Nonviolenza. Femminile plurale. 458



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 458 del 12 agosto 2013

 

In questo numero:

1. Con Cecile Kyenge e Laura Boldrini contro la violenza maschilista e razzista

2. Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza

3. Alcuni testi del mese di luglio 2013 (parte quarta)

4. Nel giorno in cui l'umanita' ringrazia Nelson Mandela

5. Opporsi a maschilismo e razzismo: ora, concretamente

6. Per Nanda

7. Da una lettera a un amico, sui compiti dell'ora

8. Cinque note di commento al frammento che precede

9. Un incontro su Herbert Marcuse a Viterbo, nell'anniversario della nascita

10. Contro maschilismo, razzismo, guerra. Alcune cose da fare subito

11. Quattro crisi e un'agenda per il caso italiano

12. Cessi il silenzio, cessi la complicita'. Anche gli enti locali si esprimano e si impegnino contro la guerra e le stragi

13. La proposta di Scarpone

14. Carlo Giuliani

15. Per il centenario della nascita di Vittorio Emanuele Giuntella

16. Un appello agli enti locali affinche' si impegnino per la cessazione della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan

 

1. CON CECILE KYENGE E LAURA BOLDRINI CONTRO LA VIOLENZA MASCHILISTA E RAZZISTA

 

Ogni persona decente e' solidale con Cecile Kyenge e Laura Boldrini contro la violenza maschilista e razzista.

Ogni persona decente e' solidale con Cecile Kyenge e Laura Boldrini contro il fascismo.

Ogni persona decente e' solidale con Cecile Kyenge e Laura Boldrini nell'impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

 

2. INIZIATIVE. SCIOPERIAMO. PER FERMARE LA CULTURA DELLA VIOLENZA

[Riproponiamo ancora una volta il seguente appello che abbiamo ricevuto alcune settimane fa da Barbara Romagnoli (per contatti: duepunti2 at yahoo.it) e dal centro interculturale "Trama di terre" (per contatti: info at tramaditerre.org). Per contattare le promotrici dell'appello e aderire ad esso: scioperodonne2013 at gmail.com]

 

Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza

*

Alla presidente della Camera, Laura Boldrini

Alla ministra delle Pari Opportunita', Josefa Idem

Alla segretaria della Confederazione Generale del Lavoro, Susanna Camusso

A tutte le donne delle istituzioni, delle arti e dei mestieri

A tutte noi

*

Pensavamo che l'uccisione di Fabiana, bruciata viva dal fidanzato sedicenne, esprimesse un punto di non ritorno. Invece no. L'insulto che e' stato rivolto alla ministra Cecile Kyenge - da un'altra donna - dice molto piu' di quanto non vogliamo ammettere. E di fronte ad una violenza verbale simile, non ci sono scuse o giustificazioni che tengano. Noi non siamo mai state silenziose, abbiamo sempre denunciato questi fatti, le violenze fisiche e quelle verbali. Ma non basta.

Non basta piu' il lavoro dei centri antiviolenza, fondamentale e prezioso. E non bastano le promesse di leggi che neanche arrivano. La ratifica della convenzione di Istanbul? Un passo importante, ma bisogna aspettare e aspettare. E noi non vogliamo piu' limitarci a lanciare appelli che raccolgono migliaia di firme ma restano solo sulla carta; a proclamarci indignate per una violenza che non accenna a smettere; a fare tavole rotonde, dibattiti politici, incontri. Adesso chiediamo di piu'.

Chiediamo di poter vivere in una societa' che vuole realmente cambiare la cultura che alimenta questa mentalita' maschilista, patriarcale, trasversale, acclarata e spesso occulta, che noi riteniamo totalmente responsabile della mancanza di rispetto per le donne, e che non fa nulla per fermare questo inutile e doloroso femminicidio italiano.

Chiediamo che la parola femminicidio non venga piu' sottovalutata, svilita, criticata. Perche' racconta di un fenomeno che ancora in troppi negano, o che sia qualcosa che non li riguarda. O addirittura che molte delle donne uccise o violate, in fondo in fondo, qualche sbaglio lo avevano fatto. Quanta disumanita' nel non voler vedere il nostro immenso lavoro, quello pagato e quello non pagato, il lavoro di cura e riproduttivo, il genio, la creativita', il ruolo multiforme delle donne.

Chiediamo di fermarci. A tutte: madri, sorelle, figlie, nonne, zie, compagne, amanti, mogli, operaie, commesse, maestre, infermiere, badanti, dirigenti, fornaie, dottoresse, farmaciste, studentesse, professoresse, ministre, contadine, sindacaliste, impiegate, scrittrici, attrici, giornaliste, registe, precarie, artiste, atlete, disoccupate, politiche, funzionarie, fisioterapiste, babysitter, veline, parlamentari, prostitute, autiste, cameriere, avvocate, segretarie.

Fermiamoci per 24 ore da tutto quello che normalmente facciamo. Proclamiamo uno sciopero generale delle donne che blocchi questo maledetto paese. Perche' sia chiaro che senza di noi, noi donne, non si va da nessuna parte. Senza il rispetto per la nostra autodeterminazione e il nostro corpo non c'e' societa' che tenga. Perche' la rabbia e il dolore, lo sconforto e l'indignazione, la denuncia e la consapevolezza, hanno bisogno di un gesto forte.

Scioperiamo per noi e per tutte le donne che ogni giorno rischiano la loro vita. Per le donne che verranno, per gli uomini che staranno loro accanto.

Unisciti a noi, firma e diffondi questo appello. Insieme, poi, decideremo una data.

scioperodonne2013 at gmail.com

*

Barbara Romagnoli (giornalista freelance)

Adriana Terzo (giornalista freelance)

Tiziana Dal Pra (presidente del centro interculturale Trama di Terre)

 

3. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI LUGLIO 2013 (PARTE QUARTA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di luglio 2013.

 

4. NEL GIORNO IN CUI L'UMANITA' RINGRAZIA NELSON MANDELA

 

Il 18 luglio, giorno in cui nel 1918 e' nato Nelson Mandela, e' il "Mandela day" che l'umanita' intera festeggia.

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Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ha celebrato con un incontro di riflessione che si e' svolto la mattina di giovedi' 18 luglio 2013.

Nel corso dell'incontro sono state lette e commentate alcune parti dell'autobiografia di Mandela, la conclusione dello straordinario discorso al processo di Rivonia, ed il primo discorso dopo la liberazione.

Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha rievocato l'esperienza della campagna di solidarieta' con Nelson Mandela che coordino' per l'Italia nel 1987, e ricordato alcuni altri protagonisti della lotta antiapartheid, tra cui Benny Nato, che fu rappresentante dell'African National Congress in Italia.

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Nelson Mandela e' il piu' grande rappresentante vivente della lotta contro il razzismo, per la dignita' di ogni essere umano; nato nel 1918, tra i leader principali dell'African National Congress, nel 1964 e' condannato all'ergastolo dal regime razzista sudafricano; non accetta nessun compromesso, nel corso dei decenni la sua figura diventa una leggenda in tutto il mondo; uscira' dal carcere l'11 febbraio 1990 come un eroe vittorioso; premio Nobel per la pace nel 1993, primo presidente del Sudafrica finalmente democratico. Opere di Nelson Mandela: fondamentale e' l'autobiografia Lungo cammino verso la liberta', Feltrinelli, Milano 1995; tra le raccolte di scritti ed interventi pubblicate prima della liberazione cfr. La lotta e' la mia vita, Comune di Reggio Emilia, 1985; La non facile strada della liberta', Edizioni Lavoro, Roma 1986; tra le raccolte pubblicate successivamente alla liberazione: Tre discorsi, Centro di ricerca per la pace, Viterbo 1991; Contro ogni razzismo, Mondadori, Milano 1996; Mai piu' schiavi, Mondadori, Milano 1996 (il volume contiene un intervento di Nelson Mandela ed uno di Fidel Castro). Opere su Nelson Mandela: Mary Benson, Nelson Mandela: biografia, Agalev, Bologna 1988; Francois Soudan, Mandela l'indomabile, Edizioni Associate, Roma 1988; Jean Guiloineau, Nelson Mandela, Mondadori, Milano 1990; John Vail, I Mandela, Targa Italiana, Milano 1990; Fatima Meer, Il cielo della speranza, Sugarco, Milano 1990. Si vedano anche Winnie Mandela, Finche' il mio popolo non sara' libero, Sugarco, Milano 1986; Nancy Harrison, Winnie Mandela, Jaca Book, Milano 1987.

*

I partecipanti all'incontro hanno rivolto un pensiero di profonda gratitudine e di profonda solidarieta' a Nelson Mandela che da settimane si trova in gravissime condizioni di salute.

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I partecipanti all'incontro, in coerenza con la lotta di Nelson Mandela, hanno inoltre espresso il loro persuaso sostegno a varie iniziative di pace, di solidarieta' e per i diritti:

a) all'iniziativa contro i cacciabombardieri F-35 e le navi da guerra del programma Fremm; iniziativa che deve proseguire anche dopo lo sciagurato voto del Senato il 16 luglio;

b) all'iniziativa per la cessazione immediata della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan;

c) all'appello allo sciopero delle donne contro il femminicidio;

d) all'appello per l'asilo ad Edward Snowden;

e) alla richiesta di liberazione di Bradley Manning;

f) all'impegno affinche' siano abolite al piu' presto le infami misure razziste imposte da precedenti governi golpisti: ed in particolare affinche':

- sia rispettata la Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 2 afferma che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" e all'articolo 10 afferma che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica";

- cessi la persecuzione dei migranti;

- sia abolito il cosiddetto "reato di clandestinita'";

- siano aboliti i campi di concentramento;

- siano abolite le deportazioni;

- cessi la schiavitu';

- sia consentita la libera circolazione di tutti gli esseri umani sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera;

- sia legiferato subito che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune;

- sia legiferato subito che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia.

I partecipanti all'incontro hanno altresi' espresso profonda gratitudine e persuasa solidarieta' alla ministra Cecile Kyenge e pieno sostegno al suo impegno per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Ugualmente hanno espresso gratitudine e solidarieta' anche alla presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, e formulato l'auspicio che essa possa essere la prossima Presidente della Repubblica.

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I partecipanti hanno anche ricordato Fernanda Pivano, la grande militante ed intellettuale antifascista, antirazzista e nonviolenta nata il Genova il 18 luglio 1917 e deceduta a Milano il 18 agosto 2009.

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La lotta di liberazione dell'umanita' continua.

La nonviolenza e' in cammino.

 

5. OPPORSI A MASCHILISMO E RAZZISMO: ORA, CONCRETAMENTE

 

Occorre contrastare con piu' decisione e con piu' efficacia la violenza maschilista e razzista.

La violenza maschilista e razzista che ogni giorno miete vittime innocenti.

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La violenza maschilista e razzista di cui sono scandalosamente sostenitori anche rappresentanti istituzionali che non solo incitano ad essa con i loro ebbri ripugnanti turpiloqui e con i loro gesti vili e perversi, ma che negli anni in cui sono stati al governo l'hanno imposta con infami e scellerate misure che indignano ogni persona decente, misure razziste e assassine che sono ancora da abrogare.

Condividiamo la richiesta che il vicepresidente del Senato che piu' volte ha dato dimostrazione di atteggiamenti razzisti si dimetta da quell'incarico.

Se quel vicepresidente non si dimette chiediamo a tutti gli altri vicepresidenti, segretari e questori che insieme al presidente compongono il Consiglio di presidenza del Senato, di dimettersi loro e di non ritirare le loro dimissioni finche' quel vicepresidente non si sia dimesso.

E chiediamo a tutti i membri del ramo del Parlamento in cui esso siede di manifestare esplicitamente e concretamente il loro rifiuto del razzismo.

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Ma non basta.

Crediamo altresi' che sia necessario dare immediato adempimento a tutte le necessarie ed urgenti misure contro la violenza maschilista previste nella Convenzione di Istanbul che il Parlamento italiano nelle scorse settimane ha ratificato all'unanimita'.

Immediato adempimento.

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Ed ancora: chiediamo che siano immediatamente abolite tutte le infami misure razziste imposte da precedenti governi golpisti.

Ed in particolare chiediamo che sia rispettata la Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 2 afferma che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" e all'articolo 10 afferma che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".

E quindi chiediamo immediati provvedimenti legislativi affinche': cessi la persecuzione dei migranti; sia abolito il cosiddetto "reato di clandestinita'"; siano aboliti i campi di concentramento; siano abolite le deportazioni; cessi la schiavitu'; sia consentita la libera circolazione di tutti gli esseri umani sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera; sia legiferato subito che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune; sia legiferato subito che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia.

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Riaffermiamo la nostra profonda gratitudine e persuasa solidarieta' alla ministra Cecile Kyenge ed esprimiamo ancora una volta pieno sostegno al suo impegno per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Ugualmente riaffermiamo gratitudine e solidarieta' anche alla presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, e formuliamo l'auspicio che essa possa essere la prossima Presidente della Repubblica.

 

6. PER NANDA

 

Fernanda Pivano, nata il Genova il 18 luglio 1917 e deceduta a Milano il 18 agosto 2009, e' stata una delle figure piu' belle della nonviolenza in Italia.

E forse la persona che piu' di ogni altra ha favorito l'incontro tra la grande cultura d'impegno civile statunitense (non solo i classici letterari americani gia' proposti da Pavese e da Vittorini, ma anche i movimenti per i diritti civili, il pacifismo, la controcultura giovanile e le esperienze alternative, tutte le avanguardie artistiche ed in primo luogo quelle musicali) ed il nostro paese, o almeno quella parte del nostro paese che fu nel movimento di contestazione che mobilito' per alcuni decenni tutti i giovani non asserviti al disordine costituito.

Per la mia generazione, cresciuta leggendo l'Antologia di Spoon River, Ginsberg e Kerouac, la Poesia degli ultimi americani, e Pavese, ed Hemingway, e Melville (e molto altro ancora, certo, da Thoreau a Bateson), Fernanda Pivano e' stata insieme guida e compagna.

Ed e' bello ricordarla (per la circostanza di essere entrambi nati il 18 luglio, lei del 1917 e lui del 1918) nel giorno stesso in cui rendiamo omaggio a Nelson Mandela nel suo novantacinquesimo compleanno: unica e' la loro lotta, che e' anche la nostra, la lotta di tutti gli esseri umani che credono nel diritto di tutti gli esseri umani alla vita, alla dignita', alla solidarieta', in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera di cui l'umanita' intera deve prendersi cura.

Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.

La nonviolenza e' in cammino.

*

Una breve notizia biobibliografica su Fernanda Pivano

Fernanda Pivano, intellettuale italiana (Genova 1917 - Milano 2009) impegnata nei movimenti per i diritti civili, studiosa della cultura americana e personalmente intensamente partecipe delle piu' rilevanti esperienze di impegno civile, artistiche, letterarie e culturali nordamericane novecentesche (e particolarmente di quelle legate alla cultura ed alla militanza democratica e radicale, pacifista ed antirazzista, di opposizione e di contestazione, ed agli stili di vita alternativi), generosa maestra, amica della nonviolenza. Tra le opere di Fernanda Pivano: oltre a numerose e giustamente celebri traduzioni (tra cui la classica versione dell'Antologia di Spoon River, di Edgar Lee Masters; la stupenda raccolta di poesie di Allen Ginsberg, Jukebox all'idrogeno; la fondamentale antologia Poesia degli ultimi americani), ha pubblicato tra altri volumi: La balena bianca e altri miti, 1961; America rosso e nera, 1964; Le belle ragazze, 1965; L'altra America negli anni Sessanta, 1971; "Pianeta Fresco", 1967; Beat hippie yippie, 1972, Mostri degli anni Venti, 1976, C'era una volta il beat, 1976, Hemingway, 1985. Dal sito di "Rai news 24" riprendiamo la seguente scheda: "Ferdinanda Pivano e' una figura di rilievo nella scena culturale italiana soprattutto per il suo contributo alla divulgazione della letteratura americana in Italia. Ha iniziato l'attivita' letteraria sotto la guida di Cesare Pavese nel 1943 con la traduzione dell'Antologia di Spoon River di Edgard Lee Masters. Da allora ha tradotto molti romanzieri americani (fra gli altri Faulkner, Hemingway, Fitzgerald, Anderson, Gertrude Stein) e a quasi tutte le traduzioni ha preposto lunghi saggi bio-socio-critici. Come talent scout editoriale ha suggerito la pubblicazione degli scrittori contemporanei piu' significativi d'America, da quelli citati degli Anni Venti e a quelli del dissenso nero (come Richard Wright) ai protagonisti del dissenso nonviolento degli anni Sessanta (quali Ginsberg, Kerouac, Burroughs, Ferlinghetti, Corso) agli autori ora giovanissimi quali Leavitt, McInerney, Ellis (per il quale ha scritto un lungo saggio che costituisce una breve storia del minimalismo letterario americano). Si e' presto affermata come saggista confermando in Italia un metodo critico basato sulla testimonianza diretta, sulla storia del costume e sull'indagine storico-sociale degli scrittori e dei fenomeni letterari. Opere di Fernanda Pivano: La balena bianca e altri miti, Mondadori, 1961, Il Saggiatore, 1995; America rossa e nera, Vallecchi, 1964; Beat hippie yippie, Arcana, 1972, Bompiani, 2004; Mostri degli anni Venti, Formichiere, 1976, Rizzoli, 1976; C'era una volta un Beat, Arcana 1976, Frassinelli, 2003; L'altra America negli anni Sessanta, Officina-Formichiere, 1971, 1993; Intervista a Bukowski, Sugar, 1982; Biografia di Hemingway, Rusconi, 1985; Cos'e' piu' la virtu', Rusconi, 1986; La mia kasbah, Rusconi, 1988, Marsilio, 1998; La balena bianca e altri miti, Il Saggiatore, 1995; Altri amici, Mondadori, 1996; Amici scrittori, Mondadori, 1996; Hemingway, Rusconi, 1996, Bompiani 2001; Dov'e' piu' la virtu', Marsilio, 1997; Viaggio americano, Bompiani, 1997; Album americano. Dalla generazione perduta agli scrittori della realta' virtuale, Frassinelli, 1997; I miei quadrifogli, Frassinelli, 2000; Dopo Hemingway. Libri, arte ed emozioni d'America, Pironti, 2000; Una favola, Pagine d'arte, 2001; Un po' di emozioni, Fandango, 2002; Mostri degli anni Venti, La Tartaruga, 2002; De Andre' il corsaro, con C. G. Romana e M. Serra, Interlinea, 2002; The beat goes on, Mondadori, 2004". Tra le piu' recenti pubblicazioni: Pagine americane. Narrativa e poesia 1943-2005, Frassinelli, 2005; I miei amici cantautori, Mondadori, 2005; (con William Willinghton), Spoon River, ciao, Dreams Creek, 2006; Ho fatto una pace separata, Dreams Creek, 2006; Lo scrittore americano e la ragazza per bene. Storia di un amore: Nelson Algren e Simone de Beauvoir, Pironti, 2007; Complice la musica. 30+1 cantautori italiani si raccontano a Fernanda Pivano, Rizzoli, 2008; Diari 1917-1973, Bompiani, 2008.

 

7. DA UNA LETTERA A UN AMICO, SUI COMPITI DELL'ORA

 

... forse l'epoca dell'impunita' berlusconiana sta finendo, e questo potrebbe riaprire finalmente una dialettica democratica decente nel nostro paese dopo vent'anni di orrori (ma questo esito e' evidentemente tutt'altro che scontato). Penso che sarebbe non solo opportuno, ma necessario ed urgente che le persone amiche della nonviolenza svolgessero un ruolo attivo in questo frangente in vista della possibilita' della caduta del governo e di nuove elezioni politiche anticipate.

Come sai, credo che sia necessario che la nonviolenza si faccia anche programma di governo delle istituzioni democratiche; che le persone amiche della nonviolenza si pongano l'obiettivo di essere presenti in quanto tali in parlamento; che la nonviolenza diventi per cosi' dire la lingua comune e l'asse teorico-pratico della cultura e dell'azione del movimento di liberazione delle oppresse e degli oppressi, diventi il programma politico concreto e adeguato della sinistra necessaria alla distretta presente.

... credo che sarebbe necessario che almeno la parte capitiniana dell'area nonviolenta in Italia (la parte capitiniana: quindi costitutivamente liberalsocialista, indipendente di sinistra, e caratterizzata dalla "carta ideologico-programmatica del Movimento Nonviolento" presa sul serio) svolga un ruolo politico autonomo ed egemonico, di orientamento e di organizzazione del fronte democratico (un ruolo politico: Gandhi non esito' a porsi a capo del Partito del Congresso quando gli sembro' necessario) in questa crisi che tra molte orribili cose e' tuttavia anche una opportunita' di cambiamento da non delegare a un ceto politico e burocratico che ha dato cosi' pessima prova ne' agli apprendisti stregoni (ed ai loro idolatri) che veramente non sanno quel che dicono.

Mi rendo conto che scriverti della necessita' che la "sinistra della nonviolenza" (e quindi altresi' necessariamente femminista, ecologista, socialista e libertaria) svolga un ruolo attivo e propositivo nel costruire l'ampio fronte elettorale democratico che alle prossime elezioni possa finalmente sconfiggere il blocco della destra eversiva berlusconiana, e sollecitare che il Movimento Nonviolento abbia una funzione promotrice di questo tentativo, puo' dar l'impressione di voler caricare il Movimento Nonviolento di un peso enorme e forse insostenibile, ma ci sono momenti in cui occorre decidersi a tentare anche le imprese che sembrano impossibili, poiche' solo cosi' se ne schiude la possibilita'.

Occorrerebbe cominciare a lavorarci ora. Ovviamente mi rendo conto che questo impegno avrebbe una serie di pesanti implicazioni, tra cui, e senza infingimenti: una esplicita finalita' di presentazione elettorale autonoma dell'area nonviolenta all'interno di una coalizione democratica la piu ampia possibile, coalizione che potrebbe essere tenuta insieme dal comune riferimento alla democrazia come metodo e come sistema e alla Costituzione della Repubblica Italiana; coalizione di cui l'area nonviolenta dovrebbe farsi decisa promotrice sapendo che essa sara' composta di molte e molto rilevanti diversita' (per dirlo chiaro: qualcosa come il Cln nella Resistenza antifascista); e quindi richiederebbe tutta quella congerie di incontri e trattative, gravami organizzativi ed attivita' di coagulo e di confronto, formative e comunicative, deliberative ed operative, peculiari e faticosissime; e che quindi potrebbe mettere in difficolta' la preparazione stessa di altre iniziative (dato che immediatamente scatterebbe da parte dei mascalzoni e degli ipocriti l'accusa di "strumentalizzazione" per ogni iniziativa, anche la piu' limpida e benefica ed inclusiva).

Mi rendo conto di tutto cio'. E tuttavia mi sembra comunque necessario e urgente ragionarci seriamente; la situazione italiana (politica, economica, sociale, culturale) e' tale che credo che siamo giunti a un "momento di verita'", a una prova ineludibile: hic et nunc la nonviolenza organizzata e' chiamata a dare un contributo ancor piu' consistente al bene comune, un contributo che mi sembra possa essere decisivo, e che per essere tale deve essere anche tempestivo (se non altro per contrastare derive irrazionaliste, violentiste, razziste e totalitarie)...

In poche parole e senza avere adesso il tempo di articolare in modo piu' adeguato il ragionamento, questo e' cio' che in questo  momento mi sembra piu' urgente discutere tra persone amiche della nonviolenza...

 

8. CINQUE NOTE DI COMMENTO AL FRAMMENTO CHE PRECEDE

 

I. Non ci si puo' girare intorno: si puo' sconfiggere Berlusconi alle prossime elezioni solo se si coalizza tutto il campo antifascista democratico. Chi non si pone questo obiettivo aiuta nei fatti lo schieramento golpista, razzista, maschilista, schiavista, filomafioso e neofascista berlusconiano.

II. Della coalizione di tutto il campo antifascista democratico deve essere parte integrante e caratterizzante la sinistra della nonviolenza, femminista ed ecologista, socialista e libertaria.

III. Il programma comune della coalizione del campo antifascista democratico - basato sui principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana scaturita dalla Resistenza e sulle inequivocabili indicazioni della Dichiarazione universale dei diritti umani - deve essere concentrato su pochi punti condivisi concernenti precisi atti legislativi e concreti interventi amministrativi, poiche' e' nella natura di una coalizione cosi' ampia e con caratteri di emergenza ovvero di "salvezza comune" che solo su pochi punti sia raggiungibile un consenso persuaso ed operativo; su tutti gli altri ogni componente rinviera' alla immediatamente successiva dialettica parlamentare ed alla prevedibilmente rapida evoluzione della situazione sociale e culturale il confronto e il conflitto.

IV. E' indispensabile che nel programma comune della coalizione di tutto il campo antifascista democratico vi sia un esplicito, concreto, cogente riferimento alla nonviolenza.

V. E' indispensabile che nel proprio programma la sinistra della nonviolenza rechi come qualificanti ed irrinunciabili i quattro punti della Carta del Movimento Nonviolento:

"1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo".

 

9. UN INCONTRO SU HERBERT MARCUSE A VITERBO, NELL'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA

 

Si e' svolto la mattina di venerdi' 19 luglio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio in memoria di Herbert Marcuse, il grande filosofo che nacque a Berlino il 19 luglio 1898, autorevole figura della scuola di Francoforte ed ispiratore dei movimenti libertari degli anni Sessanta e Settanta.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani da Ragione e rivoluzione, da Eros e civilta', da L'uomo a una dimensione e da alcuni dei saggi e degli interventi degli anni Sessanta e Settanta frutto della vivissima, appassionata e partecipe interlocuzione tra il filosofo e il movimento studentesco che contestava ogni potere violento ed affermava il diritto di ogni essere umano alla dignita', alla felicita', alla solidarieta'.

Come evidenziavamo gia' in un precedente incontro di commemorazione e di studio, "Marcuse, riletto oggi ad oltre trent'anni dalla scomparsa (il filosofo e' deceduto nel 1979), resta un punto di riferimento per il pensiero critico e per l'impegno nonviolento di solidarieta' e di liberazione, contro la guerra e contro il razzismo, per la dignita' e i diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della biosfera".

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Herbert Marcuse, filosofo, nato a Berlino nel 1898, fa parte della scuola di Francoforte; costretto all'esilio dal nazismo, si trasferisce in America; sara' uno dei punti di riferimento della contestazione studentesca e dei movimenti di liberazione degli anni '60 e '70. Muore nel 1979. Tra le opere di Herbert Marcuse segnaliamo almeno Ragione e rivoluzione, Il Mulino, Bologna 1966, 1974; Eros e civilta', Einaudi, Torino 1964, 1974; Soviet marxism, Guanda, Parma 1968; L'uomo a una dimensione, Einaudi, Torino 1967, 1975; Saggio sulla liberazione, Einaudi, Torino 1969, 1975. Tra le opere su Herbert Marcuse: Tito Perlini, Che cosa ha veramente detto Marcuse, Astrolabio-Ubaldini, Roma 1968; Juergen Habermas (a cura di), Risposte a Marcuse, Laterza, Bari 1969; Hauke Brunkhorst, Gertrud Koch, Herbert Marcuse, Erre Emme, Roma 1989; cfr. inoltre tra gli studi complessivi e le monografie introduttive sulla scuola di Francoforte: Paul-Laurent Assoun, La scuola di Francoforte, Lucarini, Roma 1988; Giuseppe Bedeschi, Introduzione alla scuola di Francoforte, Laterza, Roma-Bari 1985, 1987; Martin Jay, L'immaginazione dialettica, Einaudi, Torino 1979; Gian Enrico Rusconi, La teoria critica della societa', Il Mulino, Bologna 1968; Goeran Therborn, Critica e rivoluzione, Laterza, Bari 1972; Pierre V. Zima, Guida alla scuola di Francoforte, Rizzoli, Milano 1976.

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(...)

*

Nel corso dell'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha anche commemorato Paolo Borsellino, il magistrato eroe della lotta alla mafia di cui ricorre l'anniversario della morte (avvenuta il 19 luglio 1992); la rivoluzione sandinista (che il 19 luglio 1979 libero' il Nicaragua dalla sanguinaria dittatura della famiglia Somoza; negli anni successivi l'esperienza rivoluzionaria sandinista e' stata una delle piu' grandi esperienze storiche di solidarieta', liberazione, nonviolenza in cammino; infine, aggredita dal sanguinario terrorismo dell'imperialismo nordamericano, l'esperienza rivoluzionaria sandinista non volle degenerare in regime autoritario, cosicche' dieci anni dopo si concluse a seguito di elezioni in cui la maggioranza della popolazione stremata dalla guerra terrorista statunitense diede il governo del paese al blocco sostenuto dagli stessi Stati Uniti pur di far cessare l'aggressione genocida nordamericana); e la Convenzione di Seneca Falls (19-20 luglio 1848) che produsse la grande Dichiarazione che e' uno dei documenti fondativi della lotta delle donne - e quindi dell'umanita' - per l'uguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani.

*

Concludendo l'ìncontro il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, Peppe Sini, ha ribadito che "tutte queste esperienze, tutte queste testimonianze, da Marcuse a Borsellino, dalla rivoluzione sandinista alla Convenzione delle donne di Seneca Falls, alle iniziative odierne di Cecile Kyenge e di Laura Boldrini, alle lotte odierne contro la guerra e contro il razzismo, contro le armi e contro la violenza, contro le menzogne e contro i delitti dei poteri oppressivi, contro il femminicidio e per salvare vite umane perseguitate da governi e poteri criminali, corrotti e brutali; ebbene, tutte queste esperienze, tutte queste testimonianze, e molte altre ancora - ieri ricordavamo Nelson Mandela e Fernanda Pivano, domani ricorderemo altre figure ed altre esperienze ancora - sono parte dell'unica lotta per l'emancipazione dell'umanita' intera, per la civilta' e la convivenza di tutti, per l'affermazione della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte. Vi e' un solo mondo casa comune dell'umanita' intera e l'intera umanita' - autocosciente, responsabile e solidale - deve rispettarlo e prendersene cura. La nonviolenza e' in cammino".

 

10. CONTRO MASCHILISMO, RAZZISMO, GUERRA. ALCUNE COSE DA FARE SUBITO

 

Primo: realizzare subito tutti gli impegni della Convenzione di Istanbul contro la violenza maschilista.

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Secondo: abolire immediatamente tutte le infami misure razziste imposte da precedenti governi golpisti. Rispettare rigorosamente la Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 2 afferma che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" e all'articolo 10 afferma che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica". Adottare immediati provvedimenti legislativi affinche': cessi la persecuzione dei migranti; sia abolito il cosiddetto "reato di clandestinita'"; siano aboliti i campi di concentramento; siano abolite le deportazioni; cessi la schiavitu'; sia consentita la libera circolazione di tutti gli esseri umani sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera; sia legiferato subito che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune; sia legiferato subito che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia.

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Terzo: cessare immediatamente di partecipare alla guerra in corso in Afghanistan; azzerare la costruzione e l'acquisto di nuove armi assassine; ridurre drasticamente le spese militari; riconvertire l'industria bellica a produzioni civili; investire le risorse pubbliche destinate alla Difesa per la realizzazione della Difesa popolare nonviolenta ed i Corpi civili di pace.

 

11. QUATTRO CRISI E UN'AGENDA PER IL CASO ITALIANO

 

1. La crisi ecologica: tutte le scelte politiche, economiche, sociali e culturali devono essere coerenti con l'impegno prioritario della difesa della biosfera e dell'inversione della tendenza che sta portando alla sua distruzione.

2. La crisi economica: va fronteggiata con misure che sostengano le classi popolari e difendano i diritti umani di tutti gli esseri umani, che contrastino la speculazione e la rapina. Misure socialiste.

3. La crisi politica: occorre cacciare dal governo del paese la destra golpista, razzista, maschilista, schiavista, corrotta, filomafiosa e neofascista berlusconiana. Per questo occorrono inevitabilmente nuove elezioni in cui il fronte antifascista democratico si presenti in un'unica coalizione forte delle diversita' delle sue componenti, con un programma minimo condiviso, con una scelta decisiva: la democrazia, i diritti umani, i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana.

4. La crisi antropologica: occorre la politica della nonviolenza.

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Ergo occorre: a) organizzare le liste della sinistra della nonviolenza (femministe, ecologiste, socialiste e libertarie); b) promuovere la convergenza delle sinistre su un comune riferimento alla nonviolenza come scelta fondamentale della lotta di liberazione dell'umanita'; c) promuovere la coalizione dell'intero fronte antifascista democratico.

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Corollario primo: nel programma delle liste della sinistra della nonviolenza devono essere irrinunciabili i seguenti criteri orientativi (che riprendiamo dalla Carta del Movimento Nonviolento): "1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo".

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Corollario secondo: nel programma della coalizione del fronte antifascista democratico devono essere irrinunciabili i seguenti criteri orientativi: i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana; la Dichiarazione universale dei diritti umani.

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Corollario terzo: posto che occorre cacciare dal governo del paese la destra golpista, razzista, maschilista, schiavista, corrotta, filomafiosa e neofascista berlusconiana, il criterio di formazione della coalizione del fronte antifascista democratico deve essere inclusivo: fermi i criteri dirimenti (la legalita' costituzionale, i diritti umani di tutti gli esseri umani), chi non e' contro di noi puo' essere con noi.

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Corollario ultimo: il tempo e' poco; il bene comune richiede un comune impegno; si guardi all'essenziale, al necessario, all'urgente.

 

12. CESSI IL SILENZIO, CESSI LA COMPLICITA'. ANCHE GLI ENTI LOCALI SI ESPRIMANO E SI IMPEGNINO CONTRO LA GUERRA E LE STRAGI

 

Gli enti locali chiedano al governo che cessi immediatamente l'illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan.

Gli enti locali chiedano al governo di cessare di sperperare delittuosamente ingentissime risorse pubbliche per far morire degli esseri umani.

Gli enti locali chiedano al governo di utilizzare piuttosto quelle ingentissime risorse pubbliche per salvare la vita delle persone: per educazione, sanita', assistenza, infrastrutture civili, tutela e risanamento ambientale, diritto alla casa e al lavoro.

Gli enti locali chiedano al governo di rispettare finalmente la Costituzione della Repubblica Italiana a cui tutti i ministri hanno giurato di essere fedeli; la Costituzione troppo a lungo scandalosamente violata; la Costituzione che dichiara che "L'Italia ripudia la guerra".

 

13. LA PROPOSTA DI SCARPONE

 

"Che fare?" disse Scarpone

(Ignazio Silone, Fontamara, capitolo decimo ed ultimo)

 

Continua la partecipazione italiana alla guerra afgana e il parlamento degli assassini conferma protervo il riarmo piu' aggressivo e piu' irrazionale, piu' stolto e piu' criminale.

La crisi economica (che non e' un evento fatale, ma il frutto delle decisioni dei poteri dominanti) impoverisce vieppiu' le classi sociali sfruttate ed oppresse, mentre le classi sociali rapinatrici e sfruttatrici si arricchiscono vieppiu' ai danni dell'umanita' e della biosfera.

Il razzismo, il maschilismo, le persecuzioni e il femminicidio divampano. La squallida e atroce vicenda della deportazione di Alma Shalabayeva e di sua figlia Alua e' rappresentativa di molte altre vicende che non giungono agli onori della stampa e dei dibattiti parlamentari solo perche' le vittime sono povere.

Prosegue la devastazione ambientale e il conseguente massacro della salute delle persone vittime di un modello di sviluppo che avvelena ed uccide natura ed esseri umani.

*

Mentre questo accade, vi sono tuttavia anche segnali in controtendenza.

Le coraggiose iniziative della ministra Kyenge e della presidente della Camera Boldrini contro la violenza razzista e maschilista, e la consapevolezza che tutte le persone decenti si riconoscono in queste iniziative ed apprezzano e sostengono la ministra Kyenge e la presidente Boldrini.

La ratifica parlamentare unanime della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne.

La consapevolezza diffusa - di cui si sono fatte in queste settimane portavoci anche autorevolissime personalita' - che deve cessare il massacro e la persecuzione dei migranti.

Lo smascheramento della cinica violenza dei governi che agiscono come organizzazioni criminali.

Le condanne penali di Berlusconi e dei suoi accoliti, codanne che finalmente puniscono flagranti e fin ripugnanti reati, e mettono a nudo le caratteristiche criminali di quel sistema di potere, del vertice della destra golpista.

*

Occorre subito la politica della nonviolenza.

Che governi la crisi ecologica ed economica ponendosi l'obiettivo della salvezza dell'umanita' e della biosfera.

Che si opponga alla guerra, agli eserciti e alle armi.

Che difenda i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Occorre che la sinistra della nonviolenza si ponga l'obiettivo di andare al governo del paese con una coalizione di tutto il fronte antifascista democratico che si oppone alla destra golpista, razzista, mafiosa, fascista, rapinatrice e corruttrice berlusconiana.

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Occorre che cada subito il governo pesantemente condizionato da Berlusconi e dai suoi complici.

Occorre che si vada subito a nuove elezioni politiche.

Occorre costruire subito la coalizione di tutto il campo antifascista democratico, unito sul programma della Costituzione, della democrazia, dei diritti umani; coalizione di tutto il campo antifascista democratico che alle prossime elezioni si contrapponga alla destra golpista, razzista, mafiosa, fascista, rapinatrice e corruttrice berlusconiana e la sconfigga definitivamente.

Occorre che la sinistra della nonviolenza eserciti subito un ruolo costruttivo e formuli una proposta di programma di governo.

*

E tra le cose piu' urgenti che il programma di governo della sinistra della nonviolenza deve contenere ci siano almeno le seguenti:

- la cessazione immediata della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan;

- il disarmo subito, a cominciare dallo stop ai famigerati cacciabombardieri F-35 predisposti per recare armamento atomico;

- la realizzazione di tutti gli interventi necessari disposti dalla Convenzione di Istanbul per contrastare la violenza sulle donne;

- l'abolizione immediata delle infami misure razziste imposte da precedenti governi golpisti, ed in particolare l'abolizione del cosiddetto "reato di clandestinita'", l'abolizione dei campi di concentramento, l'abolizione delle deportazioni, l'abolizione della schiavitu';

- il riconoscimento immediato del diritto di libera circolazione di tutti gli esseri umani sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera;

- il riconoscimento immediato che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune;

- il riconoscimento immediato che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia;

- la difesa dei servizi pubblici educativi, sociali, sanitari;

- la difesa della biosfera e dei beni comuni;

- una politica economica di difesa e promozione dei diritti delle classi sociali vittime dello sfruttamento e della rapina da parte dei poteri dominanti;

- una lotta intransigente per affermare la legalita' contro i poteri criminali e il regime della corruzione.

*

La nonviolenza e' in cammino.

L'ora della verita' e' adesso.

 

14. CARLO GIULIANI

 

Il 20 luglio del 2001 veniva ucciso a Genova Carlo Giuliani, un ragazzo poco piu' che ventenne.

Nessuna persona dovrebbe essere giammai uccisa. Ogni vita umana e' unica e preziosa.

Possa venire il tempo della pace. Possa venire il tempo della universale compassione.

Sia ogni tua azione presentificazione di quel tempo.

Ogni persona e' il tuo prossimo, come tu sei il prossimo di ogni altra persona.

 

15. PER IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI VITTORIO EMANUELE GIUNTELLA

 

Ricorre quest'anno il centenario della nascita di Vittorio Emanuele Giuntella (Soriano nel Cimino, 8 luglio 1913 - Roma, 27 novembre 1996), uno dei grandi maestri di vita e testimoni della dignita' umana del Novecento.

Ufficiale degli alpini, dopo l'8 settembre rifiuto' di porsi al servizio dei nazisti e fu internato in lager.

Docente di storia dell'eta' dell'Illuminismo all'Universita' di Roma, ha formato generazioni di studenti all'amore per il sapere e per l'umanita', al rigore intellettuale e morale, all'impegno culturale e civile.

Fondatore dell'Opera Nomadi ed impegnato in numerose iniziative di solidarieta', ha sempre difeso i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Ha scritto saggi e libri di incomparabile profondita', la cui lettura rende migliori.

E' stato un uomo coraggioso e generoso, un luminoso esempio di amore per la verita', un autentico maestro di nonviolenza.

*

Non so se in occasione del centenario della nascita la citta' in cui e' nato e quelle in cui ha vissuto, o le istituzioni culturali cui ha dato contributi egregi come studioso, docente, testimone, gli abbiano gia' dedicato incontri di studio e di commemorazione. Se non lo avessero fatto, vorrei con queste righe esortare a farlo: sarebbe un dono grande non solo per noi che lo avemmo indimenticabile maestro, ma anche per tutte le persone che vorranno accostarsi alla sua imperitura lezione di sapienza e di umanita'.

 

16. UN APPELLO AGLI ENTI LOCALI AFFINCHE' SI IMPEGNINO PER LA CESSAZIONE DELLA ILLEGALE ED INSENSATA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA IN CORSO IN AFGHANISTAN

 

Ai sindaci dei Comuni

ai Presidenti delle Province

ai Presidenti delle Regioni

Egregi signori,

come si puo' restare indifferenti dinanzi all'orrore dei quotidiani massacri in Afghanistan?

Come si puo' restare indifferenti dinanzi all'illegale ed insensata partecipazione italiana a quella guerra scellerata?

Troppe persone sono gia' state assurdamente uccise.

La guerra consiste di stragi.

Solo la pace salva le vite.

Si adoperi l'Italia per la pace e i diritti umani.

Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto a non essere ucciso.

Cessi subito la partecipazione italiana alla guerra.

Vi chiediamo di chiedere al governo di far cessare immediatamente l'illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan.

Vi chiediamo di chiedere al governo di cessare immediatamente di sperperare delittuosamente ingentissime risorse pubbliche per far morire degli esseri umani.

Vi chiediamo di chiedere al governo di utilizzare piuttosto quelle ingentissime risorse pubbliche per salvare la vita delle persone: per educazione, sanita', assistenza, infrastrutture civili, tutela e risanamento ambientale, diritto alla casa e al lavoro.

Vi chiediamo di chiedere al governo di rispettare finalmente la Costituzione della Repubblica Italiana a cui tutti i ministri hanno giurato di essere fedeli; la Costituzione troppo a lungo scandalosamente violata; la Costituzione che dichiara che "L'Italia ripudia la guerra".

Vogliate gradire distinti saluti,

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 21 luglio 2013

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

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Numero 458 del 12 agosto 2013

 

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