisti stregoni, Einaudi, Torino 1958, 1982;

- Domenico Gallo, Dal dovere di obbedienza al diritto di resistenza, Edizioni del Movimento Nonviolento, Perugia 1985;

- Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, Torino 1973, 1996;

- Enrico Peyretti, Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, in "La nonviolenza e' in cammino", n. 390 del 20 ottobre 2002;

- Giuliano Pontara, Etica e generazioni future, Laterza, Roma-Bari 1995;

- Arundhati Roy, Guerra e' pace, Guanda, Parma 2002;

- Bertrand Russell, L'autobiografia, 3 voll., Longanesi, Milano 1969, 1971;

- Gene Sharp, Politica dell'azione nonviolenta, 3 voll., Edizioni Gruppo Abele, Torino 1985-1997;

- Edward P. Thompson, Opzione zero, Einaudi, Torino 1983;

- Simone Weil, L'Iliade poema della forza, in Eadem, La Grecia e le intuizioni precristiane, Rusconi, Milano 1974;

- Virginia Woolf, Le tre ghinee, La Tartaruga, Milano 1975, Feltrinelli, Milano 1987.

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Alcuni film particolarmente interessanti sono i seguenti:

- Stanley Kubrick, Il dottor Stranamore, 1963;

- Akira Kurosawa, Sogni, 1990; Rapsodia d'agosto, 1991;

- Alain Resnais, Hiroshima mon amour, 1959.

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Alcuni riferimenti particolarmente utili sono i seguenti:

- Centro di ricerca per la pace di Viterbo, e-mail: nbawac at tin.it

- IPPNW, sito: www.ippnw.org

- Movimento Nonviolento, sito: www.nonviolenti.org

- Peacelink, sito: www.peacelink.it

 

3. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

4. MAESTRI. IN MEMORIA DI THEODOR W. ADORNO

 

Ricorre oggi, 6 agosto, l'anniversario della scomparsa di Theodor W. Adorno.

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Theodor W. Adorno, nato l'11 settembre 1903 a Francoforte sul Meno, costretto all'esilio dall'avvento del nazismo, acutissimo osservatore della societa' contemporanea, filosofo e musicologo, e' deceduto il 6 agosto 1969. E' una delle figure di massimo spicco della "scuola di Francoforte". Opere di Theodor W. Adorno: nella sua vastissima produzione segnaliamo almeno, per un primo approccio, Dialettica dell'illuminismo (con Max Horkheimer), Minima moralia, Dialettica negativa, tutti presso Einaudi, Torino. Opere su Theodor W. Adorno: si veda almeno, per un primo orientamento, Tito Perlini, Che cosa ha veramente detto Adorno, Ubaldini, Roma 1971; Marzio Vacatello, Th. W. Adorno. Il rinvio della prassi, La Nuova Italia, Firenze 1972; Sergio Moravia, Adorno e la teoria critica della societa', Sansoni, Firenze 1974; Enzo Rutigliano, Teoria o critica. Saggio sul marxismo di Adorno, Dedalo, Bari 1977; Carlo Pettazzi, Th. W. Adorno: linee di origine e di sviluppo del pensiero (1903-1949), La Nuova Italia, Firenze 1979; Martin Jay, Theodor W. Adorno, Il Mulino, Bologna 1987; Massimo Nardi, Pensare nella verita'. L'itinerario della ragione dialettica in Th. W. Adorno, Studium, Roma 1993; Fredric Jameson, Tardo marxismo, Manifestolibri, Roma 1994; Elena Tavani, L'apparenza da salvare. Saggio su Th. W. Adorno, Guerini e associati, Milano 1994; Angelo Cicatello, Dialettica negativa e logica della parvenza. Saggio su Th. W. Adorno, Il melangolo, Genova 2001; Stefan Mueller-Doohm, Theodor W. Adorno. Biografia di un intellettuale, Carocci, Roma 2003; Lucio Cortella, Una dialettica nella finitezza. Adorno e il programma di una dialettica negativa, Meltemi, Roma 2006; Stefano Petrucciani, Introduzione a Adorno, Laterza, Roma-Bari 2007; Pastore Luigi, Gebur Thomas (a cura di), Theodor W. Adorno. Il maestro ritrovato, Manifestolibri, Roma 2008; di particolare importanza sono gli scritti dedicati ad Adorno in Renato Solmi, Autobiografia documentaria. Scritti 1950-2004, Quodlibet, Macerata 2007.

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Anche nel ricordo e alla scuola di Theodor W. Adorno, proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

 

5. REPETITA IUVANT. UNA MINIMA BIBLIOGRAFIA

[Dal documento "Da Orte una proposta nonviolenta. Quasi un minimo vademecum" del gennaio 2015 riproponiamo la seguente sezione bibliografica]

 

I. Venti letture per una cultura della pace (2003)

II. Cento letture per un accostamento alla pace (2005)

III. Una minima bibliografia sul pensiero filosofico delle donne nel XX secolo

IV. Una minima bibliografia per l'analisi critica e il contrasto efficace del razzismo

V. Sette piu' sette testi integrativi

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I. Venti letture per una cultura della pace (2003)

Ovviamente non c'e' la biblioteca ideale della pace e della nonviolenza, non ci sono ne' i dieci ne' i cento libri che occorre aver letto. Perche' ogni persona puo' accostarsi all'impegno di pace e alla scelta della nonviolenza (ed e' opinione di chi scrive queste righe che senza la scelta della nonviolenza l'impegno di pace resti inadeguato, subalterno ed ambiguo) a partire dal suo vissuto, dalle sue esperienze e riflessioni, dalle letture che incontra, dal colloquio corale di cui si trova ad esser parte.

E cosi' vi e' chi ha fatto la scelta della nonviolenza perche' ha letto Tolstoj e chi l'ha fatta perche' ha letto Dostoevskij; chi e' passato attraverso Voltaire e Zola, e chi per Erasmo e Thomas More, chi leggendo Leopardi e Kafka, e chi i Vangeli e la Bhagavad Gita, o i tragici greci, o Shakespeare e Cervantes, o Kant, o Martin Buber, o Norberto Bobbio.

Qui di seguito si indicano alcune autrici ed alcuni autori, e talvolta dei singoli libri, che a chi scrive queste righe dicono cose toccanti ed ortative in tal senso. Ma certo tanti altri libri e persone citar si potrebbero.

1. Di Simone Weil tutto quello che ha scritto, ma particolarmente i Quaderni, in quattro volumi presso Adelphi (e la sua bella biografia scritta da Simone Petrement, sempre presso Adelphi).

2. Anche di Primo Levi va letto tutto (adesso vi e' per fortuna un'edizione complessiva delle opere in due volumi presso Einaudi) ma prima di ogni altra cosa direi I sommersi e i salvati, l'ultima testimonianza di una Resistenza che ancora ci chiama alla lotta in difesa e a inveramento della dignita' umana.

3. Mohandas Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, edito da Einaudi, e' la migliore silloge in un solo volume, a cura di Giuliano Pontara, che vi ha premesso un saggio introduttivo importante quanto e forse piu' della stessa antologia, poiche' costituisce la migliore sintesi del pensiero gandhiano disponibile in Italia.

4. Virginia Woolf, Le tre ghinee, Feltrinelli (ma anche presso altri editori); un libro fondamentale, chi non lo ha letto ancora non sa qualcosa di decisivo.

5. Anche di Hannah Arendt si dovrebbe leggere tutto, ma almeno Le origini del totalitarismo (Comunita'), La banalita' del male (Feltrinelli), Vita activa (Bompiani), La vita della mente (Il Mulino); e la sua biografia scritta da Elisabeth Young-Bruehl (Bollati Boringhieri).

6. E tutto bisognerebbe leggere anche di Franco Basaglia e di Franca Ongaro Basaglia; ma del primo almeno i due volumi degli Scritti (Einaudi), e della seconda, oltre i testi a quattro mani nella raccolta teste' citata, anche almeno Salute/malattia (Einaudi) e Una voce (Il Saggiatore).

7. Tutto va letto di Vandana Shiva, ma almeno Terra madre (Utet).

8. Gianni Rodari, Grammatica della fantasia, Einaudi.

9. Di Danilo Dolci almeno alcuni libri che raccolgono - scelti dall'autore - vari interventi, come Esperienze e riflessioni (Laterza), e parte cospicua dell'opera poetica, come Creatura di creature (successive edizioni presso vari editori); e Dal trasmettere al comunicare (Sonda).

10. Rosa Luxemburg e' figura imprescindibile; due buone antologie sono Scritti scelti (Einaudi), e Scritti politici (Editori Riuniti); per un'introduzione: Lelio Basso (a cura di), Per conoscere Rosa Luxemburg (Mondadori).

11. Di Rigoberta Menchu' va letto il notissimo libro-intervista a cura di Elisabeth Burgos, Mi chiamo Rigoberta Menchu' (Giunti).

12. Anche di Assia Djebar tutto va letto, e per un primo incontro La donna senza sepoltura, Il Saggiatore.

13. Di Nelson Mandela va letta la bella autobiografia Lungo cammino verso la liberta' (Feltrinelli).

14. Tutto di Guenther Anders, ma almeno L'uomo e' antiquato (Il Saggiatore, Bollati Boringhieri), Noi figli di Eichmann (Giuntina), Essere o non essere (Einaudi), il carteggio con Claude Eatherly, Il pilota di Hiroshima (Einaudi, Linea d'ombra).

15. Hans Jonas, almeno Il principio responsabilita', Einaudi.

16. Anche di Ernesto Balducci occorrerebbe leggere tutto, ma almeno l'antologia curata insieme a Lodovico Grassi, La pace. Realismo di un'utopia (Principato), che costituisce un'ottima introduzione al pensiero di pace dal Rinascimento al XX secolo.

17. Gene Sharp, Politica dell'azione nonviolenta, tre volumi, Edizioni Gruppo Abele.

18. Di Lev Tolstoj almeno La confessione (SE), Il regno di Dio e' in voi (Publiprint-Manca), La vera vita (Manca).

19. Di Aldo Capitini almeno gli Scritti sulla nonviolenza (Protagon), e gli Scritti filosofici e religiosi (Fondazione centro studi Aldo Capitini).

20. Infine segnaliamo tutti i lavori del Centro nuovo modello di sviluppo (di Vecchiano, Pisa) che e' una delle eredita' feconde dell'esperienza della scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani; sono editi perlopiu' dalla Emi.

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II. Cento letture per un accostamento alla pace (2005)

Premessa

Una bibliografia del genere e' possibile solo come esercizio di ironia o testimonianza di disperazione. Ho privilegiato testi leggibili e facilmente reperibili, ho rinunciato a molti amori e molte ovvieta' (altre sono restate, chiedo venia), ho diviso in cinque blocchi di venti libri, solitamente segnalando una sola opera per autore o autrice, con qualche inevitabile eccezione. Lacune, ingenuita' ed astuzie di questa proposta credo siano cosi' evidenti che non mette conto parlarne.

Vale forse la pena di aggiungere questo: che e' opinione di chi scrive queste righe che non si dia ormai piu' possibilita' di impegno per la pace se non si fa la scelta della nonviolenza.

1. Radici

- Aristofane, Lisistrata

- Epicuro

- Eraclito

- Eschilo, tutte le tragedie

- Euripide, tutte le tragedie

- Giobbe

- Giona

- Iliade

- Inni omerici

- Lisia, Contro Eratostene

- Lucrezio

- Odissea

- Platone, Apologia di Socrate; Critone

- Qohelet

- Saffo

- Sofocle, tutte le tragedie

- Stoici antichi, Tutti i frammenti

- Tao Te Ching

- Tucidide

- i Vangeli

2. Passato remoto

- Martin Buber, I racconti dei Chassidim

- Pedro Calderon de la Barca, La vita e' sogno

- Miguel de Cervantes, Don Chisciotte

- Denis Diderot, Il nipote di Rameau

- Fedor Dostoevskij, tutti i romanzi; Ricordi della casa dei morti

- Ludwig Feuerbach, Principi della filosofia dell'avvenire; L'essenza del cristianesimo; L'essenza della religione

- Fonti francescane

- Eduardo Galeano, Memoria del fuoco

- Victor Hugo, I miserabili

- Karl Kraus, Gli ultimi giorni dell'umanita'

- Bartolome' de Las Casas, Brevissima relazione della distruzione delle Indie

- Lazarillo de Tormes

- Lope de Vega, Fuenteovejuna

- Lu Hsun, tutti i racconti

- Herman Melville, Moby Dick; Benito Cereno

- Moliere, Tartufo

- Thomas More, Utopia

- Blaise Pascal, Lettere provinciali

- William Shakespeare, Riccardo III; Amleto; Otello; Re Lear; Macbeth

- Robert Louis Stevenson, Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde

3. Passato prossimo

- Jose' Maria Arguedas, La volpe di sopra e la volpe di sotto

- Bertolt Brecht, L'eccezione e la regola; Poesie di Svendborg

- Albert Camus, La peste; L'uomo in rivolta

- Elias Canetti, Massa e potere

- Hans Magnus Enzensberger, La breve estate dell'anarchia

- Frantz Fanon, I dannati della terra

- Anne Frank, Diario

- Erving Goffman, Asylums

- Bianca Guidetti Serra, Compagne

- Robert Jungk, Gli apprendisti stregoni

- Stanislaw Lem, Solaris

- Lettere dei condannati a morte della Resistenza europea

- Primo Levi, Se questo e' un uomo; I sommersi e i salvati

- George Orwell, Omaggio alla Catalogna; 1984

- Nuto Revelli, tutte le opere

- Jean-Paul Sartre, Le mani sporche

- Mary Shelley, Frankenstein, ovvero il Prometeo moderno

- Ignazio Silone, Fontamara

- Aleksandr Solzenicyn, Arcipelago Gulag

- Vercors, Il silenzio del mare

4. Presente anteriore

- Guenther Anders, L'uomo e' antiquato; Essere o non essere; Noi figli di Eichmann

- Ernesto Balducci, L'uomo planetario; La terra del tramonto

- Franco Basaglia, Scritti

- Ernesto De Martino, La fine del mondo

- Erich Fromm, Anatomia della distruttivita' umana

- Umberto Galimberti, Psiche e techne

- Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza

- Luce Irigaray, Speculum

- Hans Jonas, Il principio responsabilita'

- Franz Kafka, tutte le opere

- Krisztof Kieslowski, Krisztof Piesiewicz, Decalogo

- Emmanuel Levinas, Totalita' e infinito

- Rosa Luxemburg, Scritti scelti; Scritti politici

- Nelson Mandela, Lungo cammino verso la liberta'

- Edoarda Masi, Cento trame di capolavori della letteratura cinese

- Gianni Rodari, Grammatica della fantasia

- Umberto Santino, Storia del movimento antimafia

- Renate Siebert, Le donne, la mafia; La mafia, la morte e il ricordo

- George Steiner, Le Antigoni

- Tzvetan Todorov, La conquista dell'America; Di fronte all'estremo; Memoria del male, tentazione del bene

5. I compiti dell'ora

- Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo; La banalita' del male; Vita activa

- Simone de Beauvoir, Il secondo sesso; l'opera memorialistica

- Margarete Buber-Neumann, Prigioniera di Stalin e Hitler; Milena, l'amica di Kafka

- Cultura escrita y educacion. Conversaciones con Emilia Ferreiro

- Emily Dickinson, Poesie

- Assia Djebar, Donne d'Algeri nei loro appartamenti; Lontano da Medina; La donna senza sepoltura

- Germaine Greer, L'eunuco femmina; La donna intera

- Etty Hillesum, Diario; Lettere

- Ursula K. Le Guin, La mano sinistra delle tenebre; I reietti dell'altro pianeta

- Rigoberta Menchu' (con Elisabeth Burgos), Mi chiamo Rigoberta Menchu'

- Fatema Mernissi, Islam e democrazia

- Franca Ongaro Basaglia, Salute/malattia; Una voce

- Daniela Padoan, Le pazze. Un incontro con le Madri di Plaza de Mayo

- Adrienne Rich, Nato di donna

- Marthe Robert, L'antico e il nuovo

- Vandana Shiva, tutte le opere

- Silvia Vegetti Finzi, Il bambino della notte; (a cura di), Psicoanalisi al femminile; Volere un figlio

- Simone Weil, Quaderni

- Christa Wolf, Cassandra; Medea. Voci

- Virginia Woolf, Una stanza tutta per se'; Le tre ghinee

*

III. Una minima bibliografia sul pensiero filosofico delle donne nel XX secolo

1. Sette testi panoramici e introduttivi

- Adriana Cavarero, Franco Restaino, Le filosofie femministe, Paravia, Torino 1999, Bruno Mondadori, Milano 2002, 2009, pp. VI + 266.

- Giancarla Codrignani, Ecuba e le altre. Le donne, il genere, la guerra, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1994, pp. 256.

- Pieranna Garavaso, Nicla Vassallo, Filosofia delle donne, Laterza, Roma-Bari 2007, pp. VIII + 170.

- Monica Lanfranco, Maria G. Di Rienzo (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003, pp. 290.

- Giovanna Providenti (a cura di), La nonviolenza delle donne, Quaderni Satyagraha - Libreria Editrice Fiorentina, Pisa-Firenze 2006, pp. 288.

- Wanda Tommasi, I filosofi e le donne, Tre Lune Edizioni, Mantova 2001, pp. 272.

- Chiara Zamboni, La filosofia donna, Demetra, Colognola ai colli (Verona) 1997, pp. 160.

2. Sette testi classici

- Hannah Arendt, Vita activa, Bompiani, Milano 1964, 1994, pp. XXXIV + 286.

- Simone de Beauvoir, Le deuxieme sexe, Gallimard, Paris 1949, 1976, 1989, 2 voll. per complessive pp. 416 + 672.

- Assia Djebar, Donne d'Algeri nei loro appartamenti, Giunti, Firenze 1988, 2000, pp. 192; Eadem, La donna senza sepoltura, Il Saggiatore, Milano 2002, pp. 192.

- Luce Irigaray, Speculum. L'altra donna, Feltrinelli, Milano 1975, 1989, pp. 352.

- Rosa Luxemburg, Scritti politici, Editori Riuniti, Roma 1967, 1976, pp. 708; Eadem, Scritti scelti, Edizioni Avanti!, 1963, Einaudi, Torino 1975, 1976, pp. CVIII + 760.

- Simone Weil, La condizione operaia, Edizioni di Comunita', Milano 1952, Mondadori, Milano 1990, pp. 318; Eadem, Quaderni, Adelphi, Milano 1982-1993, quattro volumi per complessive pp. 1846.

- Virginia Woolf, Le tre ghinee, La Tartaruga, Milano 1975, Feltrinelli, Milano 1987, pp. 256.

3. Sette strumenti di lavoro

- Joanna Bourke, Paura. Una storia culturale, Laterza, Roma-Bari 2007, Il sole 24 ore, Milano 2010, pp. XII + 476; Eadem, Stupro. Storia della violenza sessuale dal 1860 a oggi, Laterza, Roma-Bari 2009, 2011, pp. VI + 602.

- Anna Bravo, A colpi di cuore. Storie del sessantotto, Laterza, Roma-Bari 2008, pp. IV + 322; Eadem, La conta dei salvati. Dalla Grande Guerra al Tibet: storie di sangue risparmiato, Laterza, Roma-Bari 2013, pp. VI + 246.

- Fatema Mernissi, Islam e democrazia. La paura della modernita', Giunti, Firenze 2002, pp. 222; Eadem, La terrazza proibita. Vita nell'harem, Giunti, Firenze 1996, 2001, pp. 236; Eadem, L'harem e l'Occidente, Giunti, Firenze 2000, pp. 192.

- Robin Morgan, Sessualita', violenza e terrorismo, La Tartaruga, Milano 1998, 2003, pp. 250.

- Adrienne Rich, Nato di donna, Garzanti, Milano 1977, 1996, 2000, pp. 422.

- Sheila Rowbotham, Donne, resistenza e rivoluzione, Einaudi, Torino 1976, 1977, pp. VIII + 336; Eadem, Esclusa dalla storia, Editori Riuniti, Roma 1977, pp. 272.

- Silvia Vegetti Finzi, Il bambino della notte. Divenire donna, divenire madre, Mondadori, Milano 1990, 1996, pp. VI + 282.

4. Sette testimonianze

- Bianca Guidetti Serra, Compagne, Einaudi, Torino 1977, 2 volumi, pp. XX + 662.

- Etty Hillesum, Diario 1941-1943, Adelphi, Milano 1985, 1996, pp. 268; Eadem, Lettere 1942-1943, Adelphi, Milano 1990, 2001, pp. 158.

- Franca Ongaro Basaglia, Una voce. Riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano 1982, pp. X + 150; Eadem, Salute/malattia, Einaudi, Torino 1982, pp. VI + 290.

- Elisabeth Burgos (a cura di), Mi chiamo Rigoberta Menchu', Giunti, Firenze 1987, pp. XXIV + 304.

- Elena Gianini Belotti, Dalla parte delle bambine, Feltrinelli, Milano 1973, 1982, pp. 200.

- Giuliana Morandini, ... E allora mi hanno rinchiusa, Bompiani, Milano 1977, 1985, pp. XVIII + 242.

- Daniela Padoan, Le pazze. Un incontro con le madri di Plaza de Mayo, Bompiani, Milano 2005, pp. 432.

5. Un'opera di riferimento

- Georges Duby, Michelle Perrot (a cura di), Storia delle donne in Occidente, Laterza, Roma-Bari, 1990-1992, 1994-1996, 5 voll. (vol. I. L'Antichita', a cura di Pauline Schmitt Pantel, pp. XVIII + 606; vol. II. Il Medioevo, a cura di Christiane Klapisch-Zuber, pp. VIII + 600; vol. III. Dal Rinascimento all'eta' moderna, a cura di Natalie Zemon Davis e Arlette Farge, pp. VI + 568; vol. IV. L'Ottocento, a cura di Genevieve Fraisse e Michelle Perrot, pp. VI + 618; vol. V. Il Novecento, a cura di Françoise Thebaud, pp. VI + 714).

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IV. Una minima bibliografia per l'analisi critica e il contrasto efficace del razzismo

1. Sette testi panoramici e introduttivi

- Laura Balbo, Luigi Manconi, Razzismi. Un vocabolario, Feltrinelli, Milano 1993, pp. 136.

- Alessandro Dal Lago, Non-persone. L'esclusione dei migranti in una societa' globale, Feltrinelli, Milano 1999, pp. 272.

- Albert Memmi, Il razzismo. Paura dell'altro e diritti della differenza, Costa & Nolan, Genova 1989, pp. 174.

- Annamaria Rivera, Estranei e nemici. Discriminazione e violenza razzista in Italia, Deriveapprodi, Roma 2003, pp. 160.

- Renate Siebert, Il razzismo. Il riconoscimento negato, Carocci, Roma 2003, pp. 172.

- Pierre-André Taguieff, Il razzismo. Pregiudizi, teorie, comportamenti, Raffaello Cortina Editore, Milano 1999, pp. VI + 128.

- Michel Wieviorka, Il razzismo, Laterza, Roma-Bari 2000, pp. VIII + 152.

2. Sette testi classici

- Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo, Edizioni di Comunita', Milano 1967, 1996, pp. LVI + 712.

- Zygmunt Bauman, Modernita' e olocausto, Il Mulino, Bologna 1992, 1999, pp. 284.

- Primo Levi, I sommersi e i salvati, Einaudi, Torino 1986, pp. VI + 170.

- Claude Levi-Strauss, Razza e storia. Razza e cultura, Einaudi, Torino 2002, pp. XVIII + 118.

- Nelson Mandela, Lungo cammino verso la liberta'. Autobiografia, Feltrinelli, Milano 1995, pp. 606.

- George L. Mosse, Il razzismo in Europa. Dalle origini all'Olocausto, Laterza, Roma-Bari 1985, Mondadori, Milano 1992, 1993.

- Tzvetan Todorov, Memoria del male, tentazione del bene, Garzanti, Milano 2001, pp. 406.

3. Sette strumenti di lavoro

- Tahar Ben Jelloun, Il razzismo spiegato a mia figlia, Bompiani, Milano 1998, 1999, pp. 96.

- Marcella Delle Donne, Convivenza civile e xenofobia, Feltrinelli, Milano 2000, pp. 156.

- Teun van Dijk, Il discorso razzista, Rubbettino, Soveria Mannelli 1994, pp. 102.

- Julia Kristeva, Etrangers a' nous-memes, Fayard, Paris 1988, Gallimard, Paris 1991, pp. 314.

- Françoise Sironi, Persecutori e vittime. Strategie di violenza, Feltrinelli, Milano 2001.

- Edward W. Said, Orientalismo, Bollati Boringhieri, Torino 1991, Feltrinelli, Milano 1999, Gruppo editoriale L'Espresso, Roma 2007, pp. VIII + 448.

- Vandana Shiva, Terra madre, Utet, Torino 2002 (edizione riveduta di Sopravvivere allo sviluppo, Isedi, Torino 1990), pp. VI + 232; Il bene comune della terra, Feltrinelli, Milano 2006, pp. 216.

4. Sette testimonianze

- Tahar Ben Jelloun, L'estrema solitudine, Milvia, Torino 1988, Bompiani, Milano 1999, pp. 224.

- Angela Davis, Autobiografia di una rivoluzionaria, Garzanti, Milano 1975, pp. 416.

- Frantz Fanon, Il negro e l'altro, Il Saggiatore, Milano 1965, 1972, pp. 288; Idem, I dannati della terra, Einaudi, Torino 1962, 1976, pp. XXX + 250.

- Fabrizio Gatti, Bilal. Viaggiare, lavorare, morire da clandestini, Rcs, Milano 2007, 2009, pp. 500.

- Antonello Mangano, Gli africani salveranno l'Italia, Rcs, Milano 2010, pp. 176.

- Marco Rovelli, Lager italiani, Rcs, Milano 2006, pp. 288.

- Gian Antonio Stella, L'orda, Rcs, Milano 2002, 2003, R. L. Libri, Milano 2005, pp. 320.

5. Un'opera di riferimento

- Centro studi e ricerche Idos (a cura di), Dossier statistico immigrazione, Roma; rapporto annuale che da molti anni e' uno strumento fondamentale, cfr. anche il sito www.dossierimmigrazione.it

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V. Sette piu' sette testi integrativi

- Adriana Cavarero, Orrorismo ovvero della violenza sull'inerme, Feltrinelli, Milano 2007, pp. 174.

- Shulamith Firestone, La dialettica dei sessi, Guaraldi, Firenze-Rimini 1971, 1976, pp. 250.

- bell hooks, Elogio del margine, Feltrinelli, Milano 1998, pp. 160.

- Lea Melandri, Le passioni del corpo. La vicenda dei sessi tra origine e storia, Bollati Boringhieri, Torino 2001, pp. 192; Eadem, Amore e violenza. Il fattore molesto della civilta', Bollati Boringhieri, Torino 2011, pp. 166.

- Azar Nafisi, Leggere Lolita a Teheran, Adelphi, Milano 2004, 2009, pp. 384.

- Martha C. Nussbaum, La fragilita' del bene, Il Mulino, Bologna 1996, 2004, 2011, pp. VI + 832; Eadem, Diventare persone, Il Mulino, Bologna 2001, 2011, pp. 362.

- Sylvia Plath, Diari, Adelphi, Milano 1998, 2004, pp. 438.; Eadem, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 2013, pp. LXIV + 886.

- Elena Pulcini, La cura del mondo. Paura e responsabilita' nell'età globale, Bollati Boringhieri, Torino 2009, pp. 298.

- Nawal al Sa'dawi, Firdaus storia di una donna egiziana, Giunti, Firenze 2001, pp. 128.

- Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili, Bruno Mondadori, Milano 2003, pp. 352.

- Giuliana Sgrena (a cura di), La schiavitu' del velo. Voci di donne contro l'integralismo islamico, Manifestolibri, Roma 1995, 1999, pp. 128; Eadem, Alla scuola dei taleban, Manifestolibri, Roma 2002, pp. 176; Eadem, Il fronte Iraq, Manifestolibri, Milano 2004, pp. 184; Eadem, Fuoco amico, Feltrinelli, Milano 2005, pp. 160; Eadem, Il prezzo del velo, Feltrineli, Milano 2008, pp. 160.

- Edith Stein, L'empatia, Franco Angeli, Milano 1986, 2002, pp. 208.

- Christa Wolf, Cassandra, Edizioni e/o, Roma 1984, pp. 160; Eadem, Premesse a Cassandra, Edizioni e/o, Roma 1984, pp. 176.

- Maria Zambrano, Chiari del bosco, Feltrinelli, Milano 1991, pp. 184; Eadem, L'agonia dell'Europa, Marsilio, Venezia 1999, 2009, pp. 102; Eadem, Verso un sapere dell'anima, Cortina, Milano 1996, pp. XXIV + 192.

 

6. REPETITA IUVANT. UNA MINIMA SITOGRAFIA

[Dal documento "Da Orte una proposta nonviolenta. Quasi un minimo vademecum" del gennaio 2015 riproponiamo, con alcune minime integrazioni, la seguente sezione sitografica]

 

- sito de "Il paese delle donne": www.womenews.net

- sito della Libera universita' delle donne di Milano: www.universitadelledonne.it

- sito della Libreria delle donne di Milano: www.libreriadelledonne.it

- sito della Casa internazionale delle donne: www.casainternazionaledelledonne.org

- sito di "Noi donne": www.noidonne.org

- sito di One Billion Rising: www.onebillionrising.org

- sito di One Billion Rising Italia: http://obritalia.livejournal.com

- sito del Centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo: http://erinna.it

- sito dell'associazione "Dire - donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it

- sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org

- sito della Rete della pace: www.retedellapace.it

- sito della Tavola della pace: www.perlapace.it

- sito dell'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali: www.unar.it

- sito del Dossier statistico immigrazione: www.dossierimmigrazione.it

 

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)

Numero 42 del 6 agosto 2015

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, centropaceviterbo at outlook.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/