Al Ministro della Cooperazione Internazionale e dell'Integrazione



 

LETTERA APERTA AL MINISTRO DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E DELL'INTEGRAZIONE

"NON UN GIORNO DI PIU'"

 

APPELLO PER LA CESSAZIONE IMMEDIATA DELLA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA

 

Signor Ministro della Cooperazione Internazionale e dell'Integrazione,

 

la cooperazione internazionale e l'integrazione sono possibili solo in una relazione di fiducia e di solidarieta', ma quando lo stato italiano illegalmente partecipa alla guerra afgana e con misure palesemente razziste aggredisce e imprigiona e deporta innocenti migranti, ebbene tale duplice criminale condotta quella relazione di fiducia e di solidarieta' denega, e denega il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di ogni umana persona, e viola i fondamenti stessi di un ordinamento giuridico democratico, di uno stato di diritto che a suo tempo ha votato e fatto propria la Dichiarazione universale dei diritti umani.

*

Da anni chiediamo che l'Italia torni al rispetto dell'articolo 11 della Costituzione repubblicana e cessi quindi di partecipare alla scellerata guerra afgana: rinnoviamo anche a lei tale richiesta.

Da anni chiediamo l'abolizione delle misure razziste che da oltre un decennio governi golpisti hanno imposto nel nostro paese: rinnoviamo anche a lei tale richiesta.

*

In particolare da alcune settimane abbiamo promosso un appello al Presidente della Repubblica, al Governo, al Parlamento, formulando una richiesta semplice e chiara: che l'Italia cessi immediatamente di partecipare alla guerra afgana, e cosi' inizi ad impegnarsi concretamente, coerentemente, autenticamente, per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione; per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Questa richiesta, finora inascoltata, rivolgiamo ora specificamente anche a lei, in considerazione del suo specifico incarico nel governo ed altresi' della sua storia personale di impegno nella solidarieta'.

Si adoperi affinche' essa sia accolta, si adoperi affinche' cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la pace salva le vite.

 

Voglia gradire distinti saluti,

 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

 

Viterbo, 13 settembre 2012

 

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com , web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/