Telegrammi. 1047



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1047 del 17 settembre 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Lettera aperta al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali: "Non un giorno di piu'". Appello per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana

2. Il 16 settembre si e' svolto a Viterbo un incontro di studio su "La lingua italiana: struttura e storia"

3. La "Carta" del Movimento Nonviolento

4. Per saperne di piu'

 

1. INIZIATIVE. LETTERA APERTA AL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI: "NON UN GIORNO DI PIU'". APPELLO PER LA CESSAZIONE IMMEDIATA DELLA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA

 

Signor Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali,

le chiediamo un impegno affinche' l'Italia cessi immediatamente di partecipare alla guerra afgana e conseguentemente si impegni per la pace che salva le vite.

*

Consideri che la partecipazione italiana alla guerra e' palesemente illegale alla luce della Costituzione e segnatamente dell'articolo 11.

Consideri che la guerra consiste di uccisioni e devastazioni, essa e' quindi crimine che ogni altro crimine assomma e supera.

Consideri che i pubblici denari sperperati per la guerra sono sottratti al loro naturale utilizzo: il benessere delle persone che nell'ordinamento giuridico statuale dovrebbero trovare protezione ai loro diritti, primo dei quali la vita; ed invece quei pubblici denari, perversione delle perversioni, sono da dieci anni usati per la guerra, ovvero per togliere la vita a degli esseri umani - poiche' la guerra, ripetiamolo ancora una volta, di questo consiste: dell'uccisione di esseri umani.

Consideri infine che quelle immense risorse finanziarie gettate nell'attivita' assassina e devastatrice della guerra appartengono al popolo italiano - all'intero popolo italiano sovrano, non ad una casta dominata da comitati d'affari o a un mero organo esecutivo -, e dovrebbero pertanto essere utilizzate a beneficio del popolo italiano e dell'umanita'.

E non c'e' bisogno di ricordarle che quelle ingentissime risorse potrebbero essere assai utilmente valorizzate per sostenere il diritto al lavoro e le politiche sociali.

*

Lei tutte queste cose ben le comprende.

Si adoperi quindi per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana; per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione; per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

La partecipazione italiana alla guerra non continui un solo giorno di piu'.

Solo la pace salva le vite.

*

Distinti saluti,

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 16 settembre 2012

 

2. INCONTRI. IL 16 SETTEMBRE SI E' SVOLTO A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO SU "LA LINGUA ITALIANA: STRUTTURA E STORIA"

 

Nella mattina di domenica 16 settembre 2012 si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema "La lingua italiana: struttura e storia".

 

3. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

4. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1047 del 17 settembre 2012

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