Archivi. 169



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 169 del 15 aprile 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di ottobre 2007 (parte prima)

2. La nonviolenza e' piu' forte

3. Una storia semplice

4. Una lettera al Ministro delle Infrastrutture

5. Il 18 ottobre a Viterbo

6. Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo: Adesione alla marcia par la pace Perugia-Assisi del 7 ottobre 2007

7. La differenza

8. Una lettera al Prefetto di Viterbo

9. L'elenco

10. Un incontro tra il comitato che si oppone all'aeroporto e il presidente della Provincia di Viterbo

11. Rubare ed uccidere

12. Minima e triste una glossa

13. Con Aung San Suu Kyi

14. Da Perugia ad Assisi

15. Una scelta di pace

16. Ai cari amici in marcia per la pace ed agli amici cari congressisti del Movimento Nonviolento salve

17. Due passaggi

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI OTTOBRE 2007 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di ottobre 2007.

 

2. LA NONVIOLENZA E' PIU' FORTE

 

La nonviolenza rifiuta di uccidere.

La nonviolenza si oppone agli eserciti e alle armi.

La nonviolenza si prende cura della biosfera e di ogni essere in un rivolgimento amoroso fraterno e sororale.

E' la civilta' umana che pienamente si dispiega.

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In Myanmar, in tutto il mondo, la nonviolenza e' in cammino.

Essa e' la politica oggi necessaria. Poiche' solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

In Myanmar, in tutto il mondo, la nonviolenza e' il cammino.

 

3. UNA STORIA SEMPLICE

 

So che e' inelegante, ma devo chiedere al cortese lettore e alla gentile lettrice non solo di voler dedicare la loro attenzione a quanto di seguito si narra, ma di voler arrivare fino in fondo, e di trarre da quanto qui esposto le conclusioni che ne discendono.

Poiche' qui si allineano dei fatti, e si demanda alla chiara intelligenza e alla volonta' buona di chi legge di trarne le conseguenze logiche e pratiche.

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Un comitato, alcuni nomi

Esiste un "Comitato per l'aeroporto di Viterbo". Ne e' presidente l'avvocato Giovanni Bartoletti, ne e' vicepresidente il signor Stefano Caporossi, ne e' segretario il signor Maurizio Pinna. Questo comitato ha un sito internet (www.aeroportoviterbo.it) che presenta molti materiali propagandistici.

Giovanni Bartoletti e' un dirigente locale di Alleanza Nazionale.

Stefano Caporossi e' presidente della V circoscrizione di Viterbo, di Alleanza Nazionale.

Maurizio Pinna e' consigliere della V circoscrizione, di Alleanza Nazionale.

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Un'impresa, alcuni nomi

Esiste - o e' esistita - con sede legale a Roma una societa' denominata "Mediterranea Skyward Aviation". Nel sito tuttora visitabile (www.mswa.it) nella home page essa si presenta cosi': "Mediterranea s.r.l. e' una societa' di servizi aeronautici che svolge attivita' di intermediazione...". E piu' innanzi: "La societa' svolge anche attivita' di lavoro aereo, aerotaxi, voli sanitari e fornisce servizi di consulenza prevenzione incidenti ed assistenza legale, investigativa e peritale aeronautica per il tramite di uno studio associato ad essa collegata...".

Nel medesimo sito, alla pagina web "Chi siamo" si legge "Siamo un team di operatori aeronautici che si e' costituito in societa' per fornire servizi di avanzata specializzazione in particolare nei campi dell'organizzazione, della regolamentazione, della formazione professionale, della sicurezza del volo e del diritto aereo, avvalendosi di collaboratori esterni di larga esperienza nazionale ed internazionale. Alla Societa' fa capo un Amministratore Unico". Segue l'organigramma: "Amministratore Unico Dott. Bruno Barra; Pilota Av. Commerc. Dott. Emilio Gentile; Pilota Av. Gen. Stefano Caporossi; Avvocato Giovanni Bartoletti; Revisore dei conti Massimo Liberati; Pilota Istruttore Av. Commerc. Roberto Niutta".

Il dottor Bruno Barra ha ricoperto incarichi direttivi e di responsabilita' sia presso unita' periferiche che presso organi centrali della Difesa ed ha partecipato alla fase riorganizzativa dei servizi di Assistenza al Volo in Italia (1979-'82) presso il Commissariato per l'Assistenza al Volo del Ministero dei Trasporti dove ha ricoperto l'incarico di responsabile dell'Ufficio ispezioni ed inchieste; e' stato assessore alla Provincia di Viterbo di Alleanza Nazionale, nonche' presidente dell'Ater (ex-Iacp) di Viterbo in quota Alleanza Nazionale. A lungo dirigente di Alleanza Nazionale, nell'ottobre 2006 e' passato da Alleanza Nazionale a Forza Italia. Da fonti di stampa ("Il messaggero" del 10 ottobre 2006) si apprende che non sarebbe piu' amministratore unico della Mediterranea srl.

Bartoletti e' lo stesso Bartoletti di cui sopra.

Caporossi e' lo stesso Caporossi di cui sopra.

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Un'associazione, e il suo presidente

Esiste a Viterbo, come in tante citta' d'Italia, un Aeroclub di appassionati del volo. Ne e' presidente da anni Stefano Caporossi. Lo stesso Caporossi.

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La finanziaria di Berlusconi e un senatore viterbese

Nella Finanziaria 2005 dal governo Berlusconi, attraverso l'emendamento di un senatore viterbese, Michele Bonatesta, di Alleanza Nazionale, vengono previsti oltre tre milioni di euro per l'aeroporto di Viterbo.

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Due delibere della giunta comunale: la prima...

In data primo dicembre 2005 il Comune di Viterbo con delibera di Giunta n. 743 avente a oggetto: "Realizzazione degli interventi infrastrutturali per il completamento dell'apertura al traffico civile dell'aeroporto militare di Viterbo - impegno alla subconcessione di aree e manufatti in favore della Mediterranea Skyward Aviation srl" (presenti oltre al sindaco Giancarlo Gabbianelli - di Alleanza Nazionale - tutti gli assessori, tranne Marco Maria Bracaglia - che rappresenta il Comune nella societa' pubblica Savit spa, costituita da Comune, Provincia e Camera di Commercio di Viterbo per gestire l'aeroporto), dopo aver premesso che "sono da tempo state avviate le attivita' preliminari finalizzate alla ristrutturazione dell'aeroporto militare di Viterbo al fine di consentirne l'apertura al traffico civile; che conseguentemente e con riferimento a quanto previsto dall'art. 1 commi 28 e 29 della Legge 30.12.2004 n. 311 (legge finanziaria 2005) relativamente ad interventi diretti a promuovere lo sviluppo sociale ed economico del territorio, con decreto 18.3.2005 del Ministero dell'Economia e delle Finanze il Comune di Viterbo e' stato individuato come beneficiario di un contributo statale finalizzato alla realizzazione delle opere necessarie per consentire l'apertura al traffico civile dell'aeroporto militare;"... "rilevato altresi' che sull'aeroporto di Viterbo, stante l'esiguita' del sedime disponibile, le uniche aree adatte per la realizzazione delle opere finanziate ricadono in maggior parte su quelle gia' pre-assegnate - a seguito dell'istanza in tal senso presentata il 16.10.2003 - dall'Enac alla societa' Mediterranea Skyward Aviation s.r.l. di Roma al fine di avere una base operativa sulla piazza di Viterbo;"... decide infine di "assumere, pertanto, l'impegno a concedere alla Mediterranea Skyward Aviation s.r.l. di Roma in subconcessione, a valore nominale da definirsi a tempo debito, le stesse aree precedentemente richieste dalla societa' in concessione all'Enac, unitamente - non appena eseguiti - ai manufatti che ivi insisteranno in tutto o in parte". Sottolineiamo: "unitamente - non appena eseguiti - ai manufatti".

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... e la seconda

Subito dopo, con delibera di giunta n. 744, sempre del primo dicembre 2005, avente a oggetto "Realizzazione degli interventi infrastrutturali per il completamento dell'apertura al traffico civile dell'aeroporto militare di Viterbo - impegno alla subconcessione di superfici in favore dell'Aero Club di Viterbo", la Giunta Comunale di Viterbo (sempre tutti i medesimi presenti, con l'assenza di Bracaglia), fatte analoghe premesse e "rilevato altresi' che sull'aeroporto di Viterbo, stante l'esiguita' del sedime disponibile, le uniche aree adatte per la realizzazione delle opere finanziate ricadono in parte su quelle gia' concesse all'Aero Club di Viterbo e destinate ad uffici e sede", delibera infine di "assumere, pertanto, l'impegno a concedere all'Aero Club di Viterbo in subconcessione, sulla base di un valore nominale da definirsi in seguito, le stesse superfici di uffici...".

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Il sindaco, la sua coalizione e un po' di storia

Il sindaco Giancarlo Gabbianelli e' stato per molti anni principale dirigente viterbese del Msi, ed a lungo ha svolto il ruolo di consigliere d'opposizione in Consiglio comunale; governa ora da anni la citta' con una coalizione che comprende, oltre ad Alleanza Nazionale, Forza Italia e l'Udc: dell'Udc attualmente e' magna pars in Consiglio comunale quel Rodolfo Gigli detto Nando gia' sindaco di Viterbo, presidente della Regione, poi anche parlamentare, che e' stato per decenni il vertice operativo del sistema di potere andreottiano a Viterbo (mentre Rodolfo Gigli attualmente e' nel centrodestra, il fratello Ugo - direttore dello Iacp, ora Ater, di Viterbo - e' stato negli ultimi anni e fino a tempi recenti assessore alla Provincia nella coalizione di centrosinistra, e il ventennale delfino di Gigli nella Dc e anch'egli gia' sindaco di Viterbo Giuseppe Fioroni e' attualmente Ministro della Pubblica Istruzione nel governo Prodi; sulle vicende del sistema di potere andreottiano nel viterbese e sulla penetrazione mafiosa a Viterbo nei decenni del potere andreottiano si vedano varie pubblicazioni di chi scrive queste righe e riassuntivamente almeno Modello di sviluppo, sistema di potere, penetrazione mafiosa, Viterbo 1989; Il caso Gigli-Icem, Viterbo 1991; Regime della corruzione e penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio, Viterbo 1993; Sistema di potere andreottiano e penetrazione dei poteri criminali a Viterbo. Dieci note bibliografico-documentarie, Viterbo 1995).

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Dieci mesi dopo

Passano dieci mesi dalle due delibere. E ne devono essere successe di cose.

In Alleanza Nazionale viterbese continua una lotta interna senza esclusione di colpi che si prolunga da molti anni. Barra passa fragorosamente da Alleanza Nazionale a Forza Italia.

Il 2 ottobre 2006 su precedente richiesta dei gruppi consiliari di opposizione si riunisce in Comune la seconda commissione consiliare permanente per ascoltare i vertici della Savit. Dopo l'incontro i gruppi consiliari di opposizione (tutto il centrosinistra) diffondono un comunicato, pubblicato sul sito informativo locale "Tusciaweb" il 4 ottobre 2006, in cui tra l'altro si afferma che "la giunta Gabbianelli - con un atteggiamento politico unilaterale - di fatto ha espropriato la Savit di un ruolo effettivo" e si chiede "che senso ha avviare una procedura amministrativa unilaterale, tortuosa e discutibile, di impiego delle risorse pubbliche disponibili (tre milioni di euro ex Finanziaria 2005) su aree in sub-concessione di terzi privati al di fuori di una programmazione coerente con gli impegni societari e parasociali sottoscritti in ambito Savit?". Gia', che senso ha? Se i consiglieri comunali d'opposizione si sforzano un po', forse ci arrivano.

Sul quotidiano "Il messaggero" dell'8 ottobre 2006 compare una dichiarazione di Michele Bonatesta, non piu' senatore dopo le elezioni dell'aprile 2006, ed in guerra aperta con il sindaco Gabbianelli; nell'articolo siglato Re. Vi. si riferisce che "Dopo aver tuonato in lungo e in largo nei giorni scorsi, ieri Bonatesta ha investito gli assessori Antonio Fracassini (Lavori pubblici) e Marco Maria Bracaglia (Bilancio) al grido: 'Dimettetevi'. E il motivo e' presto detto: quella delibera del dicembre 2005 con la quale Palazzo dei Priori subconcede alla societa' Mediterranea Skyward Aviation aree e manufatti dello scalo, che e', a suo dire, il presupposto amministrativo per dirottare sulla societa' di Stefano Caporossi i tre milioni di euro, inseriti nella Finanziaria 2005 proprio grazie a un emendamento presentato... dall'ex parlamentare". E la dichiarazione di Bonatesta si conclude con le seguenti parole: "Noi non abbiamo nulla - conclude Bonatesta - contro la Mediterranea: i privati perseguono i loro legittimi interessi alla ricerca del massimo profitto, anche se a volte non possono coincidere con quelli della collettivita'. Il problema sorge quando sono gli amministratori a non apparire in grado di garantire gli interessi altrettanto legittimi del proprio territorio e dei propri amministrati". Che detto dal senatore che fece inserire nella Legge Finanziaria quei tre milioni e passa di euro e' davvero una esternazione alquanto interessante. E c'e' di piu'.

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Intermezzo: come si scrivono le leggi finanziarie

Replicando a Bonatesta sul "Messaggero" del 10 ottobre 2006 quel Barra di cui sopra (e che nell'articolo che ospita la sua replica viene definito "gia' amministratore unico della Mediterranea") rivela che dell'emendamento Bonatesta - quello che stanziava oltre tre milioni di euro per l'ampliamento dell'aeroporto di Viterbo - "avevo curato il dispositivo tecnico". Non c'e' bisogno di tradurre in lingua corrente.

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Il sindaco rivendica

Ci si aspetterebbe che il sindaco di Viterbo respingesse con sdegno l'esplicita accusa di aver di fatto esautorato la societa' pubblica Savit (di cui il Comune e' socio al 33% insieme a Provincia e Camera di Commercio che detengono anch'esse un pari numero di quote ciascuna), e di averlo fatto a vantaggio di una societa' privata di cui sono magna pars esponenti del suo stesso partito.

E invece il sindaco di Viterbo in una intervista apparsa sul quotidiano "Il messaggero" del 31 ottobre 2006 alla soave domanda del giornalista: "Ma quella di far gestire i fondi a una societa' vicina ad An, e non alla Savit, e' una mossa autoreferenziale", risponde serafico: "E' l'unica societa' che ha un sedime vicino all'aeroporto". Piu' chiaro di cosi'.

E subito aggiunge: "Ma nessun timore: sia per la gestione che per l'ultimazione verranno effettuate gare d'appalto europee. E gia' sono arrivate le prime richieste. Anche perche', lo ripeto: Viterbo diventera' a  breve un aeroporto per voli low cost". Si noti: "per la gestione" e "per l'ultimazione". E si noti ancora: "sono arrivate le prime richieste".

Nei giorni successivi seguono flebili commenti di altre figure istituzionali, la riunione pacificatrice che non si nega a nessuno, e nessuno piu' fiata.

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L'amministratore imprenditore

In un intervento apparso l'11 dicembre 2006 sul sito d'informazione locale "Tusciaweb" Stefano Caporossi dapprima premette che "parlo da amministratore e nella qualita' di imprenditore", e poi prosegue "Sono presidente dell'Aeroclub da quattro anni; frequento l'aeroporto quotidianamente in quanto sono il responsabile di una scuola di volo per il rilascio delle licenze commerciali per piloti di linea... La pista di oltre 1500 metri e' stata ultimata e puo' essere aperta all'aviazione generale per consentire l'atterraggio dei velivoli civili..."; poi elenca varie opere da realizzare e gli ingentissimi finanziamenti necessari "per conferire allo scalo aeroportuale la completa capacita' operativa senza alcuna limitazione", successivamente "annuncia la possibilita' di ufficializzare la nascita della societa' 'Mediterranea Air Service'...", e trionfalmente conclude: "Il mio impegno... sara' quello di collegare inizialmente Viterbo con alcune regioni italiane ed europee...".

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La morale della storia

La realizzazione a Viterbo di un mega-aeroporto per i voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma provocherebbe gravissimi danni all'ambiente, alla salute delle persone, a rilevanti beni storico-culturali, sociali, economici.

Eppure certi propagandisti pro aeroporto, certi imprenditori pro aeroporto, certi pubblici amministratori e dirigenti politici pro aeroporto, sostengono che non c'e' motivo di preoccupazione, che tutto va bene. Ed insistono perche' l'opera si realizzi al piu' presto, perche' si attinga al pubblico erario per ingenti finanziamenti.

Forse attraverso le brevi, fredde notizie che abbiamo allineato sopra (che ovviamente sono una minima parte della documentazione disponibile e di pubblico dominio) si capisce anche perche'.

 

4. UNA LETTERA AL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE

 

Egregio Ministro delle Infrastrutture,

le scriviamo in qualita' di promotori del Comitato che si oppone alla realizzazione del terzo polo aeroportuale del Lazio, ed in particolare alla realizzazione a Viterbo di un mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" diretto a Roma; comitato che s'impegna altresi' per la riduzione del trasporto aereo, in difesa dell'ambiente e del diritto alla salute.

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Come abbiamo gia' scritto l'8 settembre 2007 al suo collega Ministro dei Trasporti:

"La proposta di realizzare a Viterbo un aeroporto per voli low cost per il turismo 'mordi e  fuggi' per Roma e' semplicemente insensata:

- perche' anche se si realizzasse a Viterbo l'infrastruttura a tal fine, poi da Viterbo per Roma sarebbe necessario un viaggio in treno di due ore - dato che una classe politica ed amministrativa a dir poco evidentemente inadeguata si e' nel corso degli anni disinteressata della rete ferroviaria, col risultato che la linea Civitavecchia-Capranica-Orte e' chiusa, e tanto quella Viterbo-Orte quanto quella Viterbo-Capranica-Roma hanno tempi di percorrenza biblici;

- perche' devasterebbe col suo impatto un'area di grande pregio ambientale, storico, culturale, sociale ed economico: l'area delle terme e del Bulicame che costituisce per Viterbo un irrinunciabile elemento di identita' storico-culturale e un fondamentale bene ambientale e socio-economico;

- perche' colpirebbe interi popolosi quartieri della citta' con un inquinamento acustico gravissimo tale da rendere invivibile la quotidianita' di decine di migliaia di residenti;

- perche' danneggerebbe irreversibilmente i beni culturali e ambientali e le vocazioni produttive del viterbese e la qualita' della vita di molti cittadini che vi abitano;

- perche' provocherebbe un ulteriore aggravamento dell'aggressione al territorio altolaziale da parte di un devastante modello di sviluppo fondato sulle servitu' e la speculazione: l'alto Lazio ha gia' subito e subisce le nocive, pesanti conseguenze di servitu' energetiche e militari, di grandi opere insensate, di speculazioni edilizie dissennate, di discariche illegali, della penetrazione dei poteri criminali a questi 'affari' connessa.

Viterbo ha bisogno di ben altro:

- ha bisogno di un deciso potenziamento delle ferrovie per i pendolari e per il commercio: affinche' sia finalmente garantito un adeguato collegamento tra Viterbo e Civitavecchia, Viterbo e Orte, Viterbo e Roma;

- ha bisogno della difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali;

- ha bisogno di sostegno alle sue reali vocazioni produttive: l'agricoltura di qualita', il turismo di qualita', il termalismo sociale, l'alta formazione e la ricerca in campo agrario, forestale, ambientale, archeologico, storico e artistico".

*

Egregio Ministro delle Infrastrutture,

a lei vorremmo segnalare particolarmente le nostre preoccupazioni in ordine a due questioni:

a) il rispetto della legalita': l'opera prospettata e' del tutto priva di Valutazione d'impatto ambientale, procedura obbligatoria per legge;

b) un rapporto adeguato tra mezzi e fini, tra opere e servizi: alla luce di una corretta valutazione tra vantaggi e svantaggi emerge come l'opera abbia conseguenze disastrose e costituisca quindi un immenso sperpero di risorse pubbliche con effetti di estremo nocumento per i beni ambientali e culturali locali, per la salute e il benessere della popolazione, per l'economia dell'Alto Lazio.

Il danno ai beni culturali e sociali e' ingente: in primis in riferimento al disastro che si provocherebbe nell'area termale di Viterbo.

Il danno all'ambiente e' enorme: un inquinamento gravissimo in un'area di assoluta peculiarita' e grande valore sia naturalistico che storico e culturale.

Il danno alla salute e' catastrofico: basti pensare all'incremento dell'inquinamento atmosferico in un'area gia' gravata dalle emissioni del polo energetico Civitavecchia-Montalto; e all'intollerabile inquinamento acustico che renderebbe invivibili interi quartieri di Viterbo.

Il danno all'economia e' palese: rilevanti beni verranno devastati; attivita' produttive, immobili ed esercizi dell'area investita dall'inquinamento atmosferico ed acustico verranno deprezzati; le vocazioni produttive proprie del territorio verranno depresse.

Di ben altre infrastrutture ha bisogno Viterbo, ed in primo luogo di un adeguato potenziamento delle ferrovie.

Vi e' inoltre un'emergenza planetaria: una drastica riduzione del trasporto aereo e' necessaria e urgente, doverosa e ineludibile, se si vuole ridurre il surriscaldamento del clima.

*

A sostegno del nostro impegno e del nostro appello si sono gia' espresse figure autorevoli della cultura, della vita civile e delle istituzioni, come il magistrato Ferdinando Imposimato, scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini, Marcello Cini, Giorgio Cortellessa, Giorgio Nebbia, cattedratici universitari come Rocco Altieri, Anna Bravo, Andrea Canevaro, Andrea Cozzo, Giovanna Fiume, Domenico Jervolino, Fulvio Cesare Manara, Raffaele Mantegazza, Arnaldo Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Elena Pulcini, Claudio Riolo, Annamaria Rivera, Sergio Tanzarella, Silvia Vegetti Finzi, scrittrici e saggiste come Dacia Maraini, Lea Melandri, intellettuali come Franco Barbero, Augusto Cavadi, Giancarla Codrignani, Francesco De Notaris, Attilio Mangano, Enzo Mazzi, Enrico Peyretti, Tiziana Plebani, Giovanna Providenti, Brunetto Salvarani, Bruno Segre, Renato Solmi, Pasquale Iannamorelli, Daniele Lugli, Luigi Malabarba, Anna Puglisi, Umberto Santino, Mao Valpiana, Marcello Vigli, vari parlamentari europei, senatori e deputati al parlamento italiano, consiglieri regionali del Lazio, amministratori provinciali e comunali e numerosissime persone del viterbese.

*

Egregio Ministro,

conoscendola come persona impegnata per la legalita', in difesa del bene comune contro l'affarismo devastante, l'economia illecita e la politica corrotta, confidiamo in un suo impegno per impedire un'opera distruttiva e nociva sotto ogni punto di vista.

Le saremmo altresi' grati se potesse concederci un incontro al fine di meglio illustrarle quanto in questa lettera brevemente riassunto.

Voglia gradire cordiali saluti ed auguri di buon lavoro,

dottoressa Antonella Litta, portavoce del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo

professor Osvaldo Ercoli, gia' consigliere comunale e provinciale di Viterbo

professor Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino (Vt)

Viterbo, 26 settembre 2007

 

5. IL 18 OTTOBRE A VITERBO

 

Giovedi' 18 ottobre a Viterbo si svolgera' il secondo convegno sul tema "Un mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie".

Per una mobilita' adeguata e sostenibile, per un modello di sviluppo al servizio delle persone, in difesa dei beni ambientali e culturali, in difesa del diritto alla salute, per valorizzare e non devastare le risorse e le vocazioni produttive del territorio, per la legalita' e la democrazia, per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della biosfera.

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Per informare e sensibilizzare la cittadinanza il comitato che si oppone all'aeroporto e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo ha organizzato un secondo convegno di studi il giorno giovedi' 18 ottobre a Viterbo, presso la sala conferenze della Provincia, Palazzo Gentili, in via Saffi, con inizio alle ore 17.

Partecipano al convegno in qualita' di relatori: l'on. Giulietto Chiesa, europarlamentare, giornalista e saggista; il professor Giuseppe Nascetti, docente di Ecologia all'Universita' della Tuscia; l'on. Enrico Luciani, presidente della Commissione Trasporti della Regione Lazio.

Presiede il convegno la dottoressa Antonella Litta, portavoce del comitato.

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Un mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie

Difendiamo la salute dei cittadini, l'ambiente e i beni culturali e sociali di Viterbo, l'economia locale e il diritto a un lavoro valido e sicuro.

Difendiamo la biosfera e i diritti di tutti. Difendiamo la democrazia.

Impediamo una speculazione scandalosa e gravemente nociva...

 

6. IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO: ADESIONE ALLA MARCIA PER LA PACE PERUGIA-ASSISI DEL 7 OTTOBRE 2007

 

Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo aderisce alla marcia per la pace Perugia-Assisi che si svolgera' domenica 7 ottobre 2007.

Aderiamo alla marcia per la pace nel ricordo di Aldo Capitini, l'apostolo della nonviolenza in Italia, che la ideo' e la realizzo' nel 1961.

Aderiamo alla marcia per la pace nel ricordo di Mohandas Gandhi, che oggi si celebra nella prima "Giornata internazionale della nonviolenza" promossa dall'Onu.

Aderiamo alla marcia per la pace nella coerenza profonda tra impegno in difesa della biosfera e della civilta' umana, per la pace, la dignita' umana, i diritti umani di tutti gli esseri umani comprese le generazioni future.

Una e la stessa e' la lotta per difendere l'unica Terra che abbiamo come casa comune dalla devastazione, per difendere l'umanita' presente e futura dal flagello della guerra e della barbarie, per difendere l'umanita' di tutti e di ciascuno.

Uno e lo stesso e' l'impegno per il pubblico bene, per la tutela dei beni comuni, per il rispetto della vita, per la responsabilita' e la solidarieta' che tutti gli esseri umani riconosce ed unisce in pienezza di diritti e di doveri.

Invitiamo tutte le persone di volonta' buona ad aderire e a partecipare alla marcia Perugia-Assisi.

Invitiamo tutte le persone di volonta' buona a far si' che ogni giorno sia la giornata della nonviolenza, che ogni giorno sia la marcia della pace: la nonviolenza e' in cammino, la nonviolenza e' il cammino.

Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

Viterbo, 2 ottobre 2007, Giornata internazionale della nonviolenza

 

7. LA DIFFERENZA

 

Il nostro governo fa ammazzare gli afgani, il governo birmano i birmani.

La seconda cosa molto molti scandalizza, la prima scandalizza quasi solo me.

 

8. UNA LETTERA AL PREFETTO DI VITERBO

 

Egregio Prefetto,

le scriviamo a nome del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo.

Siamo preoccupati per le conseguenze che l'eventuale realizzazione a Viterbo di un aeroporto per voli low cost per Roma puo' avere per il nostro territorio, e particolarmente per il grave danno all'ambiente, alla salute dei cittadini, ai beni culturali e alle risorse sociali ed economiche di Viterbo.

*

Le nostre preoccupazioni in particolare si riferiscono ai seguenti punti:

a) l'enorme danno alla valorizzazione dell'area termale del Bulicame, rilevante bene ambientale, culturale, sociale ed economico della citta';

b) l'inquinamento da polveri sottili, che provoca gravi patologie agli organismi umani e che si sommerebbe ad una situazione gia' critica anche per la presenza delle emissioni inquinanti del polo energetico Civitavecchia-Montalto;

c) l'inquinamento acustico, che danneggerebbe gravemente la salute e il benessere della popolazione di interi popolosi quartieri;

d) l'impatto sull'infrastruttura viaria provinciale, gia' inadeguata, dell'ulteriore volume di traffico derivante dalla prevista attivita' aeroportuale;

e) il contributo che l'incremento del trasporto aereo da' al surriscaldamento del clima, tale che e' ormai accertata la necessita' di procedere a una drastica riduzione di esso;

f) l'essere l'opera interna al medesimo modello di sviluppo di servitu' che utilizza il viterbese come area di servizio ad interessi esterni e quindi danneggia i beni ambientali e culturali e deprime le vocazioni produttive locali;

g) l'assoluta mancanza della Valutazione d'impatto ambientale, procedura obbligatoria per legge e fin qui totalmente elusa;

h) lo sperpero di fondi pubblici per un'opera disutile e nociva, mentre occorrerebbe piutttosto investire fondi pubblici per potenziare la rete ferroviaria, per sostenere l'economia locale, per dare risposte ai bisogni dei cittadini.

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Le nostre preoccupazioni, come forse avra' gia' avuto modo di sapere, sono condivise da illustri personalita' delle istituzioni, della scienza, della cultura e della vita civile.

In particolare le segnaliamo la solidarieta' espressa al nostro comitato dall'illustre magistrato Ferdinando Imposimato; da scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini, Marcello Cini, Giorgio Cortellessa, Giorgio Nebbia; da cattedratici universitari come Rocco Altieri, Anna Bravo, Andrea Canevaro, Andrea Cozzo, Giovanna Fiume, Domenico Jervolino, Fulvio Cesare Manara, Raffaele Mantegazza, Arnaldo Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Elena Pulcini, Claudio Riolo, Annamaria Rivera, Sergio Tanzarella, Silvia Vegetti Finzi; da scrittrici e saggiste come Dacia Maraini, Lea Melandri; da intellettuali come Franco Barbero, Augusto Cavadi, Giancarla Codrignani, Francesco De Notaris, Attilio Mangano, Enzo Mazzi, Enrico Peyretti, Tiziana Plebani, Giovanna Providenti, Brunetto Salvarani, Bruno Segre, Renato Solmi, Pasquale Iannamorelli, Daniele Lugli, Luigi Malabarba, Anna Puglisi, Umberto Santino, Mao Valpiana, Marcello Vigli; da parlamentari europei come Vittorio Agnoletto, Vincenzo Aita, Giovanni Berlinguer, Giusto Catania, Giulietto Chiesa, Claudio Fava, Monica Frassoni, Sepp Kusstatscher, Roberto Musacchio, Pasqualina Napoletano; da senatori e deputati al parlamento italiano come Maurizio Acerbo, Paolo Cacciari, Giovanna Capelli, Haidi Giuliani, Lidia Menapace, Gianpaolo Silvestri, Gino Sperandio, Tiziana Valpiana; da consiglieri regionali del Lazio come Roberto Alagna, Anna Pizzo; da vari amministratori provinciali e comunali e numerosissime persone del viterbese.

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Egregio Prefetto,

con la presente siamo pertanto a richiedere un suo autorevole intervento di controllo affinche' non si realizzino opere nocive, non si sperperino pubblici denari, non si devastino fondamentali beni pubblici, non si violino i diritti dei cittadini (e in primo luogo il diritto alla salute).

Le saremmo altresi' grati se potesse concederci un incontro in cui illustrarle piu' approfonditamente quanto in questa lettera brevemente riassunto.

Distinti saluti,

dottoressa Antonella Litta, portavoce del Comitato

professor Osvaldo Ercoli, gia' consigliere comunale e provinciale

professor Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino

Viterbo, 26 settembre 2007

 

9. L'ELENCO

 

Mi e' parso di capire, da certe esternazioni dei nostri governanti, che ci deve essere una graduatoria dei popoli massacrabili. E che gli afgani, i palestinesi, gli iracheni, i ceceni, i birmani siano ai primi posti. Immagino sia una bella soddisfazione per loro primeggiare in cosi' prestigiosa classifica. Avrei pero' una domanda: questa graduatoria e' pubblica? Ed io e le persone come me dove ci troviamo? Mi rendo conto che sembrera' - ahime' - cafone chiederlo, ma capite che avrei vivo interesse di saperlo.

*

Ed anche mi e' parso di capire che ci deve essere un albo dei governi abilitati al massacro dei popoli di cui sopra. Non dubito che il governo italiano vi figuri, in bei caratteri ornati e a lettere d'oro suppongo. Ma anche in questo caso avrei la malsana curiosita' di voler sapere quali requisiti siano richiesti per l'ammissione: e mi piacerebbe sapere anche perche' certi regimi una volta li avevano e adesso non piu', mentre altri ne detengono il privilegio sine die. Ma soprattutto desidererei esser edotto se vi sia una qualche procedura per chiedere che il governo del proprio paese possa essere depennato, poiche' - mi scusino i garbati lettori - a me non piace affatto essere governato da una camarilla di assassini. Anche perche' temo che cosi' come l'appetito vien mangiando, un bel giorno decidano di passare dallo sterminio degli afgani a quello degli italiani come me. Chiedo venia, ma non e' un timore infondato, giacche' in passato e' gia' accaduto: per esempio a piazza Fontana, e tante di quelle volte che se io e quelli come me fossimo persone ragionevoli ogni mattina dovremmo ben sorprenderci di essere ancora vivi, dati i tempi che corrono e i governi che si susseguono.

 

10. UN INCONTRO TRA IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO E IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI VITERBO

 

Si e' svolto il 4 ottobre 2007 un incontro tra una delegazione del Comitato che si oppone all'aeroporto e il Presidente dell'Amministrazione Provinciale di Viterbo.

L'incontro ha avuto luogo presso la Presidenza della Provincia, a Palazzo Gentili, ed e' stato franco e cordiale.

La delegazione del Comitato (composta dalla portavoce Antonella Litta e da Osvaldo Ercoli, Alessandro Pizzi, Peppe Sini) ha illustrato al Presidente della Provincia Alessandro Mazzoli le ineludibili ragioni dell'opposizione alla realizzazione a Viterbo di un nocivo e distruttivo mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma.

In particolare evidenziando:

a) il danno enorme per la salute dei cittadini provocato dall'inquinamento dell'aria e da quello acustico;

b) la devastazione dell'area termale di Viterbo, che danneggerebbe rilevanti beni ambientali, storico-culturali, sanitari, sociali ed economici;

c) il danno economico per i cittadini e gli operatori viterbesi che nella realta' l'aeroporto implichera';

d) la mancanza della Valutazione d'impatto ambientale, obbligatoria per legge; Valutazione d'impatto ambientale che se correttamente effettuata come la legge prevede rende impossibile la realizzazione dell'opera;

e) l'assoluta urgente necessita' di ridurre e non incrementare il trasporto aereo alla luce del surriscaldamento del clima;

f) alcuni inquietanti profili affaristici della vicenda; e la necessita' di cessare di sperperare fondi pubblici a vantaggio delle compagnie aeree (ed in particolare di imprese discusse come certe compagnie di voli low cost). E' scandaloso che ingenti risorse pubbliche vengano sperperate a vantaggio di chi provoca gravi danni alla salute della popolazione e devasta i beni del territorio.

Il Presidente della Provincia, confermando le posizioni gia' espresse ed insieme dichiarando un atteggiamento di apertura alle posizioni e alle segnalazioni altrui, ha preso atto di quanto illustrato e dichiarato apprezzamento per l'iniziativa del Comitato.

Nelle prossime settimane il Comitato incontrera' a Roma i piu' importanti soggetti istituzionali coinvolti nel processo decisionale sulla vicenda del terzo polo aeroportuale del Lazio, e presentera' ad essi la rilevante ed inconfutabile documentazione che dimostra come occorra ridurre il trasporto aereo e non incrementarlo, e come ad una rigorosa analisi scientifica, in punto di diritto, ed applicando i criteri di una pubblica amministrazione rigorosa e di una limpida etica pubblica, la realizzazione della nociva e devastante opera a Viterbo sia del tutto inammissibile.

 

11. RUBARE ED UCCIDERE

 

Trovo alquanto sorprendente che ci si indigni tanto (del tutto giustamente, certo) perche' i governanti rubano, e non preoccupi nessuno che uccidano.

Trovo che sia un triste e tristo segno dei tempi lo scandalo per le prebende e il silenzio sulla guerra.

*

Avviene un delitto in Italia: si invoca Dracone, Torquemada e Wyatt Earp.

Sterminiamo il popolo afgano, e si sbadiglia.

 

12. MINIMA E TRISTE UNA GLOSSA

 

Nel commovente testo che precede, in cui un maestro della cultura della pace, e un amico che molto amiamo, rammemora e riflette e cosi' insegna, un solo luogo ci rattrista e molto: laddove ricorda di aver difeso il governo quando il governo decideva, nell'estate del 2006, la prosecuzione della partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan: occorreva - allora, e sempre - difendere le vittime della guerra, non i carnefici. Non opporsi alla guerra e' consentire all'omicidio, alle stragi, allo sterminio.

 

13. CON AUNG SAN SUU KYI

 

Sosteniamo la lotta nonviolenta del popolo birmano.

Sosteniamo Aung San Suu Kyi.

*

Solo la smilitarizzazione e il disarmo possono fermare la barbarie e impedire la catastrofe.

Solo la scelta della nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

14. DA PERUGIA AD ASSISI

 

La marcia Perugia-Assisi e' storicamente la piu' rilevante iniziativa di mobilitazione per la pace in Italia.

Non conta granche' su quale piattaforma volta a volta venga convocata, quante e quali ambiguita' possano esserci nelle organizzazioni promotrici, se ad essa partecipino per breve tratto a far passerella per le tv un pugno di meschini personaggi di dubbia o nulla moralita', le cui mani grondano del sangue delle vittime della guerra irachena del '91 e del 2003, della guerra jugoslava del '99, della guerra afgana cui l'Italia tuttora scelleratamente partecipa.

Conta che la marcia nel suo stesso farsi smaschera e denuncia la guerra, gli eserciti, le armi; nel suo stesso farsi convoca alla pace e alla nonviolenza; nel suo stesso farsi invera l'appello e la speranza di Aldo Capitini e Francesco d'Assisi; nel suo stesso farsi richiama ed impegna al frutto della Resistenza scritto nella Costituzione italiana, nel preambolo della Carta delle Nazioni Unite, nella Dichiarazione universale dei diritti umani: il ripudio della guerra, l'opposizione ad ogni uccisione, l'impegno per la vita e la dignita' di ogni essere umano.

La marcia Perugia-Assisi e' la pace che cammina con le tue gambe, parla con la tua voce, ha il tuo volto, e il volto dell'umanita' intera: quell'umanita' solidale che vide Leopardi nella Ginestra, quell'internazionale futura umanita' che inveri nella compresenza il senso e il fine dell'umana vicenda, e tutte riscatti le umane vite, tutta salvi l'umana civilta', la dignita' di tutte le donne e di tutti gli uomini rivendichi e renda reale e viva qui, adesso, per sempre.

La marcia Perugia-Assisi e' l'assemblea itinerante dell'umanita' vivente, e' figura e prassi della nonviolenza in cammino.

 

15. UNA SCELTA DI PACE

 

Tra le persone. Con la natura.

E' l'unica Terra che abbiamo. Vi e' una sola umanita'.

*

Nel ricordo di Aldo Capitini, anche noi alla Perugia-Assisi.

Per difendere la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.

Per difendere la biosfera.

Una scelta di pace. Una scelta di giustizia.

 

16. AI CARI AMICI IN MARCIA PER LA PACE ED AGLI AMICI CARI CONGRESSISTI DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO SALVE

[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa missiva chissa' se intempestiva o inattuale, chissa' se urgente e forse condivisa]

 

Gentilissime signore e signori gentilissimi,

vorrei mi consentiste di risolvere un piccolo dilemma che mi angustia.

Mi piace alle elezioni dare il voto, e darlo senza poi sentir vergogna.

Ora, mi duole dover rivelare che non potrei votare per le liste di chi ha deciso e di chi ha avallato la guerra afgana, le infinite stragi.

Vorrei poter votare alle elezioni per una lista, per dei candidati, che almeno a cio' volessero impegnarsi: non essere assassini.

E' poca cosa. E' minimo programma. Ne convengo.

Ma agli assassini io non intendo dare il pubblico potere, agli assassini io non intendo dare il voto mio.

Mi si comprenda: non chiedo poi molto.

Solo che alle elezioni sia possibile votare una lista di persone amiche della nonviolenza, salde nel ripudiare guerre ed uccisioni.

Potrebbe essere cosa per cui vale la pena d'iniziare a lavorare.

Sono e mi firmo il vostro affezionato umile amico e servitore vostro.

 

17. DUE PASSAGGI

 

Il primo passaggio. La Perugia-Assisi che si e' appena svolta, e che ha dimostrato ad abundantiam la possibilita' oltre che la necessita' della ripresa dell'impegno di pace in Italia, di un impegno di pace chiaro e coerente: l'impegno di pace che ripudia la guerra, che si oppone a tutte le uccisioni, che lotta per il riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani; quell'impegno di pace che hic et nunc puo' essere inverato solo facendo la scelta della nonviolenza, la scelta concreta della nonviolenza. In primo luogo opponendosi alla partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan; poi anche opponendosi al riarmo e al traffico di armi, opponendosi alle spese militari e all'industria bellica; opponendosi alle atomiche dislocate nel nostro paese; opponendosi alla nuova e cruciale servitu' militare imperiale a Vicenza; opponendosi alla sistematica violazione dei diritti umani dei migranti.

Ancora una volta partecipata, ancora una volte assemblea itinerante, ancora una volta popolo in cammino, la marcia Perugia-Assisi ha espresso netto e forte il ripudio della guerra, degli eserciti, delle armi, di ogni terrorismo, di ogni dittatura: anche il terrorismo e la dittatura che i poteri rappresentativi del 20% dell'umanita' impongono ai restanti quattro quinti della famiglia umana. Il nostro terrorismo, la nostra dittatura, il terrorismo e la dittatura dei poteri dominanti del Nord rapinatore sugli infiniti sterminati Sud del mondo, il terrorismo e la dittatura da cui dipende il nostro relativo benessere e privilegio pagato al prezzo della strage per fame e per guerre e per repressioni e schiavitu' di tante sorelle e tanti fratelli per interi continenti. Quando si straparla di sicurezza si consideri quanta parte dell'umanita' e' privata di ogni sicurezza dal sistema di relazioni internazionali, dal sistema di ripartizione delle risorse, dal sistema di planetario sfruttamento e rapina delle risorse che consente a noi tanto sperpero ed impone a innumerevoli esseri umani tanto dolore ed orrore. E che mai ci abbandoni questa consapevolezza.

Ora, noi non ci si illude che sara' cosa facile ricostruire in Italia un impegno di pace limpido e coerente, autentico ed efficace, soprattutto dopo un anno e mezzo in cui tanta parte della sinistra ex-pacifista si e' arruolata nel partito della guerra e delle stragi. Ma la marcia ideata da Aldo Capitini ancora una volta ha espresso questo messaggio, ha consegnato questo legato, ha rivolto all'intero popolo italiano questo appello; ha riproposto senza orpelli retorici e senza ingannevoli perifrasi l'alternativa secca e ineludibile: nonviolenza o barbarie; nonviolenza giuriscostituente o catastrofe della civilta' umana; nonviolenza come scelta della convivenza e della responsabilita' o collasso della biosfera. Detto altrimenti: o il disarmo o la morte. O la smilitarizzazione dei conflitti o la morte. O il ripudio delle guerre, degli eserciti, delle uccisioni, o la morte di tutto e di tutti. Solo la nonviolenza piu' salvare l'umanita', la nonviolenza che e' la lotta la piu' nitida e la piu' intransigente contro ogni oppressione, contro ogni menzogna.

*

Il secondo passaggio. Il congresso del Movimento Nonviolento che si svolgera' dal primo al 4 novembre a Verona. Che potrebbe essere momento di verita' e dire una parola di verita', questa parola di verita': che e' l'ora della nonviolenza; che la nonviolenza e' la politica del XXI secolo; che solo la scelta dela nonviolenza puo' fondare un programma politico adeguato ai compiti dell'ora. Che fuori della nonviolenza non si da' piu' una politica di pace, una politica di verita', una politica di giustizia, una politica di liberazione.

Ora, noi non ci si illude che questo congresso possa essere gia' figura e presagio e segnavia di quel "parlamento dell'umanita'" tante volte evocato nel corso della storia nelle piu' audaci e frugifere utopie filantropiche e nelle piu' alte e piu' dense e preziose scritture del costituzionalismo moderno. E sappiamo fin troppo bene quali limiti di ingenuita', di fragilita', e finanche di simplicitas che talvolta decade a semplicismo e semplicioneria, affettino le esperienze organizzate delle persone amiche della nonviolenza; e sappiamo anche quante debolezze e contraddizioni nel cuore delle persone amiche della nonviolenza alberghino, e quanti gabbamondo per queste esperienze e linguaggi transitino e quante devastazioni producano. E sappiamo anche quanto piccola parte il Movimento Nonviolento fondato dal medesimo Aldo Capitini che ideo' la marcia Perugia-Assisi sia rispetto all'arcipelago della nonviolenza organizzata, arcipelago in cui le ambiguita' fin abissali non mancano (e naturalmente non parliamo qui dei partiti guerrafondai e assassini che si spacciano per amici della nonviolenza mentre deliberano guerre e stragi, e ve ne sono ben tre nel parlamento italiano). E sappiamo anche come la nonviolenza organizzata sia parte piccina rispetto ai cosiddetti movimenti di pace, della cittadinanza attiva, eccetera eccetera, movimenti in cui ancor oggi trovano ricetto e non di rado finanche prevalgono i parassiti e gli squadristi ad un tempo eversivi e ministeriali, nichilisti e aggrappati con gli artigli alle mammelle del pubblico erario. E sappiamo anche come finanche persone esimie, e della nonviolenza talora fautrici, in quest'ultimo anno abbiano ceduto alla guerra, siano state travolte, si siano prestate a far da compari e comari degli stragisti al governo. Tutto cio' lo sappiamo, e nulla ci nascondiamo di queste miserie.

E tuttavia crediamo che forse proprio dal congresso del Movimento Nonviolento che si terra' tra meno di un mese in quella bella e famosa citta' di Verona potrebbe venire l'invito, l'appello, la chiamata in grado di scuotere e muovere tante e tanti a una scelta che sentiamo necessaria ed urgente: la scelta della nonviolenza come proposta politica esplicita e rigorosa, non mero orizzonte ideale ma pratica concreta, non devozione privata ma soggetto politico, forza di trasformazione, storica, sociale. Capace di incidere come movimento e di farsi presenza forte ed egemone nelle istituzioni, anche.

Forte ed egemone nelle istituzioni, andando anche alle elezioni con il proprio volto e la propria voce, con la forza della democrazia. La democrazia diretta e la democrazia rappresentativa: ed entrambe sono necessarie. E il momento e' adesso, prima che il disastro della guerra e del fascismo tutto travolga.

Forse quel congresso riuscira' a formulare la proposta che molte e molti attendono: di uscire da ogni subalternita', da ogni rassegnazione, da ogni contiguita', da ogni pusillanimita', da ogni apatia, da ogni puerilita', da ogni attendismo. Uscire dalla minorita' e porsi l'ambizioso fine di rifondare tout court la politica nel nostro paese, proponendo la nonviolenza come criterio ed asse di un progetto politico, di un movimento politico, di un blocco storico: di porre l'obiettivo della nonviolenza al potere. E vorremmo vivamente sperarlo.

*

Vorremmo vivamente che dalla marcia Perugia-Assisi appena svoltasi, e dal congresso del Movimento Nonviolento in procinto di darsi, scaturisse corale e plurale, persuaso e complesso, policromo e polifonico, dialettico e dialogico, un messaggio e un impegno: di rottura di ogni complicita', di illimpidimento del linguaggio, di pensiero ed azione di pace e liberazione: un progetto politico, un lavoro politico, un movimento politico.

Una politica nonviolenta. Una nonviolenza giuriscostituente. La nonviolenza al potere, qui e adesso, senza piu' esitazioni.

*

E queste ci sembrano essere le cose decisive:

a) la critica pratica del patriarcato, l'azione per abbattere le strutture ideologiche e pratiche della violenza maschilista; e qui e' la chiave di volta di una proposta politica nonviolenta;

b) l'opposizione integrale alla guerra, ai suoi strumenti, ai suoi apparati, alle illogiche logiche sue; e la costruzione di modalita', strumenti, risorse per la gestione e risoluzione nonviolenta dei conflitti;

c) la difesa della biosfera e dei diritti umani uniti in un sinolo; che si puo' anche dire: la necessita' del socialismo come responsabilita' condivisa per la liberazione di ogni soggetto oppresso, la difesa dell'intero mondo vivente e il libero sviluppo di ciascuno e di tutti, di sempre piu' ampie integrazioni, di sempre piu' vasti riconoscimenti, di sempre piu' profonda coscienza e cura dei nessi che tutti e tutto collegano, prima che la barbarie prevalga - e il collasso dell'ecosistema;

d) la dimensione giuriscostituente: ovvero inveratrice di diritto, istitutrice di ordinamento giuridico, fondatrice di una societa' in cui sia possibile convivere secondo regole condivise, applicando il principio responsabilita', riconducendo a piu' ravvicinata sinergia l'esigenza della liberta' e quella della giustizia: quell'incontro che si attua nel riconoscimento del volto altrui, nel prendersi cura dell'altra e dell'altro, nella misericordia fraterna e sororale che nessuna vita abbandona alla violenza, getta nel nulla, sacrifica alla morte.

*

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

La nonviolenza e' in cammino.

Ma la nonviolenza puo' camminare solo con le tue gambe.

Senza di te la nonviolenza e' solo un appello: tu soltanto puoi incarnarla e farla esistere.

Tu, tutti. Tu-tutti, per usare ancora una volta una formula capitiniana.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 169 del 15 aprile 2013

 

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