Telegrammi. 497



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 497 del 17 marzo 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: Chiedo scusa

2. Si' ai referendum

3. Una nuova lettera aperta al Prefetto di Viterbo sulla grave situazione del lago di Vico

4. Si e' svolto il 15 marzo a Viterbo un incontro di studio

5. Maurizio Ferraris presenta "Non per profitto" di Martha C. Nussbaum

6. Katia Ricci presenta "Ipazia di Alessandria" di Luisa Muraro

7. Per sostenere il Movimento Nonviolento

8. "Azione nonviolenta"

9. Segnalazioni librarie

10. La "Carta" del Movimento Nonviolento

11. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: CHIEDO SCUSA

 

Chiedo scusa.

In quest'orgia di nazionalismo, sotto questa gragnuola di delirante propaganda neofascista, ci tengo a render noto ai nostri venticinque lettori che chi redige questo foglio e' invece internazionalista. Della Prima Internazionale.

Nulla hanno a che vedere il Risorgimento e la Resistenza con l'orrore razzista e imperialista di oggi.

Garibaldi combatte' per la Comune di Parigi.

La Resistenza combatte' per la rivoluzione ("Dalla Resistenza alla Rivoluzione" fu il titolo del primo editoriale di "Combat" uscito dalla clandestinita' il 21 agosto 1944 scritto da Albert Camus "in una Parigi liberata dalla propria vergogna").

Tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.

Abolire la guerra, gli eserciti, le armi.

Vi e' una sola umanita'.

La nonviolenza e' in cammino.

 

2. RIFLESSIONE. SI' AI REFERENDUM

 

Si' ai referendum.

Per l'acqua bene comune e diritto umano.

Per opporsi alla criminale follia nucleare.

Si' ai referendum.

 

3. DOCUMENTI. UNA NUOVA LETTERA APERTA AL PREFETTO DI VITERBO SULLA GRAVE SITUAZIONE DEL LAGO DI VICO

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Al prefetto di Viterbo

e per opportuna conoscenza: al presidente della Repubblica Italiana, al presidente della Commissione Europea, al presidente del Senato della Repubblica, al presidente della Camera dei Deputati, ai capigruppo parlamentari della Camera dei Deputati, ai capigruppo parlamentari del Senato della Repubblica, ai capigruppo parlamentari del Parlamento Europeo, al sindaco del Comune di Caprarola, al sindaco del Comune di Ronciglione, al presidente della Provincia di Viterbo, alla presidente della Regione Lazio, a tutti i consiglieri del Comune di Caprarola, a tutti i consiglieri del Comune di Ronciglione, a tutti i consiglieri della Provincia di Viterbo, a tutti i consiglieri della Regione Lazio, alla ministra dell'Ambiente, al ministro dei Beni culturali, al ministro della Salute, alla ministra del Turismo, al commissario europeo all'Ambiente, al commissario europeo alla Salute, ai mezzi d'informazione locali e nazionali

Oggetto: Reiterazione della richiesta di immediato intervento per il risanamento del lago di Vico, per la salubrita' delle acque e la tutela della salute dei cittadini di Caprarola e Ronciglione

*

Gentile prefetto,

gentili signori,

vi scriviamo ancora una volta poiche' continua ad essere assai grave la situazione delle acque del lago di Vico, sulla quale da tempo e' stato sollecitato un intervento delle competenti istituzioni al fine dell'adozione di urgenti e adeguati provvedimenti per il risanamento del bacino lacustre, per la salubrita' delle acque e la tutela della salute dei cittadini di Caprarola e Ronciglione.

Non risulta che le istituzioni variamente competenti abbiano fin qui esercitato una adeguata, tempestiva, efficace azione, ne' che abbiano adottato tutti i provvedimenti necessari ed urgenti. Anzi: da parte di taluni soggetti istituzionali sono state poste in essere condotte semplicemente immorali, insensate, irresponsabili e palesemente inammissibili; condotte che hanno contribuito ad aggravare la situazione e a danneggiare gravemente la popolazione.

*

Un quadro della situazione si evince dall'esposto inviato dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)" al Commissario Europeo all'Ambiente il 24 maggio 2010, che di seguito testualmente riproduciamo:

"Al Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea, al Ministro della Salute, al Ministro dell'Ambiente

e per opportuna conoscenza: al Prefetto di Viterbo, al Sindaco di Caprarola, al Sindaco di Ronciglione, al Direttore generale della Asl di Viterbo, al Direttore sanitario della Asl di Viterbo, al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo, al Servizio veterinario della Asl di Viterbo, al Direttore generale dell'Istituto superiore di sanita', al Presidente dell'Istituto superiore di sanita', all'Arpa Lazio - sezione di Viterbo, al Presidente della Provincia di Viterbo, ai responsabili dell'Ato 1 - Lazio, al Presidente della Giunta Regionale del Lazio, al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio, al Direttore dell'Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, al Direttore Regionale Energia e Rifiuti, al Direttore del Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc, all'Assessore all'Ambiente della Provincia di Viterbo, all'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio, all'Assessore alla Sanita' della Regione Lazio, al Presidente della Commissione  Ambiente del Senato, al Presidente della Commissione Igiene e sanita' del Senato, al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati

Oggetto: Un contributo di analisi ed una ennesima richiesta di intervento in relazione agli sviluppi della vicenda del lago di Vico dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo.

L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde di Viterbo il  30 marzo 2010  ha presentato un esposto (in allegato) al Ministro dell'Ambiente e al Ministro della Salute sul gravissimo rischio sanitario ed ambientale derivante dal degrado e dall'inquinamento dell'ecosistema del lago di Vico.

L'esposto, oltre a fornire un quadro dettagliato, documentato e circostanziato delle problematiche ambientali e del rischio sanitario determinato dal rapido deterioramento della qualita' delle acque del lago, ha indicato anche le proposte, piu' volte formulate, dell'Isde di Viterbo per l'avvio di una rapida ed efficace bonifica e tutela dell'intero ecosistema lacustre e per garantire acque salubri e potabili alle popolazioni di Caprarola e Ronciglione.

A seguito di questo esposto sono state presentate numerose interrogazioni da parte di deputati, senatori ed europarlamentari.

L'Isde, in relazione ai piu' recenti sviluppi di questa situazione, intende con il presente documento mettere a disposizione un ulteriore contributo sia di informazione, sia di replica a erronee dichiarazioni altrui e sia di rinnovata proposta di interventi ormai non piu' procrastinabili.

L'attuale situazione ambientale del  lago di Vico

Sono evidenti e ormai ben documentate le gravi problematiche ambientali del lago di Vico (presenza di periodiche fioriture dell'alga rossa Plankthotrix rubescens, produttrice di una microcistina tossica e cancerogena, marcata riduzione del quantitativo di ossigeno nelle sue acque e della loro trasparenza, presenza di metalli pesanti in elevata concentrazione nelle acque e nei suoi sedimenti, etc.).

Nella riunione, promossa dall'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Viterbo, svoltasi il  2 marzo 2010, sul tema "Attivita' di contrasto al degrado della qualita' delle acque del lago di Vico", sono stati presentati dati che hanno evidenziato la presenza nelle acque del lago di valori elevati di Arsenico (As) e di  altre sostanze tossiche e cancerogene di norma estranee alle acque del lago quali: Mercurio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di Arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) -, Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) -, e  Nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS) -.

Ulteriori risultati di indagine, presentati dall'Arpa Lazio - sezione di Viterbo alla riunione svoltasi il 10 maggio 2010 presso il  Dipartimento Regionale Rifiuti ed Energia, hanno confermano la presenza di Arsenico in concentrazioni molto elevate nei sedimenti lacustri.

Un recente documento del Centro tecnico logistico interforze Nbc di Civitavecchia riferisce i risultati di una indagine geofisica commissionata dal Ministero della Difesa per la ricerca di masse anomale interrate presso il Magazzino Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione (indagine che ha evidenziato la presenza di masse metalliche e non metalliche interrate in diversi punti del sito).

Da questo documento emerge che da carotaggi ed analisi chimiche su campioni di terreno prelevati sono stati rilevati valori di Arsenico superiori a quanto previsto dalla normativa in vigore e pertanto il sito militare in prossimita' del lago risulta contaminato.

Questi dati e documenti confermato il degrado e l'inquinamento del lago di Vico e impongono immediate norme di tutela ed interventi di bonifica non piu' rimandabili: riduzione immediata e drastica dell'uso di fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico con riconversione al biologico di tutte le attuali forme di coltivazioni agricole; controllo e verifica di  tutti gli scarichi fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimita' del lago; intensificazione dei controlli di tutte le attivita' all'interno della riserva; avvio della bonifica del sito militare Nbc di Ronciglione.

La potabilizzazione  delle acque erogate alla popolazioni di Ronciglione e Caprarola

I comuni di Caprarola e Ronciglione utilizzano per la maggior parte acque captate dal lago di Vico.

Le acque in relazione alla loro classificazione devono subire un efficace processo di filtrazione e potabilizzazione prima di essere distribuite alle popolazioni per uso umano.

L'inadeguatezza della filtrazione e quindi della potabilizzazione delle acque distribuite alla popolazioni di Caprarola e Ronciglione risulta evidente da una nota del  4 gennaio 2008, con la quale il Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica, sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo, in considerazione dei risultati degli esami effettuati dall'Arpa Lazio - sezione di Viterbo che evidenziavano la presenza di Cianobatteri - Plankthotrix spp -, proponeva ordinanza di non potabilita' dell'acqua ai sindaci di Caprarola e Ronciglione.

L'inadeguatezza della filtrazione risulta anche da alcuni esami condotti sempre dall'Arpa Lazio - sezione di Viterbo nel periodo compreso da marzo 2008 a dicembre 2009, che evidenziano l'abbondante e costante presenza di alghe (Diatomee, Cloroficee e Microflagellati) e in particolare la massiccia presenza di Cianobatteri anche dopo l'esecuzione di lavori di adeguamento dei potabilizzatori nei Comuni lacustri.

Una conferma del pregresso cattivo stato dell'impianto di potabilizzazione nel comune di Ronciglione e' inoltre contenuta in un   "Memorandum" redatto in data 23/12/2009 dal  Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica - sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo; nella  relazione  tecnica "Verifica delle condizioni tecnico-qualitative dell'acquedotto comunale di Ronciglione - Vt" redatta dalla societa' Sif (Sistema Integrato di Fitodepurazione) e nell'ordinanza n. 12/2010 del sindaco di Ronciglione nella quale si fa addirittura risalire al maggio 2002 il riscontro dell'inadeguatezza dei filtri e quindi il loro non utilizzo.

Le pregresse e le attuali condizioni di funzionamento dei potabilizzatori comunali sembrano pertanto non garantire in modo completo ed efficace la potabilita' delle acque captate dal lago e tale situazione accresce la preoccupazione per il rischio sanitario al quale sono state esposte e sono esposte le popolazioni anche in considerazione della presenza dei nuovi ed eterogenei elementi inquinanti rilevati di recente nelle acque del lago e nei suoi sedimenti.

E' urgente quindi che siano predisposte ed individuate immediatamente fonti alternative di approvvigionamento idrico per tutta la popolazione, per gli esercizi commerciali, per le scuole, per l'ospedale di Ronciglione e per tutte le industrie alimentari locali.

E' altresi' necessario avviare, come piu' volte richiesto dall'Isde di Viterbo, uno studio di fattibilita' finalizzato alla realizzazione di pozzi da dotare di dearsenificatori per  garantire un approvvigionamento idrico di migliore qualita' e sicurezza e che siano posti in opera in tempi brevissimi impianti di filtrazione e potabilizzazione cosiddetti pilota per studiare le migliori tecniche di purificazione dell'acqua in relazione alle peculiari problematiche di degrado ed inquinamento del lago di Vico.

Il monitoraggio della microcistina tossica e cancerogena nelle acque destinate a consumo umano

Il microrganismo Planktothrix rubescens, detta comunemente alga rossa e segnalata dal 2007 nelle acque del lago di Vico, produce numerosi tipi di tossine dette microcistine a valenza epatotossica, gastroenterica e con possibile azione cancerogena.

Gli effetti delle microcistine sulle persone e gli animali possono essere cosi' riassunti: epatotossicosi acuta per ingestione diretta; polmoniti allergiche ed epatotossicosi se respirate, nel corso di attivita' ricreative e sportive in sistemi idrici contaminati da alghe in fase di fioritura; promozione di tumori, se ingerite in dosi sub-acute per diverso tempo (tumori epatici, gastrointestinali, epiteliali).

Le persone possono essere esposte alle tossine attraverso l'ingestione di acqua potabile contaminata, tramite la balneazione, l'inalazione di aerosol durante attivita' ricreative in prossimita' delle aree di fioritura dell'alga, con l'assunzione di alimenti trattati e realizzati con acque contaminate (la microcistina non e' termolabile), durante i trattamenti di emodialisi.

La  fauna ittica che vive nei bacini e negli invasi contaminati e' anch'essa esposta alle tossine cosi' come gli animali che vivono in allevamenti, nel caso vengano abbeverati con acque contaminate dalle microcistine, e le specie vegetali irrigate con le stesse.

La flora e la fauna contaminata da queste microcistine possono divenire ulteriori vettori di esposizione per le persone in quanto entrano a far parte della  catena alimentare.

Da quanto sopra esposto risulta del tutto evidente che sarebbe stato indispensabile e di grande importanza, a partire dal 2007, un costante monitoraggio della concentrazione e della presenza di questa microcistina nelle acque del lago, nella fauna ittica e soprattutto, e per evidenti motivi di tutela della salute pubblica, nelle acque destinate a consumo umano.

Dalla documentazione in possesso dell'Isde: il Memorandum del Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica - sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo, e un carteggio tra questo stesso Dipartimento, l'Arpa Lazio - sezione di Viterbo e l'Ato1 -Lazio, non risulta che finora sia stato attuato alcun monitoraggio di questa microcistina.

In tre lettere inviate all'Isde dal Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria dell'Istituto Superiore di Sanita', rispettivamente: n. di protocollo 11/05/2010 - 0020790, n. 11/05/2010 - 0020791 e n. 11/05/2010 - 0020792, si afferma che non esiste alcuna convenzione tra l'Istituto Istituto Superiore di Sanita' e le amministrazioni comunali di Caprarola e Ronciglione ma che sono stati effettuati finora solo esami estemporanei su alcuni campioni di acqua prelevati il 5 marzo 2010 a Caprarola e il 7 aprile 2010 a Ronciglione, mentre e' iniziata solo dal 15 marzo 2010, e in forma sperimentale, una ricerca "sull'eventuale presenza e rimozione di tossine algali nelle acque da destinare e destinare a consumo umano prelevate dal lago di Vico" ad integrazione di una precedente convenzione sempre tra l'Istituto Istituto Superiore di Sanita' e l'Ato 1 - Lazio.

Il mancato monitoraggio, dal 2007 ad oggi, della presenza e della concentrazione di questa microcistina tossica e cancerogena, nelle acque destinate a consumo umano ed in quelle utilizzate nei pubblici esercizi, nelle scuole e per le preparazioni di alimenti ha di fatto determinato una condizione di elevato rischio sanitario derivante dall'esposizione cronica e non quantificata a questa sostanza per le popolazioni e in particolare per i bambini, le donne in gravidanza e i malati.

L'Isde ribadisce l'estrema urgenza dell'avvio del monitoraggio nelle acque destinate a consumo umano di questa sostanza e di tutti gli altri possibili inquinanti, soprattutto di quelli individuati dalle recenti ricerche dell'Arpa Lazio - sezione di Viterbo nelle acque e nei sedimenti del lago.

L'Isde, per le ragioni esposte, ribadisce la necessita' e il dovere che gli enti preposti programmino e diano inizio a studi di monitoraggio e sorveglianza di lungo periodo dello stato di salute delle popolazioni di Caprarola e Ronciglione.

L'Arsenico, gli IPA e i metalli pesanti nelle acque e nei sedimenti del lago di Vico

Il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D. Lgs. 27/02, disciplina la qualita' delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrita' e la pulizia.

Il valore limite ammesso da questo Decreto per l'Arsenico nelle acque destinate a consumo umano e' di 10 microgrammi/litro e solo per  continue deroghe regionali e' stato innalzato a 50 microgrammi/litro per i Comuni dell'Alto Lazio appartenenti all'Ato1 - Lazio.

L'arsenico in considerazione della sua cancerogenicita' e tossicita' e della possibile interazione con le altre sostanze tossiche derivanti dal degrado e dall'inquinamento del lago di Vico, dovrebbe essere monitorato con una frequenza di sicuro maggiore rispetto a quanto fatto finora e secondo quanto prescritto e disposto dal D. Lgs. 31/2001 all'art. 8 comma 1, che, in situazioni di criticita' delle acque, impone di aumentare i controlli rispetto a quelli effettuati di routine in modo tale da "garantire la significativa rappresentativita' della qualita' delle acque distribuite durante l'anno, nel rispetto di quanto stabilito dall'allegato II".

I recenti dati che hanno evidenziato la presenza nelle acque del lago di Vico di valori elevati di Arsenico (As) e di altre sostanze tossiche e cancerogene di norma estranee alle acque del lago quali: Mercurio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di Arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) , Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) -, e Nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS) - costituiscono un'ulteriore e seria preoccupazione per le possibili conseguenze sanitarie e ambientali.

E' del tutto evidente inoltre che devono essere indagate ed individuate provenienza  e responsabilita' per le sostanze tossiche e cancerogene rilevate nel lago di Vico che di norma sono estranee agli ecosistemi lacustri.

L'Isde ritiene necessario ed urgente, anche in considerazione degli elementi tossici rilevati nei sedimenti del lago, un monitoraggio piu' frequente di tutte le sostanze tossiche che possano essere presenti nelle acque destinate a consumo umano, in quanto esiste la possibilita' che gli elementi inquinanti presenti nei sedimenti possano essere mobilizzati e captati dalle prese degli acquedotti comunali anche in concentrazioni dannose per la salute soprattutto se il livello delle acque del lago dovesse essere ridotto.

E' inoltre un dato scientificamente acquisito che piu' elementi tossici e/o cancerogeni possono determinare rischio e danno alla salute con meccanismi di interazione ed amplificazione diversi da quello della sola e semplice sommazione delle diverse concentrazioni dei singoli elementi nocivi.

Relativamente all'Arsenico, presente nelle acque e nei sedimenti del lago di Vico, e' noto che l' Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) classifica questo elemento come cancerogeno certo di classe 1 e lo pone in diretta correlazione con diverse patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute.

L'assunzione cronica di Arsenico e' indicata da numerosissimi studi scientifici quale responsabile anche di patologie cardiovascolari  (in particolare della "malattia del piede nero - black foot disease" per compromissione della vascolarizzazione periferica); di  neuropatie periferiche; di diabete di tipo 2; di lesioni cutanee (iperpigmentazione ed ipopigmentazione, cheratosi); di disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

L'Isde torna quindi a ribadire la necessita' di un monitoraggio che sia effettuato con maggiore frequenza e su un piu' largo e  rappresentativo numero di fonti e punti di distribuzione rispetto a quanto fatto in passato e rispetto al numero minimo di controlli previsti in condizioni di routine in aree non sottoposte a provvedimenti di deroga.

L'informazione ai cittadini

L'Isde, come previsto dal Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001 n. 31,  torna a chiedere la convocazione di assemblee pubbliche, nelle quali i dirigenti del Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo, dell'Arpa Lazio - sezione di Viterbo insieme ai Sindaci delle due amministrazioni comunali, informino i cittadini sulle problematiche ambientali del lago di Vico e sulle possibili conseguenze sanitarie che ne possono derivare.

E' necessario convocare queste assemblee anche per rispondere alla motivata e crescente preoccupazione dei cittadini di Caprarola e Ronciglione e per dare consigli ed istruzioni per un corretto utilizzo dell'acqua  teso a ridurre il rischio sanitario in attesa di interventi risolutivi e definitivi.

Conclusioni

Il lago di Vico e' una risorsa idrica fondamentale per l'intero territorio viterbese oltre ad essere un'area di inestimabile valore paesaggistico, naturalistico ed economico per le tante attivita' legate al turismo.

Il suo attuale inquinamento e degrado sono anche la conseguenza di quella stessa mancanza di legalita' e senso di responsabilita' che ha generato e continua a generare disastri ambientali e sanitari in tante parti d'Italia.

Il lago di Vico deve essere subito protetto, tutelato e risanato e questo e' possibile, come indicato in piu' occasioni dall'Isde, attraverso l'uso di specifiche tecnologie di bonifica, interventi mirati di studio, monitoraggio e l'eliminazione di ogni fonte di inquinamento.

L'Isde chiede un impegno concreto e collegiale perche' si arrivi rapidamente ad una soluzione positiva di questa vicenda nell'interesse della collettivita' e per il pieno rispetto delle vigenti disposizioni di legge in materia ambientale e sanitaria e per la tutela del diritto alla salute per tutte le persone e in particolare per i bambini".

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Successivamente il Commissario Europeo all'Ambiente e' intervenuto preannunciando che "La Commissione Europea chiedera' alle autorita' italiane di riferire in merito agli ultimi risultati dei controlli effettuati sull'acqua destinata al consumo umano nei comuni di Caprarola e Ronciglione e continuera' a monitorare attentamente l'osservanza della normativa, prendendo all'occorrenza i necessari provvedimenti, tra cui l'eventuale attivazione della procedura di infrazione".

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Ma la situazione non e' successivamente migliorata: nella seduta del tavolo tecnico istituito dalla Provincia di Viterbo sull'emergenza delle acque del lago di Vico del 7 ottobre 2010 la rappresentante dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" ha esposto la situazione attuale nei termini che di seguito riportiamo riprendendo la sintesi del suo intervento:

"L''Associazione italiana medici per l'ambiente' di Viterbo esprime apprezzamento per tutte le iniziative delle istituzioni messe in programma per il risanamento e la tutela dell'ecosistema del lago di Vico ma al tempo stesso deve ribadire la forte preoccupazione per i possibili rischi sanitari connessi al ben documentato degrado della qualita' delle acque del lago.

La maggior parte delle acque erogate dagli acquedotti dei Comuni di Caprarola e Ronciglione sono infatti captate dal lago di Vico e anche recentissimi  esami, eseguiti nel mese di agosto 2010 dall'Arpa Lazio continuano ad evidenziare una massiccia e costante presenza di alghe e di cianobatteri, a cui appartiene anche il Plankthotrix rubescens, detto comunemente alga rossa, sia prima che dopo i sistemi di potabilizzazione di Ronciglione e Caprarola.

Questa situazione non permette di garantire in modo sicuro e costante la pulizia e la salubrita' delle acque erogate alle popolazioni, come disposto dal Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D. Lgs. 27/2002, che all'art. 4 afferma: "1. Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite. 2. Al fine di cui al comma 1, le acque destinate al consumo umano: a) non devono contenere microrganismi e parassiti, ne' altre sostanze, in quantita' o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana".

Il Servizio igiene alimenti e nutrizione e il Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica - sezione 4 Vetralla - della Asl di Viterbo hanno inviato gia' in data 8 luglio 2010 le comunicazioni n. protocollo 34971 e n. protocollo 34972 rispettivamente al sindaco di Caprarola e a quello di Ronciglione, nelle quali chiedevano di adottare le seguenti misure: " a) divieto di uso potabile, cioe' quale bevanda abituale; b) divieto d'incorporazione in alimenti prodotti da industrie alimentari; c) divieto di utilizzo per la cottura di alimenti di consumo familiare e nelle attivita' di ristorazione collettiva..." e invitavano i due sindaci a disporre: "l'espletamento di un approvvigionamento idrico alternativo mediante l'utilizzo di acqua idonea al consumo umano erogata da autobotte al fine di poter garantire un livello essenziale di assistenza alla popolazione, in alternativa alle limitazioni d'uso imposte per l'acqua".

L''Associazione italiana medici per l'ambiente' torna quindi a chiedere che, per quanto esposto, nel rispetto del principio di precauzione e delle gia' citate comunicazioni dei servizi della Asl di Viterbo, tutte le istituzioni e gli enti preposti avvino al piu' presto interventi e programmi tali da garantire con assoluta certezza acque salubri e pulite ai cittadini di Caprarola e Ronciglione e che, in attesa di questi interventi, sia erogata acqua da fonti alternative a quella lacustre".

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Negli ultimi mesi poi si e' evidenziata altresi' in gran parte del territorio della provincia di Viterbo la gravissima situazione relativa all'eccessiva presenza di arsenico nelle acque, in relazione a cui rinviamo ai vari documenti elaborati e diffusi dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente".

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Tragicamente, troppe istituzioni variamente competenti in materia non solo non hanno adottato tutti gli interventi necessari ed urgenti adeguati alla gravita' della situazione, ma hanno dato prova di un atteggiamento semplicemente scandaloso per insipienza, improntitudine, sottovalutazione, mistificazione, irresponsabilita', atteggiamento che aggrava la situazione e danneggia la popolazione contribuendo ad una profonda lesione del fondamentale diritto alla salute.

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Alla luce di tutto quanto precede, ci uniamo a quanti - medici e scienziati, servizi pubblici e pubblici amministratori consapevoli, associazioni professionali, movimenti ambientalisti, comitati di cittadini - sollecitano un adeguato, tempestivo, efficace intervento in difesa del diritto alla salute della popolazione locale e per il risanamento dell'ecosistema lacustre.

*

Gentile prefetto,

gentili signori,

questa e' l'ennesima richiesta di immediato intervento che vi rivolgiamo da mesi.

Ed oltre a noi vari altri soggetti della societa' civile vi hanno rivolto richieste analoghe.

Ma gli interventi necessari ancora non sono stati adottati.

E' ragionevole concluderne che in prosieguo di tempo si porra', ineludibile, la necessita' di richiedere l'intervento delle competenti magistrature per ottenere che le istituzioni responsabili adempiano ai loro doveri e rispondano nelle aule di giustizia di ogni eventuale omissione di atti d'ufficio, di ogni eventuale incuria e negligenza, di ogni eventuale atto commissivo od omissivo che abbia avuto come concreta immediata conseguenza un danno certo e grave per la popolazione.

Distinti saluti,

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le persone partecipanti all'incontro di formazione alla nonviolenza svoltosi domenica 13 marzo 2011 presso il centro sociale "Valle Faul" di Viterbo

Viterbo, 16 marzo 2011

 

4. INCONTRI. SI E' SVOLTO IL 15 MARZO A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO

 

Martedi' 15 marzo 2011 a Viterbo, con la partecipazione del responsabile del "Centro di ricerca per la pace", si e' svolto un incontro di studio.

Tema dell'incontro: "impegno sociale per il diritto alla salute, la difesa dell'ambiente, la costruzione della pace in una prospettiva nonviolenta: strumenti adeguati e buone pratiche".

L'incontro si e' svolto nell'ambito di un'iniziativa di promozione del diritto allo studio in corso da mesi.

 

5. LIBRI. MAURIZIO FERRARIS PRESENTA "NON PER PROFITTO" DI MARTHA C. NUSSBAUM

[Dal quotidiano "La Repubblica" del 22 febbraio 2011.

Maurizio Ferraris (Torino, 1956) e' professore ordinario di Filosofia teoretica nella Facolta' di Lettere e filosofia dell'Universita' di Torino, dove dirige il Centro Interuniversitario di Ontologia Teorica e Applicata (Ctao). E' stato direttore di programma al College International de Philosophie (Parigi), visiting professor in numerose universita' (Colorado Springs, Monterrey, Ginevra, Montpellier, Lipsia...) e, a piu' riprese, borsista della Alexander von Humboldt-Stiftung (Bonn). Collabora al supplemento culturale de "Il Sole 24 Ore" e a "Il Manifesto", dirige la "Rivista di estetica". Ha scritto una trentina di libri, tra cui la Storia dell'ermeneutica (Milano, Bompiani 1988), giunta alla quinta edizione e tradotta in inglese e in spagnolo, Estetica razionale (Milano, Cortina 1997), che ha rilanciato il dibattito sull'estetica come teoria della percezione. Tra i piu' recenti: Experimentelle Aesthetik (Vienna, Turia und Kant 2001), L'altra estetica (con altri autori, Torino, Einaudi 2001), Una ikea di universita' (Milano, Cortina 2001), Il mondo esterno (Milano, Bompiani 2001), A taste for the Secret (con Jacques Derrida, London, Blackwell 2001), Ontologia (Napoli, Guida 2003), Introduzione a Derrida (Roma-Bari, Laterza 2003, seconda edizione 2004). Goodbye Kant! Cosa resta oggi della Critica della ragion pura (Milano, Bompiani 2004) e' giunto in pochi mesi alla terza edizione. Tra le opere di Maurizio Ferraris: (2008) Il tunnel delle multe. Ontologia degli oggetti quotidiani, Turin, Einaudi; (2007) La Fidanzata Automatica, Milan, Bompiani; (2007) Sans Papier. Ontologia dell'attualita', Rome, Castelvecchi; (2006) Babbo Natale, Gesu' Adulto. In cosa crede chi crede?, Milan, Bompiani; (2006) Jackie Derrida. Ritratto a memoria, Turin, Bollati Boringhieri; spanish translation Jackie Derrida. Retrato de memoria, Bogota', Siglo del Hombre, 2007; (2005) Dove sei? Ontologia del telefonino, Milan, Bompiani, 2nd edition 2006; french translation T'es ou'? Ontologie du telephone mobile, Paris, Albin Michel, 2006; forthcoming translations in spanish, korean and hungarian; new edition in "Letture di filosofia" collection, introduction by Umberto Eco, Milan, Il Sole 24 ore, 2007; (2004) Goodbye Kant!, Milan, Bompiani, 5th edition 2006; spanish translation Goodbye, Kant! Que' queda hoy de la Critica de la razon pura, Madrid, Losada, 2007; (2003) Ontologia, Naples, Guida; (2003) Introduzione a Derrida, Rome-Bari, Laterza, 2nd edition 2004; spanish translation Introduccion a Derrida, Buenos Aires-Madrid, Amorrortu editores, 2006; (2001) L'altra estetica, Turin, Einaudi (with other authors); (2001) Il mondo esterno, Milan, Bompiani; (2001) Experimentelle Aesthetik, Vienna, Turia und Kant; (2001) Una ikea di universita', Milan, Cortina; (2000) Nietzsche y el nihilismo, Madrid, Akal; (1999) Nietzsche, Rome-Bari, Laterza (with other authors), 2nd edition 2004; (1998) L'ermeneutica, Rome-Bari, Laterza, 2a edizione 2003; mexican translation La hermeneutica, Ciudad de Mexico, Taurus Mexicana, 2000; spanish translation by La aro Sanz, La Hermeneutica, Madrid, Ediciones Cristiandad, 2004; (1998) Honoris causa a Derrida, Turin, Rosenberg & Sellier; (1997) Estetica razionale, Milan, Cortina; (1997) Il gusto del segreto, with J. Derrida, Rome-Bari, Laterza; english translation, A Taste for the Secret, London, Blackwell, 2001; portuguese translation, O Gosto do Segredo, Lisboa, Fim de Seculo, 2006; (1996) Estetica, Turin, Utet; (with other authors); (1996) L'immaginazione, Bologna, il Mulino; spanish translation, La Imaginacion, Madrid, Visor, 1998; (1994) Analogon rationis, Milan, Pratica filosofica; (1992) Storia della volonta' di potenza, in Friedrich Nietzsche, La volonta' di potenza, Milan, Bompiani; (1992) Mimica. Lutto e autobiografia da Agostino a Heidegger, Milan, Bompiani; spanish translation, Luto y Autobiografia, Mexico City, Taurus, 2000; (1991) La filosofia e lo spirito vivente, Rome-Bari, Laterza; (1990) Postille a Derrida, Turin, Rosenberg & Sellier; (1990) Cronistoria di una svolta, in Martin Heidegger, La svolta, Genoa, il Melangolo; (1989) Nietzsche e la filosofia del Novecento, Milan, Bompiani; 2nd edition 1999; (1988) Storia dell'ermeneutica, Milan, Bompiani; 8th edition 1998; english translation, History of Hermeneutics, New Jersey, Humanities Press, 1996; spanish translation, Historia de la Hermeneutica, Madrid, Akal, 2001 and Mexico City, Siglo XXI, 2002; (1987) Ermeneutica di Proust, Milan, Guerini e associati; (1986) Aspetti dell'ermeneutica del Novecento, in Il pensiero ermeneutico. Testi e materiali, Genoa, Marietti; (1984) La svolta testuale. Il decostruzionismo in Derrida, Lyotard, gli "Yale Critics", Pavia, Cluep; 2nd edition, Milan, Unicopli, 1986; partial spanish translation in M. Asensi (ed.), Teoria literaria y deconstruccion, Madrid, Arco / Libros, 1990; (1983) Tracce. Nichilismo moderno postmoderno, Milan, Multhipla; 2nd edition, Milan, Mimesis, 2006; (1981) Differenze. La filosofia francese dopo lo strutturalismo, Milan, Multhipla, 2nd edition, Milan, Edizioni Albo Versorio, 2007. Cfr. anche il sito www.labont.it/ferraris

Martha C. Nussbaum e' una delle piu' influenti pensatrici contemporanee, insegna diritto ed etica all'Universita' di Chicago. Fra le opere di Martha Nussbaum: (con Gian Enrico Rusconi, Maurizio Viroli), Piccole patrie grande mondo, Donzelli, Roma 1995; La fragilita' del bene. Fortuna ed etica nella tragedia e nella filosofia greca, Il Mulino, Bologna 1996, 2011; Il giudizio del poeta. Immaginazione letteraria e civile, Feltrinelli, Milano 1996; Terapia del desiderio. Teoria e pratica nell'etica ellenistica, Vita e Pensiero, Milano 1998; Coltivare l'umanita'. I classici, il multiculturalismo, l'educazione contemporanea, Carocci, Roma 1999; Diventare persone. Donne e universalita' dei diritti, Il Mulino, Bologna 2001; Giustizia sociale e dignita' umana. Da individui a persone, Il Mulino, Bologna 2002; Capacita' personale e democrazia sociale, Diabasis, 2003; L'intelligenza delle emozioni, Il Mulino, Bologna 2004; Nascondere l'umanita'. Il disgusto, la vergogna, la legge, Carocci, Roma 2005; Le nuove frontiere della giustizia. Disabilita', nazionalita', appartenenza di specie, Roma 2007; Giustizia e aiuto materiale, Il Mulino, Bologna 2008; Lo scontro dentro le civilta', Il Mulino, Bologna 2009; Liberta' di coscienza e religione, Il Mulino, Bologna 2009; Non per profitto, Il Mulino, Bologna 2011. Un'ampia bibliografia delle opere di Martha Nussbaum, aggiornata fino al 2000, compilata da Eddie Yeghiayan, e' disponibile alla pagina web: http://sun3.lib.uci.edu/eyeghiay/nussbaum.html]

 

Barack Obama, benche' convinto che i soldi spesi in istruzione siano soldi risparmiati in polizia e assistenza sociale, ha intessuto recentemente l'elogio dei paesi orientali: "Stanno investendo meno tempo a insegnare cose che non servono, e piu' tempo a insegnare cose che servono. Stanno preparando i loro studenti non al liceo o all'universita', ma alla carriera. Noi no". Dove evidentemente la preparazione sembra essere propedeutica alla carriera e al profitto, non all'umanita'. Lo fa notare Martha Nussbaum nel suo ultimo libro, Non per profitto. Perche' le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, in uscita dal Mulino, con una prefazione di Tullio De Mauro (pp. 168, euro 14). Si tratta dell'approdo di un percorso ormai trentennale, i cui apporti fondamentali sono la formazione di classicista (la Nussbaum ha esordito come studiosa di filosofia greca, prima di estendere i propri interessi a tematiche di filosofia morale, di politica e di cultura); il rilancio del progetto pedagogico di John Dewey, che scriveva all'epoca in cui gli Stati Uniti erano in ascesa invece che in declino, e progettava una democrazia colta e inclusiva; e la collaborazione con l'economista e filosofo indiano Amartya Sen.

In un recente scambio epistolare che abbiamo avuto a proposito di Non per profitto la Nussbaum ha sottolineato che il suo progetto comporta tre esigenze fondamentali. "La prima e' l'attivita' socratica del promuovere la capacita' di ogni persona di auto-esaminarsi e auto-chiarirsi, favorendo una cultura pubblica deliberativa piu' riflessiva, in cui si sia meno influenzati di quanto lo siamo ora dagli altri, dall'autorita' e dalla moda. La seconda e' la capacita' di pensare come 'cittadini del mondo', con una conoscenza adeguata della storia del mondo, dell'economia globale, e delle principali religioni mondiali. La terza e' coltivare l'immaginazione simpatetica. Gia' i bambini sono capaci di immedesimarsi nella posizione degli altri, ma questa capacita' ha bisogno di essere sviluppata, se deve rendere i cittadini capaci di pensarsi al di fuori del loro circolo ristretto e assumere le posizioni di gente molto diversa da loro. Una democrazia non puo' durare molto senza queste tre abilita'. E non possiamo assumere che esse compariranno magicamente dal nulla, senza che vengano deliberatamente coltivate attraverso l'educazione". Un tipo di educazione che "non e' affatto costosa. Richiede insegnanti che si dedichino, ma non attrezzature speciali. Ho visto persone nelle aree rurali dell'India educare bambini stando seduti a terra conversando, o cantando e ballando, e ottenere ottimi risultati perche' erano insegnanti a cui importava quel che facevano e che sapevano farlo bene, e senza annoiarsi".

Dunque il problema non e' anzitutto l'economia, bensi' il pregiudizio politico e culturale nei confronti del sapere disinteressato, che a mio parere e' venuto crescendo con quella svolta di fine secolo che coincide grosso modo con il postmoderno. Da questo punto di vista, vale la pena di ricordare che il sottotitolo di La condizione postmoderna di Lyotard (1979) era "rapporto sul sapere". Il tema di fondo era la fine delle "grandi narrazioni" che giustificavano l'importanza del sapere per la societa': il racconto dell'Illuminismo, che vede nel sapere una forma di emancipazione e quello dell'Idealismo, che lo vede come il raggiungimento di una conoscenza pienamente disinteressata. L'analisi di Lyotard, che non era affatto una apologia del Brave New World postmoderno, aveva il merito di individuare i rischi di questi crolli ideologici carichi di conseguenze pratiche, dai drastici tagli dei finanziamenti universitari voluti da Margaret Thatcher in Inghilterra al globalizzarsi del libero mercato, diventato planetario dopo il 1989. Il risultato, nel corso degli anni Novanta, e' stato che le due "I" dell'Idealismo e dell'Illuminismo si sono trasformate nelle tre "I" di Inglese, Internet e Impresa, con un atteggiamento che e' stato condiviso non solo dai governi di centrodestra che volevano tagli sulla cultura e la ricerca di base, ma anche da molti intellettuali, divenuti scettici rispetto al senso della loro missione.

Ora, nel rilanciare la cultura "non per profitto" non si tratta affatto di restaurare un qualche mandarinismo intellettuale, perche', come mi scriveva ancora la Nussbaum, "quello che cerco sono cittadini responsabili, autonomi, autocritici, e riflessivi. Non mi interessa se leggano 'Grandi Libri' o no - tranne per il fatto che alcuni di questi libri, come i dialoghi di Platone, sono in effetti molto utili per coltivare le abilita' di cui parlo". E non e' nemmeno questione di perseguire il mito di una perfezione e autosufficienza razionale.

Precisando questo punto la Nussbaum - che un quarto di secolo fa si e' imposta sul panorama filosofico internazionale con un libro dal titolo emblematico, La fragilita' del bene - mi faceva notare che, rispetto al progetto dell'Illuminismo, l'"approccio alle capacita'" che ha sviluppato insieme ad Amartya Sen ambisce a dar spazio anche agli elementi di debolezza e fragilita' dell'essere umano: "i filosofi dell'Illuminismo non sempre diedero il giusto valore alla cura, all'amore, e alle altre forme di buona vulnerabilita'. Sotto questo profilo il mio progetto non e' esattamente come quello di Kant, anche se gli e' molto vicino". Non so quanto questa apertura alla debolezza sia consigliabile in una cultura iper-indulgente come quella italiana, disposta a perdonare qualunque fragilita', soprattutto nei potenti. E da questo punto di vista preferirei sottolineare l'analogia di fondo tra la proposta della Nussbaum e il progetto enunciato in "Che cos'e' l'Illuminismo?". Qui Kant propone uno sviluppo della cultura come capacita', insieme, di pensare con la propria testa e di pensare mettendosi nella testa degli altri, abbandonando cosi' lo "stato di minorita'" in cui l'uomo preferisce restare delegando ad altri il peso delle decisioni, della coscienza e della responsabilita'. Questo restare minorenni - sosteneva Kant - e' colpevole quando non dipende da un difetto di intelligenza, ma "dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi del proprio intelletto senza esser guidati da un altro" e, proseguiva, il motto dell'Illuminismo e' "Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza". Ecco il profitto di cio' che si fa "non per profitto": la correzione - sempre possibile e dunque doverosa - del "legno storto dell'umanita'", il non volersi rassegnare a essere minorenni (indipendentemente dalla eta' anagrafica), per quanto l'idea possa a volte risultare piena di profitti economici, senza contare poi che, come scriveva ancora Kant, "e' tanto comodo essere minorenni!".

 

6. LIBRI. KATIA RICCI PRESENTA "IPAZIA DI ALESSANDRIA" DI LUISA MURARO

[Dal sito della Libreria delle donne di Milano riprendiamo la seguente recensione apparsa su "L'Attacco" di Foggia il 5 marzo 2011 col titolo "Ipazia, la filosofa uccisa perche' oso' capire il cosmo".

Katia Ricci e' saggista, studiosa dell'arte delle donne, docente di storia dell'arte in un liceo classico di Foggia. Tra le opere di Katia Ricci: Mary Cassatt. Da Pittsburgh a Parigi, Selene, 2003; Charlotte Salomon. I colori della vita, Palomar di Alternative, 2006.

Luisa Muraro, una delle piu' influenti pensatrici femministe, ha insegnato all'Universita' di Verona, fa parte della comunita' filosofica femminile di "Diotima"; dal sito delle sue "Lezioni sul femminismo" riportiamo la seguente scheda biobibliografica: "Luisa Muraro, sesta di undici figli, sei sorelle e cinque fratelli, e' nata nel 1940 a Montecchio Maggiore (Vicenza), in una regione allora povera. Si e' laureata in filosofia all'Universita' Cattolica di Milano e la', su invito di Gustavo Bontadini, ha iniziato una carriera accademica presto interrotta dal Sessantotto. Passata ad insegnare nella scuola dell'obbligo, dal 1976 lavora nel dipartimento di filosofia dell'Universita' di Verona. Ha partecipato al progetto conosciuto come Erba Voglio, di Elvio Fachinelli. Poco dopo coinvolta nel movimento femminista dal gruppo "Demau" di Lia Cigarini e Daniela Pellegrini e' rimasta fedele al femminismo delle origini, che poi sara' chiamato femminismo della differenza, al quale si ispira buona parte della sua produzione successiva: La Signora del gioco (Feltrinelli, Milano 1976), Maglia o uncinetto (1981, ristampato nel 1998 dalla Manifestolibri), Guglielma e Maifreda (La Tartaruga, Milano 1985), L'ordine simbolico della madre (Editori Riuniti, Roma 1991), Lingua materna scienza divina (D'Auria, Napoli 1995), La folla nel cuore (Pratiche, Milano 2000). Con altre, ha dato vita alla Libreria delle Donne di Milano (1975), che pubblica la rivista trimestrale "Via Dogana" e il foglio "Sottosopra", ed alla comunita' filosofica Diotima (1984), di cui sono finora usciti sei volumi collettanei (da Il pensiero della differenza sessuale, La Tartaruga, Milano 1987, a Il profumo della maestra, Liguori, Napoli 1999). E' diventata madre nel 1966 e nonna nel 1997". Dal sito della Libreria delle donne di Milano riprendiamo la seguente breve notizia biobibliografica aggiornata "Luisa Muraro, profonda conoscitrice del femminismo delle origini, e' tra le fondatrici della Libreria delle Donne di Milano (1975) e nel 1984 della Comunita' filosofica Diotima. Ha lavorato al concetto della differenza, favorendone la divulgazione e contribuendo a renderlo imprescindibile anche nel dibattito politico e filosofico italiano. Autrice di molte monografie, ha pubblicato numerosi saggi e articoli, ospitati in riviste accademiche, ma anche in quotidiani e riviste indirizzate al grande pubblico. Tra le sue pubblicazioni: La signora del gioco. Episodi della caccia alle streghe, Milano, Feltrinelli, 1976; Maglia o uncinetto. Racconto linguistico-politico sulla inimicizia tra metafora e metonimia, Milano, Feltrinelli, 1981; L'ordine simbolico della madre, Roma, Editori Riuniti, 1991; Lingua materna, scienza divina. Scritti sulla filosofia mistica di Margherita Porete, Napoli, D'Auria, 1995; Le amiche di Dio, Napoli, D'Auria, 2001; Il Dio delle donne, Milano, Mondadori, 2003; Guglielma e Maifreda, Milano, La Tartaruga, 1985, 2003; Al mercato della felicita'. La forza irrinunciabile del desiderio, Milano, Mondadori, 2009; Hipatia de Alejandria, Sabina Editorial, 2010".

Presentando in poche parole il suo libro su Ipazia, Luisa Muraro ha scritto: "Anni fa, grazie a Gemma Beretta, autrice di un saggio purtroppo esaurito, ho incontrato la figura di Ipazia; poi, grazie alla tesi di laurea di Elisa Rubino (relatore, Loris Sturlese), ho studiato le fonti. Cosi' ho potuto scrivere il racconto Hipatia (pubblicato in tre lingue: spagnolo, inglese, italiano) per le bambine e i bambini che amano leggere e correre, ma anche per le persone grandi che hanno poco tempo per leggere, con l'invito a trovarlo e a correre nel grande spazio della mente. Io penso che tutte e tutti dobbiamo qualcosa a Ipazia d'Alessandria: conoscere la sua storia e non dimenticare piu' il suo nome"]

 

"Quella donna (Ipazia) mostrava di avere autorita' e l'aveva non perche' fosse rivestita di qualche carica pubblica, non perche' fosse ricca e potente, ma perche' aveva un sapere che sapeva comunicare. L'autorita' che emanava non dal potere ne' dalla ricchezza, ma dal sapere e dalla parola era un bene prezioso anche per lui, Cirillo". Con queste parole Luisa Muraro, tra le maggiori e lucide pensatrici di oggi, illumina la figura della filosofa, matematica e astronoma alessandrina e individua nell'"invidia" verso lei donna, che aveva tanta autorita' su Oreste, prefetto della citta', la causa profonda dell'avversione del vescovo Cirillo, che causo' la sua crudele morte per mano di "parabolani", gli intransigenti e rozzi monaci del deserto.

Luisa Muraro parla di Ipazia in un libro in tre lingue, Ipazia d'Alessandria, pubblicato in Spagna nel 2010 da Sabina Editorial, tradotto in spagnolo da Maria-Milagros Rivera e in inglese da Laura Pletsch-Rivera. Il volumetto rivolto alle e ai giovani si avvale delle deliziose illustrazioni di Susana Miranda Morales. E' un testo prezioso che le madri possono leggere anche insieme alle figlie e ai figli piccoli, attirati dalle numerose figure, perche' ha una scrittura molto piacevole, chiara, a tratti poetica come nella descrizione della notte: "La notte alzo' l'immenso campo delle stelle sopra la casupola, sopra il deserto, sopra l'Egitto, sopra il Mediterraneo e tutta la Terra, da questa nostra parte. Il sole era andato ad illuminare l'altra faccia...".

La figura di Ipazia, di cui hanno scritto tanti autori antichi e moderni, e' tornata alla ribalta con il libro di Gemma Beretta, il film di Amenabar, Agora', e il recente volume di Silvia Ronchey. A questi si aggiunge l'originale punto di vista della filosofa italiana, che evita "polemiche e celebrazioni" perche' "oggi, la sua vicenda e' un invito a coltivare le differenze per convivere pacificamente su questa Terra, nell'abbraccio del cosmo celeste". E, per rendere piu' gradevole la lettura alle ragazze e ai ragazzi, oltre alle illustrazioni cosi' affascinanti e significative da avere una propria autonomia, al di fuori della parola scritta, Luisa Muraro introduce personaggi inventati, Pirra, Macedonio e Titone, che raccontano la fine di Ipazia, di cui erano allievi, a una vecchia eremita, Caterina, modellata sul personaggio storico di Sincletica, madre del deserto. Dopo il racconto, Caterina abbandona il suo eremo nel deserto e, inerme, ma ammantata di autorita', si reca ad Alessandria per incontrare il vescovo, a cui rivolge parole di rimprovero: "Vescovo, perche' non ti sei coperto il capo di cenere? In una chiesa di questa citta' e' stato versato sangue innocente. Vergogna ai cristiani di Alessandria e vergogna al loro capo!". E ancora: "Voler primeggiare, odiare, vendicarsi, uccidere sono cose del tutto estranee a chi medita sull'esempio e sulla parola di Cristo". Per sapere che cosa le risponde Cirillo, futuro santo e padre della Chiesa, e che cosa succede agli altri personaggi, occorrera' leggere il libro in vendita presso la Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it) e in alcune librerie di Roma.

 

7. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Sostenere economicamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.

Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

8. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"

 

"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.

Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.

E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".

 

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- George Steiner, Una certa idea di Europa, Garzanti, Milano 2006, 2010, pp. 66, euro 8,90.

*

Riedizioni

- Raimondo Luraghi, Storia della guerra civile americana, 1966, Rizzoli, Milano 1985, Mondadori, Milano 2011, 2 voll. per complessive pp. XXIV + 408, euro 12,90 + 12,90.

- Claudio Ragaini, Giu' le armi! Ernesto Teodoro Moneta e il progetto di pace internazionale, Franco Angeli, Milano 1999, 2007, pp. 160, euro 15,49.

 

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

11. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 497 del 17 marzo 2011

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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