Telegrammi. 1344



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1344 del 23 luglio 2013

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Tutto comincia e tutto finisce in Afghanistan

2. Il ministro della guerra ama gli F-35

3. "Non e' possibile occuparsi di tutto"

4. Un incontro di studio a Viterbo su "Difendere i diritti umani nella societa' dell'esclusione e delle nuove tecnologie e ideologie del controllo totale"

5. Segnalazioni librarie

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. TUTTO COMINCIA E TUTTO FINISCE IN AFGHANISTAN

 

La catastrofe del movimento pacifista in Italia nasce dalla complicita' con la guerra afgana.

In questa complicita' abbiamo visto precipitare la quasi totalita' del movimento.

E non solo coloro che hanno sostenuto la guerra quando si sono trovati al governo; e non solo le onlus e le ong che hanno accettato di farsi pagare dagli assassini; ma anche quei signori ad un tempo urlatori ed ipocriti che di tutto vogliono occuparsi tranne che dell'Afghanistan, ovvero della guerra che effettualmente anche l'Italia conduce, e che ovviamente rispetto alle cose su cui urlano o pontificano sono del tutto ininfluenti, e rispetto alla guerra afgana contro la quale potrebbero esercitare un'azione efficace sono del tutto latitanti.

*

Invece la prima cosa da dire e':

- cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana;

- si impegni finalmente l'Italia per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione;

- pace e difesa dei diritti umani sono la stessa cosa;

- la fine della guerra in Afghanistan non e' la resa alla dittatura patriarcale, ma l'inizio dell'azione nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani;

- la lotta per i diritti delle donne e' il cuore della lotta per la pace;

- la lotta delle donne contro la violenza maschilista e patriarcale e' la nonviolenza in cammino.

*

La prima lotta da condurre e' quella contro la guerra e le uccisioni.

La prima lotta da condurre e' quella contro il razzismo e le persecuzioni.

La prima lotta da condurre e' quella contro il maschilismo e il patriarcato.

La prima lotta da condurre e' quella contro la schiavitu' e la distruzione della biosfera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. RETABLO DE LAS MARAVILLAS. IL MINISTRO DELLA GUERRA AMA GLI F-35

 

Sento parlare in televisione il ministro della guerra. Che vende il suo prodotto.

Boccali di sangue.

*

Il ministro della guerra non perde occasione per esternare il suo amore per i cacciabombardieri F-35.

Perversi e polimorfi sono talora i sentimenti umani. Ed immensa la bibliografia anche clinica su eros e thanatos.

*

Il ministro della guerra e' coniatore di aforismi.

"Per amare la pace, armare la pace. F35 risponde a questa esigenza".

"Ove perdessimo la posizione acquisita altri Paesi potrebbero rimpiazzarci nelle commesse produttive".

Gli aforismi: quando li rileggi sono sempre stupidi.

*

Il ministro della guerra.

Chissa' se si chiede mai cosa sia la guerra.

Chissa' se si chiede mai a cosa servano le armi.

Chissa' se nei suoi sogni lo visitano mai i morti afgani.

*

Piccolo promemoria per il ministro della guerra.

Le guerre consistono dell'uccisione di esseri umani.

Le armi servono a uccidere.

Tanto il sicario quanto il mandante sono assassini.

Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto a non essere ucciso.

Fine del piccolo promemoria.

 

3. FRASI CELEBRI. "NON E' POSSIBILE OCCUPARSI DI TUTTO"

 

Certo, ma almeno quel poco che possiamo fare facciamolo.

Opporre le proprie parole alle armi assassine: almeno questo facciamolo.

Chiedere alle istituzioni democratiche di rispettare le leggi che le fondano: almeno questo facciamolo.

Esprimere il nostro sostegno a chi subisce ingiustizia, cercar di recare aiuto alle vittime, lottare contro il potere che offende: almeno questo facciamolo.

Dire la verita' per quanto possibile: almeno questo facciamolo.

Opporci alle uccisioni e alle persecuzioni: almeno questo facciamolo.

 

4. INCONTRI. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO SU "DIFENDERE I DIRITTI UMANI NELLA SOCIETA' DELL'ESCLUSIONE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE E IDEOLOGIE DEL CONTROLLO TOTALE"

 

Si e' svolto la sera di lunedi' 22 luglio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "Difendere i diritti umani nella societa' dell'esclusione e delle nuove tecnologie e ideologie del controllo totale".

 

5. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Miguel de Cervantes Saavedra, Tutte le opere, Mursia, Milano 1972, 1978, 2 voll. rispettivamente di pp. XII + 1310 e pp. VI + 1266.

- Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Fenomenologia dello Spirito, Rusconi, Milano 1995, pp. 1152.

- Emily Dickinson, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1997, 2005, pp. LXII + 1858.

- Victor Serge, Memorie di un rivoluzionario, Massari editore, Bolsena (Vt) 2011, pp. 336, euro 19.

*

Riedizioni

- Guido Gozzano, Opere, Utet, Torino 2006, Mondadori, Milano 2013, pp. 704, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori).

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1344 del 23 luglio 2013

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