Minime. 960



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 960 del primo ottobre 2009

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Oggi a Viterbo col giudice Imposimato
2. Movimento Nonviolento: 2 ottobre 2009, Giornata internazionale della
nonviolenza. Iniziativa comune del Movimento Nonviolento in ogni regione
d'Italia
3. Giancarla Codrignani: 2 ottobre
4. Giobbe Santabarbara: Come
5. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie
fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio
2009, n. 94
6. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il
favoreggiamento dello squadrismo
7. Cosa fare
8. Maria Luisa Boccia, Ida Dominijanni, Tamar Pitch, Bianca Pomeranzi: Sesso
e politica nel post-patriarcato
9. Luisa Muraro: Che cosa capita in/all'Italia?
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'

1. INCONTRI. OGGI A VITERBO COL GIUDICE IMPOSIMATO

L'illustre magistrato Ferdinando Imposimato sara' a Viterbo oggi, giovedi'
primo ottobre 2009, a sostegno dell'opposizione al mega-aeroporto, un'opera
speculativa, insensata e illegale la cui realizzazione devasterebbe
irreversibilmente l'area termale del Bulicame, provocherebbe enormi danni
all'ambiente e a preziosi beni storico-culturali, alla salute dei cittadini,
all'economia locale, e costituirebbe un colossale sperpero di soldi pubblici
scandaloso e criminale.
*
Programma dell'iniziativa
Ore 16.30 ritrovo dei partecipanti davanti la stazione ferroviaria di Porta
Romana
Ore 17.00 visita all'area del Bulicame e delle Pozze Carletti
Ore 18.00 visita alle aziende degli agricoltori del comitato
Ore 18.30 incontro con i cittadini
Ore 20.00 cena
*
Per ulteriori informazioni sull'iniziativa: tel. 3383810091, e-mail:
info at coipiediperterra.org

2. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO: 2 OTTOBRE 2009, GIORNATA
INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA. INIZIATIVA COMUNE DEL MOVIMENTO
NONVIOLENTO IN OGNI REGIONE D'ITALIA
[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org , sito:
www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo]

L'Assemblea generale dell'Onu ha fissato al 2 ottobre di ogni anno la
Giornata internazionale della nonviolenza. La data e' stata scelta in quanto
anniversario della nascita di Gandhi, ispiratore dei movimenti per la pace,
la giustizia, la liberta' di tutto il mondo. In una risoluzione approvata
dai 192 Stati membri dell'Onu, su proposta del governo indiano, l'Assemblea
invita tutti i paesi, organizzazioni e individui a "commemorare questo
giorno per promuovere una cultura della pace, della tolleranza, della
comprensione e della nonviolenza". E' infatti con Gandhi che nasce la
nonviolenza moderna. Certo, essa e' sempre esistita, e' "antica come le
montagne", ma prima del Mahatma era sempre stata intesa come via personale
alla salvezza, come codice individuale, come precetto valido per
l'individuo. E' solo con la straordinaria esperienza gandhiana, prima in
Sudafrica e poi in India, che la nonviolenza diventa politica, strumento
collettivo di liberazione.
La nonviolenza e' stata la vera, grande, unica, rivoluzione del XX secolo.
Le ideologie del Novecento si sono frantumate alla prova della storia, sono
state sepolte nelle tragedie dei campi di sterminio e nei gulag, sono morte
nei massacri della prima e della seconda guerra mondiale.
Solo la nonviolenza resta ad indicare una nuova via. La nonviolenza e' un
mezzo e un fine, e' uno strumento per risolvere i conflitti che la vita ci
presenta, a livello individuale e sociale (poverta', discriminazioni,
esclusioni,  ecc.); la violenza mira a sconfiggere o eliminare l'avversario;
la nonviolenza vuole far emergere la verita' e offrire una via d'uscita per
tutti; preferisce convincere piuttosto che vincere. Non c'e' un nemico da
criminalizzare, ma un avversario da conquistare.
Oggi la vita stessa del pianeta e' a rischio. Crisi ecologica e crisi
belliche rendono il futuro incerto.
Dobbiamo rovesciare il motto "se vuoi la pace prepara la guerra" nel suo
giusto verso "se vuoi la pace prepara la pace", a partire dal ripudio della
guerra e degli strumenti che la rendono possibile: eserciti e armi. Dobbiamo
invertire la rotta, se siamo ancora in tempo. Dobbiamo disarmare, le nostre
menti innanzitutto, per "svuotare gli arsenali e riempire i granai".
In questa occasione il Movimento Nonviolento (fondato da Aldo Capitini, che
ha introdotto in Italia il pensiero ed il metodo di Gandhi), ha promosso una
iniziativa comune nazionale. Tutti gli iscritti, i simpatizzanti, i singoli
amici della nonviolenza, gruppi e centri del Movimento, hanno organizzato
nella propria citta' o nel proprio paese un'iniziativa pubblica: una
presenza in piazza, un banchetto, l'esposizione della nostra bandiera, una
conferenza, una fiaccolata, la distribuzione di un volantino; un'azione che
il 2 ottobre colleghera' idealmente tutte le realta' degli amici della
nonviolenza a livello nazionale. Abbiamo voluto coinvolgere soprattutto le
scuole (dalle elementari ai licei) affinche' presidi ed insegnanti
sensibili, insieme agli studenti, ricordino la figura di Gandhi e affrontino
il tema dell'educazione alla pace. E' stata anche realizzata una diffusione
straordinaria del numero speciale della rivista "Azione nonviolenta",
dedicato all'attualita' del pensiero di Gandhi.
Abbiamo notizie di eventi organizzati in ogni regione italiana, e segnaliamo
un'iniziativa anche in Svizzera...
*
Per informazioni e contatti: Movimento Nonviolento: tel. 0458009803, cell.
3482863190, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org , sito:
www.nonviolenti.org

3. RIFLESSIONE. GIANCARLA CODRIGNANI: DUE OTTOBRE
[Ringraziamo Giancarla Codrignani (per contatti: giancodri at alice.it) per
questo intervento]

Le date simboliche mi appassionano fino a un certo punto, anche perche' ne
siamo inflazionati fino a perderne il senso. Tuttavia alcuni simboli hanno
un valore innegabile: ci richiamano a pensare alla necessita' di portare
avanti la storia anche nella fatica e nei disinganni perche' non possiamo
essere incoerenti se confidiamo in qualche principio. I principi non sono
astrazioni che basta nominare perche' qualcuno - magari non noi - li
applichi. Sono mete lontane, che tuttavia motivano il vivere (che, di per
se', non sarebbe gran cosa).
Il 2 ottobre e' la giornata mondiale (voluta dalle Nazioni Unite) della
nonviolenza. Il correttore elettronico ancora censura la parola sullo
schermo del computer e, forse, saranno molti quelli che, quando la leggono,
credono che manchi la separazione per errore di stampa.
In realta' la parola nuova e' uno di quei segnali linguistici che fanno
comprendere che il motore della storia puo' non essere abbandonato al caso,
ma pilotato, almeno simbolicamente, verso progressivi perfezionamenti
sociali. Quindi "celebriamo". E rendiamoci conto di quanto sia modesto il
procedere verso la pur conclamata pace universale e quanto la violenza abiti
ancora le coscienze umane.
Ho conosciuto direttamente in anni non lontani l'odissea degli obiettori di
coscienza e la resistenza che era non solo nelle fila dell'esercito, ma
nella mentalita' comune a non ritenerli dei renitenti per vilta', per comodo
individualistico, per rifiuto di quella disciplina militare che "fa
diventare uomini". Oggi i cappellani militari non sarebbero piu' sostenitori
di negativita' e i tribunali non condannerebbero piu' don Milani e padre
Balducci. Tuttavia la violenza non fa riferimento solo ad armi e guerre, che
ormai non sono piu' idealizzate secondo quell'"onore" che permetteva alla
violenza ritenuta "necessaria" dagli stati di avere i ministeri "della
guerra" e non della difesa, anche se si dira' che non e' cambiato molto, se
tutti i patriottismi, anche quelli religiosi e ideologici, non sanno
comporre civilmente i conflitti. Ma almeno da quando Freud ha richiamato
alle pulsioni originarie e all'analogia tra il pene e l'arma, la nonviolenza
dovrebbe guidare tutti i comportamenti sociali, a partire da quelli
interpersonali e familiari ancor oggi crudeli fino all'assassinio delle
persone care e inermi.
Il disconoscimento della nonviolenza e' uno scacco delle religioni. Il
buddismo non e' diventato cultura universale di nonviolenza, anche se ne
aveva tutti i presupposti. Il cristianesimo, che da sempre conteneva i
principi del rifiuto di ogni violenza, privata e tanto piu' pubblica, non
riesce a recuperare nemmeno nominalmente questo valore. Ci sono testimoni
della nonviolenza nel vissuto delle confessioni cristiane del secolo piu'
violento che ha visto nascere il fascismo e il nazismo e ha subito due
guerre mondiali; ma non conosco approfondimenti teologici che valorizzino
questa virtu' come interna alle ragioni di fede. Infatti, come virtu', nasce
laica.
Ma se e' difficile per le religioni farsi nonviolente, non e' facile neppure
per le organizzazioni della societa' civile. Un mondo che idolatra il
successo facile, il consumismo, la competizione non si apre al primo
requisito nonviolento che e' il riconoscimento dell'uguaglianza degli esseri
umani e della stoltezza del principio di forza in qualunque modo applicato.
La sola forza degli umani e' quella morale, dell'ingegno e dello spirito;
per il resto, come diceva Lucrezio, siamo gli esseri piu' deboli della
natura, quelli che nascono nudi piangendo il male che potranno vivere.
Eppure stiamo tradendo liberta', giustizia, diritti, diseducando i figli e
noi stessi, non solo nei confronti degli immigrati o dei disabili, ma
scivolando nel baratro dell'ignoranza, proprio mentre l'ingegno e lo studio
degli scienziati e' in grado di darci macchine piu' raffinate delle nostre
capacita' di capire e prospettive di modificazioni della natura, anche
umana, rischiose se affidate ad esseri ignoranti e irresponsabili. Quindi
violenti.

4. EDITORIALE. GIOBBE SANTABARBARA: COME

Come celebrare questo 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza?
Per parte nostra non con iniziative museali ed accademiche, retoriche e
consumistiche.
Ma agendo la lotta nonviolenta e proponendo la nonviolenza come la politica
necessaria al nostro tempo.
Con la lotta nonviolenta contro la guerra in corso. E contro ogni guerra ed
ogni uccisione. E contro tutti gli eserciti e le armi.
Con la lotta nonviolenta contro il colpo di stato razzista. E contro ogni
violazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani e di ciascuno. E
contro tutti i totalitarismi.
Con la lotta nonviolenta contro la devastazione della biosfera.
Con la lotta nonviolenta contro il maschilismo e il patriarcato.
*
E certuni di quelli piu' vecchi tra noi, i giovani ce lo consentiranno, con
la lotta nonviolenta per una societa' di esseri umani liberi ed eguali,
responsabili e solidali, contro ogni oppressione ed ogni menzogna, contro
ogni violenza ed ogni stupidita', contro ogni sfruttamento ed ogni vilta'.
Col programma di Feuerbach e Leopardi, e della Prima Internazionale.

5. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA
LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie
di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art.
1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico
riferimento a:
a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla
Costituzione della Repubblica Italiana;
b) violazione dei diritti dei bambini;
c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione
esistenziale;
d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui
all'art. 10 Cost.;
e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

6. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento
dello squadrismo
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3,
commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura
il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie
di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed
iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene
il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed
anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza
privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita'
e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali
dell'ordinamento giuridico vigente.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

7. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE

Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso
gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione
dei carabinieri.
Puo' essere anche inviato per posta.
Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve
recare un indirizzo per ogni comunicazione.
*
Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di
presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura
competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli
esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad
altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo
di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre
istituzioni statali centrali).
Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si
risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente
della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel
capoluogo di provincia).
Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu'
dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli
esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni.
*
Indirizzi cui inviare gli esposti:
Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune
a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione.
Comunque solitamente:
- l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio:
procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della
Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it
(analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio:
tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del
Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per
le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente
criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo
e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it
(analogamente per le altre province).
- Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento
e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente
criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad
esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e'
uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio:
urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio
l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e'
urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente
criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della
Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente
per le altre province).
Quanto alle istituzioni nazionali:
- Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour,
00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it
- Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187
Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it;
sito: www.cortecostituzionale.it
- Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370,
00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it
- Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza
Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito:
www.camera.it
- Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel.
0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it
- Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza
dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it;
sito: www.csm.it
- Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma;
fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito:
www.quirinale.it
Quanto alle istituzioni sovranazionali:
- Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047
Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555;
sito: www.europarl.europa.eu
Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito:
http://ec.europa.eu/index_it.htm
- Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg
(France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito:
www.coe.int/DefaultIT.asp
- Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters,
Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York
(Usa); sito: www.un.org
*
Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei
siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti
all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto
riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti
per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata).
Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran
parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii
cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che
costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa.
*
Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi
d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle
funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro
il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo
piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile
nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica
Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo
per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it
Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro.

8. INCONTRI. MARIA LUISA BOCCIA, IDA DOMINIJANNI, TAMAR PITCH, BIANCA
POMERANZI: SESSO E POLITICA NEL POST-PATRIARCATO
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 26 settembre 2009 col titolo "Sesso e
politica nel post-patriarcato" e la nota redazionale "Pubblichiamo il testo
di convocazione di un incontro nazionale che si terra' il 10 ottobre alla
Casa internazionale delle donne di Roma (Via San Francesco di Sales 1, ore
10). L'incontro e' pubblico e la partecipazione e' aperta a donne e uomini
interessate/i"]

Lo scambio tra sesso, potere e denaro, nel caso Berlusconi, parla del
degrado della cosa pubblica. Dell'uso privato delle istituzioni e del
potere. Dell'asservimento dell'informazione - non tutta, ma la maggior
parte -, con conseguente aggressione ai pochi spazi di liberta' e di
critica.
Ma resta oscurato, nella rappresentazione che ne e' stata data, quello che
e' il cuore della vicenda: la sessualita' maschile e il rapporto con le
donne di un uomo di potere. Ci troviamo di fronte a una sessualita' e a un
potere maschili che si esercitano su donne ridotte a corpi rifatti, per
essere oggetti compiacenti di consumo. Nell'harem, a pagamento o meno, di
Berlusconi la virilita' e' messa in scena come protesi del mito del capo. E
le donne sono disponibili, perche' subalterne a quella messa in scena. O al
piu' interessate a uno scambio. Siamo all'eterno ritorno dei ruoli
tradizionali? L'uomo al centro, da vero protagonista, le donne intorno,
interscambiabili, accomunate e confuse in una stessa immagine? Noi pensiamo
di no.
La vicenda sessuale e politica del premier e della sua corte ci parla, al
contrario, del dopo-patriarcato: intendendo con questo termine non la
risoluzione, ma una nuova configurazione del conflitto fra i sessi. La
sessualita' maschile e', in tutta evidenza, in crisi. Non (solo) di
prestazione, con relativo corredo di protesi tecnologiche e farmacologiche:
bensi' di desiderio, e di capacita' di relazione. Gli uomini hanno ancora
potere e lo usano nei rapporti con le donne. Ma e' un potere senza
autorita': nudo, come e' nuda la miseria di una virilita' tradizionale che
si tenta di ripristinare contro la destabilizzazione dei ruoli sessuali
provocata da quarant'anni di femminismo.
Quanto a noi donne. Siamo davvero tutte accomunate in quell'immagine del
corpo femminile plastificato, privo di cervello e oggetto del godimento
maschile? O c'e' uno scarto tra la fiction del femminile allestita dal
regime televisivo e politico berlusconiano e la realta' delle vite e dei
desideri delle donne? Certamente, quella fiction produce effetti di realta'
e ha un forte potere di colonizzazione dell'immaginario e delle aspirazioni
femminili. Tuttavia noi crediamo che fra quella fiction e la realta' uno
scarto resti, e che proprio questo scarto abbia reso possibili le parole e i
gesti di liberta' di alcune donne coinvolte nella vicenda, prima tra tutte
Veronica Lario, e di quante fra noi hanno dato a quelle parole e a quei
gesti rilevanza politica.
Si puo' dunque, e come, lavorare sullo scarto tra fiction e realta'? Spetta
a noi leggere la condizione femminile inforcando le lenti giuste per
riconoscere tracce di liberta' e forme di resistenza e dissociazione che si
sviluppano anche laddove la politica e l'informazione non le vedono. In
donne differenti tra loro, e anche in quelle in tutto dissimili dalle
femministe di ieri e di oggi.
Vistoso e', nello scambio fra sesso, potere e denaro, il degrado della
politica. Lo si denuncia sempre oscurandone, pero', il segno sessuato.
Certo, non e' di oggi la perfetta continuita' fra le aziende-spettacolo del
presidente e il suo uso privato della cosa pubblica e delle istituzioni. Ma
la novita' e' che il premier-imprenditore dispensa, in cambio di sesso, un
provino da velina o un posto da parlamentare come fossero equivalenti. E
ancora: Berlusconi si appella al "gradimento degli italiani", pubblico
(l'audience) e privato (la complicita' sulla sua presunta prestanza
sessuale) per sottrarsi a qualsiasi regola di democrazia e di trasparenza.
Di piu': il "gradimento" legittima la menzogna, o meglio crea la verita' di
regime "della maggioranza".
Ma la politica cosi' degradata perde ogni residua autorevolezza. Lo conferma
il modo in cui tutta questa vicenda (non) e' stata affrontata nelle
istituzioni politiche. Per mesi, uomini e donne della maggioranza, ma anche
dell'opposizione, si sono attestati sulla linea Maginot della distinzione
fra il pubblico e il sacro "privato dell'alcova". Il disprezzo verso le
donne e' stato coperto con le accuse al "moralismo dei parrucconi". E la
manipolazione della verita' ad opera dei media controllati dal premier con
il rifiuto del gossip.
Anche negli appelli alla mobilitazione in nome della democrazia e dei
diritti, pero', la questione sesso e potere resta opaca. Perche' oggi, come
e diversamente dagli anni '70, quell'intreccio chiama in causa una
trasformazione radicale della politica, e un'autocritica ruvida delle
connivenze culturali dell'opposizione con il berlusconismo. Ed e' troppo
scomodo per i partiti di opposizione, presenti in parlamento e non, perche'
mette in questione il patto a cui tutti si attengono nella selezione e
cooptazione del ceto politico, femminile e maschile.
Mai come oggi i rapporti tra i sessi sono il cuore della politica. Dopo la
rivoluzione femminile, nel disordine del presente, si puo' e come riprendere
parola su sessualita' e politica? A partire da quali esperienze di relazione
(o non) con gli uomini? Da quale desiderio? C'e' da confrontarsi sui
mutamenti del presente. Sono molte le donne che oggi si sentono schiacciate
dalla suddetta fiction del femminile, e invocano una nuova stagione di lotte
femministe. Ma c'e' da chiedersi quanto siamo state disposte a rischiare,
ciascuna nel suo contesto, perche' "il modello dominante" fosse meno
visibile o meno coccolato, e di converso il pensiero femminista fosse
registrato, la parola femminile diventasse piu' autorevole, la bellezza
femminile non venisse colonizzata.
La questione dirimente e' quella delle pratiche femminili quotidiane di
resistenza, conflitto, secessione, autonomia, liberta'. Sono queste le
pratiche che hanno reso forte il femminismo in Italia e altrove, e
molecolare la trasformazione dei rapporti fra i sessi che la fiction
berlusconiana combatte e occulta, ma non vanifica. Come valorizzare queste
pratiche, sottraendole all'occultamento? Come rilanciare il senso politico
della liberta' femminile, strappandola al suo stravolgimento in liberta' di
competere sul mercato del corpo? Come dare alla parola femminile una forza
piu' duratura dell'indignazione?
Di tutto questo invitiamo a discutere donne e uomini il 10 ottobre, alle ore
10, alla Casa internazionale delle donne di Roma.

9. RIFLESSIONE. LUISA MURARO: CHE COSA CAPITA IN/ALL'ITALIA?
[Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it)
riprendiamo il seguente intervento del 24 settembre 2009 per "Entredos",
Madrid, dal titolo "Che cosa capita in/all'Italia?"]

Do alcune notizie e qualche mio commento, prima di aprire l'incontro alle
vostre domande e ai vostri commenti.
Il capo del governo in Italia, inutile dire il suo nome, e' un uomo che ha
un grande potere, grandissimo anzi perche' e' la somma di poteri che
normalmente non si sommano fra loro. E' molto ricco, possiede un impero
mass-mediatico che si estende anche all'estero, gode di una solida
maggioranza in parlamento, e' popolare (presso una parte maggioritaria della
popolazione, l'altra parte lo detesta). Come ha potuto prendere tanto
potere?
Il partito socialista gli ha aperto la strada delle concessioni televisive
negli anni Ottanta. Quando sopravviene la crisi mortale dei partiti di
massa, inizi anni Novanta, S. B. e' gia' ricco, grazie ai soldi della mafia
(si dice con fondamento) e ad altri espedienti piu' o meno criminali. Lui
(che ha l'intelligenza piu' pregiata in Italia: la furbizia) capisce che
quello e' il momento per darsi alla politica. Il potere politico gli
servira' a evitare i processi penali e la prigione, oltre che ad accrescere
il suo potere. Riesce a farsi passare per "homo novus", cioe' uno esterno al
sistema dei partiti. Con le tecniche pubblicitarie, le alleanze mafiose e i
soldi, costituisce un finto partito di massa, Forza Italia, e vince le
elezioni.
La sinistra (politici di professione e intellettuali) commette due errori:
quello di sottovalutarlo, che e' il piu' grave, e quello di non capire che i
tempi stanno cambiando: in ogni parte del mondo, con il tramonto del
comunismo, il potere politico sta perdendo terreno rispetto a quello
economico e mass-mediatico. Fino a poco tempo fa, i piu' hanno creduto che
si poteva condizionarlo. Ci sono stati brevi periodi di governo di
centrosinistra e, cosa incredibile, non e' stata fatta la legge (che da noi
manca) per regolare il conflitto d'interessi (per cui un uomo con il suo
potere economico e mass-mediatico non potrebbe assumere cariche politiche).
Cosi' B. e' tornato al governo.
Per di piu', alla guida della chiesa cattolica ci sono uomini favorevoli al
centrodestra, al punto da remare contro il governo di centrosinistra guidato
da un vero cattolico, Romano Prodi, che dura poco e deve restituire il
potere al centrodestra, di cui S. B. e' il capo quasi assoluto.
Per di piu', la sinistra ha mancato l'appuntamento con il femminismo: la sua
cultura e' rimasta maschilista e da qui un altro fattore che ha favorito B.,
ossia una certa complicita' maschile.
La complicita' viene messa in luce e in crisi (spero) dall'intervento di
Veronica Lario, nell'aprile di quest'anno sulle pagine del quotidiano "la
Repubblica". Parlo della moglie (separata da molti anni e ora sulla strada
del divorzio) di Silvio Berlusconi. Non e' la prima volta che interviene, la
prima volta, due anni fa, aveva protestato per la volgarita' del linguaggio
pubblico di lui. Questa volta denuncia le cose piu' taciute dagli uomini (e
dalle donne) dell'opposizione e cioe' che suo marito si comporta come un
imperatore corrotto, che nessuno osa contraddire e che vende favori politici
in cambio di sesso. Lei dice anche che quest'uomo e' malato e che andrebbe
aiutato da quelli che gli sono piu' vicini.
La prima reazione degli oppositori e' stata impressionante: gli uomini si
sono tirati indietro, le donne hanno taciuto. Noi, femministe autonome,
abbiamo ripreso subito l'intervento di Veronica Lario mostrandone il valore
politico. Poi, finalmente, l'opposizione si e' svegliata e, bene o male, ha
avviato una campagna di denuncia che sommandosi con altre forze, come le
reazioni della base cattolica e l'opinione pubblica internazionale, sta
dando dei risultati. A questo punto, il potere di S. B. non si puo' dire che
sia tramontato ma non cresce piu' e, data la natura di queste faccende, vuol
dire che comincia a calare. Di sicuro non diventera' Presidente della
repubblica, come sembrava possibile fino a meno di un anno fa.
Quello che all'estero si continua a ignorare e' che gli usi e costumi
sessual-politici di questo personaggio spiccano non perche' siano
un'eccezione ma, al contrario, perche' confermano sfacciatamente gli aspetti
deteriori di tutta una societa' maschile. C'e' sotto un imbroglio. La
recente campagna dell'opposizione italiana contro Berlusconi ha
energicamente chiamato in causa le donne, in primis le femministe, lasciando
credere che nel suo successo politico c'entri un nostro (delle donne
italiane) colpevole silenzio.
Ma pochi giorni fa c'e' stato, finalmente, un cambiamento a questo riguardo,
sia pure piccolo: un quotidiano, l'"Observer", ha capito che B. e' cresciuto
in un terreno di cultura che non riguarda solo lui, ma tutta una societa'
maschile. Lo ha notato insieme al fatto che in Italia c'e' un'opposizione
femminista, l'ha vista "nascere" nel successo che ha su internet un film
italiano di denuncia della volgarita' antifemminile della televisione, Il
corpo delle donne. Va detto che questo film, in circolazione da alcuni mesi,
e' stato ideato da un uomo e da una donna, Lorella Zanardo, vicini alla
Libreria delle donne, dove e' stato proiettato in anteprima.
Bene, si', salvo una cosa: orientarsi in questo modo, con i successi di un
filmato su internet, per leggere la realta', non mi pare molto diverso da
quello che faceva l'antica astrologia che prevedeva il futuro leggendo il
moto degli astri.

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

11. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 960 del primo ottobre 2009

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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