Coi piedi per terra. 162



===================
COI PIEDI PER TERRA
===================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 162 del 4 marzo 2009

In questo numero:
1. Peppe Sini: La maschera alle ortiche. La stessa lobby del mega-aeroporto
confessa che l'opera e' irrealizzabile
2. Luca Fazio: Ogm
3. Luca Manes: Petrolio
4. Lodovica Cima: Roald Dahl
5. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: LA MASCHERA ALLE ORTICHE. LA STESSA LOBBY DEL
MEGA-AEROPORTO CONFESSA CHE L'OPERA E' IRREALIZZABILE

E alla fine la lobby irresponsabile e speculativa fautrice del nocivo e
distruttivo mega-aeroporto a Viterbo ha dovuto gettare la maschera.
In un documento fatto circolare quasi semiclandestinamente tra i consiglieri
comunali di Viterbo, gli stessi forsennati propagandisti dell'opera elencano
in 9 paginette alcuni degli elementi che impediscono che questa opera
insensata ed illegale possa essere realizzata.
Li riassumiamo esplicitando cio' che li' e' implicito o viene esposto in
modo reticente e mistificante.
*
Nell'orgia di ipocrisie e menzogne che le e' abituale, la lobby
irresponsabile e speculativa del nocivo e distruttivo mega-aeroporto ha
dovuto ammettere che:
1. Il mega-aeroporto e' incompatibile con le esigenze addestrative ed
operative militari, ed anzi la sua attivita' potrebbe provocare incidenti
disastrosi con esiti letali.
2. Le dimensioni e l'orientamento della pista del sedime esistente non
consentono la realizzazione del mega-aeroporto.
3. Mancano la Valutazione d'impatto ambientale e la Valutazione ambientale
strategica, obbligatorie per legge. E mancano perche' e' del tutto evidente
che la loro esecuzione dimostrerebbe che l'opera non puo' essere realizzata.
4. La realizzazione del mega-aeroporto e' incompatibile con le preziose e
peculiari emergenze archeologiche, naturalistiche, paesaggistiche,
storico-culturali, terapeutiche e scientifiche presenti nell'area che
l'opera investirebbe e devasterebbe.
5. Essendo il mega-aeroporto finalizzato al turismo "mordi e fuggi" per
Roma, la sua realizzazione e' resa insensata dalla mancanza di una adeguata
rete infrastrutturale ferroviaria e stradale di collegamento tra Viterbo e
Roma.
6. La realizzazione del mega-aeroporto violerebbe i vincoli degli strumenti
urbanistici esistenti, violerebbe i vincoli del piano territoriale
paesaggistico regionale, violerebbe i vincoli della vigente legislazione
nazionale ed europea in difesa di ambente, salute, diritti dei cittadini.
7. Ergo: la realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo implicherebbe un
colossale sperpero di pubblico denaro per realizzare un'opera semplicemente
nociva e distruttiva, insensata e palesemente fuorilegge.
*
A questi motivi per cui il mega-aeroporto non puo' essere realizzato, altri
ed altrettanto dirimenti se ne aggiungono, piu' volte elencati dal comitato
che al mega-aeroporto si oppone, ad esempio nella lettera aperta al
Presidente della Repubblica del 4 agosto 2008 o nella recente lettera aperta
al Consiglio Comunale di Viterbo del 22 febbraio 2009 (disponibili, come
molti altri documenti, nel sito www.coipiediperterra.org).
*
Cosi' stando le cose, sarebbe ora che cessasse ogni equivoco ed ogni
inganno, e che una volta per tutte si mettesse fine a questa minaccia al
nostro territorio e alla nostra salute: il mega-aeroporto a Viterbo e'
irrealizzabile e fuorilegge.
Viterbo ha bisogno di ben altro che di un'ennesima servitu' nociva e
distruttiva; Viterbo ha bisogno della difesa e valorizzazione dei suoi beni
ambientali e culturali, del sostegno alle sue autentiche vocazioni
produttive, di un potenziamento della rete ferroviaria al servizio dei
cittadini.
Ed a Ciampino, massacrata dall'attivita' aeroportuale, i voli vanno subito
drasticamente ridotti, non trasferendoli altrove in un remoto futuro, ma
abolendoli oggi per difendere la salute e i diritti della popolazione da
troppi anni martoriata.
E non solo per difendere gli ecosistemi e le comunita' locali, ma per
difendere la biosfera del pianeta e l'umanita' intera presente e futura il
trasporto aereo va ridotto, e non incrementato. Questa Terra e' l'unica casa
comune che abbiamo.

2. MONDO. LUCA FAZIO: OGM
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 27 febbraio 2009 col titolo "Mr.
Schmeiser, I suppose"]

Sempre lui, Percy Schmeiser, con la sua faccia da vecchio contadino
imbustato in un classico completo blu da conferenziere, rappresenta la piu'
grande seccatura per la multinazionale Monsanto. Ieri, insieme alla moglie
Louise, e' arrivato a Milano per sostenere un'agricoltura libera dagli Ogm e
lo ha fatto raccontando semplicemente la sua storia (oggi e' a Bologna, il 2
marzo sara' a Firenze e il 4 a Roma). Il signor Schmeiser e' uno "spot
vivente", un jolly che le associazioni ambientaliste europee hanno
intenzione di calare sul tavolo della Commissione Ue dove si gioca sporco:
proprio in queste settimane, nel silenzio generale, i burocrati di
Bruxelles, senza tener conto del parere dei singoli stati, stanno prendendo
decisioni che potrebbero essere fatali per il sistema agroalimentare del
vecchio continente. Per questo l'arzillo contadino settantottenne in
primavera partecipera' alla marcia "per un mondo Ogm-free" che partira' da
Berlino per concludersi a Bruxelles, dove il prossimo 25 giugno i ministri
europei dovranno decidere se autorizzare o meno la coltivazione di due
varieta' di mais gm, il Syngenta Bt11 e il Pioneer 1507 (se i ministri non
riusciranno a raggiungere la maggioranza qualificata, decidera' comunque la
Commissione, sempre orientata come conviene alle multinazionali); sarebbe la
prima approvazione di nuovi Ogm da coltivare dopo dieci anni. Per il
presidente del Fai, Giulia Maria Mozzini Crespi, "i politici di Bruxelles e
italiani se accettano gli Ogm o sono stupidi o disinformati o, molto piu'
probabilmente, sono corrotti".
La storia di Percy & Louise, contadini nel Saskatchevan (Canada) dal 1947,
e' nota. Nel 1998 si sono ritrovati i campi di colza contaminati da polline
di piante Ogm brevettate da Monsanto. La multinazionale, invece di
risarcirli, li ha portati in tribunale chiedendo loro 120.000 dollari per
violazione di brevetto. Dopo sei anni di battaglie legali, Schmeiser e'
stato condannato, ma l'ultima vertenza (19 marzo 2008) si e' chiusa con
l'ammissione di colpevolezza di Monsanto. La sua storia esemplare significa
una cosa: la coesistenza tra Ogm e agricoltura biologica o convenzionale e'
impossibile. E in piu', una volta inquinati, i contadini sono destinati a
soccombere. "Spero che voi europei facciate una scelta giusta, noi stiamo
ancora pagando un prezzo molto alto". Questo. "Da quando il Canada, nel
1996, ha autorizzato gli Ogm per quattro coltivazioni - soia, mais, cotone e
colza - si e' verificato un calo delle rese, l'utilizzo dei pesticidi e'
triplicato a causa delle piante super-infestanti che hanno sviluppato
resistenze contaminando i campi di frumento e colza di tutte le regioni. In
Canada, come negli Stati Uniti, la situazione e' disastrosa: non abbiamo
piu' semi puri di colza e di soia, sono tutti Ogm, e questo significa
disastro economico poiche' il resto del mondo non compra piu' i nostri
prodotti. Producevamo ottimo miele, oggi e' tutto contaminato...".
Avere a che fare con Monsanto non e' cosa semplice per un governo,
figuriamoci per un contadino. "Gli agricoltori - spiega - non hanno scelta.
Le multinazionali stanno comprando le aziende, vogliono il controllo totale
su sementi e raccolti. Una volta introdotti gli Ogm, intenzionalmente o
meno, sara' impossibile rimuoverli. Sono qui per farvi sapere che rischio
state correndo". Monsanto sa, e sta correndo ai ripari. A dare il benvenuto
ai coniugi canadesi l'altro ieri ci ha pensato "Il Riformista", secondo cui
Schmeiser, dopo 50 anni trascorsi a selezionare semi, si sarebbe inquinato
da solo seminando quelli di Monsanto, "prendendoli chissa' dove". Geniale.

3. MONDO. LUCA MANES: PETROLIO
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 7 febbraio 2009 col titolo "Il costo del
petrolio"]

La "maledizione" dell'oro nero. In Nigeria, mentre i ribelli del Mend hanno
appena sospeso la fragile tregua in atto dallo scorso settembre, tutte le
problematiche socio-ambientali che affliggono da anni la regione del delta
del fiume Niger restano irrisolte. Cio' non impedisce pero' alle societa'
petrolifere che operano in Nigeria di arricchirsi sempre di piu', come
dimostrano i dati dell'ultimo bilancio dell'anglo-olandese Shell, che da
quelle parti ormai da decenni fa la parte del leone: nel 2008 l'impresa ha
dichiarato profitti per ben 21,5 miliardi di dollari.
Purtroppo pero' l'oro nero implica una serie di effetti indesiderati. Sempre
frequenti sono gli sversamenti di petrolio in tutto il territorio nigeriano.
Gli ultimi sono stati registrati a Ikarama (stato del Bayelsa), Ikot Ada
Ufoh (stato di Akwa Ibom), Uzere e Iwerekhan (stato di Delta). Ma ad avere
impatti ancora piu' gravi e' l'odiosa pratica del gas flaring, che consiste
nel bruciare a cielo aperto il gas naturale collegato all'estrazione del
greggio. Sulla scorta di alcuni pronunciamenti dell'Alta Corte della
Nigeria, il governo si era impegnato a far cessare il gas flaring entro lo
scorso 31 dicembre, ma per adesso le compagnie petrolifere continuano a
inquinare impunemente. Per farsi un'idea di quali conseguenze abbia tale
attivita', basti pensare che i costi e le mancate entrate ad essa collegata
si aggirano intorno ai 2,5 miliardi di dollari l'anno, il tutto in un Paese
dove il 66% della popolazione vive sotto la soglia della poverta'. Il
flaring nigeriano produce un ammontare di CO2 pari a quello di 18 milioni di
automobili, per un totale di 23 miliardi di metri cubi di gas. Le
conseguenze non sono nefaste solo per l'ambiente, ma anche per l'uomo. Nella
regione del delta sono in crescita esponenziale i casi di leucemia, asma e
bronchiti croniche, tanto che l'aspettativa di vita e' di soli 41 anni.
"Le grandi oil corporation fanno registrare introiti da capogiro anche
perche' non pagano i costi ambientali delle loro operazioni. In questo modo
il debito ecologico dovuto alla Nigeria rimane insoluto". A lanciare questo
grido d'allarme e' Nnimmo Bassey, presidente dell'Ong nigeriana
Environmental Rights Action (Era). Gli esponenti di Era sono molto
preoccupati anche delle immediate conseguenze che la diminuzione del prezzo
del greggio - da 150 a 40 dollari al barile - sta avendo sull'economia
nigeriana, tanto da arrivare a proporre di bloccare l'apertura di nuovi
pozzi su tutto il territorio nazionale per avviare finalmente una
transizione verso quell'economia non petrolifera che tutto il pianeta
agogna. In questo modo il piu' popoloso Paese africano si sgancerebbe in
parte dalla pericolosa dipendenza dall'oro nero e si ridurrebbero in un solo
colpo le violazioni dei diritti umani e l'inquinamento collegati ai processi
estrattivi. Si stima che il peak oil della Nigeria sia gia' arrivato un paio
di anni fa e che quindi la risorsa sia comunque in diminuzione. Secondo gli
esperti di Era e' arrivato il momento di considerare altri mezzi per
raggiungere lo sviluppo economico del Paese, ad esempio puntando molto
sull'agricoltura, elemento di forza dell'economia nigeriana prima che la
corsa al petrolio scompaginasse gli equilibri. Insomma, le soluzioni per
risolvere il problema non mancano, anche se la strada da compiere e' ancora
molto lunga e accidentata.

4. PROFILI. LODOVICA CIMA: ROALD DAHL
[Dal mensile "Letture", n. 599, agosto-settembre 2003, col titolo "Roald
Dahl" e il sommario "E' forse l'autore per l'infanzia piu' amato al mondo,
eppure e' diventato scrittore quasi per caso. La sua fama e' legata alla
creazione di "favole moderne" nelle quali i bambini si ergono a primi
protagonisti delle loro avventure"]

Un maestro dell'imprevisto. Cosi' e' stato definito e cosi' fu la sua vita e
la sua opera. Un uomo alto quasi due metri, amante del rischio e delle
emozioni, che ha saputo vivere intensamente: in prima persona, pilotando per
la Raf aerei come i Gladiator e gli Hurricane nella seconda guerra mondiale;
e poi, una volta sposato e sistemato tranquillamente nella campagna inglese,
immergendosi in movimentate avventure nate dalla sua fantasia: storie
altrettanto imprevedibili e create per i suoi fortunati figli, poi diventate
libri venduti e letti in tutto il mondo ancora oggi.
Per renderci conto delle dimensioni di questo fenomeno letterario, facciamo
un piccolo riferimento ai numeri: La fabbrica di cioccolato ha venduto,
nella sola traduzione cinese, due milioni di copie, e Matilde solo in
Inghilterra ha venduto cinquecentomila copie nei primi sei mesi. In Italia,
questo stesso romanzo e' alla quindicesima ristampa e siamo certi che non
sara' l'ultima. Scopriamo, dunque, chi era questo originalissimo pilota,
curioso della vita e del mondo dei bambini che divenne scrittore per caso.
Roald Dahl era norvegese di origine, ma inglese di adozione. Dopo una
carriera scolastica di ben scarsa soddisfazione, decise di non iscriversi
all'universita', come invece capitava alla maggior parte dei suoi compagni,
che appartenevano appunto alla buona borghesia britannica. Suo padre era
morto da tempo e sua madre non lo ostacolo' in questa decisione. Roald si
fece in quattro per trovare impiego presso una compagnia che gli desse la
possibilita' di viaggiare, quasi fosse saturo delle regole rigidamente
formali degli ambienti inglesi. Venne assunto dal Gruppo Shell e spedito,
dopo un breve periodo di formazione, nell'Africa orientale. Aveva 21 anni ed
era felice di aver trovato proprio quello che cercava. Era disposto a
lasciare tutto, ma non smise mai di scrivere a sua madre, Sophie. Con lei
aveva un legame saldissimo che mantenne fino alla sua morte.
Nell'autobiografico Boy appare chiaramente descritta la differenza tra i
metodi educativi delle scuole inglesi - dove i professori usavano la
celeberrima verga e gli alunni erano costretti, dopo averla provata, a
fasciarsi il fondoschiena per giorni interi - e quelli della famiglia Dahl,
dove ognuno era libero di esprimersi. La signora Sophie era la seconda
moglie di Harald Dahl, che aveva gia' una figlia. Da questo matrimonio
nacquero quattro femmine e un maschio: Roald. Il padre mori' lo stesso anno
in cui manco' anche la figlia Astrid: Roald aveva appena due anni e visse il
resto dell'infanzia con le sorelle e la mamma. Appare chiaro quindi che, in
una famiglia di sole donne, i metodi militari fossero alquanto inusuali.
Ciononostante, Roald ha ripetutamente detto di sua madre che aveva sempre
rappresentato per lui e per le sorelle la sicurezza in persona. Il suo
legame con la madre e anche il suo tributo a lei e alle sue innumerevoli
qualita' emerge nella creazione del personaggio della nonna nel romanzo Le
streghe. Quella meravigliosa figura, le sue parole, sottili e pacate, ma
ferme e decise, dipingono la statura della madre di Dahl e la collocano
anche dal punto di vista educativo. L'adulto si sforza di comprendere le
attitudini del bambino per stimolare le sue qualita'. Esattamente il
contrario di quello che avvenne durante l'educazione scolastica di Roald,
che invece veniva strattonato verso un mondo adulto, spesso per lui
incomprensibile, attraverso regolamenti rigidi e punizioni quasi sempre non
spiegate.
*
Una vocazione nata per caso
Tornando alla vita di Dahl, durante la seconda guerra mondiale divento' un
valoroso pilota della Raf, fu anche vittima di un terribile schianto nel
deserto libico e in seguito venne inviato a Washington dai servizi segreti
britannici come informatore o consulente di guerra. E fu qui che Roald,
quasi magicamente, scopri' la sua vocazione di scrittore. Venne infatti un
giorno nel suo ufficio il romanziere Cecil Scott Forester e lo invito' fuori
a pranzo. Dahl non credeva ai suoi occhi: era un grande ammiratore di
Forester, aveva letto tutti i suoi libri. I due si sedettero a tavola e
Cecil chiese a Roald un resoconto dettagliato delle sue esperienze di
guerra. Doveva scrivere un racconto per il "Saturday Evening Post". Si
trattava di far vivere agli americani delle emozioni reali nei confronti di
questa guerra che i piu' sentivano come molto lontana. Roald cerco' di
parlare, ma non riusci' a spiegarsi. Per non deludere l'illustre ospite si
offri' di scrivere la sua storia e di portargliela entro qualche giorno. La
sera, a casa si mise al lavoro. Consegno' il plico e non ne seppe piu'
nulla, fino a quando, due settimane dopo, Forester gli fece pervenire in
ufficio un assegno di novecento dollari con una nota: lo scritto era cosi'
perfetto che lo aveva mandato al giornale senza nemmeno toccarlo e con la
firma di Roald Dahl. Il "Saturday Evening Post" ne fu talmente entusiasta
che chiese a Dahl altri racconti e, naturalmente, pago' subito il primo.
Da allora Roald Dahl non ha mai smesso di scrivere racconti. La sua tecnica
si affino' e il suo genere prediletto risulto' essere la fiction con un
pizzico di mistero e di horror. Il suo nome divenne conosciuto e apprezzato
grazie anche alle sorprendenti doti di umorismo sottile magistralmente
miscelato con l'imprevisto. Ma la vera fama non era ancora arrivata. La vita
gli serbava ancora una grande sorpresa e lo attendeva un successo ben piu'
grande: Dahl infatti si trasformo' in uno scrittore per l'infanzia solo dopo
esser diventato padre, e da allora si dedico' ai racconti per adulti solo
marginalmente. Ma ci fu un episodio premonitore: egli scrisse nel 1943 The
Gremlins, un albo illustrato dedicato ai bambini. Lo fece per volere di Walt
Disney in persona: la storia narrava degli spiritelli maligni che, secondo
una leggenda della Raf, causavano danni ai motori degli aerei. Disney
studio' a lungo questa trama perche' voleva farne un film, ma nonostante gli
sforzi, il progetto fu abbandonato. L'albo invece venne pubblicato e capito'
che Eleanor Roosvelt lo leggesse ai nipotini. Ne fu talmente entusiasta che
volle conoscere l'autore. Dahl, giovane e valoroso britannico trapiantato a
Washington, prese a frequentare la First Lady e addirittura passava interi
week-end ospite di Franklin Delano Roosvelt nella tenuta di Hyde Park.
Inoltre, frequentando Disney e il magico mondo di Hollywood, Roald conobbe
anche la sua prima moglie: nonostante le sue cicatrici di guerra e il suo
aspetto allampanato, riusci' a sposare un'attrice di Hollywood, Patricia
Neal. Fu nel 1953. Da lei ebbe cinque figli: Olivia, Tessa, Theo, Ophelia e
Lucy.
*
Tragedie familiari
Anche la sua vita familiare fu assai movimentata e segnata da piu' di una
tragedia. Olivia, la figlia maggiore, mori' a soli 7 anni per un problema al
cervello e il figlio Theo, dopo essere stato investito da un'auto a soli
quattro mesi, soffri' anch'egli di problemi al cervello. Ma Roald sembrava
trarre nuove energie da questi dolori, tanto che, affiancato da due cari
amici, un ingegnere e un neurochirurgo, studio' una valvola di drenaggio
specifica per il cervello e la fece applicare a Theo: il piccolo ne trasse
meravigliosi benefici. La valvola Dahl-Wade-Till venne usata per molti anni,
solo ora e' stata sorpassata da altre tecnologie piu' avanzate. Anche questo
triste episodio mostra la tenacia e l'incredibile versatilita' del
personaggio Roald Dahl. La sua vita fu costellata di questi episodi "da
romanzo", e leggendo i suoi libri scopriamo sempre qualcosa di lui. Sembra
proprio che per quest'uomo vita e opere siano strettamente legate insieme e
qualche volta si fondano generando una speciale alchimia di grande effetto
per il lettore. Roald Dahl nel 1979 si separo' da Patricia, con la quale
rimase in ottimi rapporti, e conobbe Felicity, una sua vicina di casa di
gioventu' che fino ad allora non aveva notato. La sposo' nel 1983 e, dopo un
periodo di adattamento reciproco, anche Patricia e Felicity riuscirono a
fare amicizia.
Roald Dahl mori' nel 1990, a 74 anni, in seguito a un raro disturbo
sanguigno. La sua opera continua, non soltanto attraverso le ristampe dei
suoi libri, ma anche grazie alla Roald Dahl Foundation. La fondazione,
gestita dalla seconda moglie Felicity Dahl, offre sostegni e finanziamenti
in tre campi specifici: l'alfabetizzazione, perche' e' stata la missione di
Roald, il primo strumento educativo e anche il passaporto per ore di piacere
nella lettura di un libro; la neurologia, perche' la famiglia di Dahl e'
stata gravemente colpita da malattie e incidenti; l'ematologia, perche' una
rara infezione del sangue fu la causa di morte di Roald.
*
Una ricca galleria di personaggi
Viaggiando tra i personaggi delle storie di Dahl, scopriamo un campionario
vario e divertente del genere umano. Ecco Willy Wonka, il geniale e un po'
folle proprietario della Fabbrica di cioccolato. Sara' questo personaggio
che dara' voce a Dahl per farci capire che, si', egli e' sempre dalla parte
dei bambini, ma ce ne sono alcuni che non si possono sopportare. Sono di
quattro categorie ben precisate nel racconto: i golosoni, che non tengono
mai la bocca ferma; quelli che masticano la gomma e parlano biascicando;
quelli che stanno sempre davanti al televisore e i viziati che non si
accontentano mai di quello che hanno e chiedono in continuazione qualcosa di
nuovo. Willy Wonka il grande industriale lascera' in eredita' la sua
fabbrica a Charlie, il bambino povero.
Il signor Hoppy, invece, di Agura Trat, e' un tipo schivo, un impiegato in
pensione. E' segretamente innamorato dell'inquilina del piano di sotto, la
signora Silver, ma non riesce a farsi notare. Ecco allora che Roald lo
trasforma, come per magia, in un ingegnosissimo allevatore di tartarughe,
del tutto simili a quella, amatissima, dell'attraente vicina. Una storia
delicata e commovente risolta, ancora una volta, con imprevista ironia.
Robin Swicord, co-autore di Dahl nelle versioni cinematografiche dei suoi
maggiori romanzi, dice che "Roald possiede la chiave per infilarsi
direttamente nella psicologia dei bambini meglio di qualsiasi altro autore.
Sa portare a galla le loro paure piu' nascoste, che si tratti del primo
giorno di scuola o di salvare i nonni da una morte sicura!". E un esempio
eclatante di questa straordinaria capacita' di scrivere esattamente quello
che i bambini si aspettano sta in La magica medicina, scritto nel 1981.
Questo libro da' inizio alla stagione migliore della produzione di Dahl, e
racchiude in se' gia' tutti gli elementi importanti del messaggio
dell'autore: il rapporto difficile tra adulti meschini e bambini dall'animo
trasparente, l'amore per l'imprevisto e per il magico e, infine, la ricerca
di semplicita' nella struttura narrativa e nello stile.
In La magica medicina George e' costretto a passare molto tempo occupandosi
dell'anziana nonna perche' i suoi genitori lavorano. La nonna di George e'
bisbetica e brontolona, non lo tiene in alcuna considerazione e, anzi, lo
provoca nella sua dignita' di bambino. George la detesta e la osserva da una
certa distanza. La nonna dice cose orrende, che sia una strega? Di quelle
piu' temibili, che odiano i bambini? Il nipote non vuole soccombere sotto la
sua prepotenza e pensa a una degna vendetta. E Dahl non prova nessun
imbarazzo a usare proprio questa parola: vendetta. Il bambino dunque prepara
per la nonna una medicina speciale. E' questa preparazione meticolosa che
occupa gran parte delle pagine del racconto: viene dato un elenco
dettagliatissimo degli ingredienti della magica medicina; viene descritto il
procedimento di cottura e di raffreddamento. Una noia per qualsiasi lettore
adulto che andrebbe immediatamente a cercare piu' avanti il punto in cui la
medicina viene somministrata e, in seguito, l'effetto sortito da un tale
intruglio. Un lettore bambino invece si aspetta di sapere esattamente come
si prepara questa magica pozione e Dahl lo accontenta in ogni dettaglio.
L'autore diviene bambino e si spoglia di tutte le sue esigenze adulte. Entra
direttamente nella mente dei suoi lettori sgranando le sue storie come loro
stessi farebbero, con la stessa logica. Certamente il libro descrive anche i
passaggi successivi e termina dando una vittoria piena al piccolo George.
Un'altra meravigliosa caratteristica di questa storia e' che non contiene
cattiveria. Come questo sia possibile, in pochi lo sanno! George sferra un
attacco terribile alla vecchia nonna. Raccontato cosi' sembrerebbe un fatto
di cronaca tra i piu' agghiaccianti, eppure, leggendo il testo di Dahl,
volerci allontanare dal terribile vendicatore e' l'ultima sensazione che
proviamo; egli ci appare invece come un eroe, che, in rappresentanza di
tanti altri bambini come lui, riesce a farsi giustizia. Questo e'
l'incredibile e imprevedibile potere di Roald Dahl.
Nel 1982 viene pubblicato il primo dei tre maggiori successi dell'autore: Il
GGG. La sigla sta per Grande Gigante Gentile. E' uno dei due protagonisti
della storia, insieme a un'orfanella inglese di nome Sophie. Si tratta di
due personaggi diversi ed emarginati: Sophie perche' orfana, rinchiusa in un
istituto, il GGG perche' gigante vegetariano alto solo sette metri, che vive
in un paese di giganti ben piu' robusti e mangiatori di bambini. Questo
libro e' difficile da riassumere, perche' colmo di immagini poetiche: il
linguaggio stesso del GGG potrebbe definirsi, a tratti, poesia. Nella
versione italiana, curata da Donatella Ziliotto, conosciamo parole nuove
ogni riga: il gigante infatti parla la lingua degli uomini personalizzandola
fortemente. Solo Sophie impara a comprenderlo quando dice: "E' meravibondo,
fantelastico! Davvero esiliante! Io e' tutto confusionato!". Il suo
linguaggio e' una sfida aperta al mondo degli adulti, cosi' rigido e
retorico. Tutti gli adulti incontrati nella storia non sono in grado si
trasformarsi quel tanto da capire il gigante. Tutti tranne una: la regina
d'Inghilterra. Colei che vive al di sopra di tutto e che sara' in grado, con
la massima naturalezza e con l'aiuto di Sophie, di fare da mediatrice con
gli altri adulti. Solo cosi' i giganti mangiatori di bambini verranno
imprigionati e costretti a ingoiare "cetrionzoli" per il resto dei loro
giorni. L'avventura e' senza tregua e il pericolo di vita e' sempre in
agguato dietro l'angolo: basti pensare solo ai nomi di quei terribili
giganti, che sono Gran Sanguinario, Crocchia-Ossa, Strizzateste,
Tritabambini e Inghiotticicciavia!
Ma il Gigante Gentile, magro magro e allampanato, ha grandi orecchie per
ascoltare tutti e una missione speciale, quella di far sognare i bambini.
Mentre, di notte, i suoi colleghi li rapiscono per papparseli in un sol
boccone, il GGG va a passeggio in cerca di sogni, li sente con le sue
orecchie, li identifica e li cattura, imprigionandoli magicamente in
barattoli con il tappo a vite, che archivia nella sua grotta. Ne conserva a
migliaia con etichette precise e, all'occorrenza, conosce il segreto per
ridonarli a qualcuno che dorme. Saranno proprio i sogni che gli daranno la
possibilita' di catturare i terribili giganti. Siamo oggi alla
ventisettesima ristampa di questo mirabile capolavoro. Una storia
movimentatissima, ricca di spunti per ridere e per pensare.
*
Gli adulti messi sotto accusa
Ecco, nel 1983, un altro grande successo: Le streghe. Una storia intrisa di
riferimenti alle leggende del Nord, ma dallo svolgimento modernissimo. Le
streghe d'Inghilterra tengono il loro raduno annuale nello stesso albergo in
cui soggiornano una nonna con il suo nipotino. La nonna racconta, da sempre,
al bambino le storie di streghe. Gli ha anche insegnato come riconoscerle.
Il piccolo ci si trova intrappolato, scopre il loro mondo, ma ahime', ne
rimane anche vittima. Verra' trasformato in un topo. Roald Dahl, a questo
punto della storia, sfida ogni possibile tragedia e ci sorprende, perche' il
bambino in questione, invece di disperarsi per la sua nuova situazione,
ammette di stare benissimo nei panni di un topo. Addirittura ne scopre
subito i vantaggi e la nonna di lui, la gia' citata figura fuori dagli
schemi, accetta di buon grado il topolino/nipote. Sta al gioco e lo aiuta a
studiare un ingegnoso piano per smascherare ed eliminare le streghe. Il
piano riuscira' non senza sorprese, ma il topolino perdera' ogni
possibilita' di ritornar bambino. Anche qui Dahl si lascia andare in un
finale poetico e commovente. I due protagonisti contano serenamente gli anni
che restano loro da vivere: l'anziana nonna e il topolino scoprono che
saranno, su per giu', lo stesso numero per tutti e due!
Nel 1984 viene pubblicato Boy, l'autobiografia in cui Roald racconta della
sua infanzia e giovinezza. Da qui comprendiamo la sua predilezione per i
topi, il suo disgusto per gli adulti ottusi, il suo amore smisurato per il
cioccolato e il suo attaccamento speciale alla madre. Tutti elementi che
tornano a galla nelle storie scritte prima e dopo Boy. I suoi successi
continuano senza sosta con un'uscita all'anno. Ma nel 1988 ecco Matilde,
romanzo che riscuote un grandissimo consenso, l'ultimo dei "magnifici tre".
Matilde e' una bimba superdotata: a cinque anni sa gia' leggere e far di
conto. Ma, vedendola, nessuno direbbe che si tratta di un piccolo genio. E'
normale e tranquilla, oseremmo dire anche quasi insignificante. Ma sara' lei
la "salvatrice" degli adulti della storia. Attenzione, pero': solo degli
adulti che meritano di essere salvati! Matilde, piccola e tranquilla,
risolve i problemi sostanziali della vita della sua maestra: la signorina
Dolcemiele. I ruoli dunque si invertono in modo assai naturale, quasi fosse
scontato. I toni e l'andamento della storia sono piu' calmi, rispetto ai
racconti degli anni precedenti, ma i guizzi di trasgressione non mancano.
Matilde non puo' rinunciare a mettere della colla all'interno del cappello
di suo padre, che lo indossera' per una settimana intera! E che dire del
tritone giallastro nella brocca d'acqua della terribile preside? Giochi da
ragazzi o segnali di insofferenza nei confronti di un mondo di regole
pensate dagli adulti per gli adulti e non per i bambini? Ecco dunque che
torna il messaggio di Dahl sulla centralita' del bambino nell'atto
educativo, ma anche la profonda convinzione che il mondo dei bambini non e'
un microcosmo semplificato rispetto a quello degli adulti. E' un mondo di
pari dignita' e a volte anche meno ipocrita, nel quale non si conosce
retorica, che va dritto al nocciolo delle questioni. La perfetta logica dei
ragionamenti di Matilde e' inattaccabile e al tempo stesso disarmante. Mette
gli adulti con le spalle al muro, facendoli sentire profondamente meschini
perche' subordinati a infinite regole e formalita' inutili.
Nessuno dei libri di Dahl descrive gesti d'amore espliciti, eppure appare
chiaro come il legame affettivo sia alla base di tutto. Matilde vuole bene
alla maestra, non e' scritto tra le righe della storia, ma alla fine sara'
proprio con lei che la bambina scegliera' di vivere. Sophie diventa amica
del GGG e gli vuole molto bene: lo si legge nel fatto che il suo chalet
sara' vicino al castello del gigante. Non parliamo poi del legame tra la
nonna di Le streghe e il nipotino, che e' felice di poter vivere solo quanto
lei. Chi alla fine invece fa una pessima figura in tutta l'opera di Dahl
sono i genitori: ridotti a categoria laterale, meschina e assolutamente
incapace di comprendere i propri figli. Tutti questi genitori hanno un
atteggiamento di base sbagliato: tentano di trasformare i loro figli in
piccoli adulti. Dahl invece dimostra che solo gli adulti che si spogliano
completamente dei loro preconcetti e "ritornano un po' bambini" sono in
grado di entrare in contatto diretto con i figli, di apprezzarli, amarli e,
a volte, di insegnare loro qualche cosa.
Anche dal punto di vista stilistico, Dahl e' vicino ai suoi lettori. La sua
scrittura concisa e diretta, le sue scelte aggettivali precise e forti, non
si perdono in digressioni e aiutano i bambini ad amare la lettura. Matilde
riporta l'idea di Dahl di bravo scrittore: "(...) mi e' piaciuto moltissimo.
Ha un modo di raccontare che mi fa sentire come se fossi li', a vedere
quello che succede. Tutti i bravi scrittori ti faranno questo effetto -
disse la signora Felpa - e non preoccuparti se c'e' qualcosa che non riesci
a capire. Abbandonati al suono delle parole, come se fossero musica".
Riguardo a se stesso e al suo gusto della provocazione, ecco che cosa si
legge ancora in Matilde: "Non bisogna far niente a meta' se non si vuole
essere scoperti. Bisogna comportarsi in modo incredibile, tanto assurdo da
sembrare impossibile". Giorgio Manganelli ha definito Roald Dahl "spassoso,
il piu' divertente, ma soprattutto malvagio, anzi addirittura una carogna".
Che anche Manganelli sentisse il rimorso per essersi comportato troppo "da
adulto"?
*
Tutti i libri tradotti in italiano
Le storie per bambini
Il GGG, collana Istrici e Superistrici, Salani.
Le streghe, collana Istrici e Superistrici, Salani.
Gli sporcelli, collana Istrici, Salani.
La fabbrica di cioccolato, collana Istrici e Superistrici, Salani.
Matilde, collana Istrici e Superistrici, Salani.
Il grande ascensore di cristallo, collana Istrici e Superistrici, Salani.
Danny il campione del mondo, collana Istrici e Superistrici, Salani.
La magica medicina, collana Istrici, Salani.
Agura Trat, collana Criceti, Salani.
Sporche bestie, collana Criceti, Salani.
La pesca gigante, collana Criceti, Salani.
Versi perversi, collana Criceti, Salani.
Io, la giraffa e il pellicano, collana Criceti, Salani.
Il dito magico, collana Criceti, Salani.
Il coccodrillo enorme, collana Criceti, Salani.
Furbo, il signor Volpe, collana Criceti, Salani.
*
Le autobiografie
Boy, collana Istrici e Superistrici, Salani.
In solitario. Diario di volo, collana Superistrici, Salani.
*
I racconti per i "grandi"
Un gioco da ragazzi, collana Superistrici, Salani.
Il libro delle storie di fantasmi, collana Superistrici, Salani.
Storie impreviste e altre storie ancora piu' impreviste, Garzanti e Tea.
Il libraio che imbroglio' l'Inghilterra, collana corpo 16, Angolo Manzoni e
Tea.
*
Vita e opere di un ex aviatore
1916 Roald nasce il 13 settembre a Llandaff, nel Galles, da genitori
norvegesi.
1920 Sua sorella Astri, di appena sette anni, muore di appendicite. Dopo
pochi mesi scompare anche il padre Harald.
1923 Roald comincia a frequentare la Llandaff Cathedral School.
1925 Entra nella St. Peter School a Weston Super Mares.
1929 Comincia la Repton Public School nel Derby.
1934 Si diploma a Repton e viene assunto dalla compagnia petrolifera Shell a
Londra.
1938 Dopo un periodo di formazione viene inviato dalla Shell in Africa
orientale.
1939 Entra nella Royal Air Force a Nairobi, in Kenya, e diventa pilota di
guerra.
1940 Viene abbattuto con il proprio aereo in Libia e subisce gravi ferite al
cranio.
1941 Ripresosi dall'incidente, raggiunge la sua squadra in Grecia. Combatte
nei cieli di Atene, ma per problemi di salute viene rispedito in
Inghilterra.
1942 Viene chiamato all'ambasciata inglese di Washington. Il racconto Un
gioco da ragazzi compare sul "Saturday Evening Post".
1943 Viene pubblicato il suo primo libro: I Gremlins.
1944 Roald comincia a pubblicare racconti sui maggiori periodici degli Stati
Uniti.
1945 Torna in Inghilterra per assistere l'adorata madre Sophie.
1946 Viene pubblicata una raccolta dei racconti con il titolo di Over to
you.
1948 Roald comincia a dividere il suo tempo tra New York e l'Inghilterra.
1951 Incontra la sua futura moglie Patricia Neal.
1953 Si sposa con lei il 2 luglio.
1954 Acquista "Little Whittfield", in seguito rinominata "Gipsy House", nel
Great Missenden, in Inghilterra. Grazie ai suoi racconti gli vengono
conferiti l'Edgar Allan Poe Award e il Mystery Writers of America Award.
1955 Nasce la primogenita Olivia.
1957 Nasce la sua secondogenita, Tessa.
1959 Gli vengono conferiti per la seconda volta l'Edgar Allan Poe Award e il
Mystery Writers of America Award.
1960 Nasce il figlio Theo. Poco tempo dopo, il bambino viene investito da un
taxi a New York e riporta gravi ferite alla testa.
1961 Roald cura un programma televisivo dal titolo Way Out.
1962 La figlia Olivia muore per una grave malattia al cervello. Viene
pubblicato La pesca gigante.
1964 Nasce la quarta figlia: Ophelia. Viene pubblicato La fabbrica di
cioccolato.
1965 Esce il film per la tv Parson's Pleasure. La moglie Patricia in stato
interessante si ammala. In agosto nasce la figlia Lucy.
1966 E' l'anno de Il dito magico.
1967 Muore sua madre Sophie. Esce un film dal titolo You Only Live Twice.
1968 Viene pubblicata una selezione delle storie di Roald Dahl.
1970 Viene pubblicato Furbo, il signor Volpe.
1971 Esce il film Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, interpretato da
Gene Wilder.
1972 Viene pubblicato Il grande ascensore di cristallo e vince il New
England Round Table of Children's Librarians Award per Charlie e la fabbrica
di cioccolato.
1973 Vince il Surrey School Award, sempre per Charlie e la fabbrica di
cioccolato.
1975 Viene pubblicato Danny il campione del mondo e vince ancora il Surrey
School Award per Il grande ascensore di cristallo.
1979 Viene pubblicato Il coccodrillo enorme. Vince il Nene Award per Il
grande ascensore di cristallo e il Surrey School Award per Danny il campione
del mondo.
1979 Si separa dalla moglie Patricia. Viene pubblicato il racconto per
adulti Mio zio Oswald e il programma televisivo Tales of Unespected. Vince
la California Young Reader Medal per Danny il campione del mondo.
1980 Viene pubblicato Gli Sporcelli, la raccolta per adulti More Tales of
the Unespected, e una seconda raccolta per adulti Nine Short Stories. Vince
il terzo Mistery Writers of America Award.
1981 Esce La magica medicina e Further Tales of the Unespected. Esce anche
un film sulla ex moglie dal titolo Patricia Neal Story.
1982 Viene pubblicato Il GGG e Versi perversi. Vince il Federation of
Children's Book Groups Award per Il GGG e il Massachussetts Children's Award
per La pesca gigante.
1983 Vengono pubblicati Le streghe, Sporche bestie e Il libro delle storie
di fantasmi. Vince il New York Times Outstanding Books Award e il Whitbread
Award per Le streghe. Vince anche il World Fantasy Convention Lifetime
Achievement Award e il Federation of Children's Book Group Award. Divorzia
da Patricia Neal e sposa Felicity Crosland.
1984 Viene pubblicato Boy.
1985 Viene pubblicato Io, la giraffa e il pellicano. Vince il Kurt Maschler
Award per Io, la giraffa e il pellicano e il Boston Globe Horn Book
Nonfiction Honor Citation per Boy.
1986 Escono In solitario. Diario di volo, Completely Unespected Tales, Two
Fables e The Roald Dahl Omnibus. Vince il West Australian Award per Le
streghe, l'International Board on Books for Young People Award per le
traduzioni tedesca e norvegese di Il GGG.
1988 Esce Matilde.
1989 Escono i film di Il GGG e di Danny il campione del mondo.
1990 Viene pubblicato Agura Trat. Esce il film Le streghe. Vince il premio
Smarties Award per Agura Trat. Muore il 23 novembre a Oxford, in
Inghilterra.

5. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI
VITERBO

Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la
riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito:
www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

===================
COI PIEDI PER TERRA
===================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 162 del 4 marzo 2009

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su
"subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196
("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing
list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica
alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la
redazione e': nbawac at tin.it