Coi piedi per terra. 748



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 748 del 19 aprile 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di marzo 2013 (parte seconda)

2. Tre cose che un governo e una maggioranza parlamentare democratici, ovvero decenti, dovrebbero fare subito

3. Una lettera al nuovo presidente della Regione Lazio

4. Tre semplici cose

5. Verso l'8 marzo

6. Una lettera aperta al salgariano Commissario europeo Janez Potocnik (ed ai suoi scrivani e addetti alle fotocopie)

7. Da una lettera personale di Giobbe Santabarbara ad alcune persone amiche sue e della nonviolenza

8. Per Miriam Makeba

9. Cessi finalmente l'illegale partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan

10. Celebrata anche a Viterbo la prima Giornata europea in memoria dei Giusti

11. Il "Premio Donne, pace e ambiente Wangari Maathai" ad Antonella Litta

12. Per Hugo Chavez

13. Non solo l'8 marzo e' l'8 marzo

14. Contro la guerra e contro il razzismo

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MARZO 2013 (PARTE SECONDA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di marzo 2013.

 

2. TRE COSE CHE UN GOVERNO E UNA MAGGIORANZA PARLAMENTARE DEMOCRATICI, OVVERO DECENTI, DOVREBBERO FARE SUBITO

 

1. Cessazione della partecipazione alla guerra afgana e ad ogni altro intervento bellico nel mondo, tornando al rigoroso rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana.

2. Rinuncia all'acquisto dei cacciabombardieri F-35 e drastica riduzione delle spese militari. Le armi e gli eserciti servono a uccidere gli esseri umani.

3. Cessazione della persecuzione dei migranti ed abrogazione di tutte le misure razziste, tornando al rigoroso rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana e della Dichiarazione universale dei diritti umani.

 

3. UNA LETTERA AL NUOVO PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO

 

Al nuovo Presidente della Regione Lazio

e per conoscenza a tutti i nuovi consiglieri regionali

Oggetto: necessita' di un impegno per la riduzione del trasporto aereo, ed in particolare affinche': a) sia immediatamente drasticamente ridotta l'attivita' dell'aeroporto di Ciampino; b) non sia affatto ampliato l'aeroporto di Fiumicino; c) non siano realizzati nuovi mega-aeroporti nel Lazio

Egregio Presidente,

le scriviamo per segnalarle la necessita' di un impegno suo e dell'istituzione regionale che lei presiede per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti.

Gia' durante le due precedenti consiliature regionali scrivemmo ai suoi predecessori lettere analoghe, confidiamo di trovare finalmente attenzione ed ascolto.

*

Una positiva novita'

Rispetto alla situazione degli scorsi anni vi e' ora una positiva novita': che l'"Atto di indirizzo per la definizione del piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale" emanato il 29 gennaio 2013 dal Ministro dei Trasporti ha definitivamente riconosciuto che nessun mega-aeroporto deve essere realizzato a Viterbo. E' una conclusiva presa d'atto delle formidabili ragioni dell'opposizione a quell'illegale ed insensato progetto di devastazione, inquinamento e rapina promosso da una lobby affaristica di estrema destra; le inconfutabili ragioni dell'opposizione al mega-aeroporto che il movimento democratico e nonviolento che si batte in difesa di ambiente, salute, diritti e legalita' da diversi anni aveva evidenziato a tutte le istituzioni: ovvero che - lo ripetiamo ancora una volta - "la realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, di cui fece memoria Dante nella Divina Commedia, avrebbe avuto come inevitabili immediate e disastrose conseguenze:

a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;

b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;

c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;

d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');

e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';

f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;

g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.

E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio".

*

Ora occorre continuare ad impegnarsi per Ciampino e per Fiumicino

Se Viterbo e' salva (piu' precisamente: e' stata salvata da una mobilitazione popolare nonviolenta durata sette anni e sostenuta dall'appoggio di scienziati, magistrati, intellettuali e prestigiosissime figure delle istituzioni, della cultura e della societa' civile da tutta Italia), ovviamente occorre adesso concentrare gli sforzi nell'impegno per Ciampino e per Fiumicino, poiche' a nulla servirebbe aver vinto a Viterbo se poi Ciampino deve continuare a restare preda di un insostenibile ed assai patogeno traffico aereo, e se addirittura Fiumicino deve subire la condanna a un'espansione micidiale del sedime aeroportuale con le ovvie inammissibili disastrose conseguenze.

Naturalmente la difesa dei diritti delle popolazioni di Ciampino e di Fiumicino non deve andare a discapito di altre comunita'.

Ed ogni tentativo di infame ricatto da parte delle lobbies affaristiche e consumistiche - rapinatrici ed avvelenatrici, devastatrici e corruttrici - che pretendono comunque l'immolazione di qualche vittima sull'altare dei loro profitti deve essere nettamente respinto.

*

Per Ciampino

In particolare per Ciampino - come scrivevamo nella lettera aperta alla Regione Lazio del 10 maggio 2010 sottoscritta congiuntamente dai comitati di Ciampino, Fiumicino, Frosinone e Viterbo - "chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio per la riduzione immediata dei voli", essendo "dimostrato dagli studi istituzionali condotti da Arpa Lazio, dal Dipartimento epidemiologico regionale e dalle Asl competenti per territorio, che a Ciampino le norme di legge non sono rispettate e che la salute dei cittadini e' in pericolo. Per questo i cittadini di Ciampino, di Marino e del X Municipio di Roma hanno inviato quasi cinquecento esposti alla Magistratura per chiedere giustizia. I voli su Ciampino vanno immediatamente e drasticamente ridotti".

*

Per Fiumicino

Ed in particolare per Fiumicino - come altresi' scrivevamo nella medesima lettera aperta alla Regione Lazio del 10 maggio 2010 sottoscritta congiuntamente dai comitati di Ciampino, Fiumicino, Frosinone e Viterbo - "chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro ogni ipotesi di ampliamento del sedime aeroportuale di Fiumicino", essendo "dimostrato che non solo non vi e' alcuna necessita' di ampliare il sedime aeroportuale di Fiumicino, ma e' anzi del tutto evidente che il progetto della societa' Adr (Aeroporti di Roma) che prevede la cementificazione di 1.300 ettari della Riserva del litorale romano e 1.066.000 mq di servizi commerciali, si configura sostanzialmente come una mera speculazione immobiliare e finanziaria, peraltro in palese conflitto di interessi, e come una grave aggressione all'ambiente, il tutto senza nessuna reale prospettiva occupazionale e di sviluppo del territorio".

*

Repetita iuvant

Ed ovviamente occorre impegnarsi anche per evitare che altre aree del territorio regionale vengano aggredite da illegali e insensati mega-aeroporti. Il Lazio non deve subire altro inquinamento, altre speculazioni, altre operazioni criminali, nocive, distruttive.

*

E piu' in generale

Lo ripetiamo una volta ancora: occorre non incrementare, ma drasticamente ridurre il trasporto aereo a fini voluttuari.

Scrivevamo anni addietro avviando la vittoriosa mobilitazione viterbese contro il mega-aeroporto illegale e insensato, ed avviandola con un ragionamento generale sul trasporto aereo:

"1. Volare fa male alla salute. E innanzitutto alla salute di chi non vola. Fa male alla salute dell'intera umanita' che subisce gli effetti del surriscaldamento del clima - la principale emergenza globale odierna - cui il trasporto aereo contribuisce in misura rilevantissima. Fa male alla salute delle popolazioni che vivono nei pressi degli aeroporti che subiscono il pesantissimo inquinamento atmosferico e il non meno pesante inquinamento acustico. Fa male alla salute dei cittadini dei Paesi come l'Italia (e come molti altri) che vedono lo Stato regalare immensi capitali alle compagnie aeree (sia elargendo giganteschi contributi diretti, sia concedendo scandalose ed incredibili esenzioni ed agevolazioni fiscali); lo stesso Stato che taglia spietatamente i servizi pubblici e il diritto alla salute e all'assistenza. E fa male alla salute di chi vola, visto che e' una modalita'di trasporto non coerente con la stessa costituzione psicofisica ed esistenzial-culturale dell'essere umano. Infine fa male anche alla salute degli altri animali: che anch'essi sono esseri viventi e provano sofferenza. Ma come volete che si preoccupino degli altri animali quei potenti rapinatori che non si preoccupano neppure delle sofferenze che - per arricchirsi e sperperare, per  appropriarsi privatamente ed egoisticamente consumare cio' che e' di tutti, a tutti rubandolo - infliggono tanti e tali danni agli altri esseri umani?

2. Volare fa male all'ambiente. Il trasporto aereo danneggia enormemente l'ecosistema planetario nella sua globalita'. Danneggia enormemente gli ecosistemi locali. Impedisce la realizzazione di modelli di mobilita' coerenti con modelli di sviluppo autocentrati, con tecnologie appropriate, ecologicamente sostenibili, economicamente adeguati ai bisogni e alle culture delle popolazioni, e democraticamente controllabili.

3. Volare e' antieconomico. Perche' e' estremamente energivoro, mentre l'umanita' ha bisogno di un'economia della sobrieta' e della condivisione che consideri il dato di fatto dei limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse. Perche' e' il modo di trasporto piu' costoso: non ve ne e' una adeguata percezione pubblica perche' i costi vengono esternalizzati: gli Stati sovvenzionano le compagnie aeree con fiumi di denaro ed agevolazioni; i costi ambientali e sociali vengono pagati dalle popolazioni; i lavoratori sono spesso precari e quindi costantemente sotto minaccia. La maggior parte della popolazione e' tenuta del tutto all'oscuro del fatto che ingenti risorse pubbliche che vengono sottratte ai diritti e al benessere delle persone, vengono sperperate a profitto delle compagnie aeree e dei prominenti che ruotano intorno al grande affare. Perche' danneggia le economie locali, imponendo nocivita', costi, relazioni sociali insostenibili.

4. Volare e' pericoloso. Il trasporto aereo e' pericoloso per il pianeta. Il trasporto aereo e' pericoloso per l'ambiente naturale e per i beni storici e culturali. Il trasporto aereo e' pericoloso per le persone: danni certi alla salute, estrema pericolosita' degli incidenti, degrado della qualita' della vita. Il trasporto aereo e' pericoloso per le liberta' civili: specialmente dopo la tragedia dell'11 settembre 2001 esso implica un enorme incremento dei controlli e quindi una crescente militarizzazione degli impianti, sui territori, nei confronti delle comunita' locali e della vita quotidiana delle persone.

5. Volare e' alienante. Volare fa male alla percezione di se' e del mondo. Aeroporti ed aerei sono cio' che l'antropologia contemporanea chiama "nonluoghi": in cui  decisive esperienze umane, sia percettive che conoscitive nel senso piu' ampio e profondo, vengono inibite e represse; in cui vige e viene imposto un modello di presenza al mondo, di essere nel mondo (l'in-der-welt-sein di heideggeriana memoria) tendenzialmente dereistico, pesantemente deresponsabilizzante, fortemente eterodiretto. Quell'esperienza decisiva della cultura umana che e' il viaggio, come iniziazione e scoperta, come ricerca di se' e dialogo con l'altro da se', qui si annienta nel vuoto di ambienti tutti uguali in una logica che si modella su schemi di condotta coatti e tendenzialmente totalitari.

6. Finanziare il trasporto aereo significa togliere risorse dove sono necessarie. Il trasporto aereo toglie risorse alla mobilita' sostenibile. Il trasporto aereo toglie risorse al turismo responsabile. Il trasporto aereo toglie risorse ai servizi pubblici a beneficio delle persone bisognose. Il trasporto aereo toglie risorse a politiche di giustizia e di solidarieta'. Il trasporto aereo toglie risorse alle possibilita' di un'occupazione sicura e dignitosa.

7. Della virtu' del limite. Il volo lasciamolo agli uccelli. Il cielo lasciamolo alle stelle. Cessiamo di volere tutto e tutto distruggere. E' l'unica Terra che abbiamo. Vi e' una sola umanita'".

*

L'alternativa

Occorre - per il Lazio come ovunque - un modello di mobilita' sostenibile e adeguato, con tecnologie appropriate, coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle autentiche vocazioni produttive del territorio. Occorre migliorare le ferrovie e il trasporto pubblico di minor impatto ambientale; occorre sostenere una riorganizzazione dell'economia che almeno per l'essenziale e per quanto possibile accorci le filiere e le distanze dal produttore al consumatore; occorre sapere che diritto al lavoro, diritto alla salute e diritto all'ambiente sono intimamente connessi; occorre cessare di devastare la biosfera e di provocare massicci incrementi delle piu' gravi patologie; occorre dare la primazia ai diritti umani di tutti gli esseri umani anziche' alla scellerata massimizzazione del profitto di pochi sciagurati onnidivoratori; occorre rispettare ed inverare i valori e gli impegni scritti nella Costituzione della Repubblica Italiana: e fare scelte politiche ed amministrative conseguenti.

*

Egregio presidente,

la ringraziamo fin d'ora per l'attenzione, restiamo a disposizione per ogni opportuno approfondimento ed auspichiamo vivamente una ulteriore interlocuzione.

Voglia gradire distinti saluti,

Il comitato che si e' opposto al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 2 marzo 2013

 

4. TRE SEMPLICI COSE

 

Tre cose noi vorremmo innanzitutto

che un governo onesto ora facesse.

La prima, che la guerra la smettesse:

gia' troppe vite umane essa ha distrutto.

 

Poi la seconda: che abrogasse tutto

il mucchio di misure da SS

che all'emigrante negano le stesse

umane qualita' e del bene il frutto.

 

La terza infine: che non piu' sprecasse

i pubblici denari per comprare

armi assassine; e invece destinasse

 

i soldi risparmiati per salvare

le vite umane, e le gementi masse

dei sofferenti assistere e curare.

 

5. VERSO L'8 MARZO

 

L'8 marzo, giornata internazionale di lotta delle donne per la liberazione comune, e' insieme al primo maggio la piu' importante ricorrenza del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione dell'umanita'.

Quest'anno l'8 marzo viene dopo la straordinaria riuscita della manifestazione nonviolenta mondiale "One billion rising" del 14 febbraio, e puo' e deve raccoglierne il prezioso frutto di coscientizzazione e di mobilitazione, e quella coscientizzazione e quella mobilitazione accrescerle e ridiffonderle ovunque.

La lotta contro il femminicidio e la violenza sessuale, la lotta contro il maschilismo e il patriarcato, l'impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani: sono compiti fondamentali ed ineludibili di ogni persona senziente e pensante, di ogni persona di volonta' buona, di tutti i movimenti per la giustizia sociale e la liberazione comune, equosolidali ed ecopacifisti, di tutte le istituzioni democratiche, della societa' civile mondiale, dell'umanita' intera.

 

6. UNA LETTERA APERTA AL SALGARIANO COMMISSARIO EUROPEO JANEZ POTOCNIK (ED AI SUOI SCRIVANI E ADDETTI ALLE FOTOCOPIE)

 

Al Commissario Europeo all'Ambiente

E per opportuna conoscenza:

al Commissario Europeo alle Imprese e all'Industria

al Commissario Europeo alla Salute

al Presidente della Commissione Europea

alla Direzione generale per le imprese e l'industria della Commissione Europea

a tutti i Servizi e le Direzioni Generali della Commissione Europea competenti in materia di salubrita' delle acque

al Ministro dell'Ambiente

al Ministro della Salute

al Ministro dell'Economia

al Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali

al Ministro dello Sviluppo economico

al Ministro per la Coesione territoriale

al Ministro per gli Affari europei

al Presidente del Consiglio dei Ministri

Oggetto: Replica alla lettera-fotocopia a firma del Commissario Europeo all'Ambiente con la quale lo stesso lascia intendere che la Commissione Europea non avrebbe avuto niente da obiettare se in Italia fosse stato reso legge il famigerato schema di decreto interministeriale che avrebbe consentito di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene

Egregio Commissario europeo all'Ambiente,

ed egregi scrivani e addetti alle fotocopie dello stesso,

abbiamo letto la sua lettera-fotocopia inviata in questi ultimi mesi a varie associazioni ed a vari rappresentanti istituzionali che hanno denunciato lo scellerato schema di decreto interministeriale italiano che se approvato avrebbe consentito di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene (lo schema notificato alla Commissione Europea con notification number 2012/0534/I - C50A, title "schema di decreto interministeriale per l'introduzione nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro microcistina - LR e relativo valore di parametro"), e che hanno pertanto chiesto che anche la Commissione Europea quello scellerato schema di decreto respingesse in quanto incompatibile con la normativa comunitaria in materia di potabilita' delle acque, di diritto alla salute, nonche' di liceita' e correttezza nelle attivita' economiche.

*

Ci ha molto sorpreso e deluso la sua risposta palesemente disinformata, stupefacentemente distratta e scandalosamente irresponsabile. E la simpatia istintiva che a priori si prova in Italia per lei a causa del suo nome salgariano non e' certo efficiente a diminuire la nostra delusione.

La sua lettera-fotocopia infatti lascia intendere che la Commissione Europea non avrebbe avuto niente da obiettare se in Italia fosse stato reso legge quello schema di decreto che consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

*

Se lei - o chi per lei scrive le sue missive-fotocopia - avesse letto con adeguata attenzione le Osservazioni presentate da piu' parti avverso lo scellerato schema di decreto interministeriale, certamente le avrebbe accolte, essendo esse Osservazioni semplicemente incontrovertibili.

E certamente avrebbe colto che dopo il pronunciamento inequivocabile e dirimente della XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati del Parlamento italiano, che nella seduta del 13 dicembre 2012 con voto unanime ha impegnato il Governo "a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale", ebbene, la sua elusiva ed irresponsabile risposta, egregio Commissario europeo, era peggio che insensata, grottesca.

*

Ma sembra che lei, nonostante le sue missive-fotocopia del 29 gennaio 2013 e del 25 febbraio 2013 (e non citiamo qui quelle sostanzialmente identiche pervenuteci in questi stessi mesi a firma non sua ma di vari funzionari della Commissione Europea) siano di molto successive al pronunciamento dell'organo parlamentare italiano, avvenuto in data 13 dicembre 2012 e ripetutamente segnalato alla Commissione Europea, ebbene, sembra che lei di quel decisivo e conclusivo pronunciamento unanime dell'organo parlamentare italiano non se ne sia neppure accorto. Strana, inquietante distrazione.

E sembra che ne' lei ne' i suoi colleghi e collaboratori della Commissione Europea variamente interpellati abbiate letto con sufficiente attenzione le Osservazioni da piu' parti inviatevi avverso quello schema di decreto venefico. Strana, inquietante distrazione.

*

Lei infatti nelle sue missive-fotocopia lascia intendere che l'Europa non avrebbe avuto nulla da obiettare se in Italia fosse stato trasformato in legge quello scandaloso schema di decreto che avrebbe consentito di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

Le sembra ragionevole?

Le sembra decente?

Le sembra lecito?

No, sotto il profilo intellettuale non e' ragionevole consentire di avvelenare degli esseri umani.

No, sotto il profilo morale non e' decente consentire di avvelenare degli esseri umani.

No, sotto il profilo giuridico non e' lecito consentire di avvelenare degli esseri umani.

*

E' ovvio che dopo il pronunciamento unanime e decisivo della XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati del Parlamento italiano, quelle sue lettere-fotocopia sono prive di qualsivoglia efficacia e finanche di ragion d'essere, nonche' destituite di ogni valore: esse restano soltanto come monumenti all'insipienza ed all'irresponsabilita'.

E tuttavia, poiche' purtroppo permane il grave pericolo che altri insipienti ed irresponsabili, e soprattutto la lobby degli affaristi avvelenatori ed i complici loro nelle segrete stanze del palazzo, possano avvalersi delle sue irricevibili, infondate e non meditate parole per proseguire in operazioni di mistificazione ed aggressione alla salute pubblica ed ai diritti di tutti, una volta di piu' torniamo ad evidenziare:

1. Che la XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati del Parlamento italiano ha impegnato il governo italiano a revocare quello sciagurato schema di decreto interministeriale, e cio' chiude la questione poiche' in uno stato di diritto caratterizzato dalla separazione dei poteri il potere legislativo e' in capo al Parlamento e non appannaggio di lobbies affaristiche e dei complici loro.

2. Che quell'infame schema di decreto viola norme e diritti in modo cosi' flagrante che poteva non accorgersene solo chi non avesse affatto letto la risoluzione unanime dell'organo parlamentare italiano e non avesse letto neppure le dettagliate osservazioni inviate da associazioni medico-scientifiche, da movimenti di tutela dell'ambiente e di difesa dei diritti umani, sottoscritte da illustri personalita' della magistratura, della scienza, delle istituzioni, della cultura, della societa' civile.

3. Che la salute e' un diritto, che l'acqua potabile deve essere tale e non inquinata da agenti patogeni e fin cancerogeni.

4. Che l'Unione Europea deve rispettare le sue stesse disposizione a tutela della salute e dei diritti, e - last, but not least - quel principio di precauzione che ha incluso nello stesso Trattato sul funzionamento dell'UE all'art. 191.

*

Alleghiamo ancora una volta per sua opportuna conoscenza:

- Allegato primo: testo integrale della Risoluzione deliberata all'unanimita' dalla XII Commissione permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012;

- Allegato secondo: Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia): Osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale (20 novembre 2012);

- Allegato terzo: Centro di ricerca per la pace e i diritti umani: Dieci osservazioni per il rigetto dello schema di decreto interministeriale avvelenatore (11 dicembre 2012);

- Allegato quarto: Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: Sette Osservazioni allo schema di decreto interministeriale notification number 2012/0534/I - C50A (17 dicembre 2012).

*

Voglia gradire distinti saluti,

Il Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 4 marzo 2013

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Allegato primo: ...

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Allegato secondo: ...

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Allegato terzo: ...

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Allegato quarto: Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: Sette Osservazioni allo schema di decreto interministeriale notification number 2012/0534/I - C50A (17 dicembre 2012)

Al Responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea

e per opportuna conoscenza: al Commissario Europeo all'Ambiente, al Commissario Europeo alle Imprese e all'Industria, al Commissario Europeo alla Salute, al Presidente della Commissione Europea, al Ministro dell'Ambiente, al Ministro della Salute, al Ministro dell'Economia, al Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dello Sviluppo economico, al Presidente del Consiglio dei Ministri

Oggetto: Osservazioni allo schema di decreto interministeriale notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro Microcistina-LR e relativo valore di parametro"

1. Ope legis

Questo schema di decreto interministeriale e' illegale. In primis, poiche' viola le vigenti norme europee ed italiane; In secundis, poiche' confligge con la Risoluzione approvata all'unanimita' dalla XII Commissione "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012, Risoluzione che "impegna il Governo... a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale".

2. Scientia et conscientia

Questo schema di decreto interministeriale e' inammissibile. Per le inconfutabili considerazioni mediche e scientifiche esposte nelle Osservazioni depositate il 20 novembre 2012 dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia).

3. Principium praecautionis

Questo schema di decreto interministeriale viola flagrantemente il Principio di precauzione, ed e' in assoluto contrasto con gli Obiettivi dell'Unione Europea in tema di qualita' delle acque per l'anno 2015.

4. Pro veritate scilicet principium realitatis

Questo schema di decreto interministeriale se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene. La sola enunciazione di questa ipotesi fa rabbrividire ogni persona assennata.

5. Pro bono publico

Questo schema di decreto interministeriale se approvato provocherebbe malattie e piu' che malattie; e violazione di diritti e di accordi e di norme con grave nocumento per consumatori e imprenditori dei settori agricolo, alimentare e della ristorazione; e danno alla pubblica amministrazione per i conseguenti costi sociali e sanitari.

6. Ubi maior minor cessat

Questo schema di decreto interministeriale e' gia' stato definitivamente cassato. In uno stato democratico rappresentativo ove vige la divisione dei poteri la funzione legislativa e' esercitata dal Parlamento e non dal Governo che esercita invece il potere esecutivo: il 13 dicembre 2012 un organo parlamentare, la XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati, si e' pronunciato approvando all'unanimita' una Risoluzione che - come gia' ricordato - conclude lapidariamente con le parole "impegna il Governo... a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale". I signori ministri, di grazia, si inchinino alla democrazia parlamentare e revochino quello schema di decreto sconsiderato.

7. Ad impossibilia nemo tenetur

Questo schema di decreto interministeriale pretende di imporci di bere veleno. Bislacca idea, e assassina.

Per tutte le Osservazioni che precedono siamo quindi a richiedere alla Commissione Europea il rigetto dello schema di decreto interministeriale notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro Microcistina-LR e relativo valore di parametro".

Il Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 17 dicembre 2012

 

7. DA UNA LETTERA PERSONALE DI GIOBBE SANTABARBARA AD ALCUNE PERSONE AMICHE SUE E DELLA NONVIOLENZA

 

... In tutta franchezza con riferimento al dibattito in corso in Italia sull'esito del voto e sul quid agendum parlamentare e governativo mi sembra una perdita di tempo stare a discutere in modo generico ed astratto di cose certo rilevanti ma sovente non decisive (e talora suscettibili di non lievi mistificazioni) ed in relazione alle quali possiamo essere poco o punto influenti, quando il nostro primario compito di persone, associazioni e movimenti impegnati per la nonviolenza (e quindi innanzitutto impegnati per la pace, i diritti umani e la biosfera), dovrebbe essere di promuovere un'adeguata e tempestiva iniziativa per cercar di convincere i parlamentari non fascisti a un impegno preciso ed esplicito a legiferare il prima possibile tre cose le piu' urgenti e semplici:

1. la cessazione della partecipazione italiana alla guerra;

2. l'abrogazione delle misure razziste;

3. la revoca dell'acquisto dei cacciabombardieri F-35 e la riduzione delle spese militari.

Mentre si chiacchiera d'altro la guerra continua ad uccidere esseri umani.

Mentre si chiacchiera d'altro la persecuzione dei migranti in Italia continua a mietere vittime.

Mentre si chiacchiera d'altro prosegue il riarmo e con esso la devastazione della biosfera e la sottrazione di ingenti risorse ai fondamentali servizi di protezione sociale e di solidarieta' concreta.

Almeno noi rifiutiamoci di essere subalterni alla chiacchiera narcotica ed impegnamoci per cio' che piu' conta, per cio' che e' piu' urgente: salvare le vite, opporsi alle persecuzioni, promuovere pace, giustizia, solidarieta'...

 

8. PER MIRIAM MAKEBA

 

Ricorrendo il 4 marzo l'anniversario della nascita di Miriam Makeba (nata a Johannesburg in Sudafrica il 4 marzo 1932 e deceduta a Castel Volturno in Italia il 9 novembre 2008), si e' svolto lunedi' 4 marzo 2013 presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo un incontro commemorativo della grande musicista voce possente e sublime dell'Africa e dell'umanita' in lotta per la liberazione, donna d'immenso coraggio, luminosamente, strenuamente impegnata contro il razzismo e i poteri criminali, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

"La vita e la morte di Miriam Makeba - ha detto concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese - ci indicano un duplice compito come il piu' urgente che a noi e' dato: continuare la lotta contro il razzismo e quindi contro ogni violazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani - ed in Italia questo significa innanzitutto agire per abrogare tutte le infami misure razziste e per abolire lo schiavismo e la persecuzione dei migranti; e continuare la lotta contro tutti i poteri criminali ed assassini - ed in Italia questo significa innanzitutto agire contro le mafie ed il regime della corruzione che delle mafie e' complice, e contro la guerra che sempre e solo consiste dell'uccisione di esseri umani, e contro le armi che sempre e solo sono nemiche dell'umanita'. Questo soprattutto ci ha insegnato Miriam Makeba, con la sua vita e con la sua morte: che vi e' una sola umanita' in un'unico mondo casa comune di tutte e tutti; e che e' dovere di ogni persona denunciare e contrastare sempre e ovunque lo sfruttamento, l'oppressione, l'ingiustizia, la violenza".

Alleghiamo una breve notizia biografica e due testi commemorativi apparsi negli scorsi anni sul notiziario "La nonviolenza e' in cammino".

*

Benito D'Ippolito: Lacrime per Miriam Mabeka

 

Stava sul palco come su una barricata

la nostra sorella Miriam Makeba

con la sua voce combatteva il fascismo.

 

Contro il fascismo aveva combattuto

in Sud Africa, aveva combattuto

in America, aveva combattuto

ovunque nel mondo il fascismo assassino.

La nostra compagna Miriam Makeba

con la sua voce che resuscitava i morti.

 

Venne infine qui tra noi dove il fascismo

col nome di camorra col nome di governo

perseguita e assassina.

La nostra sorella Miriam Makeba

la nostra compagna Miriam Makeba.

 

Contro i poteri criminali tutti

lottava Miriam Makeba

per l'umanita' che e' una soltanto

lottava Miriam Makeba.

 

Stava sul palco come su una barricata

la nostra sorella Miriam Makeba

con la sua voce combatteva il fascismo.

 

E la sua lotta tu portala avanti.

 

*

Luciano Bonfrate: Un'epigrafe per Miriam Makeba

 

Contro il razzismo e contro la camorra

visse, lotto', mori' Miriam Makeba.

Mai piu' ci siano servi della gleba,

che ogni persona ogni altra soccorra.

 

*

Una breve notizia su Miriam Makeba (...)

 

9. CESSI FINALMENTE L'ILLEGALE PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA IN AFGHANISTAN

 

Mentre in Italia si ciancia di cose di gran lunga meno importanti, in Afghanistan una guerra scellerata continua a fare stragi di innocenti.

Mentre in Italia si ciancia di cose di gran lunga meno importanti, in Afghanistan soldati italiani sono mandati al macello - a morire e ad uccidere - in una guerra cui l'Italia mai avrebbe dovuto partecipare vietandoglielo la sua stessa Costituzione.

Mentre in Italia si ciancia di cose di gran lunga meno importanti, si tace sul fatto che della guerra e dei massacri in Afghanistan siamo anche noi criminalmente corresponsabili finche' anche l'Italia a quella carneficina partecipa.

*

Cessi finalmente l'illegale partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

Torni l'Italia al rispetto della sua legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra.

Il primo dovere di una politica ragionevole e decente e' salvare le vite.

Il primo dovere di una politica ragionevole e decente e' opporsi alle uccisioni, e quindi alle stragi, e quindi alle guerre che di stragi consistono.

Torni l'Italia al rispetto della vita umana.

Cessi immediatamente l'illegale partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.

*

Un parlamento che voglia essere rispettoso delle leggi, un parlamento che voglia essere rispettoso della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, questa prima deliberazione prenda: far cessare la partecipazione italiana alla guerra; ed insieme far cessare la persecuzione hitleriana degli immigrati nel nostro paese, abrogando le infami misure razziste attualmente in vigore; ed insieme far cessare l'abominevole sperpero di ingentissime risorse pubbliche a fini di persecuzione, di guerra e di strage - cominciando col rifiuto di realizzare ed acquistare i famigerati cacciabombardieri F-35.

 

10. CELEBRATA ANCHE A VITERBO LA PRIMA GIORNATA EUROPEA IN MEMORIA DEI GIUSTI

 

Accogliendo un appello promosso dall'associazione "Gariwo - Comitato per la Foresta dei Giusti" e sottoscritto da numerosissime personalita' della cultura e dell'impegno civile, il 10 maggio 2012 il Parlamento europeo ha istituito la "Giornata europea in memoria dei Giusti", per ricordare "coloro che si sono opposti con responsabilita' individuale ai crimini contro l'umanita' e ai totalitarismi".

Essa verra' celebrata ogni anno il 6 marzo, anniversario della scomparsa di Moshe Bejski (1921-2007), l'illustre magistrato sopravvissuto alla Shoah e presidente della Commissione dei Giusti dello Yad Vashem (il Memoriale delle vittime della Shoah).

*

Il 6 marzo 2013 la prima "Giornata dei Giusti" e' stata celebrata anche a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani".

Nel corso della commemorazione sono stati letti e commentati alcuni testi di Primo Levi.

A conclusione dell'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha sottolineato l'importanza di serbare, diffondere e tramandare la memoria di tutti coloro che seguendo la voce della propria coscienza ed agendo in prima persona si sono opposti alla violenza totalitaria ed ai crimini contro l'umanita'. I Giusti indicano una via: la via della dignita' umana, la via della responsabilita' che salva le vite, la via della solidarieta' consapevole che vi e' una sola umanita' in un unico mondo casa comune di tutti gli esseri umani. I Giusti sono la prova che opporsi alla violenza anche piu' estrema e' possibile e doveroso, la prova che il bene puo' prevalere sul male, la prova che la nonviolenza e' in cammino. Con la forza dell'esempio i Giusti ci educano e ci persuadono e ci convocano alla responsabilita' personale per l'umanita' intera, alla civilta' che s'invera nella tua concreta azione buona che salva le altrui vite. Si possa noi ricordare sempre il loro insegnamento, si possa noi sempre onorarli nel nostro quotidiano agire, si possa noi essere degni del dono grande del loro essere esistiti.

 

11. IL "PREMIO DONNE, PACE E AMBIENTE WANGARI MAATHAI" AD ANTONELLA LITTA

 

Quest'oggi, 6 marzo 2013, a Roma, presso la Casa internazionale delle donne, insieme ad altre cinque donne impegnate per il bene comune verra' insignita del prestigioso riconoscimento del "Premio Donne, pace e ambiente Wangari Maathai" la dottoressa Antonella Litta, che da anni conosciamo ed apprezziamo per il suo straordinario impegno per la pace, l'ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani, la legalita' e la nonviolenza.

Come gia' molte e molti altri hanno fatto, anche noi ci congratuliamo con Antonella Litta e riteniamo che questo riconoscimento costituisca un significativo sostegno alle importanti iniziative in cui e' impegnata.

Avvicinandosi l'8 marzo - giornata della lotta delle donne per la liberazione dell'umanita' - e' opportuno sottolineare ancora una volta come la riflessione e l'impegno delle donne costituisca la corrente calda della nonviolenza in cammino, ovvero come dalla lotta delle donne scaturiscano valori, condotte e percorsi fondamentali per affermare ed inverare la dignita' e i diritti di tutte e tutti; la solidarieta' che riconosce, rispetta e libera; la comune responsabilita' per la biosfera. Ed e' altresi' opportuno sottolineare ancora una volta anche come la lotta contro il femminicidio e la violenza sessuale, la lotta contro il maschilismo e il patriarcato, costituiscano impegni fondamentali ed ineludibili per tutte le persone e le esperienze impegnate per la pace, l'ambiente, la giustizia sociale, la solidarieta', i diritti umani di tutti gli esseri umani, la liberazione dell'umanita' da ogni oppressione e violenza...

 

12. PER HUGO CHAVEZ

 

Hugo Chavez, il presidente del Venezuela, dopo una lunga lotta con il cancro e' morto.

Ne' la sua figura ne' la sua azione devono essere mitizzate: nella sua esperienza anche i limiti, le confusioni, gli errori sono evidenti.

Ma il suo impegno per la giustizia sociale e' stato autentico, efficace la sua azione per migliorare le condizioni di vita delle classi oppresse, reale l'impegno per l'uguaglianza di diritti e in difesa dell'ambiente, concreto e coerente il suo bolivarismo e il suo socialismo; per il popolo del Venezuela, per l'America Latina tutta, e per tutti i popoli oppressi dall'imperialismo Hugo Chavez e' stato un punto di riferimento e un simbolo, uno che non rubava ma condivideva il pane: un compagno.

E nel quadro della durissima lotta di classe oggi in corso che vede da un lato i poteri dominanti del capitale transnazionale ed i suoi bracci politici, burocratici, militari e mediali scatenati nello schiavizzare e reprimere ed annichilire masse sterminate di esseri umani, ma che vede anche dall'altro lato popoli interi sollevarsi dopo secoli di sfruttamento coloniale e servile e ribellarsi a un ordine dominante ferocissimo che non solo li vorrebbe per sempre schiavi ma che con violenza inaudita rapina e devasta e distrugge irreversibilmente la stessa biosfera, nel quadro insomma delle tendenze e dei conflitti nell'epoca della globalizzazione, l'azione politica complessiva di Hugo Chavez e' stata assai apprezzabile ad un'analisi concreta della situazione concreta.

Certo, questo non basta: la rivoluzione necessaria che potra' liberare l'umanita' dall'oppressione deve essere femminista e nonviolenta; la qualita' essenziale del movimento di liberazione deve essere antiautoritaria, antimilitarista, antimaschilista; il socialismo o sara' libertario o non sara'.

Ma tra tutti i capi di stato e di governo degli ultimi decenni - se possono esservi capi di stato e di governo degni di apprezzamento - Hugo Chavez e' stato uno dei migliori.

 

13. NON SOLO L'8 MARZO E' L'8 MARZO

 

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro il femminicidio e la violenza sessuale.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro il maschilismo e il patriarcato.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro tutte le violenze e tutte le complicita' con la violenza e tutte le ideologie della violenza.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre che siano l'8 marzo.

*

Vi e' questa ineludibile evidenza: che la violenza maschile contro le donne e' la prima radice di ogni altra violenza.

Vi e' questa ineludibile evidenza: che la violenza maschile contro le donne e' il primo nemico dell'umanita'.

Vi e' questa ineludibile evidenza: ne discende il tuo primo dovere.

*

La lotta delle donne per la liberazione dell'umanita' e' la corrente calda della nonviolenza in cammino. Questo significa l'8 marzo.

Sostenere la lotta delle donne per la liberazione dell'umanita' e' il primo dovere di ogni persona decente. Questo significa l'8 marzo.

Ogni volta che fai la cosa giusta per contrastare la violenza maschilista, quel giorno e' l'8 marzo.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre che siano l'8 marzo.

 

14. CONTRO LA GUERRA E CONTRO IL RAZZISMO

 

I primi provvedimenti che un governo decente dovrebbe prendere:

1. la cessazione immediata della partecipazione alla guerra afgana;

2. l'abrogazione immediata di tutte le misure razziste nei confronti dei migranti.

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I primi provvedimenti che un parlamento decente dovrebbe votare:

1. la cessazione immediata della partecipazione alla guerra afgana;

2. l'abrogazione immediata di tutte le misure razziste nei confronti dei migranti.

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I primi provvedimenti che un presidente della repubblica decente dovrebbe sollecitare:

1. la cessazione immediata della partecipazione alla guerra afgana;

2. l'abrogazione immediata di tutte le misure razziste nei confronti dei migranti.

*

I primi provvedimenti che un paese decente dovrebbe volere:

1. la cessazione immediata della partecipazione alla guerra afgana;

2. l'abrogazione immediata di tutte le misure razziste nei confronti dei migranti.

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Numero 748 del 19 aprile 2013

 

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