Coi piedi per terra. 161



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 161 del 2 marzo 2009

In questo numero:
1. Peppe Sini: Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. Chi lo promuove
e' fuorilegge
2. Furio Colombo: La strategia eversiva della Lega
3. Dacia Maraini: Con voce di donna
4. Dijana Pavlovic: Le ronde razziste
5. Per la messa fuorilegge dell'organizzazione razzista denominata Lega Nord
6. L'incidente
7. Una lettera aperta ai consiglieri comunali di Viterbo
8. Una penosa commedia, una grottesca truffa
9. Nuovamente aggiornato ed ampliato il sito www.coipiediperterra.org
10. L'associazione "Respirare" contro il nucleare
11. Luciano Gallino: Uno scandaloso disegno di legge contro il diritto di
sciopero
12. Paola Desai: Clima
13. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo

1. LE ULTIME COSE. PEPPE SINI: IL RAZZISMO E' UN CRIMINE CONTRO L'UMANITA'.
CHI LO PROMUOVE E' FUORILEGGE

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Lo dicevo e lo scrivevo ogni giorno quando, molti ani fa, coordinavo per
l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto
nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Ed argomentavo che dovevamo
sostenere le nostre sorelle ed i nostri fratelli che lottavano contro il
razzismo in Sudafrica perche' essi stavano lottando anche per la nostra
liberta', per i nostri diritti, per la nostra comune umana dignita'. Poiche'
l'apartheid non era un decrepito e ridicolo residuo di un'epoca passata per
sempre, ma un abominevole paradigma per il futuro, un progetto sociale e
politico di dominazione schiavista planetaria.
Oggi la lotta contro l'apartheid planetario si combatte anche in Italia, e
con la forza del simbolo la morte di Miriam Makeba nel nostro paese, in quel
luogo, in quel momento, in quelle circostanze, ci convoca tutte e tutti qui
e adesso alla lotta contro il razzismo e  per l'umanita', ci convoca a
un'insurrezione morale nonviolenta, ci convoca a "insorgere per risorgere" -
secondo il motto che fu del movimento antifascista di "Giustizia e
liberta'" - in difesa della legalita' democratica, in difesa dei diritti
umani di tutti gli esseri umani, in difesa della civilta' e dell'esistenza
dell'umanita' che e' una.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. Chi lo promuove e' fuorilegge.
Sia messa fuorilegge l'organizzazione razzista denominata Lega Nord.
Siano respinte le infami leggi razziali che il governo razzista ed eversore
vuole imporci.

2. UNA SOLA UMANITA'. FURIO COLOMBO: LA STRATEGIA EVERSIVA DELLA LEGA
[Dal quotidiano "L'Unita'" del primo marzo 2009 col titolo "Ronde, come
spaccare l'Italia" e il sommario "Bande organizzate dallo Stato contro lo
Stato percorrono le nostre strade con poteri incostituzionali di controllo
del 'territorio'"]

La secessione di Bossi assomiglia alla minaccia nucleare di Teheran. Il
piano e' gia' fatto, ma i pezzi arrivano un po' per volta. La differenza e'
che, per ogni passo avanti dell'Iran, anche piccolo, anche simbolico, il
mondo trasalisce e alza la voce. In Italia, invece, tutti assistiamo assenti
o compiaciuti mentre, con espedienti o modalita' diverse, la Lega smantella
l'Italia. Non siamo ancora arrivati al federalismo fiscale che segnera' lo
smembramento ufficiale e legale del Paese. Ma molti pezzi staccati di cio'
che era l'Italia giacciono gia', in esibizione penosa, sui prati dei
"territori".
I cittadini non sono piu' uguali. I diritti condivisi sono stati spezzati. I
sindaci-sceriffi si sono dotati di poteri che - in uno Stato normale - non
hanno nulla a che fare con i compiti e le funzioni dei sindaci. Bande
organizzate dallo Stato contro lo Stato (o meglio da un ministro infiltrato
dentro lo Stato di cui e' avversario) percorrono le nostre strade con il
nome civettuolo di "ronde" a cui si danno poteri di controllo del
"territorio" che - in condizioni normali, e se vigesse la Costituzione -
spetterebbero solo allo Stato.
Tenete conto della parola "territorio". Non esiste nella Costituzione, che
infatti recita: "L'Italia e' composta di Comuni, Province, Regioni". La Lega
Nord ha imposto le parole "territori" e "popoli" perche' non sa dire cos'e'
o dov'e' la sua presunta patria, la Padania, e non sa come distinguere i
suoi presunti cittadini "padani" da tutti gli altri italiani.
Il colpo di genio e' venuto attraverso l'accordo-ricatto di Arcore: invece
di svelare le amicizie pericolose di Berlusconi con la mafia (come aveva
cominciato a fare "La Padania" nel 1999, pubblicando in prima pagina la foto
di Berlusconi accanto a quella di Toto' Riina), la Lega viene dotata di
tutto il sostegno mediatico e finanziario necessario per sembrare un partito
nazionale.
In tal modo un partito locale eletto quasi solo in due regioni italiane
conquista punti cruciali di controllo nel governo e dello Stato italiano che
era, invece, il nemico (ricordate "Roma ladrona"?).
Ma la strategia della Lega, mentre da un lato ricatta con successo tutto il
versante berlusconiano e porta un partito nazionalista come An a sostenere
con fervore ogni nuovo atto secessionista, dall'altro affascina e ipnotizza
cio' che resta della sinistra. La prova piu' impressionante sono le "ronde
di Penati", ovvero il disorientante sostegno alla cultura della Lega da
parte del presidente della Provincia di Milano, gia' Ds, ora leader Pd,
Filippo Penati. "Che c'e' di sbagliato nell'associare ai sindaci carabinieri
e poliziotti in pensione e mandarli a sorvegliare parchi, scuole, strade?
Chiamiamoli presidi e non ronde e le obiezioni verranno meno" ("La
Repubblica", 23 febbraio 2009).
Che c'e' di male? C'e' che salta tutto l'impianto di legalita'
costituzionale di un Paese democratico. C'e' che si nega il compito delle
forze dell'ordine regolate dalla legge. C'e' che si aboliscono i diritti
garantiti dei cittadini. C'e' che a Milano l'unico esponente Pd (cioe' della
normale cultura costituzionale italiana nelle istituzioni) abbraccia in modo
pubblico e clamoroso la cultura della Lega che infaticabilmente lavora a
divaricare l'Italia.
I governi, centrale e locale, vengono riorganizzati come agenti persecutori
degli immigrati e di tutti gli altri cittadini (dai medici ai poliziotti ai
giudici) che non intendono prestarsi al brutto gioco della divaricazione
morale e della spaccatura fisica del Paese.
Intorno allo slancio della cultura rondista si forma un focoso rapporto
plebiscitario e tribale fra sindaco ed elettori, dove tutto avviene al di
fuori delle leggi e della Costituzione. I danni sono enormi, da Lampedusa
che brucia agli attacchi di natura razziale frequenti, ripetuti, spinti fino
all'omicidio e alle persone a cui danno fuoco sulle panchine. Gli ospedali
diventano luoghi pericolosi da cui stare alla larga se si e' "clandestini",
anche per chi e' portatore di malattie contagiose. Le scuole hanno classi
separate per i non italiani e test di "cultura locale" per tenere lontani
dall'integrazione i figli degli immigrati, e tenere bassa e umiliante la
qualita' della scuola italiana.
Devastando con leggi nazionali e arbitrio locale la Costituzione italiana,
la Lega ha fatto molto di piu' della secessione. Ha infettato di cattiveria
persecutoria tutto il Paese, aperto la strada ai linciaggi, diffuso
disprezzo e odio. La Lega, salita sulla groppa di Berlusconi, governa la
Repubblica italiana. E' peggio, molto peggio, della minaccia di secessione.

3. UNA SOLA UMANITA'. DACIA MARAINI: CON VOCE DI DONNA
[Dal "Corriere della sera" del 24 febbraio 2009 col titolo "Chi ci
proteggera' dalla 'violenza buona'?"]

Non so se i nostri politici ascoltano le voci dei cittadini alla radio.
Certo sarebbe utile che lo facessero. Non sono molte le trasmissioni che
lasciano la parola al pubblico vero, quello che non telefona per guadagnare
qualcosa o per partecipare a un sondaggio o a un evento spettacolare, ma che
esprime liberamente le sue preoccupazioni, le sue critiche, o suoi dubbi.
Una di queste e' "Prima pagina" del Terzo programma Rai che trasmette ogni
mattina dalle 7,15 alle 8,30. Vi si alternano giornalisti di diverse
tendenze. Il pubblico e' vario, consapevole, diretto. Vi appare l'Italia che
ascolta, pensa, partecipa. Non solo di sinistra, come molti pensano, ma
quell'Italia, spesso cattolica, anche conservatrice e tradizionalista, che
crede in certi valori da chiarire e da difendere.
In questi giorni sono intervenuti in molti sul tema delle ronde. Mi ha
colpito l'osservazione di una giovane ascoltatrice di cui mi scuso di non
ricordare il nome: "Come faccio - ha detto - a riconoscere i giovani di una
ronda da un gruppo di uomini che va in giro cercando donne da stuprare?". Un
uomo forse non lo puo' capire. Si tratta infatti di una osservazione propria
di chi in questi tempi e' stata allarmata, intimorita dalle continue
esibizioni di una pseudosessualita' maschile che cerca rivincite e vendette
sul corpo delle donne. E contrariamente a quello che dice il nostro capo di
governo, non si tratta di donne bellissime che mettono in tentazione dei
poveri maschi desideranti, ma di donne qualsiasi, anche di eta' avanzata,
con la borsa della spesa in mano, su cui si accanisce una sessualita' che
non ha niente di sensuale e di desiderante, ma esprime un odio profondo
verso il sesso femminile, probabilmente per le troppe liberta' che si e'
preso.
Si e' discusso sull'opportunita' o meno delle ronde che assomigliano troppo
ai picchiatori fascisti, si e' parlato della abdicazione dello Stato di
fronte ad una giustizia "fai da te", ma nessuno si e' messo nell'ottica di
una ragazza che cammina sola di sera e vede in lontananza un gruppo di
uomini senza divisa che avanza con l'aria di cercare qualcosa. Come fa a
capire velocemente se si tratta di amici o nemici? Questo per dire che
spesso fra i cacciatori di violenza si possono nascondere gli stessi
violentatori.
Un'altra voce femminile, quella di una psichiatra, e' intervenuta infatti
per dire che spesso quella piu' da temere e' la violenza degli
insospettabili. C'e' in effetti una prepotenza feroce non detta, non
riconosciuta e non denunciata, che si sfoga fra le quattro mura e sappiamo
dalle statistiche della polizia che e' la piu' insidiosa e temibile. Una
violenza che quasi sempre rimane nascosta per una sorta di complicita' sorda
che la societa' impone alle donne in nome della conservazione della
famiglia. Come al solito ne parlano molto gli uomini: ronde si' o ronde no.
Ma vogliamo ascoltare anche le donne?
Sempre alla radio, una voce maschile ha aggiunto una proposta ingegnosa:
perche' non inventare delle ronde contro l'evasione fiscale?

4. UNA SOLA UMANITA'. DIJANA PAVLOVIC: LE RONDE RAZZISTE
[Dal quotidiano "L'Unita'" del 28 febbraio 2008 col titolo "Per le ronde il
nemico e' lo zingaro"]

Ho ricevuto una telefonata da un sinto. Mi dice che devo smettere di dire
che rom e sinti sono lo stesso popolo, che loro non c'entrano nulla con "i
rom stupratori" e che per colpa nostra i gage' se la prendono anche con i
sinti. Non capisco. Poi mi arrivano notizie di alcuni amici preoccupati: in
diverse citta' italiane prossime alle elezioni amministrative esponenti del
"Popolo delle Liberta'" hanno offerto ai sinti - cittadini italiani - 50
euro per voto in cambio di protezione dopo una eventuale vittoria. E' gia'
successo - mi dicono - anche con altre formazioni di destra. Gli "zingari"
allora non sono proprio tutti da buttare via e da prendere a calci? Ce ne
sono che servono per una manciata di voti e cosi' si esporta un po' del
proprio razzismo nelle comunita' che ne sono anche l'oggetto e scatenare
un'altra guerra: sinti, cittadini italiani, votanti, contro i rom stranieri,
"tutti stupratori e ladri" e non votanti.
Mi chiedo che protezione possono offrire a queste persone terrorizzate?
Forse le ronde selezioneranno in che campo andare? E come potranno spiegare
questo ai loro elettori che in ogni campo senza distinzione vedono solo
zingari e basta? Come la prenderanno quegli elettori che su Facebook hanno
creato un gruppo che si chiama "Accendi anche tu un fiammifero... per dare
fuocoa un campo rom!" e che ha 14.400 iscritti che ripetono nella loro chat
le parole e i concetti dei vari Borghezio e che non vedono l'ora di
iscriversi alle associazioni "civili e innocue" che faranno le ronde "armati
solo di telefonini"? Tanto per non lasciare dubbi uno di questi aspiranti
rondisti si firma con un nome tragicamente famigerato: Himmler.
Questi sono gli allievi di Gentilini che con la stessa camicia verde e dallo
stesso palco di Bossi e Maroni invoca l'eliminazione dei bambini zingari.
La Lega, come l'apprendista stregone di Paul Dukas (per chi avesse visto
Fantasia di Disney), ha innescato con la sua campagna di terrore contro
immigrati e rom una deriva razzista che trova nelle norme del "pacchetto
sicurezza" legittimita' e giustificazione e soprattutto scava nella
coscienza delle persone il solco incolmabile dell'odio.
Io vengo da un paese distrutto dall'odio e Ivo Andric, grande scrittore
serbo, ci aveva ammonito: "(...) un odio che si manifesta come una forza
autonoma, che trova in se stesso la propria ragione di essere. E' l'odio che
fa scontrare l'uomo con un suo simile e poi li rigetta entrambi nella
miseria e nella disgrazia, o li sotterra".

5. INIZIATIVE. PER LA MESSA FUORILEGGE DELL'ORGANIZZAZIONE RAZZISTA
DENOMINATA LEGA NORD

Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Presidente della Camera dei Deputati
Oggetto: Richiesta di iniziativa per la messa fuorilegge dell'organizzazione
razzista denominata Lega Nord
Egregi Presidenti,
ci rivolgiamo a voi come massime autorita' dello Stato per richiedere un
vostro intervento al fine della messa fuorilegge dell'organizzazione
razzista denominata Lega Nord.
Tale organizzazione, che pur essendo assolutamente minoritaria nel Paese e'
riuscita ad ottenere nel governo nazionale l'affidamento di decisivi
ministeri a suoi rappresentanti, persegue e proclama una politica razzista
incompatibile con la Costituzione della Repubblica Italiana, con uno stato
di diritto, con un ordinamento giuridico democratico, con un paese civile.
Ritenendo che vi siano i presupposti per un'azione delle competenti
magistrature che persegua penalmente sia i singoli atti e fatti di razzismo,
sia l'azione organizzata e continuata e quindi l'associazione a delinquere
che ne e' responsabile, con la presente chiediamo un vostro intervento
affinche' si avviino le procedure previste dalla vigente normativa al fine
della messa fuorilegge dell'organizzazione razzista denominata Lega Nord e
della punizione ai sensi di legge di tutti gli atti delittuosi di razzismo
da suoi esponenti promossi, commessi, istigati o apologizzati.
Con osservanza,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 27 febbraio 2009

6. EDITORIALE. L'INCIDENTE

Sono sempre piu' frequenti le notizie di gravi incidenti aerei.
Ed ovviamente piu' aumenta il trasporto aereo piu' aumentano gli incidenti.
Sara' ragionevole realizzare un nuovo mega-aeroporto praticamente a ridosso
di popolosi quartieri della citta' di Viterbo?
*
Non e' evidente che oltre ad essere assolutamente velenoso per la salute;
oltre a devastare irreversibilmente fondamentali, peculiari ed
insostituibili beni ambientali, culturali, economici, sociali e terapeutici
(come l'area termale del Bulicame); oltre a costituire uno sperpero immane
di pubblico denaro; oltre ad essere del tutto in contrasto con quanto
prevedono e richiedono le leggi in vigore; la realizzazione del
mega-aeroporto a Viterbo e' anche un irragionevole pericolo per la sicurezza
di tutti i residenti a Viterbo e dintorni?
Il mega-aeroporto a Viterbo non puo' e non deve essere realizzato.
Preferiamo vivere.
*
E non solo occorre non incrementare, ma anche drasticamente ridurre il
trasporto aereo. Cominciando da Ciampino avvelenata e martoriata. Non
trasferendo altrove i voli, ma abolendoli tout court, abolendoli subito.
Il turismo "mordi e fuggi" delle compagnie sedicenti low cost ha in realta'
costi pesantissimi sia per le comunita' e gli ecosistemi locali, sia per
l'umanita' nel suo insieme e per la biosfera, essendo il trasporto aereo
responsabile in ingente misura dell'inquinamento globale ed in particolare
dell'effetto serra che sta minacciando l'intero pianeta.
*
Prima che sia troppo tardi, fermiamo le scelte suicide.

7. APPELLI. UNA LETTERA APERTA AI CONSIGLIERI COMUNALI DI VITERBO
[Riproponiamo il seguente intervento gia' pubblicato nelle "Notizie minime
della nonviolenza in cammino"]

Egregio sindaco, gentili consiglieri,
vi inviamo queste brevi riflessioni nella speranza che vogliate prenderle in
considerazione nell'interesse dei cittadini, della citta', del territorio,
del bene comune.
*
A Viterbo il mega-aeroporto per voli low cost non si deve fare:
1) perche' innumerevoli studi scientifici dimostrano in modo certo che il
trasporto aereo e' un rilevante fattore d'inquinamento ambientale e di danno
alla salute. Esso provoca incremento dell'effetto serra, inquinamento
atmosferico, acustico ed elettromagnetico. Queste forme di inquinamento
danneggiano gravemente e principalmente la salute delle persone, in
particolare  quella dei bambini, che vivono in aree prossime agli aeroporti,
come drammaticamente testimoniato da cio' che accade a Ciampino;
2) perche' permettere che si realizzi un mega-aeroporto a Viterbo,
praticamente a ridosso del centro abitato, devastando per sempre siti
archeologici rilevanti, l'area termale del Bulicame e l'Orto botanico,
significa imporre alla citta' di Viterbo, ai suoi cittadini e a quelli della
sua provincia, gli stessi danni e le stesse sofferenze per le quali lo scalo
di Ciampino deve essere chiuso o almeno drasticamente ridimensionato;
3) perche' in Italia ci sono gia' piu' di cento aeroporti, per la maggior
parte sottoutilizzati, che rappresentano un enorme sperpero di pubblico
denaro; denaro sottratto a servizi essenziali come la scuola e la sanita';
4) perche' non esistono aeroporti "ad impatto zero" o a basso impatto
ambientale, se non nella propaganda mistificatoria e interessata di chi
vuole realizzare le "grandi opere" arricchendo pochi affaristi a danno di
tutta la comunita';
5) perche' il mega-aeroporto non portera' sviluppo ed occupazione: il
settore dell'aviazione civile e' infatti in grave crisi e si assiste a
consistenti perdite di posti di lavoro (si veda la vicenda Alitalia);
6) perche' i dirigenti della compagnia aerea Ryan Air, la principale delle
compagnie aeree low-cost, hanno gia' dichiarato chiaramente e ripetutamente
di non essere assolutamente interessati ad inserire Viterbo tra i loro
scali;
7) perche' il diritto alla salute e a vivere in un ambiente sano e sicuro
non puo' essere barattato con nulla, e meno che mai con le false promesse di
sviluppo ed occupazione con cui si illudono tanti giovani viterbesi;
8) perche' soffocherebbe per sempre le vere ricchezze territoriali e le
autentiche vocazioni produttive dell'Alto Lazio: il termalismo, i rilevanti
beni archeologici, artistici e storici, le attivita' agricole pregiate, il
turismo di qualita', le risorse scientifiche, i preziosi beni ambientali,
culturali ed economici del nostro territorio;
9) perche' e' necessario che i fondi pubblici che si vogliono far finire nel
pozzo senza fondo del mega-aeroporto siano invece utilizzati per migliorare
e riqualificare le infrastrutture, i servizi sociali, le strutture
scolastiche e sanitarie, per valorizzare e far conoscere le bellezze della
Tuscia, per risistemare il sistema idrico degli acquedotti e quello di
depurazione delle acque, per disinquinare il nostro territorio dagli abusi
che gia' ha subito;
10) perche' Viterbo non ha alcun bisogno di un mega-aeroporto destinato al
turismo "mordi e fuggi" per Roma, ma di una efficiente rete ferroviaria per
le merci, per i pendolari e per favorire un turismo di qualita' da Roma, da
tutta la nostra regione e dall'Italia verso il nostro territorio.
*
A Viterbo il mega-aeroporto per voli low cost non si puo' fare:
1) perche' ancora oggi non esiste alcun vero progetto del futuro
mega-aeroporto, e quindi non c'e' neppure alcuna Valutazione di impatto
ambientale (Via), alcuna Valutazione ambientale strategica (Vas), alcuna
valutazione dell'impatto sanitario (Vis), obbligatorie per legge;
2) perche' il procedimento amministrativo che ha portato amministratori
incompetenti ed irresponsabili a voler condannare Viterbo a un tale disastro
ecologico e sanitario, non solo non e' stato sostenuto da un adeguato
fondamento tecnico-scientifico, ma anzi si e' basato su presupposti errati e
truffaldini; ed e' stato viziato da gravi errori procedurali, talche' "gli
atti ministeriali risultano palesemente affetti da gravi vizi di
illegittimita'" (come dimostrato ad abundantiam da un documento del 18
gennaio 2008 del "Centro studi Demetra");
3) perche' l'ipotesi del mega-aeroporto e' in flagrante contrasto sia con la
vigente legislazione italiana ed europea, sia con la pianificazione
regionale e locale, a tutela dell'ambiente, della salute, dei diritti della
popolazione;
4) perche' per realizzare il mega-aeroporto a Viterbo si dovrebbe violare
quanto disposto dal Piano territoriale paesaggistico regionale e i relativi
vincoli di salvaguardia a tutela di ambiente e legalita';
5) perche', come ha ammesso anche il vicepresidente della Regione Lazio, il
mega-aeroporto impatta su un area di grande importanza archeologica e
sottoposta a specifici vincoli;
6) perche' l'opera e' tuttora addirittura priva di adeguata definizione
quanto a collocazione e dimensioni, come ammesso dallo stesso Consiglio
comunale di Viterbo, che nella parte narrativa dell'atto deliberativo n. 92
del 25 luglio 2008 afferma testualmente che "devesi fare presente che a
tutt'oggi non si conoscono ne' la lunghezza della pista che potrebbe
arrivare a superare i 3.000 metri, ne' il suo orientamento" (ed al riguardo
si aggiunga che il "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto
compatibile" ha rilevato "l'impossibilita' oggettiva di allungare la pista
di almeno altri due chilometri mantenendone l'orientamento e, tanto meno, di
smantellare l'attuale per costruirne altra disassata di 10 gradi verso nord
o sud");
7) perche' anche i piu' scalmanati fautori dell'opera sono costretti ad
ammettere che l'attuale pista del sedime viterbese e il suo stesso
orientamento rendono irrealizzabile il mega-aeroporto, che peraltro
confliggerebbe con attivita' ed esigenze di interesse strategico nazionale
dell'Aeronautica Militare;
8) perche' si e' arrivati all'assurdo di affidare la verifica della
realizzabilita' dell'opera alla stessa societa' Adr (Aeroporti di Roma) gia'
principale corresponsabile del disastro di Ciampino, societa' Adr che
peraltro sarebbe verosimilmente la principale beneficiaria della
realizzazione del mega-aeroporto: e' a tutti evidente l'inammissibilita' di
affidare la verifica attuale della fattibilita' del mega-aeroporto a Viterbo
(e in prospettiva la sua eventuale gestione) a chi gia' ha provocato il
disastro di Ciampino;
9) perche' la reale attuale mancanza di adeguate infrastrutture di
collegamento tra Viterbo e Roma rende di fatto insensata la realizzazione
dell'opera, come ammesso dallo stesso presidente dell'Enac (Ente nazionale
per l'aviazione civile);
10) perche' qualora la lobby politico-affaristica fautrice del
mega-aeroporto procedesse nella sua azione in flagrante violazione delle
vigenti normative europee, nazionali e regionali, vi sara' l'intervento
delle competenti magistrature italiane ed europee in ogni sede
amministrativa, civile e penale che impedira' che si realizzi un'opera
palesemente fuorilegge, nociva e distruttiva.
*
Egregio sindaco, gentili consiglieri,
I cittadini di Viterbo non possono accettare che per il profitto di una
ristretta lobby affaristica sia realizzato un ennesimo scempio per
l'ambiente, un ennesimo attentato alla salute delle persone, un ennesimo
sperpero del pubblico denaro, un ennesimo danno all'economia, al territorio
e alla comunita' viterbese.
Vi preghiamo quindi di voler tener conto della considerazioni qui elencate,
e di assumere infine una posizione ragionevole e coerente con i vostri
obblighi di pubblici amministratori investiti del compito di operare nel
pubblico interesse e nel rispetto delle norme in vigore.
Ringraziandovi per l'attenzione ed auspicando il prevalere della
responsabilita', della legalita', del bene comune, vogliate gradire un
cordiale saluto
Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la
riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della
democrazia, dei diritti di tutti
Viterbo, 22 febbraio 2009

8. RIFLESSIONE.. UNA PENOSA COMMEDIA, UNA GROTTESCA TRUFFA
[Riproponiamo il seguente intervento gia' pubblicato nelle "Notizie minime
della nonviolenza in cammino"]

Quella della cosiddetta "cabina di regia" presso il Ministero dei Trasporti
finalizzata ad imporre un nocivo e distruttivo mega-aeroporto di Viterbo si
e' infine rivelata una penosa commedia, una grottesca truffa.
La realta' e' che il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile tanto de
jure quanto de facto.
Il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile perche' devasterebbe peculiari
ed insostituibili beni naturalistici, culturali, economici, terapeutici,
scientifici e sociali.
Il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile perche' provocherebbe un danno
gravissimo alla salute e alla sicurezza della popolazione.
Il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile perche' e' privo di
fondamentali requisiti richiesti dalla legge.
Il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile perche' viola precise
disposizioni di legge.
Il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile perche' costituirebbe un
delittuoso sperpero di soldi pubblici.
Il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile perche' e' un crimine e una
follia.
I politicanti irragionevoli ed irresponsabili che intendessero imporlo di
prepotenza violando la legge, devastando preziosi beni pubblici, avvelenando
la popolazione, sperperando il pubblico denaro, non solo non riusciranno nel
loro sciagurato intento, ma dovranno rispondere dinanzi alle competenti
magistrature di ogni eventuale illecito che la loro illegittima e dissennata
azione implicherebbe.

9. MATERIALI. NUOVAMENTE AGGIORNATO ED AMPLIATO IL SITO
WWW.COIPIEDIPERTERRA.ORG

www.coipiediperterra.org - il sito del comitato che si oppone all'aeroporto
di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della
salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti - e' stato
nuovamente aggiornato ed arricchito di ulteriori materiali di informazione,
documentazione, riflessione.
Nel sito sono stati inseriti i recenti fascicoli (e sono disponibili tutti
quelli precedentemente usciti - oltre centocinquanta) del notiziario "Coi
piedi per terra", notiziario su cui sono apparsi tra l'altro numerosissimi
interventi di illustri personalita' del dibattito scientifico e culturale e
accurati materiali di documentazione.
Il sito contiene sezioni di testi in italiano e in inglese, una
documentazione fotografica di alcune iniziative del comitato, sezioni
specifiche che presentano comunicati, relazioni, interviste, bibliografie e
sitografie, link utili e siti amici, un'ampia cronologia delle attivita'
svolte; in evidenza nella home page alcune comunicazioni intercorse tra il
comitato e varie autorita' istituzionali.
Nel sito e' ospitato anche uno spazio dell'Isde di Viterbo (l'Isde e' la
prestigiosa Associazione italiana medici per l'ambiente - International
Society of Doctors for the Environment Italia) che reca tra l'altro anche
vari materiali in ricordo dell'illustre scienziato Lorenzo Tomatis.
Di particolare interesse un'ampia sezione di testi di studio, che presenta
anche opere integrali di Gunther Anders, Piero Calamandrei, Aldo Capitini,
Susan George, Martin Luther King, Alexander Langer, Primo Levi, Giulio A.
Maccacaro, Jean-Marie Muller, Vandana Shiva, ed ancora altre autrici ed
altri autori.
Il sito www.coipiediperterra.org e' uno strumento di informazione e
documentazione a disposizione di tutte le persone interessate all'impegno in
difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti.

10. RIFLESSIONE. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" CONTRO IL NUCLEARE
[Riproponiamo il seguente intervento dell'associazione "Respirare" di
Viterbo gia' pubblicato nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino"]

Siamo ovviamente contrari alla ripresa della follia nucleare in Italia.
*
E conseguentemente ci opponiamo anche alla prospettiva che Montalto di
Castro diventi sede di una centrale atomica.
Cosi' come ci opponiamo alla centrale a carbone a Tor Valdaliga Nord.
Cosi' come ci opponiamo al mega-aeroporto a Viterbo.
L'Alto Lazio subisce gia' troppe servitu' che devastano l'ambiente,
avvelenano la salute della popolazione, aggrediscono i beni ambientali e
culturali e le autentiche vocazioni produttive del territorio, violano la
legalita' ed offendono la dignita' dei cittadini e delle comunita' locali.
*
L'Alto Lazio, cosi' come l'intero pianeta, ha bisogno di un'economia della
sobrieta' e della condivisione, di una politica della responsabilita' e
della solidarieta', della difesa intransigente dell'ambiente e dei beni
comuni, della promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, del
riconoscimento del diritto delle generazioni future a un mondo vivibile.

11. ITALIA. LUCIANO GALLINO: UNO SCANDALOSO DISEGNO DI LEGGE CONTRO IL
DIRITTO DI SCIOPERO
[Dal quotidiano "La Repubblica" del 28 febbraio 2009 col titolo "Lavoratori
senza diritti"]

Il disegno di legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri persegue
palesemente due finalita': rendere oltremodo difficile l¥esercizio del
diritto di sciopero nel settore dei trasporti, e in specie far si' che
diventi pressoche' impossibile per la Cgil indire da sola uno sciopero nel
settore; aprire la strada a crescenti limitazioni del diritto di sciopero in
altri settori.
Cominciamo da quest'ultimo punto. Tutti parlano (compreso il sito del
ministero del Lavoro) del provvedimento in questione come di un disegno di
legge delega per la riforma del diritto di sciopero nel settore dei
trasporti. In realta' nel testo della legge delega la parola trasporti non
esiste. Sia nel titolo che in vari articoli si parla sempre di "libera
circolazione delle persone" e di "diritto alla mobilita'". E' vero che si
tratta d'una revisione della legge 146 del 1990, che in tema di tutela della
liberta' di circolazione menziona esplicitamente i trasporti pubblici
autoferrotranviari, ferroviari, aerei, aeroportuali e marittimi. Resta il
fatto che insistendo in piu' punti sul diritto alla mobilita' e sulla
liberta' di circolazione, senza mai far riferimento ai trasporti, la nuova
legge amplia di molto il suo ambito di applicazione. Infatti e' possibile
che la liberta' di circolazione venga lesa da molte altre attivita' che con
i trasporti pubblici, i treni, gli aerei o le navi hanno poco a che fare.
D'altra parte la legge delega non fa mistero dell'intenzione di andare molto
al di la' del settore dei trasporti propriamente inteso. L'articolo 1, comma
2/j, prevede infatti il "divieto di forme di protesta (sic) o astensione dal
lavoro in qualunque attivita' o settore produttivo (sic) che, per la durata
o le modalita' di attuazione, possono essere lesive del diritto alla
mobilita' e alla liberta' di circolazione". Questo articolo apre alla
volonta' repressiva del legislatore oggi, e domani del giudice, spazi
sterminati. Gli addetti ai rifornimenti d'una nave in partenza per la
Sardegna, che dipendono da una societa' di catering e non dalla societa'
padrona della nave, sono in sciopero e la fanno ritardare di un giorno o
due? Secondo la nuova legge, e' chiaro che ledono il diritto alla mobilita'
dei passeggeri. Sono in sciopero i tecnici dell'Airbus o della Boeing che
dovevano fare determinate verifiche o briefing di aggiornamento, senza le
quali gli aerei un certo giorno non possono partire? La liberta' di
circolazione di coloro che avevano acquistato i biglietti per quel giorno
risulta evidentemente compromessa. Ergo quei tecnici, pur appartenendo a un
altro settore produttivo, hanno violato il divieto dell'articolo in
questione (ovvero di quelli che lo trasporranno nei decreti delegati). Puo'
davvero portare molto lontano, l'articolo 1 del ddld sulla libera
circolazione delle persone, nel limitare la liberta' di sciopero.
Per quanto riguarda il settore specifico dei trasporti, e' chiaro che dal
momento in cui il disegno di legge delega diventasse legge e poi decreto
attuativo, i sindacalisti del settore, nessuno escluso, potrebbero dedicarsi
ad altre incombenze. La proclamazione di uno sciopero diventa per chiunque
un'impresa improba, oltre che non poco rischiosa per le possibili
conseguenze sanzionatorie. Per intanto, se vuol dichiarare uno sciopero un
sindacato deve vantare a priori un grado di rappresentativita' superiore al
50% "a livello di settore". Il limite pare fatto apposta per tagliar fuori
la Cgil, poiche' se il limite fosse di qualche punto inferiore in diversi
settori dei trasporti forse ce la farebbe. Ma oltre all'ostacolo della
percentuale di iscritti sussiste quello di stabilire quale sia il perimetro
esatto di un determinato settore; compito diventato difficile per chiunque a
causa della frammentazione di tutti i settori dei trasporti in un gran
numero di aziende aventi statuti differenti.
A norma del disegno di legge delega, quando il grado di rappresentativita'
sia inferiore al 50%, o non determinabile, e' d'obbligo procedere a un
referendum preventivo. A una condizione: l'organizzazione che lo indice deve
avere un grado di rappresentativita' superiore al 20%. Fatta una simile
fatica, se mai qualcuno ci riesca, lo sciopero sarebbe si' autorizzato, ma
potrebbe anche non essere legittimo. Per ricevere questo riconoscimento
bisogna infatti che lo sciopero abbia ricevuto il voto favorevole del 30%
almeno dei lavoratori interessati. Non basta. Lo sciopero potrebbe essere
magari votato dalla quota richiesta dalla legge, e pero' configurarsi ancor
prima di aver luogo come un solenne fiasco. Questo perche' i contratti di
lavoro o le regole da emanare in seguito dovranno prevedere nulla meno
dell'adesione preventiva allo sciopero stesso del singolo lavoratore. Per
cui ecco la sequenza: prima il lavoratore vota pro o contro la proclamazione
dello sciopero, oppure si astiene; poi prende atto che lo sciopero si puo'
fare, o no; e a questo punto trasmette a qualcuno, oppure no, una
dichiarazione preventiva di adesione allo sciopero stesso. Nell'insieme,
visto che l'intento del disegno di legge delega risiede palesemente nel
rendere in pratica impossibile proclamare uno sciopero nei trasporti, il Cdm
poteva anche risparmiarsi la fatica di varare un testo con cinque articoli e
dozzine di commi e paragrafi. Bastava una riga: lo sciopero nei trasporti e'
vietato.
Questa cosiddetta riforma godra' presumibilmente di un vasto consenso
popolare. Vari elementi portano in questa direzione. L'articolo 40 della
Costituzione e' insolitamente striminzito e lascia tutto lo spazio alla
legislazione. La legge che regola gli scioperi nei servizi pubblici e'
vecchia di vent'anni. Gli scioperi proclamati troppo di frequente da alcune
dozzine di autisti di autobus o qualche centinaio di ferrovieri o piloti
d'aereo o assistenti di cabina hanno recato innumerevoli disagi a moltissime
persone. Pero' il disegno di legge in questione non ha nello sfondo questi
elementi. Ha invece tutta l'aria di prenderli a pretesto per ridurre gli
spazi di liberta', di protesta, di manifestazione di gran parte del mondo
del lavoro. E' probabilmente tardi; ma forse bisognerebbe riuscire a dire
forte e chiaro al governo che per riformare l'attivita' sindacale nel
settore dei trasporti questa strada e' sbagliata.

12. MONDO. PAOLA DESAI: CLIMA
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 26 febbraio 2009 col titolo "I poli si
sciolgono"]

Ultimo bollettino sul clima del pianeta Terra. Le calotte di ghiaccio dei
due poli, Nord e Sud, si stanno sciogliendo piu' in fretta e in modo piu'
esteso di quanto previsto, dice uno studio diffuso ieri. Si tratta dei
risultati preliminari dell'"International polar year survey", la piu'
completa ricerca scientifica su entrambi i poli condotta da mezzo secolo: ha
esplorato zone che non erano piu' state visitate dagli anni '50, e' durata
due anni e ha mobilitato circa 10.000 scienziati di tutto il mondo.
Questo studio ha raccolto nuove prove che l'oceano attorno all'Antartico si
e' scaldato piu' in fretta della media globale, afferma il comunicato
diffuso ieri dall'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) delle Nazioni
Unite e dall'International Council for Science. Non solo: il cambiamento
nelle temperature sottomarine dice che anche la terraferma antartica si sta
scongelando piu' in fretta di quanto fosse noto finora. Lo studio poi
conferma che la massa di ghiaccio presente nell'oceano Artico si e' ridotta
al livello piu' basso da quando esistono le osservazioni dei satelliti, e
anche la copertura di ghiaccio sulla Groenlandia si sta sciogliendo
rapidamente. "La valutazione dei dati raccolti continuera' a essere
precisata, ma gia' ora appare chiaro che sia in Groenlandia che
nell'Antartico la copertura di ghiaccio sta perdendo massa, cio' che fa
salire il livello del mare", continua il comunicato diffuso dall'Omm. Spiega
che nel 2007 e 2008 le speciali spedizioni scientifiche inviate dell'Artico
hanno trovato "un tasso senza precedenti" di ghiacci alla deriva, "prova
evidente dei cambiamenti" in corso nella regione. Ma lo studio si e'
concentrato in particolare sull'erosione dei ghiacci che ricoprono le zone
di terraferma, cioe' Groenlandia e Antartico: quei ghiacci sono la maggiore
riserva d'acqua dolce del pianeta e, sciogliendosi, possono cambiare il
livello dei mari su scala globale. Due anni fa, quando lo studio e'
cominciato, gli scienziati erano convinti che queste due aree fossero
relativamente stabili; lo studio ha rivelato invece che si stanno
sciogliendo molto piu' in fretta. E questo a sua volta accelera il
riscaldamento globale a causa dello scioglimento del permafrost (lo strato
di terra perennemente ghiacciata nelle regioni polari): nel permafrost
infatti e' intrappolato molto piu' carbonio di quanto si conoscesse, cosi'
sciogliendosi lo rilascia nell'atmosfera (il carbonio e' tra i gas che
intrappolano il calore dei raggi solari, cioe' fa "effetto serra"). Gli
effetti del riscaldamento sono gia' visibili, nell'Artico, in un progressivo
cambiamento nella vegetazione, con arbusti e alberi di climi piu' temperati
che "migrano" piu' a nord, e cosi' anche insetti, parassiti e funghi...
Proprio in questi giorni del resto la National Academy of Science degli
Stati Uniti ha pubblicato nel suo "Proceedings" (il suo giornale
scientifico) uno studio secondo cui l'impatto negativo per l'ambiente e per
gli umani derivante da cambiamenti anche piccoli nelle temperature globali
era stato sottostimato. E' uno studio che ne aggiorna uno ripreso nel 2001
dal Panel intergovernativo sul cambiamento del clima (Ipcc), organismo
scientifico dell'Onu. Dunque che l'impatto negativo del riscaldamento del
clima e' molto piu' alto di quanto si pensasse: dalla perdita di ecosistemi
come le barriere coralline e di specie minacciate all'aumento di eventi
meteorologici estremi come cicloni, ondate di caldo e siccita', fino al
rischio di "discontinuita' su larga scala", come ad esempio la deglaciazione
della Groenlandia.

13. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI
VITERBO

Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la
riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito:
www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 161 del 2 marzo 2009

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