Coi piedi per terra. 235



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 235 del 3 ottobre 2009

In questo numero:
1. L'illustre magistrato Ferdinando Imposimato a Viterbo: Il mega-aeroporto
e' illegale
2. Una lettera aperta ai ministri dell'Ambiente, dei Beni culturali,
dell'Economia, della Sanita' e dei Trasporti
3. Antonella Litta: Traccia di intervento per l'incontro di Bruxelles
4. Emilio Cabasino: Lettera aperta al Fondo per l'Ambiente Italiano, Italia
Nostra e a Legambiente sull'aeroporto di Viterbo, uno scempio ambientale e
culturale
5. Domenico Scilipoti: Interrogazione parlamentare a risposta scritta sulla
situazione delle acque del lago di Vico
6. Gianni Mattioli e Massimo Scalia: Contro il nucleare le Regioni
presentano ricorso alla Corte Costituzionale
7. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

1. INIZIATIVE. L'ILLUSTRE MAGISTRATO FERDINANDO IMPOSIMATO A VITERBO: IL
MEGA-AEROPORTO E' ILLEGALE

L'illustre magistrato Ferdinando Imposimato ha incontrato i cittadini
viterbesi il primo ottobre 2009, ed ha esposto le molte ragioni per cui la
realizzazione di un mega-aeroporto nell'area archeologica, naturalistica e
termale del Bulicame e' illegale ed insensata.
L'illustre magistrato, una delle figure piu' autorevoli delle istituzioni,
della cultura e della vita civile in Italia, ha visitato l'area del
Bulicame, ha poi incontrato i cittadini - e tra essi i numerosi agricoltori
della zona (particolarmente attivi nell'opposizione al mega-aeroporto che
tra l'altro distruggerebbe le loro aziende) - interloquendo a lungo con
tutti, ed infine ha preso parte a un incontro conviviale allietato da un
concerto musicale.
Nella visita al Bulicame il giudice Imposimato ed i numerosi cittadini che
hanno preso parte all'incontro sono stati accompagnati dalla sapiente guida
del professor Antonello Ricci, profondo ed appassionato conoscitore della
storia e delle storie di Viterbo e del suo territorio.
La dottoressa Antonella Litta, portavoce del comitato che si oppone al
mega-aeroporto, ha aperto e moderato la conversazione tra il magistrato ed i
cittadini.
Il comitato e tutti i cittadini di Viterbo consapevoli ringraziano
Ferdinando Imposimato per il generoso, prezioso aiuto nel contrastare
un'opera speculativa, nociva, distruttiva, illegale come il mega-aeroporto
che avvelenerebbe la popolazione, devasterebbe irreversibilmente
insostituibili beni naturalistici e storico-culturali, massacrerebbe
l'economia locale e particolarmente l'agricoltura di qualita', farebbe
collassare il sistema infrastrutturale dell'Alto Lazio, costituirebbe un
insensato sperpero del pubblico denaro ed una flagrante violazione delle
leggi in vigore.

2. MATERIALI. UNA LETTERA APERTA AI MINISTRI DELL'AMBIENTE, DEI BENI
CULTURALI, DELL'ECONOMIA, DELLA SANITA', DEI TRASPORTI

Egregi ministri,
il caso del mega-aeroporto di Viterbo e' uno scandalo ormai noto a livello
nazionale.
Dopo centinaia e centinaia di interventi di scienziati, cattedratici,
intellettuali e figure le piu' prestigiose delle istituzioni e della
societa' civile (dal giudice Ferdinando Imposimato al missionario padre
Alessandro Zanotelli, dalla vicepresidente emerita del parlamento europeo
Luisa Morgantini alla scrittrice Dacia Maraini), dopo innumerevoli
pubblicazioni e convegni medici e scientifici, dopo gli interventi di molti
parlamentari italiani ed europei, dopo varie inchieste apparse sui
mass-media (tra cui quella della trasmissione televisiva di Rai Tre
"Report", e il recentissimo scoop sulla prima pagina del "Corriere della
sera"), e' definitivamente dimostrato che quell'opera e' nociva e
distruttiva, insensata ed illegale.
E' quindi ormai di dominio pubblico a livello nazionale che la realizzazione
del mega-aeroporto a Viterbo e' un crimine e una follia.
*
Ma nonostante la scellerata operazione sia stata smascherata, la lobby
speculativa e devastatrice che vuole realizzare il mega-aeroporto gode
ancora della complicita' di politici ed amministratori insipienti,
irresponsabili o peggio.
*
Ricordiamolo ancora una volta: la realizzazione del mega-aeroporto avrebbe
come immediate conseguenze lo scempio irreversibile dell'area termale del
Bulicame (un'area d'immenso valore storico e naturalistico, ricordata da
Dante nella Divina Commedia) e dei beni ambientali e culturali che vi si
trovano; la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;
l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse
termali; un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico
di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione
locale (l'area e' nei pressi di popolosi quartieri della citta'); il
collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia'
gravato da pesanti servitu'; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una
flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di
salvaguardia presenti nel territorio.
*
In considerazione di tutto quanto precede, chiediamo che sia definitivamente
respinta la proposta di realizzare il dissennato ed illegale mega-aeroporto,
e si utilizzino invece le risorse pubbliche a beneficio della popolazione ed
a tutela e valorizzazione del territorio e dei preziosi beni ambientali,
culturali ed economici di cui e' ricco.
Distinti saluti,
il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 30 settembre 2009

3. MATERIALI. ANTONELLA LITTA: TRACCIA DI INTERVENTO PER L'INCONTRO DI
BRUXELLES
[Dal 31 ottobre al primo novembre 2009 si svolgera' a Bruxelles una
conferenza dei comitati impegnati per la riduzione del trasporto aereo
(European Aviation Campaigners Conference); riportiamo la versione italiana
della traccia dell'intervento predisposto per quell'occasione da Antonella
Litta, portavoce del comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute,
dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti]

Sono Antonella Litta, medico di medicina generale, specialista in
Reumatologia, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per
l'ambiente e portavoce del comitato, di cui vi porto il saluto, che si
oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del
trasporto aereo.
In questo mio intervento voglio farvi partecipi della nostra esperienza di
studio, documentazione ed opposizione al progetto del mega-aeroporto e
dell'impegno per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute,
dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti.
L'esperienza del nostro comitato rappresenta un'esperienza diretta di difesa
del territorio e della salute che e' anche espressione e contributo alla
lotta di quella parte dell'umanita' che non vuole sacrificare la bellezza
del mondo alla logica del profitto e dello sfruttamento. Una bellezza intesa
anche come armonia ed equilibrio tra gli esseri viventi e l'ambiente, nel
rispetto e nel corretto rapporto con gli elementi: aria, acqua, terra intesa
nella sua generalita' di territorio, e fuoco inteso come energia; elementi
gia' individuati come fondamentali per la vita del genere umano dalla
filosofia presocratica.
Il trasporto aereo e' un modo di viaggiare che fortemente attenta alla
bellezza e all'equilibrio ecologico ed energetico del pianeta; rappresenta
infatti una forma di mobilita' inquinante e dannosa per la salute e
l'ambiente, e contribuisce in ingente misura all'effetto serra: la piu'
drammatica emergenza ambientale planetaria attuale come gia' denunciato da
illustri personalita' internazionali e dai Premi Nobel Wangari Maathai e
Desmond Tutu, come anche dagli scienziati dell'Ipcc (l'Intergovernmental
Panel on Climate Change, la struttura scientifica dell'Onu che studia i
mutamenti climatici).
*
La storia
Circa due anni fa una decisione ministeriale superficiale, viziata da gravi
errori di fatto e procedurali, influenzata da forti interessi
politico-elettorali e speculativi, ha individuato in Viterbo la sede di un
nuovo scalo aeroportuale del Lazio. Qui si vorrebbero trasferire centinaia
di voli giornalieri delle compagnie low-cost che stanno devastando da anni
salute e ambiente dei cittadini di Ciampino, una piccola citta' a pochi
chilometri da Roma - e proprio per questo motivo scelta come scalo
aeroportuale da alcune compagnie aeree low-cost, prima fra tutte la Ryanair.
Abbiamo reagito a questa folle decisione di "ciampinizzare" Viterbo non con
la logica della sola difesa locale del nostro territorio, ma ponendoci da un
punto di vista generale: quello dell'intera umanita'. E' con questo
atteggiamento che abbiamo programmato studi, interventi, iniziative e
strategie che si sono rivelate finora giuste e vincenti; a tutt'oggi
infatti, a Viterbo, al di la' delle chiacchiere, dei comunicati e dei
proclami di una lobby politico-affaristica trasversale e interessata solo ai
grandi affari, nulla si e' concretizzato di questo dissennato progetto
aeroportuale.
Viterbo e' una bella citta' medievale e tutta la sua provincia e' un
patrimonio per l'umanita' dal punto di vista delle bellezze e delle
ricchezze paesaggistiche, naturalistiche, storiche, archeologiche,
artistiche, agricole, termali. Essa e' anche sede universitaria e centro di
ricerche universitarie in particolare in ambito agro-biologico. L'area
termale del Bulicame, cantata anche da Dante Alighieri nella Divina
Commedia, e quella dell'Orto botanico, e la via Francigena che tutto il
viterbese ed anche precisamente quell'area attraversa, rappresentano
l'identita' e il cuore stesso di Viterbo, e proprio queste aree subirebbero
i danni maggiori ed irreversibili se dovesse essere costruito il
mega-aeroporto e tutte le sue strutture di supporto. L'aeroporto e' previsto
proprio a ridosso del centro abitato di Viterbo, su ampliamento di un
piccolo aeroporto militare, in una zona sottoposta a rilevanti vincoli
archeologici, idrogeologici, naturalisti e paesaggisti. Pur di realizzare
questa mega-struttura l'attuale amministrazione comunale di Viterbo ha
chiesto che siano rimossi i vincoli previsti per queste zone dal piano
paesaggistico regionale e ha proposto una variante all'attuale piano
regolatore cittadino.
Di questa mega-struttura che si vorrebbe realizzare a tutti i costi, al
momento, ancora non esiste nemmeno un progetto generale, e quindi e'
altresi' totalmente priva della Valutazione di impatto ambientale, della
Valutazione ambientale strategica e della Valutazione d'impatto sanitario.
La realizzazione di questa infrastruttura trasformerebbe Viterbo
nell'ennesima citta'-scalo, devastata, inquinata e cementificata, soffocando
per sempre le attivita' economiche e le risorse presenti: quelle legate al
termalismo, all'agricoltura pregiata e biologica, ai beni ambientali e
culturali, al turismo di qualita', alle attivita' di formazione e ricerca
universitaria; attivita' che se opportunamente valorizzate e potenziate
rappresenterebbero la risposta piu' giusta, logica e naturale alla domanda
di occupazione e sviluppo di Viterbo e dell'intera provincia.
Il comitato, consapevole del danno alla salute e all'ambiente derivante da
un simile progetto, si e' assunto con responsabilita' il compito di studiare
tutte le problematiche legate alla realizzazione di questo scalo e il
compito di informare i cittadini.
*
Lo studio dell'impatto ambientale e sanitario
In Italia ci sono oltre 100 aeroporti e non c'e' alcuna vera necessita' di
costruirne altri,  soprattutto nella nostra provincia che vive dal punto di
vista ambientale una situazione molto delicata, infatti alla naturale
radioattivita' del suolo dovuta al presenza del radon, si aggiunge la
presenza di discariche abusive dove sono stati sversati rifiuti tossici e la
presenza del piu' grande polo energetico europeo costituito dalle centrali
di Montalto di Castro e Civitavecchia che riversano nell'ambiente tonnellate
di fumi, polveri e altre sostanze nocive. E' ovvio che in una situazione
come questa, che meriterebbe attenzione, tutela e bonifiche ambientali,
aggiungere un ulteriore fattore di rischio rappresentato dall'inquinamento
prodotto dal traffico aereo connesso al mega-aeroporto che si vorrebbe
realizzare a Viterbo e' irresponsabile e colpevole.
Infatti quello che ha piu' preoccupato il comitato, e che e' anche il motivo
del mio impegno personale nel comitato in quanto medico, e' il danno alla
salute, soprattutto a quella dei bambini, che il traffico aereo determina. I
motori degli aerei infatti sono alimentati con il cherosene, un combustibile
fossile, e soprattutto nelle fasi di atterraggio e decollo rilasciano il
quantitativo maggiore di gas nocivi, polveri sottili ed ultrasottili, e
generano livelli di rumorosita' tali da alterare notevolmente la qualita'
della vita e la salute di coloro che vivono e lavorano in prossimita' di uno
scalo aereo. Ormai innumerevoli studi scientifici dimostrano che queste
forme di inquinamento sono correlate a gravi malattie: respiratorie,
cardiovascolari, cronico-degenerative, tumorali.
Proprio in relazione a queste obiettive evidenze scientifiche l'Associazione
italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the
Environment - Italia, sito: www.isde.it), anche su proposta del nostro
comitato, ha costituito un gruppo nazionale di studio sul tema "Il trasporto
aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute" di cui
sono responsabile e coordinatrice. Questa stessa associazione ha indirizzato
un documento agli europarlamentari  sul tema "Ambiente e salute per l'Europa
dei diritti umani" che pone tra le misure piu' urgenti per la salvaguardia
dell'ambiente e quindi per la tutela della salute la riduzione della
mobilita' su gomma e del trasporto aereo.
*
Il lavoro del comitato: le azioni, lo studio, le proposte
Innumerevoli sono state le iniziative d'informazione e formazione promosse
dal nostro comitato, fin dalla sua costituzione. Abbiamo realizzato il sito
www.coipiediperterra.org, abbiamo un notiziario che raggiunge ogni giorno
oltre ventimila persone in Italia, organizzato numerosi convegni
scientifici, concerti, spettacoli teatrali, sollecitato numerose
interrogazioni parlamentari e regionali su questa vicenda, promosso
passeggiate nell'area del Bulicame per far conoscere da vicino la bellezza e
la ricchezza di cio' che verrebbe distrutto se il mega-aeroporto fosse
realizzato. Numerosissimi esponenti del mondo scientifico, accademico,
parlamentari, personalita' delle istituzioni ed intellettuali, hanno
espresso solidarieta' e sostegno alle nostre ragioni; quotidiani nazionali
hanno dedicato attenzione ed articoli a quanto sta accadendo a Viterbo. Il
nostro comitato ha partecipato a  molti convegni, incontri e trasmissioni
radiotelevisive sul tema del trasporto aereo e in particolare ad una puntata
della trasmissione "Report", una tra le piu' apprezzate e conosciute
trasmissioni d'inchiesta  in Italia.
Stiamo lavorando alla costituzione di una rete regionale e nazionale dei
comitati impegnati nell'opposizione alla costruzione e all'ampliamento degli
aeroporti. Abbiamo stretto un forte rapporto di solidarieta' e
collaborazione con il comitato degli agricoltori viterbesi che si battono
per non perdere le loro aziende che sarebbero spazzate via dalle opere di
viabilita' connesse al mega-aeroporto e per evitare il danno alle produzioni
agricole di qualita' derivante dall'inquinamento dell'aria. Abbiamo
consolidato il rapporto con le persone impegnate nei comitati di Ciampino e
Marino: proprio la conoscenza diretta dei danni che queste persone hanno
subito e subiscono a causa della presenza dello scalo aeroportuale ci ha
spinto e ci rafforza costantemente nella nostra opposizione al
mega-aeroporto di Viterbo.
Siamo convinti che la piu' giusta ed efficace prospettiva di lavoro comune
sia quella basata sulla solidarieta' e la collaborazione tra i comitati.
Riteniamo pertanto importante questa conferenza di Bruxelles in quanto e'
necessario ed urgente costituire anche un coordinamento  europeo di tutti i
comitati in modo da scambiare informazioni, documenti, esperienze, e per far
valere con piu' forza e determinazione in Europa, e in ogni Stato membro, le
ragioni della difesa dell'ambiente, della salute e dei diritti di tutti gli
esseri umani a vivere in un mondo piu’ giusto e sano.
Grazie per la vostra attenzione e buona continuazione di lavori.

4. RIFLESSIONE. EMILIO CABASINO: LETTERA APERTA AL FONDO PER L'AMBIENTE
ITALIANO, ITALIA NOSTRA E A LEGAMBIENTE SULL'AEROPORTO DI VITERBO, UNO
SCEMPIO AMBIENTALE E CULTURALE
[Ringraziamo Emilio Cabasino per averci messo a disposizione la seguente
lettera aperta. Emilio Cabasino e' docente di economia della cultura presso
l'Universita' degli Studi della Tuscia]

Mi rivolgo alle tre massime organizzazioni nazionali da sempre efficacemente
impegnate a difesa del nostro ambiente per conoscere la loro posizione in
merito alla costruzione del terzo scalo aeroportuale del Lazio a Viterbo,
con una decisione governativa apparentemente definitiva, alla quale si e'
arrivati sulla base di studi e documenti cha paiono insufficienti e
lacunosi.
Appare evidente anche solo ad un primo e superficiale sguardo come tale
opera impattera' su di un ambiente tutto particolare, caratterizzato
dall'integrazione millenaria tra natura (boschi, campi coltivati, corsi
d'acqua, laghi, sorgenti termali) e cultura (tra cui necropoli etrusche,
ville e citta' romane, borghi medievali) e, soprattutto, dalla quiete, dono
rarissimo ai nostri giorni, quasi quanto il tempo libero.
A parita' di investimento, se le risorse fossero indirizzate a sostenere la
costruzione di piste ciclabili, migliorare la ricettivita' turistica,
produrre alcune infrastrutture finalizzate a migliorare i collegamenti con
la capitale, i vicini aeroporto di Fiumicino e porto di Civitavecchia e i
servizi legati al turismo, alla produzione artigianale e all'offerta
culturale, non si produrrebbe forse una ricchezza maggiore, meglio
distribuita, rispettosa dell'ambiente e duratura nel tempo, insomma, con una
parola oggi di moda, realmente sostenibile?
Qualora il progetto fosse realizzato, fra tre anni, con 200 voli al giorno
(pari a circa 8 arrivi o decolli per ora) e milioni di passeggeri che
transiteranno (appunto transiteranno e non si fermeranno certo in zona!)
saranno distrutte le piu' importanti e non riproducibili risorse del luogo:
la quiete e l'equilibrio tra storia e natura. Diminuira' il valore dei beni
immobiliari dell'intera piana e del territorio limitrofo (in cui sono
situate anche Tuscania, Montefiascone e i laghi di Vico e Bolsena) e chi
potra' andra' a trascorrere le proprie vacanze, o a risiedere, altrove, in
luoghi meno rumorosi e inquinati.
Perche' nel nostro paese non si riesce ad avere una concezione del progresso
equilibrata e non distruttiva delle reali risorse che ci sono proprie e sono
irriproducibili?
Nell'esprimere la mia adesione alle argomentazioni espresse dal Comitato
spontaneo di cittadini creato il 25 luglio del 2007 e da allora operante,
ritengo opportuna e necessaria anche una chiara e veloce presa di posizione
delle Associazioni che da tanti anni hanno contrassegnato il dibattito
civile e democratico a favore dei nostri beni comuni.
Emilio Cabasino
docente di economia della cultura presso l'Universita' degli Studi della
Tuscia, Facolta' di Conservazione dei beni culturali, Scuola di
specializzazione in tutela e valorizzazione dei beni storico-artistici
Roma, 29 settembre 2009

5. ACQUE. DOMENICO SCILIPOTI: INTERROGAZIONE PARLAMENTARE A RISPOSTA SCRITTA
SULLA SITUAZIONE DELLE ACQUE DEL LAGO DI VICO
[Dal deputato dell'Italia dei valori Domenico Scilipoti riceviamo e
diffondiamo]

Al Ministro del Welfare, e al Ministro dell'Ambiente,
Premesso che,
il lago di Vico per la sua  bellezza e per le sue acque rappresenta un
patrimonio naturalistico ed una risorsa per l'intera provincia di Viterbo,
in particolare per i comuni di Ronciglione e Caprarola che utilizzano le sue
acque anche per uso potabile;
il suo ecosistema presenta delle criticita', ormai ben note da alcuni anni e
attualmente in fase di peggioramento(processo di eutrofizzazione), che
necessitano di soluzioni efficaci, definitive e non piu' rimandabili;
le acque di questo lago a causa della sua origine vulcanica sono ricche di
arsenico, un elemento classificato come cancerogeno dalla Agenzia
Internazionale di Ricerca sul Cancro (Iarc) e presentano da qualche anno
periodiche fioriture di un'alga denominata Plankthotrix rubescens (alga
rossa);
la Plankthotrix rubescens (alga rossa) produce una microcistina dannosa per
la salute delle persone ma anche per la flora e la fauna ittica lacustre;
questa microcistina e' classificata, sempre dall'Iarc, come elemento
cancerogeno di classe 2 b;
lo sviluppo dell'alga Plankthotrix rubescens e' favorito dalla presenza di
composti azotati e fosfati che le fanno da nutrimento e che possono derivare
dalla presenza di scarichi civili abusivi come da pratiche agricole inidonee
che utilizzano eccessivi quantitativi di sostanze fertilizzanti e
fitofarmaci;
l'area circostante il lago e', tra l'altro, adibita in gran parte alla
produzione di nocciole.
Come documentato scientificamente, gli effetti delle microcistine sulle
persone e gli animali possono cosi' essere riassunti:
a) epatotossicosi acuta, per ingestione diretta;
b) polmoniti allergiche ed epatotossicosi, se respirate, ad esempio, nel
corso di attivita' ricreative e sportive in sistemi, idrici e non,
contaminati da alghe in fase di fioritura;
c) promozione di tumori, se ingerite in dosi sub-acute per diverso tempo
(tumori epatici, gastrointestinali, epiteliali).
L'esposizione alle microcistine possono verificarsi anche:
a) attraverso l'ingestione di acqua potabile contaminata da alghe in fase di
fioritura;
b) tramite la balneazione;
c) tramite l'inalazione di aerosol durante attivita' ricreative in
prossimita' delle aree di fioritura dell'alga;
d) con l'assunzione di alimenti trattati e realizzati con acque
contaminate(la microcistina non e' termolabile);
e) durante i trattamenti di emodialisi.
La fauna ittica che vive nel bacino e negli invasi contaminati e' anch'essa
esposta alle microcistine,e ne viene contaminata a sua volta;
gli animali che vivono in allevamenti, nel caso vengano abbeverati con acque
contaminate dalle  microcistine, ne vengono contaminati a loro volta;
le specie vegetali, qualora vengano irrigate con acque contaminate dalle
microcistine, ne vengono contaminate a loro volta;
la flora e la fauna, una volta contaminate da queste microcistine, possono
divenire ulteriori vettori di esposizione per le persone in quanto entrano a
far parte della  catena alimentare.
L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde, sezione di Viterbo,
fin dal giugno 2008 ha  piu' volte richiamato l'attenzione degli Enti
preposti su questa situazione che puo' determinare grave danno alla salute e
all'ambiente;
la stessa Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde, sezione di
Viterbo, ha promosso un incontro scientifico il 20 gennaio 2009 sul tema
"L'ecosistema del lago di Vico: problematiche generali in relazione alla
potabilita' e salubrita' delle sue acque": a questo incontro sono
intervenuti in qualita' di relatori: la dottoressa Milena Bruno
dell'Istituto Superiore di Sanita'; il professor Giuseppe Capelli e il
professor Roberto Mazza del dipartimento di Scienze Geologiche
dell'Universita' degli Studi "Roma Tre", responsabili dello studio sullo
stato idrogeologico delle acque del lago di Vico (2007); il professor
Giuseppe Nascetti, ordinario di Ecologia, prorettore dell'Universita' della
Tuscia; la dottoressa Elisabetta Preziosi, ricercatrice dell'Istituto di
Ricerca sulle Acque (Irsa-Cnr); il dottor Mauro Mocci, del Coordinamento
dell'Alto Lazio dell'Isde e la dottoressa Antonella Litta, referente per
Viterbo dellIsde;
da questo incontro sono emerse precise indicazioni circa gli interventi
urgenti da avviare per il risanamento del lago e a garanzia della salubrita'
delle sue acque destinate a consumo umano, consistenti in:
a) nel monitoraggio piu' intenso e costante dello stato delle acque, della
flora e della fauna, e soprattutto della microcistina nelle acque destinate
a consumo umano;
b) nel piu' corretto ed appropriato uso dei potabilizzatori degli acquedotti
comunali, che devono essere dotati di sistemi e filtri adatti ad eliminare i
diversi e possibili inquinanti, come l'arsenico, i pesticidi e la
microcistina tossica  prodotta dell'alga rossa;
c) nell'individuazione di fonti alternative di approvvigionamento idrico, ad
esempio pozzi;
d) nell'avvio immediato delle piu' corrette pratiche agricole che prevedano
la riduzione sostanziale dell'uso di fertilizzanti e fitofarmaci;
e) nell'eliminazione di eventuali scarichi fognari abusivi.
Non esistono dati certi, relativi ai processi di potabilizzazione e
monitoraggio delle acque provenienti dal lago di Vico e destinate
all'approvvigionamento idrico dei cittadini di Caprarola e Ronciglione;
i cittadini di Caprarola e Ronciglione vivono in uno stato di grande
preoccupazione per la propria salute:
quali iniziative intendano prendere i Ministri interrogati, per acquisire
tutte le informazioni relative agli interventi finora intrapresi dalle
amministrazioni comunali di Caprarola e Ronciglione, dalla Asl di Viterbo,
dalla Provincia di Viterbo e dalla Regione Lazio, al fine di contrastare
questa situazione di gravissimo danno dell'ecosistema lacustre ed a tutela
della salute dei cittadini;
se e quali disposizioni siano state emanate per impedire l'ulteriore
peggioramento delle condizioni delle acque del lago e quindi della qualita'
delle acque che vengono consumate dai residenti nei comuni di Ronciglione e
Caprarola;
se dalla prima segnalazione della presenza dell'alga Plankthotrix rubescens
nel lago siano state poste in essere tutte le misure necessarie a tutelare
la salute delle persone;
se di questa situazione e' stata informata adeguatamente la popolazione,
come previsto dalla vigente normativa e, quindi, se siano stati rispettati
ed attuati in modo corretto il comma 3  dell'art. 5 e il comma 4 dell'art.
10 del DL n. 31 del 2 febbraio 2001 "Attuazione della direttiva 98/83 CE
relativa alla qualita' delle acque destinate a consumo umano";
quali misure e dispositivi sono stati utilizzati per eliminare la
microcistina dalle acque utilizzate dalle industrie alimentari locali, in
particolare nei comuni di Ronciglione e Caprarola;
quali misure e dispositivi sono stati utilizzati per eliminare la
microcistina dalle acque utilizzate nei pubblici esercizi comunali, in
particolare nei comuni di Ronciglione e Caprarola;
quali misure e dispositivi sono stati utilizzati per eliminare la
microcistina dalle acque utilizzate dalle scuole, in particolare nei comuni
di Ronciglione e Caprarola;
quali misure e dispositivi sono stati utilizzati per eliminare la
microcistina dalle acque utilizzate dall'ospedale di Ronciglione;
quali siano i risultati del monitoraggio sulla concentrazione di
microcistina nelle acque destinate a consumo umano, dalla prima segnalazione
della presenza dell'alga Plankthotrix rubescens ad oggi;
quali siano i risultati del monitoraggio sulla concentrazione di
microcistina nelle carni dei pesci di piu' largo consumo alimentare e
soggetti a vendita, dalla prima segnalazione della presenza dell'alga
Plankthotrix rubescens ad oggi.
Domenico Scilipoti
Roma, 24 settembre 2009

6. NUCLEARE. GIANNI MATTIOLI E MASSIMO SCALIA: CONTRO IL NUCLEARE LE REGIONI
PRESENTANO RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 24 settembre 2009 col titolo "Il no delle
Regioni" e il sottotitolo "L'affaire nucleare del governo"]

Finalmente e' accaduto. Quella posizione politica di rifiuto del nucleare
sul loro territorio, che alcuni presidenti di Regione avevano pubblicamente
preso subito dopo che gli atti del Governo si erano mostrati conseguenti con
la dichiarata volonta' di riprendere la partita nucleare, assume ora il
profilo piu' elevato e concreto del ricorso alla Corte Costituzionale.
E il ricorso estende il rifiuto anche a Regioni che, come Lazio, Umbria,
Liguria e Marche, non avevano ancora preso una posizione politica sulla
questione.
Non e' stata una decisione facile.
Nell'incontro che il comitato "Si' alle fonti rinnovabili, No al nucleare"
aveva avuto col presidente della conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, le
ragioni della cautela non riguardavano solo la materia costituzionale ma la
considerazione che un ricorso alla Corte, che non fosse ben studiato e
saldissimamente fondato, avrebbe esposto al rischio di un possibile rigetto.
Si aggirava il fantasma dell'analoga vicenda sul decreto "sblocca centrali"
di qualche anno fa. Oggi, che il dado e' tratto, vada il plauso alle Regioni
ricorrenti, e noi ne approfittiamo per ringraziare, tra gli altri, Ernesto
Bettinelli per il suo prezioso contributo di studioso costituzionalista.
E' stata cosi' posta una solida prima pietra, ben prima di quella che il
governo auspica per una centrale atomica del suo programma. Le associazioni
ambientaliste, i comitati risorti sui siti in odore di una possibile
indicazione tirano un sospiro di sollievo, insieme a tutti quei cittadini
che, oltre ai corposi problemi irrisolti del nucleare, vedono nella "follia
nucleare" del governo un'inequivocabile segno reazionario: la Ue, Obama, la
Cina stessa puntano al 2020 con obiettivi importanti di risparmio energetico
e per le fonti rinnovabili, mentre l'Italia si allontana da questa sfida coi
suoi competitori e guarda al passato in una direzione carica di rischi e di
costi per la collettivita'. Del resto, che cosa aspettarsi da una
maggioranza che, unica nel novero dei paesi occidentali, ha varato in
Parlamento una mozione "negazionista" dei cambiamenti climatici come
prodotti dalle attivita' dell'uomo?
Si prospetta in tutta la sua gravita' e in tutte le sue dimensioni l'affaire
nucleare, dalle navi dei veleni, alla collina del Cesio 137, alle scorie
radioattive, all'incapacita' di gestione e di tutela della salute pubblica
che, proprio su questo terreno, questo governo ha gia' ampiamente
dimostrato, quando di fronte ai fatti il velo mediatico non copre piu'.
Allora il no al nucleare, senza alcuna subordinata, si pone come condizione
necessaria per affrontare con nettezza questo sfasciume. E, in positivo, per
lasciarsi alle spalle il vecchio modello energetico ad alta concentrazione e
il nefasto mito della crescita illimitata. Per muovere con politiche
concrete e stanziamenti pubblici, disponibili per le Regioni e per gli altri
Enti territoriali, verso il nuovo modello proposto dalla "rivoluzione
energetica" dei tre 20% della Ue: uso efficiente dell'energia e fonti
diffuse sul territorio, disponibili per tutti a partire dall'autoconsumo, e
in generale piu' controllabili da parte dei cittadini.
Lungo questa strada si puo' rimontare quell'occasione che il governo
Berlusconi e' pervicacemente teso a voler mancare. E si possono incontrare
quei soggetti che diffondono il ricorso alle "buone pratiche", ai gruppi di
acquisto solidali, alle azioni di difesa della salute e ad altri strumenti,
che ampliano quel mercato in cui il valore d'uso conta piu' del valore di
scambio e che trasformano la mobilitazione delle coscienze individuali in
azione non solo culturale e sociale ma anche politica.
E' un pezzo fondamentale di un riformismo vero, cosi' necessario al nostro
Paese. E magari si incrociano anche speranze, bisogni e coscienze di quelli
che tra qualche mese saranno chiamati a votare per i nuovi Consigli
regionali.

7. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO
DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di
Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della
salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail:
info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 235 del 3 ottobre 2009

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