Voci e volti della nonviolenza. 423



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 423 del 14 settembre 2011

 

In questo numero:

1. Mao Valpiana: La Costituzione in atto

2. Sette domande a Roberto Biolchini

3. Sette domande a Marco Vinicio Guasticchi

4. Sette domande a Serenella Moroder

5. Sette domande a Maria Giuseppina Puglisi

6. Hannah Arendt

7. Aldo Capitini

8. Luce Fabbri

9. Mohandas K. Gandhi

10. Simone Weil

 

1. EDITORIALE. MAO VALPIANA: LA COSTITUZIONE IN ATTO

[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento.

Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"); attualmente e' presidente del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]

 

La Costituzione italiana ripudia la guerra.

Chi partecipa alla marcia Perugia-Assisi mette in atto la Costituzione.

 

2. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A ROBERTO BIOLCHINI

[Ringraziamo Roberto Biolchini (per contatti: italiadeivalori at provincia.milano.it) per questa intervista.

Roberto Biolchini e' capogruppo dell'Italia dei Valori al Consiglio Provinciale di Milano. E' nato a Milano il 6 marzo 1966. Laurea con lode in Scienze dell'Educazione presso l'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Milano con tesi su: "Servizio territoriale integrato: un approccio al disagio e alla devianza giovanili"; Master di primo livello in "Progettazione pedagogica nel settore della giustizia civile e penale" e collaborazione, per il tirocinio, con la dottoressa Livia Pomodoro allora Presidente del Tribunale dei Minorenni di Milano. Educatore di strada per alcuni progetti delle zone della Martesana e del Vimercatese; direttore del Pensionato "E. Trezzi" dell'Opera Cardinal Ferrari Onlus; Cultore della materia di "Pedagogia generale" all'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove collabora con il professor Giuseppe Vico, direttore del Dipartimento di Pedagogia; iscritto all'Albo dell'Anpe (Associazione Nazionale Pedagogisti). Ha svolto attivita' di volontariato presso la Parrocchia S. Giorgio di Limito: educatore dell'Oratorio; membro dell'Azione Cattolica e del Consiglio pastorale; e' tra i fondatori del Gruppo "Citta' di Pioltello", di cui oggi e' responsabile, dell'Oftal (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes), affiliato alla Sezione di Milano; coordinatore di un gruppo di volontari dell'Associazione "Bambini in Romania", costituita da don Gino Rigoldi, in una missione all'orfanotrofio di Codlea nei pressi di Brasov; nell'estate 2004 in missione in Madagascar in una struttura dell'Associazione "Educatori Senza Frontiere" nata dalla sinergia tra il professor Giuseppe Vico e don Antonio Mazzi della Fondazione Exodus. Fin dal tempo delle superiori, ha svolto attivita' politica come rappresentante studentesco; nel 1988-1989 ha partecipato al primo corso biennale delle Scuole di Formazione all'impegno sociale e politico volute dal Cardinal Martini in applicazione delle prospettive aperte dal convegno della Chiesa italiana a Loreto e del convegno diocesano "Farsi prossimo"; nel 1990 aderisce alla Democrazia Cristina di Martinazzoli; nel 1993 e' tra i fondatori del Partito Popolare pioltellese ed e' eletto consigliere comunale a Pioltello; nel 2001-2006 e' vicesindaco e assessore alle Attivita' culturali della citta' di Pioltello, facendosi promotore nell'ambito del progetto provinciale "Metropoli" della costituzione del "Polo Culturale della Martesana" e della manifestazione "Martesana in Piazza"; nel 2003 e' tra i fondatori de La Margherita di Pioltello; nel maggio 2006 e' il consigliere comunale di Pioltello piu' votato e fino al luglio 2008 ricopre il ruolo di vicesindaco e assessore alle Politiche giovanili, l'Associazionismo e il Commercio; nel novembre 2007 allo scioglimento della Margherita aderisce all'Italia dei Valori; nel giugno 2009 e' eletto, nel Collegio 40 (Pioltello-Cernusco sul Naviglio), al Consiglio provinciale di Milano dove ha assunto la carica di Capogruppo ed e' impegnato in tutte le commissioni permanenti]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Roberto Biolchini: In questi cinquant'anni la marcia ha rappresentato un vero e proprio appuntamento al quale hanno partecipato persone dalla diversa nazionalita' e cultura unite dal denominatore comune della nonviolenza. Un'occasione di incontro e allo stesso tempo un segno tangibile della volonta' di ricordare la necessita' di una societa' basata sulla pace e la fratellanza dei popoli.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25  settembre di quest'anno?

- Roberto Biolchini: Quest'anno la marcia ha un significato in piu'. Non solo resta momento di riflessione contro le guerre, ma pone l'attenzione sulle ingiustizie in senso piu' ampio. Il tema di questa edizione abbraccia tutte le persone che sono in difficolta', sia dal punto di vista sociale che economico. Credo sia un tema molto attuale nella situazione di grave crisi che sta vivendo il nostro Paese e che inevitabilmente porta anche a una crisi dell'individuo. Problemi come la violenza, la criminalita', la mancanza di un lavoro e la poverta' sono ragioni piu' che attuali che meritano attenzione.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Roberto Biolchini: Purtroppo siamo a un livello ancora iniziale di stato dell'arte in tema di nonviolenza. Il mondo in cui viviamo e' ancora molto lontano dal definirsi un mondo di pace. Le guerre ci sono oggi come c'erano 50 anni fa. Il nucleare e' un tema che resta all'ordine del giorno. Non abbiamo certo concluso il nostro percorso verso una societa' diversa. Fino a quando non si fara' un ragionamento serio su quelle che sono le cause scatenanti, i problemi sociali, culturali e soprattutto economici che animano i conflitti in genere e il nascere ogni giorno di nuove guerre e guerriglie, il problema non potra' trovare una soluzione vera.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Roberto Biolchini: Un importante ruolo culturale ed educativo: far sentire la propria voce senza urlare, con una presenza costante e pacifica. Si puo' combattere senza armi e senza violenza ma con costanza e tenacia nel diffondere il pensiero di un mondo diverso e dell'indignazione contro le ingiustizie. Oserei sintetizzarlo in un ruolo profetico.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Roberto Biolchini: In senso ampio, si puo' partire da tutto cio' che a livello mondiale viene fatto per la lotta alla poverta' e il superamento della crisi economica, per arrivare al fatto significativo che in Italia siamo andati a votare per difendere il concetto di acqua come bene pubblico e per dire ancora una volta no al nucleare. Temi che, come le liberta' individuali, non dovrebbero piu' essere messi in discussione e che invece non saranno mai al sicuro una volta per tutte e che quindi occorre vigilare e difendere in continuazione. Si fa violenza ogni volta che non sono messi a disposizione di ogni uomo aria, acqua e terra puliti e un lavoro dignitoso.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Roberto Biolchini: Il nostro impegno deve andare alla difesa dell'individuo e dei suoi diritti. Difesa che passa prima dalla conoscenza e dalla consapevolezza e poi dalla partecipazione attiva. Dobbiamo restare eticamente vigili sulle problematiche sociali che troppo spesso sono il sintomo della cattiva gestione della politica e dell'economia.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Che cosa è la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Roberto Biolchini: La nonviolenza e' un concetto piu' vicino a noi di quanto pensiamo. Parte dall'aiuto ai piu' deboli, da una visione armonica della societa', dalla lotta contro le ingiustizie siano esse parte della vita di ogni giorno che verso interi popoli. La nonviolenza e' prima di tutto un modo di vivere e di rapportarci agli altri, nel quotidiano, attraverso l'ascolto, la comprensione e la disponibilita' verso chi ci sta vicino. E' la consapevolezza di non volere dei rapporti basati sull'arroganza e sulla prepotenza ma sul dialogo e lo scambio.

 

3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MARCO VINICIO GUASTICCHI

[Ringraziamo Marco Vinicio Guasticchi (per contatti: presidente at provincia.perugia.it) per questa intervista.

Marco Vinicio Guasticchi e' presidente della Provincia di Perugia. E' nato a Umbertide il 2 dicembre 1962 e vive a Perugia con la moglie Alessandra. Ha due figlie, Matilde e Lavinia. Due lauree, in Scienze politiche e in Scienze della comunicazione. Giornalista e direttore della testata on line "Libertando News". E' autore di un instant book, "Onorevoli... Personaggi della Prima e della Seconda Repubblica a confronto" (1994), e dei romanzi "Storia di Lea" (1999), "Tripoli" (2003), e "Gavrilo. Una vita un destino" tutti editi dalla Edimond. Ha fondato due associazioni culturali: "Libertando", di cui e' presidente, e "Atheneum", di cui e' presidente onorario. E' quadro direttivo presso un importante istituto di credito bancario e dirigente sindacale. Dal 1999 al 2004 e' stato Presidente del Consiglio comunale di Perugia. Dal 2000 al 2004 ha svolto la funzione di Coordinatore regionale dei Presidenti dei Consigli comunali dell'Umbria nell'ambito della Direzione nazionale Anci per i Consigli comunali. Ha ricoperto il ruolo di Assessore al Bilancio e Patrimonio del Comune di Perugia dal 2004 al 2009. Dal 2008 ha la delega regionale di responsabile economico del Partito Democratico. E' stato eletto Presidente della Provincia di Perugia per la coalizione di centrosinistra nelle consultazioni popolari del 6 e 7 giugno 2009. Il 20 novembre 2009 e' stato eletto Presidente dell'Upi (Unione Province Italiane) Umbria]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Marco Vinicio Guasticchi: Riferito alla comunita' locale umbra e' stata una profonda verifica costante della coscienza civile in termini di aggiornamento novecentesco della tradizione pacifista: Riferito al "mondo politico" che e' venuto in Umbria, fra Perugia e Assisi, per fare del programma per la pace un punto d'onore e di testimonianza, una grande lezione di umilta', la trascrizione delle formule politiche in dialogo vero, in conversazione viva fatta camminando in mezzo alla campagna umbra.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Marco Vinicio Guasticchi: Prevarra', inevitabilmente, il senso della riflessione legata al mezzo secolo che e' passato dalla prima Marcia. Ma non sara' una riflessione celebrativa, fatta per autoalimentare un supponente concetto di se' che i "marciatori", quelli autentici, non hanno mai avuto nelle loro intenzioni. La Marcia di quest'anno, poi, cade nel mezzo delle celebrazioni dell'Unita' d'Italia: uno sguardo in piu' sulla effettiva caratura della nostra pace interna in un secolo e mezzo di storia unitaria s'impone di necessita'. Credo, infine, che pace e ridistribuzione mondiale delle ricchezze e della produzione sia l'asse che potremo inaugurare fortemente a partire da questa edizione.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Marco Vinicio Guasticchi: La nonviolenza deve fare sempre piu' i conti con una serie di movimenti e di aggregazioni dei giovani, su scala europea e planetaria, che declinano l'opposizione in termini assolutamente fuori d'ogni revisione ideologica. Si stanno aprendo dei fronti, dei linguaggi, dei comportamenti rispetto ai quali la nonviolenza sembra, in qualche circostanza, essa stessa attardata e in pista per inseguire piu' che per precedere (parlo tanto degli "indignati" quanto dei giovani che, in Spagna, si sono ritrovati intorno al Pontefice). Pero', infine, la nonviolenza segna a suo vantaggio un caparbio rilancio del proprio modo d'essere che risulta ancora molto convincente e vivace.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo possono svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Marco Vinicio Guasticchi: Essi possono continuare a rappresentare una coscienza critica di prim'ordine, perche' la maggior parte dei suoi protagonisti hanno la preparazione culturale necessaria a mantenere viva l'ispirazione capitiniana. Essi possono anche, in linea con le proprie radici culturali, riconoscere filosoficamente il ruolo che le condizioni economiche esercitano sulle risposte dei singoli alla crisi globale, in modo da creare, in opposizione alla sperequazione finanziaria imperante, le basi di una nuova pedagogia della partecipazione alla creazione del benessere condiviso di cui c'e' molto bisogno.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Marco Vinicio Guasticchi: Nonviolento, mi pare, e' stato il modo della maggior parte della gente del Sud Italia nei confronti dei tanti disperati che sono approdati sulle nostre coste, nel senso che molta gente comune ha saputo mettere da parte, in concreto, il proprio egoismo e creare accoglienza, diffondere accoglienza. Sostanzialmente nonviolento, poi, mi pare che possa essere considerato il modo di porsi, nelle recenti rivoluzioni nordafricane e in quelle ancora in corso, dei combattenti, dei resistenti, dei giovani che hanno sfidato la violenza dei loro regimi, vincendo, appunto, con la forza inevitabile delle armi, ma agendo, nella maggior parte dei casi, da autentici nonviolenti.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Marco Vinicio Guasticchi: Vi sono infiniti fronti aperti, nei quali la mobilitazione nonviolenta puo' esercitare il suo peso e far valere il suo magistero: occorrera' stare a fianco di quanti vivono la transizione dai regimi autoritari all'esperienza della liberta', occorrera' essere vigili sul fronte antirazzista, che e' molto piu' ampio di quanto si  possa credere, occorrera' trovare le giuste convergenze con i giovani cattolici e con gli "indignati", occorrera' non trascurare la necessita' di una resistenza nonviolenta anche verso i crimini contro la democrazia che ogni giorno si commettono anche nel nostro Paese, in aperta contraddizione con la celebrazione del centocinquantesimo anniversario dell'Unita' d'Italia.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Marco Vinicio Guasticchi: La nonviolenza e' l'atteggiamento mentale e il patrimonio di azioni positive che ognuno di noi puo' riscoprire in se stesso solo guardando, per qualche istante, nella propria coscienza e, senza negare il suo ruolo nella societa', ovunque e comunque lo eserciti, stabilendo un legame diretto e paritario con chiunque, amico o nemico, gli si trovi accanto.

 

4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A SERENELLA MORODER

[Ringraziamo Serenella Moroder (per contatti: serenella.moroder at regione.marche.it) per questa intervista.

Serenella Moroder e' assessore della Regione Marche alla Protezione civile, Turismo , Sport e tempo libero, Impianti e infrastrutture sportive, Polizia locale e politiche integrate per la sicurezza, Politiche giovanili, Diritti e Pari Opportunita'. "E' nata il 29 aprile 1959 a Badolato. Frequenta la Facolta' di Architettura a Roma. Sposa Alessandro con il quale ha due figli, Marco e Mattia. All'inizio degli anni Ottanta Serenella e Alessandro si trasferiscono ad Ancona per riprendere in mano l'azienda agricola che appartiene alla famiglia Moroder dalla meta' del Settecento. E' l'inizio di una intensa avventura umana e imprenditoriale. Convinta che un'accresciuta coscienza delle potenzialita' del territorio favorisca anche un maggiore sviluppo della Regione, ha dato vita ad una serie di iniziative ed eventi culturali tra cui "Marche da scoprire" che costituisce una vetrina delle eccellenze marchigiane. Nel 1999 diviene Cavaliere dell'Accademia della Crescia e poi Gran Maestro dei Cavalieri della Crescia; dal 2000 ad aprile 2010 e' stata Presidente del Movimento Turismo del Vino delle Marche e rappresentante del settore agricolo nell'ambito del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Ancona fino al 2009; dal 2008 e' Presidente provinciale dell'Associazione Terra Nostra e Presidente regionale fino a marzo 2010. Dal 2009 e' consigliere nel Comune di Ancona e presidente della Commissione Urbanistica"]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Serenella Moroder: Considerare la pace - valore imprescindibile - al centro del dialogo tra le nazioni, i popoli, le collettivita', purche' fondata sulla giustizia, sul rispetto dei diritti umani e sulla liberta' di fede. Assisi e' la "patria" di S. Francesco; e Aldo Capitini, che ha ideato la marcia, nonostante non fosse cattolico ha sempre guardato con ammirazione Francesco, Gesu' di Nazareth, come Gandhi e altri "campioni" della nonviolenza.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Serenella Moroder: In questi decenni e' grandemente aumentata l'attenzione intorno al problema della nonviolenza e questo ha consentito di indebolirne gli aspetti piu' rigidamente ideologici, per farne una "bandiera" universalistica. Dopo cinquant'anni dalla prima marcia viene riproposta perche' si e' ancora alla ricerca delle condizioni di pace e di fratellanza tra i popoli. Il problema centrale e' senz'altro la costruzione di un ordine internazionale che consideri un nuovo modo di sviluppare le relazioni e soprattutto di educare i popoli perche' diventino consapevoli costruttori di pace. E in questo Capitini e' stato lungimirante, fondando i Cor ed i Cos (Centri di orientamento religioso e Centri di orientamento sociale).

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Serenella Moroder: Si fa strada, soprattutto nel mondo cristiano e cattolico, l'educazione alla pace. Anziche' "pacifisti", mi sembra che i cattolici preferiscono chiamarsi "operatori di pace", secondo la famosa settima beatitudine.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Serenella Moroder: Credo che possa essere uno strumento di riflessione e di azione concreta per combattere la distruttivita' della specie umana, che purtroppo si manifesta in tanti modi terribili in ogni parte del mondo e in ogni tipo di societa'.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Serenella Moroder: I gesti piu' significativi a favore della pace di questi anni sono stati gli incontri interconfessionali di Assisi promossi dal papa Giovanni Paolo II (1986) e che continueranno anche con Benedetto XVI (27 ottobre 2011). In piu' sono stati promossi dal Concilio Vaticano II sia il movimento ecumenico che il dialogo interreligioso per la loro natura di movimenti di educazione alla pace.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Serenella Moroder: Favorire la cultura della pace nelle scuole di ogni ordine e grado, in modo da consolidare l'amicizia tra alunni provenienti da diversa nazionalita'. Nelle scuole italiane attualmente sono presenti studenti di 180 nazionalita' diverse.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Serenella Moroder: Di getto direi: "Non uccidere" (il quinto Comandamento)... ma forse potrei aggiungere "nonviolenza", senza trattino, per togliere autoreferenzialita' al temine. E poi ricordare S. Francesco e Gandhi, o Tolstoj, come testimoni di pace universali.

 

5. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MARIA GIUSEPPINA PUGLISI

[Ringraziamo Maria Giuseppina Puglisi (per contatti: mariagiuseppina.puglisi at provincia.torino.it) per questa intervista.

Maria Giuseppina Puglisi e' assessore alla Provincia di Torino. Nata a Udine il 4 luglio 1949 si trasferisce a Torino dove nel 1973 si laurea in filosofia e ottiene la specializzazione in psicopedagogia nel 1975. Attualmente  vive e lavora, come Dirigente scolastico della scuola media statale "P.ssa Maria Clotilde", a Moncalieri. Ha ricoperto l'incarico di Assessore nel Comune di Moncalieri dal 1993 al 2007. Come Dirigente scolastico si e' particolarmente occupata del potenziamento dell'offerta formativa, dell'integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap e del coinvolgimento delle famiglie e del territorio nel progetto educativo. Come Assessore nella Citta' di Moncalieri ha gestito le deleghe relative alla cultura, all'istruzione e formazione culturale della persona, infanzia e giovani, pari opportunita', impegnandosi in modo prioritario affinche' si potesse ridefinire l'identita' culturale della citta', rilanciandola come Citta' d'Arte e di Cultura di rilievo regionale. Dal 2009 e' Assessore alle Politiche attive di cittadinanza, Diritti sociali e Parita' della Provincia di Torino. In tale ruolo si e' attivata per superare la logica degli interventi di politiche sociali come mera risposta ai disagi privilegiando un intervento che eviti l'insorgenza del disagio stesso, soprattutto nei confronti di quelle fasce di popolazione che, per effetto della crisi economica, subiscono forme di precarizzazione del lavoro e del reddito]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Maria Giuseppina Puglisi: Il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tanti giovani che hanno fatto l'esperienza di conoscenza e condivisione di valori e obiettivi.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Maria Giuseppina Puglisi: Mi auguro che il tema centrale sia la consapevolezza che l'unione e lo spirito costruttivo possono determinare le condizioni del cambiamento.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Maria Giuseppina Puglisi: A fronte di una legislazione sufficientemente ampia, la cultura e il pregiudizio sono barriere che perdurano. E' urgente la legge contro l'omofobia.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Maria Giuseppina Puglisi: Puo' essere importante un ruolo di testimonianza e di sensibilizzazione e conoscenza nei confronti dei giovani.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Maria Giuseppina Puglisi: Le aggressioni violente nei confronti di persone omosessuali (Italia). Nel mondo, interessante analizzare gli eventi della "primavera araba".

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Maria Giuseppina Puglisi: Attivita' culturali e "didattiche" che consentano il superamento delle barriere mentali.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Maria Giuseppina Puglisi: Le consiglierei la lettura del vangelo e dei libri di don Gallo.

 

6. MAESTRE. HANNAH ARENDT

 

Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004; Alcune questioni di filosofia morale, Einaudi, Torino 2006, 2009; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006; i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007. Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz, Io, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1999, 2009. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000.

 

7. MAESTRI. ALDO CAPITINI

 

Aldo Capitini e' nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato, docente universitario, infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e la pace. E' morto a Perugia nel 1968. E' stato il piu' grande pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia. Opere di Aldo Capitini: la miglior antologia degli scritti e' ancora quella a cura di Giovanni Cacioppo e vari collaboratori, Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1977 (che contiene anche una raccolta di testimonianze ed una pressoche' integrale - ovviamente allo stato delle conoscenze e delle ricerche dell'epoca - bibliografia degli scritti di Capitini); ma notevole ed oggi imprescindibile e' anche la recente antologia degli scritti a cura di Mario Martini, Le ragioni della nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004, 2007; delle singole opere capitiniane sono state recentemente ripubblicate: Le tecniche della nonviolenza, Linea d'ombra, Milano 1989, Edizioni dell'asino, Roma 2009; Elementi di un'esperienza religiosa, Cappelli, Bologna 1990; Colloquio corale, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2005; L'atto di educare, Armando Editore, Roma 2010; cfr. inoltre la raccolta di scritti autobiografici Opposizione e liberazione, Linea d'ombra, Milano 1991, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2003; gli scritti sul Liberalsocialismo, Edizioni e/o, Roma 1996; La religione dell'educazione, La Meridiana, Molfetta 2008; segnaliamo anche Nonviolenza dopo la tempesta. Carteggio con Sara Melauri, Edizioni Associate, Roma 1991. Presso la redazione di "Azione nonviolenta" (e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org) sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed opuscoli di Capitini non piu' reperibili in libreria (tra cui Il potere di tutti, 1969). Negli anni '90 e' iniziata la pubblicazione di una edizione di opere scelte: sono fin qui apparsi un volume di Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, e un volume di Scritti filosofici e religiosi, Perugia 1994, seconda edizione ampliata, Fondazione centro studi Aldo Capitini, Perugia 1998. Piu' recente e' la pubblicazione di alcuni carteggi particolarmente rilevanti: Aldo Capitini, Walter Binni, Lettere 1931-1968, Carocci, Roma 2007; Aldo Capitini, Danilo Dolci, Lettere 1952-1968, Carocci, Roma 2008; Aldo Capitini, Guido Calogero, Lettere 1936-1968, Carocci, Roma 2009. Opere su Aldo Capitini: a) per la bibliografia: Fondazione Centro studi Aldo Capitini, Bibliografia di scritti su Aldo Capitini, a cura di Laura Zazzerini, Volumnia Editrice, Perugia 2007; Caterina Foppa Pedretti, Bibliografia primaria e secondaria di Aldo Capitini, Vita e Pensiero, Milano 2007; segnaliamo anche che la gia' citata bibliografia essenziale degli scritti di Aldo Capitini pubblicati dal 1926 al 1973, a cura di Aldo Stella, pubblicata in Il messaggio di Aldo Capitini, cit., abbiamo recentemente ripubblicato in "Coi piedi per terra" n. 298 del 20 luglio 2010; b) per la critica e la documentazione: oltre alle introduzioni alle singole sezioni del sopra citato Il messaggio di Aldo Capitini, tra le pubblicazioni recenti si veda almeno: Giacomo Zanga, Aldo Capitini, Bresci, Torino 1988; Clara Cutini (a cura di), Uno schedato politico: Aldo Capitini, Editoriale Umbra, Perugia 1988; Fabrizio Truini, Aldo Capitini, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1989; Tiziana Pironi, La pedagogia del nuovo di Aldo Capitini. Tra religione ed etica laica, Clueb, Bologna 1991; Fondazione "Centro studi Aldo Capitini", Elementi dell'esperienza religiosa contemporanea, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1991; Rocco Altieri, La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998, 2003; AA. VV., Aldo Capitini, persuasione e nonviolenza, volume monografico de "Il ponte", anno LIV, n. 10, ottobre 1998; Antonio Vigilante, La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza in Capitini, Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Mario Martini (a cura di), Aldo Capitini libero religioso rivoluzionario nonviolento. Atti del Convegno, Comune di Perugia - Fondazione Aldo Capitini, Perugia 1999; Pietro Polito, L'eresia di Aldo Capitini, Stylos, Aosta 2001; Gian Biagio Furiozzi (a cura di), Aldo Capitini tra socialismo e liberalismo, Franco Angeli, Milano 2001; Federica Curzi, Vivere la nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini, Cittadella, Assisi 2004; Massimo Pomi, Al servizio dell'impossibile. Un profilo pedagogico di Aldo Capitini, Rcs - La Nuova Italia, Milano-Firenze 2005; Andrea Tortoreto, La filosofia di Aldo Capitini, Clinamen, Firenze 2005; Maurizio Cavicchi, Aldo Capitini. Un itinerario di vita e di pensiero, Lacaita, Manduria 2005; Marco Catarci, Il pensiero disarmato. La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini, Ega, Torino 2007; Alarico Mariani Marini, Eligio Resta, Marciare per la pace. Il mondo nonviolento di Aldo Capitini, Plus, Pisa 2007; Maura Caracciolo, Aldo Capitini e Giorgio La Pira. Profeti di pace sul sentiero di Isaia, Milella, Lecce 2008; Mario Martini, Franca Bolotti (a cura di), Capitini incontra i giovani, Morlacchi, Perugia 2009; Giuseppe Moscati (a cura di), Il pensiero e le opere di Aldo Capitini nella coscienza delle giovani generazioni, Levante, Bari 2010; cfr. anche il capitolo dedicato a Capitini in Angelo d'Orsi, Intellettuali nel Novecento italiano, Einaudi, Torino 2001; e Amoreno Martellini, Fiori nei cannoni. Nonviolenza e antimilitarismo nell'Italia del Novecento, Donzelli, Roma 2006; c) per una bibliografia della critica cfr. per un avvio il libro di Pietro Polito citato ed i volumi bibliografici segnalati sopra; numerosi utilissimi materiali di e su Aldo Capitini sono nel sito dell'Associazione nazionale amici di Aldo Capitini: www.aldocapitini.it; una assai utile mostra e un altrettanto utile dvd su Aldo Capitini possono essere richiesti scrivendo a Luciano Capitini: capitps at libero.it, o anche a Lanfranco Mencaroni: l.mencaroni at libero.it, o anche al Movimento Nonviolento: tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: azionenonviolenta at sis.it o anche redazione at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

8. MAESTRE. LUCE FABBRI

 

Luce Fabbri, pensatrice e militante anarchica, educatrice profonda e generosa, un punto di riferimento per tutti gli amici della dignita' umana e della nonviolenza. Nata il 25 luglio 1908, figlia di Luigi Fabbri (il grande militante e teorico libertario collaboratore di Errico Malatesta), dal 1929 in esilio dapprima a Parigi, poi a Bruxelles e via Anversa in America Latina, a Montevideo in Uruguay, ove da allora risiedera' (ma ancora sovente molto viaggiando); la morte la coglie il 19 agosto 2000, operosa fino alla fine, sempre attiva, generosa, mite, accogliente; sempre lucida, sempre limpida, per sempre Luce. Opere di Luce Fabbri: per un primo avvio segnaliamo l'ampia e preziosa intervista  a cura di Cristina Valenti: Luce Fabbri, vivendo la mia vita, apparsa su "A. rivista anarchica" dell'estate 1998 (disponibile anche nella rete telematica alla pagina web: http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/247/22.htm; ora anche nel sito: www.arivista.org). Tra le sue opere in volume ed in opuscolo segnaliamo: a) scritti politici: Camisas negras, Ediciones Nervio, Buenos Aires 1935; (con lo pseudonimo Luz D. Alba), 19 de julio. Antologia de la revolucion espanola, Coleccion Esfuerzo, Montevideo 1937; (con Diego Abad de Santillan), Gli anarchici e la rivoluzione spagnola, Carlo Frigerio Editore, Lugano 1938; La liberta' nelle crisi rivoluzionarie, Edizioni Studi Sociali, Montevideo 1947; El totalitarismo entre las dos guerras, Ediciones Union Socialista Libertaria, Buenos Aires 1948; L'anticomunismo, l'antimperialismo e la pace, Edizioni di Studi Sociali, Montevideo 1949; La strada, Edizioni Studi Sociali, Montevideo 1952; Sotto la minaccia totalitaria, Edizioni RL, Napoli 1955; Problemi d'oggi, Edizioni RL, Napoli 1958; La libertad entre la historia y la utopia, Ediciones Union Socialista Libertaria, Rosario 1962; El anarquismo: mas alla' de la democracia, Editorial Reconstruir, Buenos Aires 1983; Luigi Fabbri. Storia d'un uomo libero, BFS, Pisa 1996; Una strada concreta verso l'utopia, Samizdat, Pescara 1998; La libertad entre la historia y la utopia. Tres ensayos y otros textos del siglo XX, Barcelona 1998; b) volumi di poesia: I canti dell'attesa, M. O. Bertani, Montevideo 1932; Propinqua Libertas, Bfs, Pisa 2005; c) scritti di storia e di critica letteraria: Influenza della letteratura italiana sulla cultura rioplatense (1810-1853), Ediciones Nuestro Tiempo, Montevideo 1966; L'influenza della letteratura italiana sulla cultura rioplatense (1853-1915), Editorial Lena & Cia. S. A., Montevideo 1967; La poesia de Leopardi, Instituto Italiano de Cultura, Montevideo 1971; Machiavelli escritor, Instituto Italiano de Cultura, Montevideo 1972; La Divina Comedia de Dante Alighieri, Universidad de la Republica, Montevideo 1994. Ad essi si aggiungono i saggi pubblicati nella "Revista de la Facultad de Humanidad y Ciencias" di Montevideo, e gli interventi e le interviste su molte pubblicazioni, e le notevoli traduzioni - con impegnati testi propri di introduzione e commento - (tra cui, in volume: di opere di Nettlau, di Malatesta, del padre Luigi Fabbri, e l'edizione bilingue commentata del Principe di Machiavelli). Opere su Luce Fabbri: un punto di partenza e' l'utilissimo dossier, Ricordando Luce Fabbri, in "A. rivista anarchica", n. 266 dell'ottobre 2000, pp. 28-41 (disponibile anche nel sito: www.arivista.org).

 

9. MAESTRI. MOHANDAS K. GANDHI

 

Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra, avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico. Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il 30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va  mitizzato, e che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione, della sua opera. Opere di Gandhi:  essendo Gandhi un organizzatore, un giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e autonomia, Lef; l'autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton; Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento (traduzione del fondamentale libro di Gandhi: Hind Swaraj; ora disponibile anche in nuova traduzione col titolo Vi spiego i mali della civilta' moderna, Gandhi Edizioni); La cura della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef (traduzione del primo, e fondamentale, libro di Gandhi: Satyagraha in South Africa). Altri volumi sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio pensiero, e La voce della verita'; Feltrinelli ha recentemente pubblicato l'antologia Per la pace, curata e introdotta da Thomas Merton. Altri volumi ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996). Opere su Gandhi: tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recentissimo libro di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori, e quello di Christine Jordis, Gandhi, Feltrinelli. Tra gli studi cfr. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il Mulino; Gandhi e l'India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e' quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L. Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem, Roma 1999; tra le piu' recenti pubblicazioni segnaliamo le seguenti: Antonio Vigilante, Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia 2004; Mark Juergensmeyer, Come Gandhi, Laterza, Roma-Bari 2004; Roberto Mancini, L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005; Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006; Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006.

 

10. MAESTRE. SIMONE WEIL

 

Simone Weil, nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa, militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti, lavoratrice agricola, poi esule in America, infine a Londra impegnata a lavorare per la Resistenza. Minata da una vita di generosita', abnegazione, sofferenze, muore in Inghilterra nel 1943. Una descrizione meramente esterna come quella che precede non rende pero' conto della vita interiore della Weil (ed in particolare della svolta, o intensificazione, o meglio ancora: radicalizzazione ulteriore, seguita alle prime esperienze mistiche del 1938). Ha scritto di lei Susan Sontag: "Nessuno che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio, o se l'augurerebbe per i propri figli o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se amiamo la serieta' come vita, Simone Weil ci commuove, ci da' nutrimento". Opere di Simone Weil: tutti i volumi di Simone Weil in realta' consistono di raccolte di scritti pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su periodici (e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia stanti le persecuzioni antiebraiche). Tra le raccolte piu' importanti in edizione italiana segnaliamo: L'ombra e la grazia (Comunita', poi Rusconi), La condizione operaia (Comunita', poi Mondadori), La prima radice (Comunita', SE, Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni precristiane (Rusconi), Riflessioni sulle cause della liberta' e dell'oppressione sociale (Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi), Lettera a un religioso (Adelphi); Sulla guerra (Pratiche). Sono fondamentali i quattro volumi dei Quaderni, nell'edizione Adelphi curata da Giancarlo Gaeta. Opere su Simone Weil: fondamentale e' la grande biografia di Simone Petrement, La vita di Simone Weil, Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr. AA. VV., Simone Weil, la passione della verita', Morcelliana, Brescia 1985; Gabriella Fiori, Simone Weil. Biografia di un pensiero, Garzanti, Milano 1981, 1990; Eadem, Simone Weil. Una donna assoluta, La Tartaruga edizioni, Milano 1991, 2009; Giancarlo Gaeta, Simone Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie Muller, Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, Edb, Bologna 1997; Eadem, Simone Weil. Un'intima estraneita', Citta' Aperta, Troina (Enna) 2006; Maurizio Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano 1994.

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 423 del 14 settembre 2011

 

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