[Nonviolenza] Per un'Europa nonviolenta. 8



 

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PER UN'EUROPA NONVIOLENTA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Numero 8 del 15 maggio 2014

 

In questo numero:

1. Peppe Sini: Quando mancano solo dieci giorni al voto

2. Francuccio Gesualdi: In compagnia di altri

3. Una breve notizia su Francuccio Gesualdi e il Centro nuovo modello di sviluppo

4. Per promuovere incontri con Francuccio Gesualdi

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: QUANDO MANCANO SOLO DIECI GIORNI AL VOTO

 

Mancano dieci giorni al voto per il rinnovo del parlamento europeo.

E la sgradevole sensazione e' che la pressione dei media dominanti (che sono ovviamente gli agenti ideologici dei poteri dominanti) riesca ancora una volta ad occultare le questioni reali, gli effettivi contenuti del confronto, la vera posta in gioco; riesca ancora una volta a distrarre l'attenzione delle persone da cio' che e' decisivo, a dirottarla sulle retoriche illusionistiche ed intrappolarla nelle false alternative della societa' dello spettacolo che tutte ribadiscono l'alienazione e l'oppressione; riesca a narcotizzare e manipolare l'opinione pubblica una volta di piu'. La campagna elettorale è dominata dal solito turpiloquio che rivela il vuoto di pensiero e la disposizione alla violenza, e da stupidaggini cosi' grossolane, da menzogne cosi' infami, da proclami cosi' cinici e feroci che ci si vergogna anche solo di averli uditi.

E mancano solo dieci giorni al voto.

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Lo verifico empiricamente ogni giorno: molte brave persone ancora neppure sanno dell'esistenza della lista "L'altra Europa con Tsipras", che pur con tutte le sue debolezze ed alcune non lievi ambiguita' e' comunque l'unica lista dichiaratamente di sinistra che si presenta in Italia per le elezioni europee.

E moltissime sono le persone che ignorano che tra i candidati vi sono alcune persone amiche della nonviolenza, che il punto di vista della nonviolenza adeguatamente rappresentano, essendo persone che della nonviolenza sono espressione autentica e sperimentata.

E tra le persone amiche della nonviolenza candidate nella lista "L'altra Europa con Tsipras" vi e' anche  Francuccio Gesualdi, che rappresenta quanto di meglio la nonviolenza ha fatto in Italia da molti anni a questa parte: e' il Francuccio Gesualdi allievo di don Milani nella scuola di Barbiana, il Francuccio Gesualdi animatore del Centro nuovo modello di sviluppo di Vecchiano, il Francuccio Gesualdi promotore della Rete di Lilliput e di numerose esperienze, ricerche, iniziative, campagne, pubblicazioni di fondamentale importanza.

Mancano dieci giorni al voto ed occorre fare ancora uno sforzo: di informazione, di documentazione, di chiarificazione. Uno sforzo per far sapere a tante persone qualcosa che puo' essere utile a loro ed a tutti: che non solo e' necessario, ma e' anche possibile portare la nonviolenza nel parlamento europeo.

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Non mi si obietti che nella genesi e nella gestione della lista "L'altra Europa con Tsipras" molte cose sono state sbagliate, non poche sono ambigue, ed alcune finanche scandalose; ne sono anch'io persuaso.

Ma proprio per questo occorre sostenere in essa le persone candidate che sono amiche della nonviolenza, che da sempre si battono concretamente per l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani e per la salvaguardia della biosfera; contro la guerra, contro lo sfruttamento, contro il razzismo, contro il maschilismo; per la pace, per la giustizia sociale, per la solidarieta', la sobrieta', la responsabilita'. Persone come Francuccio Gesualdi.

Ed e' proprio la presenza di persone come Francuccio Gesualdi che rende vero che almeno in alcune candidature la lista "L'altra Europa con Tsipras" possa essere effettualmente rappresentativa delle classi sfruttate e dei popoli oppressi, ed espressione delle azioni di solidarieta', delle pratiche di giustizia e delle lotte di liberazione oggi necessarie; e questo conta pur qualcosa, mentre i poteri in Europa dominanti fanno quotidianamente strame della democrazia e dei diritti, mentre in tutta Europa monta la barbarie razzista, fascista, assassina. Solo la nonviolenza contrasta la barbarie, poiche' la nonviolenza e' l'antibarbarie.

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Mancano solo dieci giorni al voto: facciamo quanto e' in nostro potere per far sapere che il 25 maggio e' possibile votare per portare la nonviolenza al parlamento europeo: nella circoscrizione dell'Italia centrale votando Francuccio Gesualdi candidato nella lista "L'altra Europa con Tsipras".

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. REPETITA IUVANT. FRANCUCCIO GESUALDI: IN COMPAGNIA DI ALTRI

[Riproponiamo di nuovo questo intervento di alcuni giorni fa, e nuovamente ringraziamo di cuore Francuccio Gesualdi (per contatti: tel. 050826354, fax: 050827165, e-mail: coord at cnms.it) per averci consentito di pubblicarlo]

 

Nella mia vita ho solo cercato di mettere in pratica cio' in cui credevo, talvolta ottenendo dei risultati, molto piu' spesso dei rovesci. Ma ho sempre proceduto in compagnia di altri e quando si avanza insieme e' sempre un gran risultato. Del resto stamani ho sentito un'affermazione del papa che mi e' molto piaciuta: "E' molto meglio una sconfitta pulita che una vittoria sporca" a conferma che forma e sostanza devono essere sempre coerenti fra loro.

Non so come andra' a finire questa avventura elettorale. Intanto ho colto quest'occasione come un modo per rinsaldare rapporti avviati lungo tutti questi anni di militanza. Avere avuto la possibilita' insieme a tanti amici di discutere e riflettere insieme attorno a tanti temi di attualita' che solitamente ignoriamo e' gia' un fatto positivo. Poi se riusciamo a rinforzare il nostro cammino anche con delle presenze al Parlamento Europeo tutto di guadagnato.

Non sono mai stato nei palazzi. Immagino siano ambienti pieni di insidie, dove il rischio di essere contagiati invece che contagiare e' molto forte. Ma penso che la sfida possa essere vinta positivamente se ci mettiamo costantemente davanti allo specchio delle nostre convinzioni, se conserviamo lo stile semplice e sobrio della vita che abbiamo sempre condotto, se gestiamo le risorse pubbliche messe a disposizione dei parlamentari in forma trasparente e condivisa per fare crescere l'informazione, la partecipazione e le iniziative organizzate dal basso, se ci mettiamo costantemente in discussione e riusciamo a condurre l'azione parlamentare in un rapporto di confronto e collaborazione costante con le associazioni, i movimenti, i gruppi che sono la ricchezza dei nostri territori.

Pensare che si possa fare passare le nostre proposte con un discorso o un'alzata di mano nei parlamenti e' estremamente illusorio. Le sfide che noi poniamo mettono in discussione il sistema nelle sue fondamenta, per cui possiamo farcela solo con una grande pressione dal basso. Ma se la voce popolare trova i suoi spazi di rappresentanza anche nel palazzo, forse abbiamo qualche possibilita' in piu' di farcela. Ma lo scenario che si aprirebbe sarebbe totalmente nuovo per noi e dovremmo impegnarci tutti insieme per definirne le forme.

Se i tempi saranno maturi, forse sperimenteremo anche questa nuova esperienza. Se invece non e' ancora giunto il momento, non ce la faremo e continueremo a lavorare come sempre. L'importante alla fine e' solo spendere bene la nostra esistenza.

 

3. PROFILI. UNA BREVE NOTIZIA SU FRANCUCCIO GESUALDI E IL CENTRO NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

 

Francesco Gesualdi e' nato nel 1949, allievo della scuola di Barbiana (e' il Francuccio di don Milani), tra altre rilevanti esperienze ha trascorso due anni in Bangladesh per un servizio di volontariato, e' uno degli animatori del "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano, che affronta con rigore ed efficacia i temi del disagio economico, sociale, fisico, psichico e ambientale sia a livello locale che internazionale, con particolar attenzione al Sud del mondo. Il Centro ha promosso e sta portando avanti importanti campagne per i diritti umani e la difesa della biosfera. E' tra i promotori della Rete di Lilliput. Tra le opere di Francesco Gesualdi e del Centro nuovo modello di sviluppo: Signorno', Guaraldi; Economia: conoscere per scegliere, Lef; Energia nucleare: cos'e' e i rischi a cui ci espone, Movimento Nonviolento; (con Jose' Luis Corzo Toral), Don Milani nella scrittura collettiva, Edizioni Gruppo Abele; Manuale per un consumo responsabile, Feltrinelli (N.B.: Questa nota bibliografica risale a oltre dieci anni fa, per un necessario aggiornamento cfr. le segnalazioni bibliografiche delle due schede estratte dalla Wikipedia e dal sito del Centro nuovo modello di sviluppo che riportiamo sotto). Tra le pubblicazioni del Centro nuovo modello di sviluppo: Boycott, Macroedizioni; Lettera ad un consumatore del Nord; Nord/Sud. Predatori, predati e opportunisti; Sulla pelle dei bambini; Geografia del supermercato mondiale; Guida al consumo critico; Sud/Nord. Nuove alleanze per la dignita' del lavoro; Ai figli del pianeta; tutti presso l'Emi (N.B.: per il necessario aggiornamento cfr. le segnalazioni bibliografiche che riportiamo sotto). Sull'esperienza della Rete Lilliput: AA. VV., La Rete di Lilliput. Alleanze, obiettivi, strategie, Emi, Bologna 2001.

Dal sito de "L'altra Europa con Tsipras" (www.listatsipras.eu) riprendiamo la seguente breve scheda: "Francesco Gesualdi detto Francuccio: attivista e saggista, allievo in gioventu' di don Milani presso la scuola di Barbiana, ha fondato nel 1985 il Centro Nuovo Modello di Sviluppo. Si tratta di un gruppo di base, con sede a Vecchiano (Pisa), attivo nella ricerca sulle cause di impoverimento a livello globale con l'obiettivo di individuare tutte le iniziative di contrasto. Il Centro (www.cnms.it) promuove anche stili di vita sobri e si interroga sui cambiamenti da introdurre, a livello di sistema, per coniugare sobrieta', piena occupazione e bisogni fondamentali per tutti. Impegnato dal 2011 sul tema del debito pubblico, per cercare soluzioni che salvaguardino la parte piu' debole della cittadinanza, ha lanciato la campagna 'Debito pubblico decido anch'io'".

Dalla Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo la seguente scheda: "Francesco Gesualdi e' un attivista e saggista italiano. In gioventu' fu allievo di don Milani alla Scuola di Barbiana. Ormai pensionato, utilizza tutto il suo tempo per coordinare e svolgere le attivita' del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano (Pisa), un centro di documentazione che si occupa di squilibri sociali e ambientali a livello internazionale, con l'obiettivo di indicare le iniziative concrete che ciascuno puo' assumere, a partire dalla propria quotidianita', per opporsi ai meccanismi che generano ingiustizia e malsviluppo. Una sezione del Centro svolge attivita' di ricerca sul comportamento sociale ed ambientale delle imprese con l'obiettivo di fornire informazioni ai consumatori tramite guide cartacee e siti internet. Particolarmente sviluppata anche la riflessione su temi come la decrescita e l'economia stazionaria. Francesco Gesualdi ha pubblicato vari libri e articoli riguardanti la negazione dei diritti umani, lo sfruttamento del lavoro minorile, il potere delle multinazionali, la crisi dell'occupazione, l'impoverimento a livello globale, il problema energetico, il debito del Terzo Mondo, l'inquinamento e la distruzione dell'ecosistema. Promuove l'uso di strumenti come il consumo critico, la "noncollaborazione", il boicottaggio, il commercio alternativo, l'obiezione fiscale, la finanza sostenibile, le reti locali, la banca del tempo, lo sviluppo sostenibile, cercando in questo modo di favorire una rivoluzione degli stili di vita, della produzione e dell'economia. Ha coordinato numerose campagne di pressione nei confronti del potere politico e di multinazionali quali: Nike, Chicco/Artsana, Chiquita, Del Monte. Collabora con la rivista "Altreconomia" e ha fondato insieme ad Alex Zanotelli la rete Lilliput. Nel libro "Dalla parte sbagliata del mondo" Gesualdi racconta a Lorenzo Guadagnucci la sua vita e le sue battaglie. Nel settembre 2009 ha dato inizio alla campagna "Cerca la rotta", un coordinamento fra gruppi sparsi in varie parte d'Italia che assieme riflettono su un nuovo modo di fare funzionare l'economia e la societa' che pur disponendo di meno garantisce a tutti il soddisfacimento dei bisogni fondamentali. Nel 2010 pubblica "Il prezzo del ferro" (scritto insieme al missionario comboniano Dario Bossi) dove vengono raccontati i misfatti di una multinazionale del ferro e la risposta della rete di resistenza popolare che vi si oppone. Nel marzo 2011 ha pubblicato il romanzo "I fuorilega del nordest" dove affronta, tra gli altri temi, quello della xenofobia. Sempre nel 2011 ha pubblicato "I mercanti della notizia", che contiene un elenco ed un'analisi delle famiglie e delle istituzioni che di fatto detengono il potere economico e politico in Italia; inoltre aiuta a riconoscere giornali ed emittenti televisive in base ai loro proprietari. Nel 2013 pubblica con Feltrinelli "Le catene del debito e come possiamo spezzarle", un testo per indicare vie d'uscita dal debito pubblico dalla parte dei cittadini. Pubblicazioni: Le catene del debito; Facciamo da soli; I mercanti della notizia. Guida al controllo dell'informazione in Italia; I fuorilega del Nordest; Cercatori del Regno. Cammino missionario verso la Pasqua 2011. Una Quaresima per crescere nella spiritualita' dei nuovi stili di vita; Il prezzo del ferro; ConsumaTTori - Intervista a Francesco Gesualdi; L'altra via - dalla crescita al benvivere, programma per un'economia della sazieta'; Dalla parte sbagliata del mondo - Intervista a Francesco Gesualdi; Guida al risparmio responsabile; Guida al telefono critico. Il mondo della telefonia messo a nudo; Lettera ad un consumatore del Nord; Guida al consumo critico; Sulla pelle dei bambini; Il mercante d'acqua; Acqua con giustizia e sobrieta'; Guida al vestire critico; Nord-Sud. Predatori, predati e opportunisti; Sobrieta'; Ai figli del pianeta. Scelte per un futuro vivibile; Geografia del supermercato mondiale. Produzione e condizioni di lavoro nel mondo delle multinazionali; Nord-Sud. Nuove alleanze per la dignita' del lavoro".

Dal sito del "Centro nuovo modello di sviluppo" (www.cnms.it) riprendiamo la seguente scheda: "Chi siamo: Ci chiamiamo Centro Nuovo Modello di Sviluppo, ma siamo tre famiglie. Viviamo insieme da venti anni, ma non siamo una comunita'. Naturalmente crediamo nel valore della vita in comune, ma non siamo pronti per questa scelta. Del resto, quando siamo partiti, alla fine degli anni '70, eravamo animati essenzialmente da ragioni di efficacia sociale e politica. Eravamo gia' famiglie impegnate sul fronte sociale tramite l'affido familiare, e sul fronte politico tramite l'attivita' sindacale, la cooperazione internazionale, il volontariato. Ma ci eravamo resi conto che a fronte dei nostri sforzi ottenevamo risultati scarsi. Sul fronte sociale le difficolta' provenivano dal vivere in quartieri mal disposti ad accettare presenze scomode. Sul fronte politico provenivano dalla frammentazione del tempo, dalla mancanza di una sede e di mezzi per divulgare le nostre idee e le nostre proposte. Concludemmo che se avessimo potuto vivere in uno stesso caseggiato, in cui condividere spazi, progetti e momenti comuni, avremmo potuto fare di piu'. Cosi' ci mettemmo in cerca di un casale sufficientemente grande da accogliere tre o quattro nuclei familiari e gia' predisposto per tirarci fuori degli spazi familiari autonomi e altri spazi comuni. Questa casa l'abbiamo trovata a Vecchiano, nei pressi di Pisa, e dopo cinque anni di duro lavoro, per rimetterla a posto, siamo entrati nel vivo del nostro progetto. Sul piano della convivenza ogni nucleo familiare ha un proprio spazio. Da questo punto di vista assomigliamo molto a un condominio, con la differenza che non siamo vicini per caso, ma per scelta. Nel contempo condividiamo un progetto e vari momenti della giornata. Il che ci fa assomigliare a una comunita'. Oltre alle iniziative sociali e politiche condividiamo la manutenzione della casa e vari servizi comuni come il pollaio, l'uliveto, la gestione della caldaia a legna. In piu' tutte le sere ceniamo insieme facendo a turno per la preparazione del pasto e la rigovernatura. Sul piano economico varie esperienze ci hanno mostrato che la gestione comunitaria dei soldi presenta piu' complicazioni che vantaggi. Cosi' abbiamo preferito che ogni famiglia avesse la propria autonomia finanziaria, con un membro che lavora fuori per riportare uno stipendio. Cio' non di meno, per ogni servizio comune abbiamo una cassa comune a cui ogni famiglia contribuisce con un metodo di calcolo particolare a seconda del servizio in questione. Ad esempio per la cassa cucina abbiamo fissato una quota a pasto, mentre per la cassa a cui attingiamo per le spese generali abbiamo allestito un complesso sistema di tassazione interna che tiene conto del reddito e del carico familiare. In conclusione la gestione dei soldi non ci ha mai creato problemi. Abbiamo una buona intesa anche rispetto allo stile di vita che noi consideriamo benestante, ma che i nostri amici considerano sobrio. In effetti cerchiamo di non buttare via nulla, facciamo la scelta differenziata dei rifiuti e cerchiamo di usare l'energia con parsimonia. Viviamo in campagna ed abbiamo un'automobile a famiglia, ma privilegiamo l'autobus per andare in citta', mentre per le lunghe distanze utilizziamo il treno. Per raggiungere l'autobus utilizziamo la bicicletta e se dobbiamo muoverci da soli su distanze medie, mal servite dai servizi pubblici, utilizziamo lo scooter. Sul piano dell'impegno sociale, noi pensiamo che di fronte al disagio e all'emarginazione bisogna dare sempre due risposte: la solidarieta' diretta e la politica. La prima per tamponare, la seconda per risolvere. E' chiaro che all'affamato, al senza famiglia, all'analfabeta, non si puo' chiedere di soddisfare i suoi bisogni dopo la rivoluzione. Bisogna dargli subito la possibilita' di nutrirsi, di avere una casa, di istruirsi. Per questo la solidarieta' immediata e' fondamentale. A questo proposito noi ci siamo dedicati prevalentemente all'affido familiare perche' e' il gesto piu' naturale che possiamo compiere come famiglie. Nello stesso tempo sappiamo che se limitiamo il nostro impegno all'assistenza rischiamo di condannare chi si trova in stato di bisogno a rimanerci per sempre. Ecco la necessita' della politica per rimuovere le cause profonde che generano disagio ed emarginazione. Per questo nella nostra casa abbiamo una sorta di centro studi e dedichiamo molto tempo alla formazione, all'informazione, alle campagne. Abbiamo cominciato la nostra attivita' ponendoci una domanda angosciante: come mai un mondo tanto ricco produce tanta poverta'. Che il mondo sia ricco lo sperimentiamo tutti i giorni. Basta che guardiamo come ci vestiamo, come viaggiamo, cosa mettiamo nei nostri piatti. Ci sfugge, invece, che questa condizione e' riservata a pochi. Solo il 20% della popolazione mondiale vive secondo il nostro standard di vita. L'altro 80% vive in condizioni di miseria. Un 50% vive addirittura in condizione di poverta' assoluta, una situazione che non consente di soddisfare neanche i bisogni fondamentali come il cibo, l'acqua potabile, la medicina di base, l'istruzione minima. Per capire le ragioni di tanta ingiustizia ci siamo buttati a capofitto nello studio dell'economia mondiale ed abbiamo capito che la poverta' non e' una fatalita', ma il risultato di un'economia assurda organizzata per servire esclusivamente l'interesse dei mercanti. Piu' in particolare e' il frutto dello scambio ineguale, del debito, dello sfruttamento del lavoro. Ma aver capito non ci e' bastato, perche' noi non siamo un centro di ricerca fine a se stesso. Noi siamo militanti e facciamo ricerca per indicare a noi e agli altri come possiamo opporci ai meccanismi ingiusti a partire dalla quotidianita'. In altre parole concepiamo il sapere solo se e' orientato all'azione. Per questo abbiamo cercato di sciogliere un altro nodo. Abbiamo voluto capire che ruolo giochiamo all'interno della macchina oppressiva perche' solo cosi' possiamo intervenire la' dove siamo piu' determinanti. Per trovare la risposta ci e' bastato mettere la testa dentro all'armadio e constatare che la nostra dispensa e' ricolma di prodotti che vengono dal Sud del mondo. Oggi che siamo nell'epoca della globalizzazione perfino i nostri guardaroba traboccano di camicie, canottiere, scarpe provenienti dall'Asia, dall'America latina, dall'Africa del nord. Cosi' abbiamo capito l'importanza strategica del consumo ed abbiamo cominciato a chiederci come potevamo trasformare questo momento da strumento di complicita' con gli oppressori a strumento di liberazione per gli oppressi. E' stata la scintilla che ha fatto partire tutto il ragionamento attorno agli stili di vita. Ad un tratto e' apparso chiaro che la politica non si fa solo nella cabina elettorale o nelle manifestazioni di piazza. La politica si fa ogni momento della vita: al supermercato, in banca, sul posto di lavoro, all'edicola, in cucina, nel tempo libero, quando ci si sposa. Scegliendo cosa leggere, come, cosa e quanto consumare, da chi comprare, come viaggiare, a chi affidare i nostri risparmi, rafforziamo un modello economico sostenibile o di saccheggio, sosteniamo imprese responsabili o vampiresche, contribuiamo a costruire la democrazia o a demolirla, sosteniamo un'economia solidale e dei diritti o un'economia animalesca di sopraffazione reciproca. In effetti la societa' e' il risultato di regole e di comportamenti e se tutti ci comportassimo in maniera consapevole, responsabile, equa, solidale, sobria, non solo daremmo un altro volto al nostro mondo, ma obbligheremmo il sistema a cambiare anche le sue regole perche' nessun potere riesce a sopravvivere di fronte ad una massa che pensa e che fa trionfare la coerenza sopra la codardia, il quieto vivere, le piccole avidita' del momento. Cio' spiega perche' la nostra attivita' si concretizza nella stesura di guide per informare i consumatori sul comportamento delle imprese, nell'organizzazione di campagne, in suggerimenti sugli stili di vita. Un piccolo contributo per un grande cambiamento. Le nostre pubblicazioni: Cambiare il sistema; Le catene del debito; Facciamo da soli; Guida al consumo critico - nuova edizione; I mercanti della notizia; I fuorilega del Nordest; Il prezzo del ferro; ConsumaTTori - Per un nuovo stile di vita; Dalla parte sbagliata del mondo - Da Barbiana al consumo critico: storia e opinioni di un militante; Il mercante d'acqua; Guida al telefono critico; Acqua con giustizia e sobrieta'; Guida al vestire critico; Sobrieta'; Ai giovani figli del pianeta - Scegliamo insieme un futuro per tutti; Nord-Sud: predatori, predati e opportunisti; Consumatori del Nord, lavoratori del Sud; Manuale per un consumo responsabile; Guida al risparmio responsabile; Lettera ad un consumatore del Nord; Geografia del supermercato mondiale; Sud Nord - nuove alleanze per la dignita' del lavoro; Sulla pelle dei bambini".

 

4. RIFERIMENTI. PER PROMUOVERE INCONTRI CON FRANCUCCIO GESUALDI

 

Contattare il Centro nuovo modello di sviluppo, via della Barra 32, 56019 Vecchiano (Pisa), tel. 050826354, fax: 050827165, e-mail: coord at cnms.it, sito: www.cnms.it

 

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Numero 8 del 15 maggio 2014

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