Voci e volti della nonviolenza. 314



==============================
VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
==============================
Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 314 del 17 marzo 2009

In questo numero:
1. Hannah Arendt: Ma quando scrivo
2. Una proposta di ordine del giorno ai Comuni, le Province e le Regioni
fedeli allo stato di diritto e all'umanita'
3. Alcune cose che occorre fare subito contro il razzismo
4. Per la messa fuorilegge dell'organizzazione razzista denominata Lega Nord
5. Stefano Gorla: Charles Schulz

1. MAESTRE. HANNAH ARENDT: MA QUANDO SCRIVO
[Da Hannah Arendt, Karl Jaspers, Carteggio, Feltrinelli, Milano 1989, p. 204
(e' un frammento di una lettera di Hannah Arendt a Karl Jaspers del 20
ottobre 1963)]

Ma quando scrivo credo di dover dire le cose come sono.

2. INIZIATIVE. UNA PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO AI COMUNI, LE PROVINCE E LE
REGIONI FEDELI ALLO STATO DI DIRITTO E ALL'UMANITA'
[Riproponiamo il seguente appello]

Egregi Sindaci ed egregi Presidenti delle Province e delle Regioni,
egregi consiglieri comunali, provinciali e regionali,
vi proponiamo di porre all'ordine del giorno di sedute straordinarie
convocate ad hoc delle assemblee deliberative delle istituzioni di cui fate
parte la seguente proposta di ordine del giorno.
A nessuno sfugge la gravita' dell'ora.
Un cordiale saluto,
il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 11 marzo 2009
*
Proposta di ordine del giorno
Premesso che alcune disposizioni del cosiddetto "pacchetto sicurezza"
promosso dal governo con successivi decreti e disegni di legge tuttora
all'esame del Parlamento sono in flagrante contrasto con principi
fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, dello stato di
diritto, dell'ordinamento democratico, della civilta' giuridica, della
Dichiarazione universale dei diritti umani;
Il consiglio comunale (provinciale, regionale) di ...
invita il Parlamento a respingere le proposte di provvedimento palesemente
razziste ed incostituzionali.

3. INIZIATIVE. ALCUNE COSE CHE OCCORRE FARE SUBITO CONTRO IL RAZZISMO
[Riproponiamo il seguente appello]

Proponiamo che non solo le persone di volonta' buona, non solo i movimenti
democratici della societa' civile, ma anche e in primo luogo tutte le
istituzioni fedeli allo stato di diritto, alla legalita' costituzionale,
all'ordinamento giuridico democratico, si impegnino ora, ciascun soggetto
nell'ambito delle sue peculiari competenze cosi' come stabilite dalla legge,
al fine di contrastare l'eversione razzista che sta aggredendo il nostro
paese.
Ed indichiamo alle persone, ai movimenti ed alle istituzioni democratiche
alcune iniziative necessarie ed urgenti.
*
1. Respingere le proposte palesemente razziste, eversive ed incostituzionali
del cosiddetto "pacchetto sicurezza".
*
2. Adottare un programma costruttivo per la difesa e la promozione dei
diritti umani di tutti gli esseri umani:
a) provvidenze di accoglienza a livello locale, costruendo sicurezza per
tutte le persone nell'unico modo in cui sicurezza si costruisce: nella
solidarieta', nella legalita', nella responsabilita', nell'incontro,
nell'assistenza pubblica erogata erga omnes;
b) cooperazione internazionale: poiche' il fenomeno migratorio evidentemente
dipende dalla plurisecolare e tuttora persistente rapina delle risorse dei
paesi e dei popoli del sud del mondo da parte del nord, occorre restituire
il maltolto e cooperare per fare in modo che in nessuna parte del mondo si
muoia di fame e di stenti, che in nessuna parte del mondo vigano regimi
dittatoriali, che in nessuna parte del mondo la guerra devasti l'umanita',
che in nessuna parte del mondo i diritti umani siano flagrantemente,
massivamente, impunemente violati;
c) regolarizzazione di tutti i presenti nel territorio nazionale ed
interventi normativi ed operativi che favoriscano l'accesso legale nel
paese;
d) riconoscimento immediato del diritto di voto (elettorato attivo e
passivo) per tutti i residenti;
e) lotta alla schiavitu' ed ai poteri criminali locali e transnazionali che
la gestiscono e favoreggiano.
*
3. Aprire un secondo fronte di lotta per la legalita' e contro il razzismo,
con due obiettivi specifici:
a) dimissioni del governo golpista e nuove elezioni parlamentari;
b) messa fuorilegge dell'organizzazione razzista denominata Lega Nord.

4. INIZIATIVE. PER LA MESSA FUORILEGGE DELL'ORGANIZZAZIONE RAZZISTA
DENOMINATA LEGA NORD
[Riproponiamo il seguente appello]

Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Presidente della Camera dei Deputati
Oggetto: Richiesta di iniziativa per la messa fuorilegge dell'organizzazione
razzista denominata Lega Nord
Egregi Presidenti,
ci rivolgiamo a voi come massime autorita' dello Stato per richiedere un
vostro intervento al fine della messa fuorilegge dell'organizzazione
razzista denominata Lega Nord.
Tale organizzazione, che pur essendo assolutamente minoritaria nel Paese e'
riuscita ad ottenere nel governo nazionale l'affidamento di decisivi
ministeri a suoi rappresentanti, persegue e proclama una politica razzista
incompatibile con la Costituzione della Repubblica Italiana, con uno stato
di diritto, con un ordinamento giuridico democratico, con un paese civile.
Ritenendo che vi siano i presupposti per un'azione delle competenti
magistrature che persegua penalmente sia i singoli atti e fatti di razzismo,
sia l'azione organizzata e continuata e quindi l'associazione a delinquere
che ne e' responsabile, con la presente chiediamo un vostro intervento
affinche' si avviino le procedure previste dalla vigente normativa al fine
della messa fuorilegge dell'organizzazione razzista denominata Lega Nord e
della punizione ai sensi di legge di tutti gli atti delittuosi di razzismo
da suoi esponenti promossi, commessi, istigati o apologizzati.
Con osservanza,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 27 febbraio 2009

5. PROFILI. STEFANO GORLA: CHARLES SCHULZ
[Dal mensile "Letture", n. 566, aprile 2000, col titolo "Charles Schulz" e
il sommario "In cinquant'anni di carriera, il creatore dei Peanuts ha
disegnato ventimila strisce, pubblicate in 75 Paesi, tradotte in 26 lingue.
Con i suoi personaggi ha saputo divertire e far riflettere, anche su
tematiche religiose"]

"Da grande voglio fare il profeta", dice Linus. "Lodevole ambizione... C'e'
sempre bisogno di qualche buon profeta", ribatte Charlie Brown e, guardando
Linus dritto negli occhi, aggiunge: "L'unico guaio e' che molti si rivelano
poi falsi profeti". "Potrei fare il falso profeta in buona fede", riprende
un disarmante Linus. Quattro vignette, una striscia e qualche battuta per i
due personaggi creati da Charles Schulz, un artista preconizzato, da parenti
e insegnanti, uno di quegli uomini per cui la strada era in qualche modo
segnata.
Fu lo zio che, due giorni dopo la sua nascita, gli affibbio' il soprannome
di Sparky, abbreviazione di Spark plug, cavallo prodigio di Barney Google
(Barnabo' Goggoloni o Bertoldo Scalzapolli nella versione italiana), fumetto
di particolare successo. Cosi' Charles Monroe Schulz fu per tutti Sparky,
scintilla, nomignolo con cui firmo' i suoi primi lavori e con il quale lo
chiamano gli amici. L'aneddotica ci regala anche un altro stralcio di
intuizione legato a un'insegnante che guardando un disegno del giovanissimo
Sparky commento': "Un giorno, Charles, sarai un artista". Era il 1927.
Schulz ricordo' questo episodio della sua vita quando, in occasione del
quarantesimo anniversario dei Peanuts, fu ospitata a Parigi, nel Pavillon
Marsan, l'ala del Louvre che accoglie il Musee des Arts Decoratifs, una
mostra a lui dedicata.
Fu forse anche facile profeta di se stesso quando si augurava di poter
disegnare i suoi amici di carta fino alla fine dei suoi giorni o, almeno,
disse, per il giubileo dei Peanuts, "per altri venticinque anni". Non ne era
cosciente, ma con lucidita' aveva tracciato il suo futuro. Infatti, e' morto
il giorno in cui e' stata pubblicata la sua ultima striscia, il 13 febbraio
2000, a 77 anni, cinquant'anni dopo il suo brillante inizio.
Charles Monroe Schulz nasce a Saint Paul - la citta' che con Minneapolis e'
una delle Twin Cities (citta' gemelle) del Minnesota - il 26 novembre 1922.
La sua biografia non registra particolari impennate: lo vediamo infatti
sempre schivo, tranquillo, religioso, padre affettuoso, amante della vita
pianificata e dello sport. Il padre, Carl, e' figlio di immigrati tedeschi e
fa il barbiere. La madre, Dena, appartiene alla piccola borghesia e ha
radici scandinave. A completare la famigliola, un cane, un bastardino in
bianco e nero, che fu regalato a Schulz per il suo tredicesimo compleanno,
il prototipo in carne e ossa di Snoopy: stessa testa e stesse macchie, il
tutto solo di qualche taglia piu' grande.
*
La scuola per corrispondenza
Dell'infanzia di Sparky si conoscono l'eccezionale interesse per lo sport:
baseball, hockey e persino golf, e una passione per i fumetti, condivisa in
famiglia. Dopo la licenza superiore, conseguita senza lode e senza infamia,
Sparky, spinto dalla madre, si iscrive a una scuola per corrispondenza,
l'Art Instruction Schools, allora Federal Schools con sede a Minneapolis,
scuola che lo vide come insegnante qualche anno dopo. La cosa curiosa e' che
Schulz invio' sempre i suoi lavori per posta pur essendo la scuola poco
distante da casa sua e mai si avventuro', da alunno, nella sua sede.
In quegli anni, due avvenimenti drammatici spezzarono la serena
quotidianita' di Schulz: la morte della madre, dopo lunga e dolorosissima
malattia, e la chiamata alle armi. Cose che, anche nella sua vita
successiva, si sposeranno a momenti di depressione. Il ritorno in patria e
la vita a due con l'amato padre coincidono con il periodo in cui Schulz si
avvicina professionalmente al mondo dei fumetti. Le sue prime esperienze
sono legate alla rivista cattolica a fumetti "Timeless Topix" che, dopo aver
acquistato alcune tavole mai pubblicate e dopo avergli promesso una
collaborazione, lo dirotto' sul lettering, ovvero il lavoro di scrittura
all'interno dei balloons, dei fumetti. Assunto come insegnante dalla sua
vecchia scuola, nel tempo libero disegnava e discuteva coi colleghi dei suoi
prodotti, prodotti che ogni tanto manda a qualche editore. Tra il 1948 e il
1950 il "Saturday Evening Post" gli pubblico' alcune vignette ma nulla piu'.
Fu comunque guardando queste vignette che un collega gli disse: "Sparky,
penso che dovresti disegnare altri ragazzini come questi. Sono davvero
buoni". Schulz segui' il consiglio e nacque la serie Li'l Folks che vendette
al "Pioneer Press" di Saint Paul.
Nella primavera del 1950, Schulz invia una selezione delle tavole all'United
Feature Syndacate di New York. Riceve risposta da Jim Freeman, il direttore
editoriale, che si mostra interessato. Schulz ha pronta una nuova striscia,
che personalmente preferisce alle vignette. Parte dunque per New York allo
scopo di presentarla: la striscia dei Peanuts apparve su nove quotidiani.
Era il 2 ottobre 1950.
"Bene! Ecco che arriva il buon vecchio Charlie Brown! (Good ol' Charlie
Brown)", dice un bambino rivolto a una bambina seduta accanto a lui sui
gradini di una casa. "Il buon vecchio Charlie Brown... Sissignore!", mentre
un ragazzino dalla grossa testa pelata, i pantaloni corti e un sorriso
stampato in viso si avvicina. "Il buon vecchio Charlie Brown...", ripete il
bambino mentre Charlie Brown si allontana. "Come lo odio!". Inizia cosi' la
lunga saga dei Peanuts. Anche il nome della striscia, Peanuts (noccioline o
cose di poco conto), ha la sua storia: imposto dal Syndacate, sara' sempre
mal digerito da Schulz che lo trova banale, "il peggior titolo mai
escogitato per un fumetto". Eppure il fumetto di Schulz conquista consensi,
si estende a dismisura.
*
Fenomeno planetario
Ora che il corpus schulziano si puo' considerare concluso, e per
l'annunciata chiusura e per la morte dell'autore, ci ritroviamo a fare i
conti con le cifre che cercano di descriverlo. In cinquant'anni di carriera,
Schulz ha disegnato circa ventimila strisce pubblicate in 75 Paesi, raccolte
in almeno 1.400 volumi, tradotti in 26 lingue. Oltre trecento milioni di
lettori e poi la valanga del merchandising e i circa 62 mediometraggi per la
tv, quattro lungometraggi per il cinema, un musical, ventidue riviste sul
ghiaccio e un parco dei divertimenti. Solo queste cifre fanno venire le
vertigini scoprendo come questo fumetto sia un fenomeno planetario. Ma c'e'
di piu'.
Schulz, uomo riflessivo e calibrato, ha prodotto tutto questo da solo, con
l'aiuto di pochi collaboratori. "Non ho mai avuto un assistente per il
lavoro vero e proprio delle strisce e delle pagine a fumetti... Il disegno
e' relativamente semplice, dato lo stile che ho adottato, e sono troppo
orgoglioso per usare le idee di chiunque altro".
Le motivazioni manifestano piu' modestia che verita'. Resta il fatto che
Schulz e' un artista completo, pienamente padrone della sua arte. E' un
microcosmo che cresce con lui, che si evolve con le idee del suo creatore,
con le sue esperienze, che si alimenta della vita del suo autore. I Peanuts
delle origini sono basati sulla crudelta' tipica dei bambini, che emerge
soprattutto nell'osservazione dei giochi. Perche' nel gioco le regole sono
assolute. Attraverso questa lente Schulz racconta il mondo dei bambini senza
ridurlo a stolida metafora, ci rappresenta quel mondo a cui ognuno e'
necessariamente legato, non in funzione della maturita' raggiunta, ma nella
sua autonoma determinazione.
*
Un inguaribile ottimista
Sono verbosi i Peanuts, passano molto tempo a parlare, discutere, a scoprire
il mondo con la forza della parola. Miti, ansie, timori e anche nevrosi sono
riletti attraverso i percorsi della psicologia infantile che permette a
Schulz di manifestare il suo pensiero, sostanzialmente ottimistico, sul
mondo che ci circonda. Si', sebbene Schulz non ci nasconda niente della
realta', non smette attraverso il personaggio di Charlie Brown di darcene
una lettura positiva. Charlie Brown e' un inguaribile ottimista, mai
sconfitto anche se mai vincente, un ottimista malinconico che spera contro
ogni speranza, che non smette di calciare il pallone tenuto dalla perfida
Lucy, che immancabilmente glielo sottrae all'ultimo momento.
Charles M. Schulz, e' stato affermato da piu' parti, appartiene alla storia
culturale americana. Umberto Eco lo definisce un poeta, forse un poeta della
condizione umana nel XX secolo. Una definizione fatta per stupire, per
scandalizzare (si era nel 1963), per sfida e per presa di posizione. Era in
atto il processo che tendeva a sdoganare i fumetti nel mondo della cultura
alta. Schulz ha sempre cercato di dribblare il problema. In un'intervista
del 1992, alla domanda: "L'hanno definito il poeta della matita, che ne
pensa?", rispondeva con la solita disarmante umilta': "Sinceramente non mi
sono mai posto il problema. Perche' non capisco molto la poesia. Non seguo i
poeti di oggi. Non leggo molti versi. Preferisco la solidita' dei romanzieri
russi, come Leone Tolstoj".
Schulz come artista ha deciso di confrontarsi con il genere della comic
strip, per sua natura seriale, dove gli elementi portanti sono la
ripetizione e la ridondanza. Avviene come nella variazione musicale: al tema
principale sono apportate infinite e minime modifiche che creano una sorta
di mascheramento del tema. Il suo svelarsi produce piacere e freschezza
anche se si racconta la stessa infinita e rassicurante storia. La proposta
in piu' strisce della stessa situazione narrativa e degli stessi
protagonisti permette di conoscere personaggi e situazione, di
familiarizzare. Schulz ha saputo impiegare sapientemente i meccanismi del
fumetto definendo con maggior chiarezza i suoi personaggi in uno scavo
psicologico magistrale.
La stessa attenzione e' posta sull'ambiente dove si svolge la narrazione. Un
ambiente rarefatto, stilizzato: ora la scuola, ora il campo da baseball, il
muretto, i gradini della casa, ambienti che progressivamente perdono di
consistenza, fanno sempre meno riferimento alla realta'. Cosi' come avviene
per la cuccia di Snoopy che non puo' essere disegnata che di profilo,
perche' Snoopy non puo' abitare in una comune cuccia. Abita infatti in uno
spazio metafisico, sulla sommita' della cuccia, dove e' impossibile stare in
equilibrio, e sotto di lui, protetto da anonime pareti di legno, la
complessita' di spazi e arredi con biliardo, biblioteca, il ciclo di
affreschi sulla storia della civilta' dipinti sul soffitto e il Van Gogh
distrutto nel famoso incendio del 1966. Fantasia e realta' prodotta dal
fantastico si intersecano.
Nell'evoluzione dell'ambiente Schulz ricorda come, all'inizio, fosse per lui
normale disegnare i bambini sul bordo del marciapiede, quasi un tributo alla
sua infanzia o ai fumetti di Skippy disegnati da Percy Crosby. Certo, subito
si presentava il problema dell'eta' dei suoi piccoli amici di carta. Troppo
piccoli per stare in strada, ed ecco allora l'espediente di disegnarli sui
gradini della casa che immettono sul marciapiede e poi, nella rarefazione
dell'ambiente, dietro il famoso muretto, luogo di meditazione e di
riflessione. Attraverso questo processo, Schulz permise di identificare
immediatamente il personaggio e le sue azioni.
Per questo motivo i personaggi non sono mai mostrati attraverso complesse
angolature, ben conosciute dall'insegnante di disegno, ma sono mostrati
privilegiando la rappresentazione senza la mediazione della prospettiva. Una
scelta, quella di non rappresentare lo spazio, realizzata attraverso
l'assoluta semplificazione grafica e prospettica. Un'opzione radicale che
spesso arriva a regalare la scena ai soli personaggi senza alcun oggetto
sullo sfondo o affidando lo sfondo a semplificate linee. Schulz compie cosi'
una particolare scelta espressiva che si ripercuote anche sul suo disegno
semplice ed efficace, che ci permette di intuire infinite variazioni nella
curata mimica facciale, dove una diversa inclinazione della bocca e il
taglio degli occhi creano un grande effetto.
*
Il lettore sulla scena
Schulz sostiene che "non ci sarebbe nessun vantaggio a mostrare", per
esempio, "Schroeder da diversi punti di vista. E' molto piu' importante che
il lettore lo identifichi immediatamente e riceva un'impressione familiare
quando lo vede seduto al pianoforte in miniatura... Bisogna riconoscere che
sarebbe difficile fare altrimenti almeno alcuni di questi personaggi. In
certi casi perche' semplicemente non si adattano e in altri casi perche'
certe angolature potrebbero darne una visione errata... Cerco il lato
migliore e Schroeder risulta meglio se visto di profilo, mentre suona il
piano". In questa ricerca, Schulz ha anche sempre privilegiato il punto di
vista che pone direttamente il lettore sulla scena ovvero disegnando i
personaggi visti dal loro livello, evitando il punto d'osservazione di
superiorita' di un occhio adulto.
Anche l'elemento del ritmo e della scansione delle storie ha particolare
rilevanza. "Avere a disposizione molti personaggi", sostiene Schulz,
"permette d'avere un'ampia tastiera su cui suonare". E' attraverso la
giustapposizione di storie, l'incastro di personaggi, che si crea il ritmo
della narrazione nel fluire delle strisce tematiche. Allora avviene che dopo
una serie di strisce, saldamente ancorate alla realta', Schulz inserisca una
delle strampalate avventure letterarie o fantasiose di Snoopy, vero fool
shakesperiano, jolly ed elemento base del ritmo.
*
Le tavole domenicali
Naturalmente, l'importanza del ritmo e' da cogliersi anche all'interno delle
strisce o delle pagine domenicali, i due generi con cui Schulz presenta il
suo lavoro. Se le quattro vignette di una striscia hanno un loro ritmo
interno e permettono la variazione solo attraverso l'alternarsi di piani e
campi, che Schulz utilizza in matematica sequenza centrando il tutto sul
risultato finale, la tavola domenicale permette un diverso tipo
d'espressione avendo a disposizione dieci o dodici vignette.
A volte Schulz, nel laborioso lavoro di preparazione, parte dalla vignetta
finale, che contiene la battuta conclusiva, per poi procedere all'indietro
cosi' da calcolare meglio gli spazi. Certe volte e' necessario anche
disegnare per prima l'ultima vignetta per eliminare ogni dubbio
sull'efficacia del disegno finale. Parlando del suo lavoro, Schulz ha
spiegato che "puo' accadere che venga un'idea e che scopra poi che non e'
attuabile sulla carta oppure che non e' possibile disegnarla come l'avevo
vista nella mente... E' molto meglio scoprirlo subito, disegnando l'ultima
sezione soltanto quando si e' finita l'intera pagina". Resta il fatto che
nelle tavole domenicali l'ultima sezione e' particolarmente importante.
Quando si guarda l'intera pagina e' quasi naturale che l'occhio cada in
basso a destra e il rischio di sciupare il piacere di giungere
progressivamente all'ultima vignetta e' altissimo. Ecco perche' fra le
preoccupazioni di Schulz c'e' sempre stata quella di cercare di non attirare
eccessivamente l'attenzione su quella vignetta cercando pero' di non rendere
insapore il tutto.
Oltre al ritmo, resta anche il problema di attirare l'attenzione del lettore
che sfoglia la pagina del giornale dove le strisce sono pubblicate. E' il
gioco di considerare gli elementi grafici che verosimilmente la pagina mette
in campo e la concorrenza con le altre strisce. Schulz ha scelto la strada
della vignetta ariosa, molti spazi, tratti fini e testo: una strada
efficace.
Se meticolosa e' l'attenzione e la preparazione tecnica delle strisce, il
genere con cui Schulz ha scelto di esprimere la sua arte, non meno ricercata
e' l'attenzione contenutistica che Schulz ha dedicato al suo lavoro in uno
squisito scavo delle personalita' dei suoi personaggi, che ha sempre
percepito come vivi e vitali. Diamo uno sguardo alla galleria dei characters
creati da Schulz, veri attori di carta, personaggi in grado di non sfigurare
accanto ai protagonisti delle opere di Beckett, Kafka, Joyce, Salinger, ma
anche Mark Twain e Ian McEvan.
*
Attori di carta
Il protagonista della striscia e' certamente Charlie Brown, il bambino dalla
"faccia facciosa", che compare da subito nella striscia. Agli inizi sono
infatti solo quattro gli attori di carta che si contendono la scena: Charlie
Brown, Snoopy, Shermy e Patty, queste due progressivamente scomparse dalle
strisce. Charlie Brown, sempre nominato e chiamato con nome e cognome anche
dagli amici piu' intimi, "dal tipetto disinvolto delle prime strisce si
trasforma nel 'perdente' che conosciamo", dice Schulz, aggiungendo che "deve
essere quello che subisce perche' e' la caricatura della persona media. La
maggior parte di noi e' molto piu' abituata a perdere che a vincere. Per
ogni individuo che sia un vincitore nato, ce ne sono cento avvezzi alla
sconfitta che si consolano con i fumetti". E mentre Schulz dichiara questa
sua convinzione, ci fa sapere anche del suo legame profondo con Charlie
Brown, pur negandone l'identificazione, "perche' io mi tormento, Charlie
Brown deve tormentarsi".
Schulz non si riconosce nel suo personaggio principale, anche se molti
sostengono il contrario, perche' non puo' identificarsi solo in Charlie
Brown, con cui condivide un padre barbiere e una madre casalinga oltre a una
cocente passione delusa per una donna dai capelli rossi. Non puo'
identificarsi solo in Charlie Brown, perche' in lui c'e' anche la parte
pazza e trasgressiva di Snoopy, il personaggio cui affida le lancinanti
parole con le quali si e' congedato dal pubblico. Snoopy e' sul suo tetto
con la fida macchina da scrivere e si legge, a firma Schulz: "Cari amici, ho
avuto la fortuna di disegnare Charlie Brown e i suoi amici per quasi 50
anni. E' stata la realizzazione del sogno che avevo da bambino. Purtroppo,
pero', ora non sono piu' in grado di mantenere il ritmo di lavoro
richiestomi da una striscia quotidiana: e per questo motivo, annuncio il mio
ritiro dall'attivita'...".
Charlie Brown e' mite e maldestro, eppure altamente popolare tra i suoi
amici che pero' fanno di tutto per non dimostrarglielo, si', perche' tutti
hanno in Charlie Brown un appoggio e un confronto. E' un punto di
riferimento, quasi sempre il punto focale della striscia, anche o forse
soprattutto quando e' tempestato dagli scherzi, dai soprusi e dalla ragione
che si impone con quella violenza di cui solo i bambini sono capaci.
*
Snoopy, bracchetto sapiens
Charlie Brown conosce il dubbio, sa riflettere, perdona le offese e sa
trovare il lato positivo delle cose. Malinconico e ottimista, si erge sulla
pedana del lanciatore pronto all'ennesimo sacrificio per una partita di
baseball che non vincera' mai, novello Giovanni Drogo di buzzatiana memoria.
Malinconico e portatore della consapevolezza schulziana secondo cui "la
malinconia, per chi la guarda, e' piu' divertente della felicita'. I guai
altrui fanno ridere, se non sono troppo gravi". Per Charlie Brown, il
bambino con "un sacco di cicatrici... tutte mentali", questa massima e'
diventata legge, una legge che ci insegna come la vita sia fatta di lotte
modeste ma vitali per la propria integrita'.
Snoopy e' il cane di Charlie Brown e, come abbiamo accennato, e' l'altra
faccia di Schulz. E' forse il personaggio che si e' evoluto maggiormente
all'interno della saga dei Peanuts, seppur con grande lentezza. La sua
progressiva trasformazione e' stata completa, tanto da far esclamare a
Schulz: "... non fu facile impedirgli di impadronirsi totalmente della
striscia". Ora, da protagonista, non cammina piu' a quattro zampe ma, da
vero bracchetto sapiens, a due zampe in posizione eretta, e dell'antico
padrone ha scordato persino il nome. Lo chiama: "quel bambino dalla testa
rotonda" e se ne e' completamente affrancato, pur conservando un particolare
affetto per chi gli procura cibo e senso di sicurezza. E' la simpatica
follia dei Peanuts, a volte la lucida follia. Pensa, rimugina, medita il
saggio ed eccentrico bracchetto. Fregoli della striscia, muta continuamente
ambito d'azione. Un diverso copricapo, un paio di occhiali da sole e Snoopy
si trasforma in asso della prima guerra mondiale, in scrittore, avvocato,
capo scout, chirurgo, nel seduttore Joe Falchetto, in giocatore di hockey o
maestro di tennis. Anche la sua cuccia partecipa delle mutazioni e diviene
ora un Sopwith Camel, il mitico aereo targato 1916, oppure lo studio
dell'incompreso autore o redattore che affida sentenze, romanzi e aforismi
alla fida macchina per scrivere che potrebbe essere una Olivetti lettera 22,
il trionfo del design italiano, esposta al Museo d'Arte moderna di New York
e nata nel 1950, poco dopo la striscia di Schulz.
Ecco, allora, che tra Hemingway e Moravia, autori che hanno amato quella
macchina per scrivere, puo' sedere il letterato Snoopy, il cane che rifiuta
l'unidimensionalita'. Resta una curiosita'. Non ci risulta che Snoopy abbia
mai interpretato qualche fiaba anche se il suo nome fu preso in
considerazione dalla Disney durante la lavorazione del lungometraggio
animato Biancaneve e i setti nani, come nome da affibbiare ad uno dei nani:
si era alla fine degli anni Trenta ed e' bene non giocare con le date, ma
Schulz ci avrebbe tolto una curiosita' facendogli impersonare quel ruolo.
Lucy e Linus sono due fratelli, i fratelli Van Pelt. Linus e', secondo gli
antichi canoni greci, il deuteragonista, l'altro protagonista, il secondo.
Piu' giovane di Charlie Brown, mischia saggezza a sarcasmo, infantilismi
(potrebbe essere diversamente?) a lampi di vero e proprio genio. Tendente al
nevrotico, e' securizzato dalla mitica coperta che assorbe paure e
frustrazioni, l'oggetto "transizionale", per usare il linguaggio coniato da
Winnicott. Sembra vivere in un universo parallelo e forse e' l'unico, con
Charlie Brown, che rispetta la dignita' altrui. Anche la sua frase piu'
caustica non distrugge, e' opinione dissonante, espressione di una
personalita' altra che solo casualmente interagisce con il mondo.
Personaggio complesso e articolato, aperto all'epifanica alterita' del
Grande Cocomero. La sorella e' piu' prosaica, grintosa e somma di tutte le
cattiverie infantili. Sprezzante e persecutoria, e' la materializzazione
degli incubi di Charlie Brown. Un personaggio totalmente sgradevole che
raramente attira il sorriso o la simpatia, eppure un personaggio dotato di
un fascino particolare. Poco avvezza al ragionamento, e' la negazione della
dialogicita', eppure (o forse per questo) si trasforma in dispensatrice di
cinici consigli dal suo pulpito di soccorso psichiatrico a 5 centesimi. Con
lei, Schulz si leva qualche sassolino dalla scarpa. "Ti ho aiutato
moltissimo!", dice a un incredulo Charlie Brown, "ti ho dimostrato che la
psichiatria e' una scienza esatta". "Una scienza esatta?!", esclama un
esterrefatto Charlie Brown. "Certo, tu mi devi esattamente
centroquarantatre' dollari!".
Naturalmente Lucy non e' un'eroina totalmente negativa, e' funzionale al
disegno generale, e il suo continuo sottolineare la propria presunta
superiorita' e' segnale di una debolezza interiore, forse il terrore di
trovarsi di fronte al proprio limite. Lucy umilia gli altri per rassicurare
se stessa, eppure si scioglie di fronte all'amore non corrisposto. Passa il
tempo languidamente aggrappata al pianoforte giocattolo di Schroeder, il
bambino amante della musica classica, che ha eletto Beethoven a suo
personale idolo.
*
Eroi epici e drammatici
In Schroeder, e nella sua forma monomaniacale, Schulz lumeggia i processi
legati al consumo dei miti culturali cosi' come in Pig Pen, il bambino che
ha fatto della sporcizia un'arte, descrive l'assoluta sintonia tra arte e
artista. Il tutto in armonia con quello che l'infantile eta' di Pig Pen gli
permette di vivere: la repulsione alla pulizia e la vita selvaggia dei
cortili polverosi. Personaggi a loro modo epici e drammatici.
Sally, la sorella minore di Charlie Brown, e' il personaggio che con maggior
difficolta' riesce a integrarsi con il mondo che la circonda. Impersonifica
la continua indignazione verso tutto e tutti, asserendo continuamente la sua
liberta' di pensiero e di azione. Famosi sono i suoi elaborati scolastici
dove, con una buona dose di sarcasmo, rilegge l'esperienza quotidiana di
milioni di ragazzi. "Tema di scienze sociali: 'Cosa ho imparato quest'anno a
scuola'". Vignetta muta nella quale Sally pensa, e quindi il componimento.
"Quest'anno ho imparato a tenere d'occhio la merenda per non farmela
scippare!". Liricamente disarmante.
Il palcoscenico dei Peanuts si e' arricchito negli anni di diversi tipi,
diventando sempre piu' fumetto corale. Ecco Piperita Patty, alias Patricia
Reichardt, energica e simpatica ragazzina dalla brillante parlantina che
chiama Charlie Brown "Ciccio" e continua a definire Snoopy il piu' strano
bambino mai conosciuto. Ecco Marcie, la sagace amica di Piperita, che si
ostina a chiamarla "capo" e a salvarla da disastrose situazioni scolastiche.
Ecco Woodstock, il simpatico uccellino che comunica, naturalmente, con il
linguaggio degli uccelli che soltanto Snoopy comprende alla perfezione.
Oppure Spike, il fratello di Snoopy, moderno anacoreta sempre alle prese con
cocciuti cactus. Dell'allegra e numerosa famiglia dei Peanuts non fanno
parte, naturalmente, gli adulti, che appaiono solo tangenzialmente e sempre
fuori campo, satelliti di un complesso sistema solare.
C'e' la nonna di Linus, nemica giurata della coperta-tampone spirituale del
nostro eroe. C'e' il padre, barbiere, di Charlie Brown o i temibili
insegnanti. Non si vedono e non si odono. Semplicemente non compaiono mai,
aumentando l'alone di mistero intorno ai brandelli di realta' che
apprendiamo solo attraverso la mediazione dei nostri piccoli amici.
Colpisce la capacita' analitica di Schulz espressa in poetiche e sintetiche
espressioni. "Charles M. Schulz", ricorda con lucidita' Oreste del Buono,
"e' un vero maestro di stile nella limpidezza dell'espressione e nella
chiarezza della riflessione". E questo anche da un punto di vista
linguistico. Schulz esprime sempre i suoi concetti con una lingua piana, con
linguaggio semplice, rifuggendo ogni gergalita' e, come acutamente ha
osservato Umberto Eco, senza "peccare di anacoluti".
*
Lo sport, metafora della vita
Mai una volgarita' o una banalita' gratuita. Minime sono anche le
discussioni filologiche, Schulz si traduce in modo quasi letterale, vista la
sua "lingua da Harvard" e al massimo e' concesso dissertare su di un "Good
Grief!", pendendo per un geniale "misericordia!" o un piu' piano "santo
cielo!". Le uniche difficolta' per traduttori e lettori sono legate ai
termini tecnici di alcuni sport in Italia poco praticati, per esempio il
golf, anche perche' Schulz nelle vignette sportive ha dato il meglio di se'.
Ha sempre inseguito la precisione, basandosi su di una conoscenza profonda e
diretta dei giochi, nella consapevolezza che le difficolta' che si devono
affrontare negli sport sono metafora completa di cio' che si deve affrontare
nella vita. "Ogni volta che ho subito una schiacciante sconfitta al bowling
o che non sono riuscito a classificarmi nelle eliminazioni di un torneo di
golf", confessa Schulz, "sono stato in grado di trasferire le mie
frustrazioni sul povero Charlie Brown. E quando Charlie Brown cerca di
analizzare le proprie difficolta' nella vita, riesce a farlo meglio se le
esprime in termini sportivi".
Charles M. Schulz e i suoi amici di carta sono giunti in Italia agli inizi
degli anni Sessanta e sulle sue strisce "sofisticate e un po' intellettuali"
sono cresciute generazioni di ragazzi. I Peanuts erano noti in Italia a un
piccolo gruppo di appassionati, piu' che per le strisce giornaliere dei
quotidiani americani, per le raccolte pubblicate da Hot, Rinehart & Wiston.
Libretti che giungevano dall'Inghilterra, perche' passare l'oceano non era
ancora molto agevole. Nel 1963, la Milano Libri, fervida libreria milanese,
dava alle stampe Arriva Charlie Brown!, prefazione di Umberto Eco, e fu
proprio il poco eroico Charlie Brown a contribuire allo sdoganamento, in
Italia, del "genere letterario" fumetto. Quei bambini esprimevano "pensieri
onesti, di speranza e di fiducia", scrive Fernanda Pivano. Il gran passo
verso la consacrazione venne pero' compiuto solo nel 1965 grazie a un
giornale nato dalla sinistra borghese, "Linus", diretto da Giovanni Gandini.
Certo, mister Schulz e' sempre rimasto imbarazzato di fronte alle letture
profonde della sua opera, siano esse filosofiche o religiose. Letture
possibili e sostanzialmente vere. Schulz non esito' a dare una sorta di
imprimatur alla sagace opera di Robert L. Short, studioso americano laureato
in teologia, che ha intuito ed espresso in modo piu' pieno il senso
cristiano della sua opera. Delle fatiche di Short resta una vivace trilogia,
in Italia pubblicata da Gribaudi. Il Vangelo secondo Charlie Brown apri' le
danze, seguirono La Bibbia secondo Linus e Le parabole secondo Snoopy.
Dello Schulz religioso si sa poco in Italia. Eppure egli ha sempre espresso
apertamente la sua fede, in un modo squisitamente laico, nella simpatica
coniugazione tra arte, fede e umorismo in una strada battuta da pochi. Ma se
le interpretazioni religiose lo preoccupavano meno, temeva quelle
filosofiche o pseudointellettuali. "Mi sorprende che qualcuno mi prenda per
un intellettuale, perche' io volevo soltanto fare felice un po' di gente",
dice Schulz, il quale ha mantenuto questo sereno distacco anche attraverso
il controllo assoluto sul merchandising. Anche il piu' piccolo oggetto su
cui appare l'allegra brigata di Charlie Brown e compagni ha avuto la sua
approvazione.
La scelta di far morire la sua arte con lui ha fatto discutere o lo fara'. I
figli da tempo gli avevano regalato la promessa che i Peanuts si sarebbero
fermati con lui. Il successo non ha mai nuociuto alla creativita' di Schulz,
che non si e' mai ancorato alla ripetitivita' meccanica della sua arte. Le
sue strisce con gli anni hanno acquisito spessore, la complessita' del suo
mondo si e' arricchita, non ingarbugliata. Basta pensare alla lieve e matura
striscia di Janice, la bambina sottoposta a chemioterapia. Dalla tragedia
alla commedia tutto e' stato rappresentato sul palcoscenico dei Peanuts. Ci
piace ricordare anche l'azzeccatissima definizione di Oreste del Buono: "Un
fumetto come diagnosi, prognosi ed esorcismo".
Mister Schulz se ne e' andato mentre i giornali pubblicavano la sua ultima
striscia. "Forse", ha detto il figlio Monte, "aveva fatto tutto quello che
aveva voluto fare, e gli sembrava di aver finito...". Schulz aveva fatto
tutto, forse, certamente ha coronato il suo sogno di lasciare il mondo
migliore di quanto non l'avesse trovato.
*
Figlio di un barbiere, muore a 77 anni, nel giorno dellíultima striscia
1922. Charles Monroe Schulz nasce il 26 novembre. Il padre e' un barbiere.
1937. Viene pubblicato il primo disegno di Schulz: e' Spike, il suo cane, e
appare su Belive it or Not di Ripley.
1940. Schulz si iscrive alla Art Instruction Schools di Minneapolis, una
scuola per corrispondenza.
1943. Viene chiamato alle armi e due anni dopo inviato in Francia con la XX
divisione.
1946. Primo lavoro nel mondo del fumetto alla rivista cattolica "Timeless
Topix". Si occupa di lettering.
1947. Viene assunto come professore di disegno alla Art Instruction Schools
di Minneapolis.
1949. Crea la serie Li'l Folks pubblicata dal "Pioneer Press".
1950. Esce la prima striscia dei Peanuts: e' il 2 ottobre.
1951. Sposa Joyce Halverson. Dal matrimonio nascono cinque figli che
diventano la principale fonte di ispirazione per le strisce.
1952. Esce il primo volume che raccoglie le strisce di Schulz.
1955. Riceve il premio "Reuben" dalla National Cartoonist Society.
1963. Laurea ad honorem dall'Universita' Anderson, nell'Indiana. I Peanuts
arrivano in Italia.
1965. Primo film per la tv dei Peanuts: vince i premi Emmy e Peabody. I
Peanuts escono sulla copertina del "Time".
1967. Charlie Brown sulla copertina di "Life". Debutto off-Broadway del
musical dedicato ai Peanuts.
1969. L'Apollo 10 decolla per circumnavigare la luna con il modulo di
comando chiamato "Charlie Brown" e il modulo lunare "Snoopy".
1970. La "coperta di sicurezza" di Linus viene inserita nel Webste'r
Dictionary.
1978. Schulz e' nominato cartoonist dell'anno da Le Pavillon International
de l'Humor de Montreal.
1984. Il Guinness Book of Records dichiara i Peanuts il fumetto piu'
popolare del mondo.
1985. Si apre a Buena Park in California un parco divertimenti dedicato ai
Peanuts.
1990. Mostra sui Peanuts al Louvre di Parigi. Schulz e' insignito della
Legion d'Onore.
1992. Schulz inaugura a Roma la mostra Il mondo di Snoopy.
2000, 3 gennaio. Schulz disegna l'ultima striscia, che sara' pubblicata il
13 febbraio.
2000. Schulz muore il 13 febbraio.
*
Bibliografia minima
Charles M. Schulz, Arriva Charlie Brown!, Milano Libri, 1963.
Charles M. Schulz, Povero Charlie Brown, Milano Libri.
Charles M. Schulz, Il terzo libro di Charlie Brown, Milano Libri.
Umberto Eco intervista Elio Vittorini e Oreste del Buono, in "Linus" n. 1,
aprile 1965, pp. 1-2.
Charles M. Schulz (a cura di Franco Cavallone), Il bambino a una dimensione.
Il meglio di Charlie Brown & C., Oscar Mondadori, 1968.
Robert L. Short, Il Vangelo secondo Charlie Brown, Gribaudi, 1968.
Charles M. Schulz (a cura di Franco Cavallone), E' domani Charlie Brown!,
Oscar Mondadori, 1971.
Charles M. Schulz, Ben venga maggio!, Milano Libri, 1973.
Charles M. Schulz, Il Giubileo dei Peanuts. La mia vita e la mia arte con
Charlie Brown e gli altri, Rizzoli, 1976.
Charles M. Schulz (a cura di Giovanni Trimboli), 40 anni. Vita e arte,
Rizzoli - Milano Libri, 1990.
Le raccolte di strisce dei Peanuts sono state pubblicate dalla Milano Libri,
dalla Rizzoli, dalla Bompiani e dalla Mondadori. La Baldini & Castoldi sta
pubblicando una ristampa cronologica delle strisce.

==============================
VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
==============================
Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 314 del 17 marzo 2009

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su
"subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196
("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing
list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica
alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la
redazione e': nbawac at tin.it