Coi piedi per terra. 36



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 36 dell'8 ottobre 2007

In questo numero:
1. Le nostre ingenuissime domande
2. Antonella Litta, Osvaldo Ercoli, Alessandro Pizzi: Una lettera al
Presidente della Regione Lazio
3. Una breve scheda informativa sulla Valutazione d'Impatto Ambientale
4. Alberto D'Argenio: Entro il 2012 stop agli aerei che inquinano
5. Peppe Sini: Dopo i catastrofici dati sull'inquinamento atmosferico nel
viterbese
6. Il 6 ottobre a Viterbo
7. Il 18 ottobre un convegno a Viterbo
8. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo

1. EDITORIALE. LE NOSTRE INGENUISSIME DOMANDE

Formuliamo le seguenti ingenuissime domande a certi non ingenui
propagandisti del dissennato e sciagurato mega-aeroporto per voli low cost,
ed a quanti della loro propaganda sono vittima:
- perche' voler imporre ai cittadini di Viterbo e dei centri limitrofi un
danno enorme per la loro salute e il loro benessere con il massiccio
inquinamento dell'aria e acustico derivante dall'opera?
- perche' voler imporre la devastazione dell'area termale di Viterbo, la
devastazione di uno dei piu' rilevanti beni ambientali, storico-culturali,
sanitari, sociali ed economici della citta' e dell'Alto Lazio?
- perche' voler imporre un immenso danno economico per i cittadini e gli
operatori viterbesi che vedranno devastati alcuni dei loro piu' preziosi
beni ambientali e culturali, svalutati gli immobili, gli esercizi e le
attivita', colpite e depresse fondamentali vocazioni produttive del
territorio, aggredita la loro salute, negati finanziamenti pubblici ad opere
realmente utili e necessarie perche' sperperati per un'opera dannosissima?
- perche' voler forsennatamente procedere a un'opera del tutto priva della
Valutazione d'impatto ambientale obbligatoria per legge?
- perche' voler incrementare il trasporto aereo quando e' noto che esso e'
fortemente corresponsabile del surriscaldamento del clima, ovvero della piu'
drammatica emergenza ambientale planetaria odierna?
- perche' voler sperperare ingenti fondi pubblici a vantaggio di imprese ed
opere che provocano gravissimi danni alla salute della popolazione e
gravissime devastazioni del territorio?
- perche' voler far prevalere gli interessi di ristrette oligarchie
affaristiche ai danni dell'intera popolazione?

2. DOCUMENTI. ANTONELLA LITTA, OSVALDO ERCOLI, ALESSANDRO PIZZI: UNA LETTERA
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO
[Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla
realizzazione dell'aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di
medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in
Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica
presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione
di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani
sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato
sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11,
pp. 41-47, 1993. Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus
(Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di
numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario
nei paesi africani. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta'
nazionale ed internazionale. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e'
impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla
nonviolenza e al rispetto dell'ambiente.
Osvaldo Ercoli, gia' professore amatissimo da generazioni di allievi, gia'
consigliere comunale e provinciale, impegnato nel volontariato, nella difesa
dell'ambiente, per la pace e i diritti di tutti, e' per unanime consenso nel
viterbese una delle piu' prestigiose autorita' morali. Il suo rigore etico e
la sua limpida generosita' a Viterbo sono proverbiali. E' tra gli animatori
del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per una
riduzione del trasporto aereo.
Alessandro Pizzi, gia' apprezzatissimo sindaco di Soriano nel Cimino (Vt),
citta' in cui il suo rigore morale e la sua competenza amministrativa sono
diventati proverbiali, e' fortemente impegnato in campo educativo e nel
volontariato, ha preso parte a molte iniziative di pace, di solidarieta',
ambientaliste, per i diritti umani e la nonviolenza, tra cui l'azione
diretta nonviolenta in Congo con i "Beati i costruttori di pace"; ha
promosso il corso di educazione alla pace presso il liceo scientifico di
Orte (istituto scolastico in cui ha lungamente insegnato); e' uno dei
principali animatori del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo]

Egregio Presidente della Regione Lazio,
le scriviamo in rappresentanza del comitato dei cittadini che si oppongono
all'aeroporto di Viterbo e s'impegnano per la riduzione del trasporto aereo.
Come forse gia' sapra' la realizzazione a Viterbo di un mega-aeroporto per
voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma avrebbe esiti disastrosi
per l'ambiente, per la salute delle persone, per rilevanti beni storici,
culturali, sociali ed economici locali.
Peraltro nella sciagurata ipotesi della realizzazione dell'opera, essa
avrebbe come esito che i turisti atterrati nel sedime aeroportuale viterbese
dovrebbero poi raggiungere Roma in treno o su un autoveicolo, con tempi di
percorrenza lunghissimi tali che in molti casi vanificherebbero del tutto
l'abbreviazione dei tempi di viaggio che motivava la scelta del trasporto
aereo.
La provincia di Viterbo ha bisogno di ben altro per la sua mobilita': ha
bisogno in primo luogo di un potenziamento del trasporto ferroviario, e
precisamente della riapertura della ferrovia Civitavecchia-Capranica-Orte,
del potenziamento della Viterbo-Orte e del potenziamento della Viterbo-Roma.
Ed ha bisogno altresi' di ben altro per il suo sviluppo: occorre la difesa e
la valorizzazione dei suoi beni ambientali e culturali, delle sue vocazioni
produttive autentiche e preziose: l'agricoltura di qualita', il turismo di
qualita', il termalismo, l'alta formazione, le infrastrutture al servizio
dell'artigianato, del commercio e dell'accoglienza connessi ai beni e alle
vocazioni dianzi indicati.
Il mega-aeroporto per voli low cost sarebbe null'altro che una sciagura e un
gigantesco, dissennato e scellerato sperpero di denaro pubblico ai danni
della comunita' altolaziale.

Peraltro l'opera e' del tutto priva della Valutazione d'impatto ambientale,
obbligatoria per legge; valutazione d'impatto ambientale che se
correttamente effettuata inevitabilmente dichiarerebbe irrealizzabile
un'opera cosi' distruttiva (basti pensare all'impatto catastrofico sull'area
termale).
*
Le preoccupazioni e i motivi di opposizione che abbiamo qui sopra
succintamente riassunto sono condivisi da illustri scienziati e da illustri
personalita' della vita civile e delle istituzioni, dalla vicepresidente del
Parlamento Europeo Luisa Morgantini al magistrato Ferdinando Imposimato, a
padre Alex Zanotelli, ai piu' prestigiosi scienziati che si occupano di
questi temi, come i professori Angelo Baracca, Virginio Bettini, Marcello
Cini, Giorgio Cortellessa, Giorgio Nebbia.
Sapra' anche che dieci europarlamentari di grande autorevolezza hanno
inviato una lettera al Ministro dei Trasporti per chiedere che l'opera non
sia realizzata.
E certo sapra' anche che ben tre interrogazioni sono state gia' presentate
in Parlamento sia al Senato che alla Camera sempre per impedire la
realizzazione della disastrosa opera.
Inoltre non le sara' sfuggito che un'interrogazione analoga e' stata
presentata anche alla Regione da lei presieduta.
*
Egregio Presidente della Regione Lazio,
le saremmo grati di un suo impegno in difesa del diritto alla salute,
dell'ambiente, dei beni culturali, sociali ed economici del viterbese, della
legalita'.
Le saremmo altresi' grati di un suo impegno per la riduzione del trasporto
aereo, che incide cosi' fortemente nel provocare quel surriscaldamento del
clima che e' la principale emergenza ambientale planetaria cui occorre porre
rimedio.
Il nostro comitato e' infatti impegnato non solo contro il mega-aeroporto di
Viterbo, ma anche per liberare Ciampino dall'intollerabile sovraccarico di
voli, e per impedire che si creino altre situazioni come quella di Ciampino;
ci opponiamo al terzo polo aeroportuale nel Lazio controproponendo il
potenziamento di altre forme di mobilita' piu' sostenibili, ecologiche,
economiche, a vantaggio della salute e dei diritti di tutti i cittadini.
*
Egregio Presidente della Regione Lazio,
le saremmo infine grati se potesse concederci un incontro in cui illustrarle
piu' dettagliatamente quanto in questa lettera abbiamo di necessita' esposto
in forma fin troppo sintetica.
Voglia gradire distinti saluti,
dottoressa Antonella Litta, portavoce del Comitato
professor Osvaldo Ercoli, gia' consigliere comunale e provinciale di Viterbo
professor Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino
Viterbo, 5 ottobre 2007

3. DOCUMENTAZIONE. UNA BREVE SCHEDA INFORMATIVA SULLA VALUTAZIONE D'IMPATTO
AMBIENTALE
[Dal sito dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi
tecnici - in sigla: Apat - (www.apat.gov.it) riprendiamo la seguente breve
scheda informativa]

La Valutazione d'impatto ambientale (VIA) individua, descrive e valuta gli
effetti diretti ed indiretti di un progetto e delle sue principali
alternative, compresa l'alternativa zero, sull'uomo, sulla fauna, sulla
flora, sul suolo, sulle acque di superficie e sotterranee, sull'aria, sul
clima, sul paesaggio e sull'interazione fra detti fattori, nonche' sui beni
materiali e sul patrimonio culturale, sociale ed ambientale e valuta inoltre
le condizioni per la realizzazione e l'esercizio delle opere e degli
impianti. La disciplina si basa sul principio dell'azione preventiva, in
base alla quale la migliore politica consiste nell'evitare fin dall'inizio
l'inquinamento e le altre perturbazioni anziche' combatterne successivamente
gli effetti.
*
La procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) nasce negli Stati
Uniti nel 1969 con il National Environment Policy Act. In Europa, tale
procedura e' stata introdotta dalla Direttiva comunitaria 85/337/Cee
concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti
pubblici e privati, successivamente modificata dalla Direttiva 97/11/Ce,
quale strumento fondamentale di politica ambientale. La Direttiva VIA
prevede, nel caso dei progetti sottoposti a valutazione, che gli Stati
membri adottino le misure necessarie per garantire che il committente
fornisca, nella forma opportuna, le seguenti informazioni:
- una descrizione delle caratteristiche fisiche dell'insieme del progetto,
delle esigenze di utilizzazione del suolo durante le fasi di costruzione e
di funzionamento e delle principali caratteristiche dei processi produttivi;
- una valutazione del tipo e della quantita' dei residui e delle emissioni
previsti (inquinamento dell'acqua, dell'aria e del suolo, rumore,
vibrazione, luce, calore, radiazione, ecc.), risultanti dall'attivita' del
progetto proposto;
- una descrizione sommaria delle principali alternative prese in esame dal
committente, con indicazione delle principali ragioni della scelta, sotto il
profilo dell'impatto ambientale;
- una descrizione delle componenti dell'ambiente potenzialmente soggette ad
un impatto importante del progetto proposto, con particolare riferimento
alla popolazione, alla fauna e alla flora, al suolo, all'acqua, all'aria, ai
fattori climatici, ai beni materiali, compreso il patrimonio architettonico
e archeologico, al paesaggio e all'interazione tra questi vari fattori;
- una descrizione dei probabili effetti rilevanti del progetto proposto
sull'ambiente, delle misure previste per evitare, ridurre e se possibile
compensare tali effetti negativi del progetto sull'ambiente;
- un riassunto non tecnico delle informazioni trasmesse sulla base dei punti
precedenti.
*
Il 26 maggio 2003 il Parlamento Europeo ed il Consiglio hanno approvato la
Direttiva 2003/35/Ce che prevede la "Partecipazione del pubblico
nell'elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale e
modifica delle Direttive del consiglio 85/337/Cee e 96/61/Ce relativamente
alla partecipazione del pubblico e all'accesso alla giustizia".
Apat ha predisposto un rapporto tecnico nel mese di maggio 2004 recante "Le
tipologie di opere sottoposte a VIA di competenza nazionale e regionale:
recepimento della Direttiva 85/337/Cee e successive modifiche", con
l'obiettivo di fornire il quadro di recepimento della Direttiva Comunitaria
VIA evidenziando le tipologie progettuali di competenza statale e regionale.
La direttiva 2003/35/Ce si pone l'obiettivo di contribuire all'attuazione
degli obblighi derivanti dalla convenzione di Arhus:
a) prevedendo la partecipazione del pubblico nell'elaborazione di taluni
piani e programmi in materia ambientale;
b) migliorando la partecipazione del pubblico e prevedendo disposizioni
sull'accesso alla giustizia nel quadro delle Direttive 85/337/Cee e 96/61/Ce
del Consiglio. In particolare essa introduce:
- la definizione di "pubblico" e "pubblico interessato";
- l'opportunita' di un'altra forma di valutazione in casi eccezionali di
esenzione di progetti specifici dalla procedura di VIA e relativa
informazione del pubblico;
- l'accesso, opportunita' di partecipazione del pubblico alle procedure
decisionali, informativa al pubblico;
- gli obblighi riguardanti l'impatto transfrontaliero;
- la procedura di ricorso da parte del pubblico interessato;
- in Allegato I: obbligo di sottoporre a VIA "ogni modifica o estensione di
progetti elencati nel presente Allegato ove la modifica o l'estensione di
per se' sono conformi agli eventuali valori limite stabiliti nel presente
Allegato";
- in Allegato II:
- Modifiche o estensioni di progetti di cui all'Allegato I o all'Allegato II
gia' autorizzati, realizzati o in fase di realizzazione, che possono avere
notevoli ripercussioni negative sull'ambiente (modifica o estensione non
inclusa nell'Allegato I);
- Progetti di cui all'allegato I, che servono esclusivamente o
essenzialmente per lo sviluppo e il collaudo di nuovi metodi o prodotti e
che non sono utilizzati per piu' di due anni.
*
L'attuazione della procedura di VIA in Italia si articola in due livelli: un
livello nazionale ed un livello regionale.

4. RASSEGNA STAMPA. ALBERTO D'ARGENIO: ENTRO IL 2012 STOP AGLI AEREI CHE
INQUINANO
[Dal quotidiano "La Repubblica" del primo ottobre 2007 riprendiamo il
seguente articolo dal titolo "Stop agli aerei che inquinano. L'Unione
Europea riduce le emissioni di gas serra" e il sommario "Entro il 2012 le
compagnie a un bivio: o sposano la causa o non potranno piu' volare nei
nostri cieli".
Alberto D'Argenio e' un giornalista del quotidiano "La Repubblica"]

Bruxelles - Nuova puntata dello scontro sul cambiamento climatico tra Europa
e Stati Uniti. Questa volta a scatenare la battaglia e' stato il taglio
delle emissioni dell'aviazione civile: gli Usa, spalleggiati da Australia e
Cina, hanno guidato l'ammutinamento del resto del mondo contro la proposta
dell'Unione Europea di applicare tetti vincolanti alle emissioni di Co2 nel
settore aereo, provocando un muro contro muro che nei prossimi anni sfocera'
in guerra aperta.
Il Vecchio continente, infatti, entro il 2012 mettera' le compagnie aree
extracomunitarie di fronte ad un bivio: o accetteranno la lotta al
cambiamento climatico o non potranno piu' volare sui nostri cieli. Una
posizione che Bruxelles ritiene giustificata dall'atteggiamento
dell'amministrazione Bush, che anche nei negoziati sull'era successiva al
Protocollo di Kyoto rifiuta l'adozione di target vincolanti nel taglio delle
emissioni.
Lo scontro sui cieli e' andato in onda a Montreal, dove nelle ultime due
settimane le delegazioni provenienti da tutto il globo hanno partecipato
all'assemblea dell'Organizzazione internazionale per l'aviazione civile
(Icao). Da un lato erano schierati i governi dell'Unione Europea, appoggiati
dagli altri 15 paesi della Conferenza europea dell'aviazione, tra cui
Svizzera, Norvegia e Islanda, dall'altro il fronte anti-ambientalista,
guidato da Usa, Australia, Cina e Arabia Saudita. Al centro dei negoziati
c'era la strategia europea per applicare agli aerei di linea uno schema di
emissioni come quello previsto da Kyoto, un tetto ai gas inquinanti da
imporre alle compagnie Ue a partire dal 2011 e dall'anno successivo a quelle
del resto del mondo che operano in Europa.
La misura si inserisce nella strategia dell'Unione Europea contro il
surriscaldamento del pianeta (e i cataclismi che ne deriveranno), il cui
obiettivo e' quello di contenere l'innalzamento delle temperature entro i 2
gradi centigradi rispetto all'era preindustriale. E il settore aereo e'
chiamato a fare la sua parte, visto che gia' oggi contribuisce al 3% delle
emissioni nocive, una percentuale destinata a lievitare con l'aumento del
traffico aereo, che raddoppiera' entro il 2020.
"Siamo delusi dal risultato delle trattative e pensiamo che l'Icao abbia
abdicato alla sua leadership nella lotta al cambiamento climatico, un fatto
che ci preoccupa molto", ha commentato il portoghese Luis Fonseca de
Almeida, rappresentate dell'Unione Europea nei negoziati di Montreal. In
effetti nella risoluzione finale adottata nella citta' canadese dei target
obbligatori al taglio delle emissioni si parla solo come "possibile
aspirazione".
Ma non finisce qui: il testo, secondo alcuni osservatori adottato grazie
alla "manipolazione" dei falchi sulle altre delegazioni, indica che l'Europa
potra' imporre i tetti alle emissioni solo in presenza di accordi bilaterali
con i paesi delle compagnie aeree.
Insomma, una bocciatura a tutto tondo che Bruxelles e i suoi alleati, quanto
mai compattati dalla testardaggine degli interlocutori, hanno rifiutato con
una riserva formale. Tradotto in parole povere: nel 2012 l'Europa imporra'
unilateralmente il taglio delle emissioni anche alle compagnie straniere,
che dovranno adeguarsi se vorranno continuare a volare sui nostri cieli. Chi
non sara' d'accordo, e' la convinzione dei legali della Commissione
dell'Unione Europea, non avra' alcuna possibilita' di vincere un eventuale
ricorso in tribunale.
Intanto a Bruxelles gia' nei prossimi mesi ci si preparera' allo scontro,
con il testo del piano sull'aviazione che andra' all'esame
dell'Europarlamento e dei governi con l'obiettivo di essere approvato nel
2008.
E anche se la sua applicazione potrebbe costare alle tasche dei passeggeri
fino a 40 euro a biglietto (cifra massima per le tratte piu' lunghe), non ci
si aspetta un calo dei passeggeri o un danno rilevante al turismo
continentale.

5. DOCUMENTAZIONE. PEPPE SINI: DOPO I CATASTROFICI DATI SULL'INQUINAMENTO
ATMOSFERICO NEL VITERBESE
[Riportiamo il seguente comunicato diffuso il 6 ottobre 2007 dal Centro di
ricerca per la pace di Viterbo dal titolo "Dopo i catastrofici dati
sull'inquinamentoatmosferico ne viterbese e' ancor piu' necessario difendere
salute e ambiente impedendo una nuova nocivissima e inquinantissima
servitu', quella aeroportuale"]

I dati diffusi da una ricerca della societa' di consulenza sui cambiamenti
climatici "Eco-Way" riportati dalla stampa con grande evidenza rivelano che
il viterbese ha subito nel 2006 un livello di emissioni di CO2 superiore
dell'875% (precisamente dell'874,93% secondo la ricerca) al limite imposto
dal Piano nazionale di allocazione conseguente agli obiettivi che il nostro
Paese ha assunto per adeguarsi alle direttive del Protocollo di Kyoto. Un
dato catastrofico, di gran lunga superiore a quello di Roma e delle altre
province del Lazio.
Un dato che conferma la gravita' dell'inquinamento atmosferico nell'Alto
Lazio; una situazione disastrosa gia' piu' volte chiaramente denunciata, ad
esempio dalla relazione presentata dal dottor Mauro Mocci, medico
epidemiologo e profondo conoscitore della situazione altolaziale, al
convegno di studi svoltosi a Viterbo il 21 settembre 2007 sul tema: "Un
mega-aeroporto a Viterbo? No grazie" (convegno al quale presero parte come
relatori anche l'illustre giudice Ferdinando Imposimato, e la dottoressa
Marinella Correggia autrice di fondamentali saggi sulle questioni
ambientali; convegno al quale fara' seguito un secondo, sul medesimo tema,
che si svolgera' sempre a Viterbo il 18 ottobre - con la partecipazione
dell'europarlamentare on. Giulietto Chiesa, del docente di Ecologia
dell'Universita' della Tuscia prof. Giuseppe Nascetti, del presidente della
Commissione Trasporti della Regione Lazio on. Enrico Luciani).
In una situazione di inquinamento atmosferico cosi' grave sarebbe dissennato
e scellerato voler aggiungere alla nocivissima inquinantissima servitu' del
polo energetico Civitavecchia-Montalto, un'altra nocivissima inquinantissima
servitu' come quella del mega-aeroporto per voli low cost a Viterbo, opera
peraltro del tutto priva della Valutazione d'impatto ambientale obbligatoria
per legge (Valutazione d'impatto ambientale che se e quando correttamente
effettuata dimostrerebbe pienamente e definitivamente l'insensatezza e
l'irrealizzabilita' della devastante opera).
E' del tutto evidente che occorre difendere il diritto alla salute dei
cittadini della provincia di Viterbo; e' del tutto evidente che occorre
difendere l'ambiente, i beni culturali, sociali ed economici dell'Alto
Lazio; e' del tutto evidente che occorre difendere la biosfera
dall'avvelenamento dell'aria e dal surriscaldamento del clima; e' del tutto
evidente che occorre difendere il diritto delle generazioni future a un
mondo vivibile.
E' quindi del tutto evidente che la realizzazione del mega-aeroporto di
Viterbo va respinta con decisione, perche' nociva per la salute delle
persone, disastrosa per l'ambiente, devastante per le risorse del
territorio, sperperatrice di ingenti finanziamenti pubblici che invece di
essere usati per far del male alla popolazione dovrebbero piuttosto essere
usati per sanita', assistenza, infrastrutture utili e necessarie, difesa e
valorizzazione dei beni e delle vocazioni produttive del territorio.
*
Credo che lo abbiamo chiarito gia' nella lettera inviata l'8 settembre al
Ministro dell'Ambiente, in cui scrivevamo:
"il trasporto aereo deve essere ridotto e non aumentato:
- deve essere ridotto perche' contribuisce notevolmente al surriscaldamento
del clima, la piu' grave emergenza ambientale planetaria che occorre
fronteggiare con urgenti ed energici provvedimenti;
- deve essere ridotto perche' fortemente inquinante e dannoso per la salute,
sia per l'inquinamento provocato dalle emissioni nocive, sia per
l'inquinamento acustico delle aree nelle vicinanze degli aeroporti;
- deve essere ridotto perche' insostenibilmente energivoro,
incomparabilmente piu' di altre forme di mobilita';
- deve essere ridotto perche' antieconomico, ed assai costoso per il
pubblico erario che lo sostiene fortemente sia con finanziamenti diretti sia
concedendo alle compagnie aeree agevolazioni e fin esenzioni fiscali
semplicemente scandalose.
Ricapitolando: deve essere ridotto perche' e' necessario limitare i danni
che provoca alla biosfera, agli ecosistemi locali, alle persone,
all'economia e alle finanze dello stato.
La proposta di realizzare a Viterbo un aeroporto per voli low cost per il
turismo 'mordi e  fuggi' per Roma e' semplicemente insensata:
- perche' anche se si realizzasse a Viterbo l'infrastruttura a tal fine, poi
da Viterbo per Roma sarebbe necessario un viaggio in treno di due ore - dato
che una classe politica ed amministrativa a dir poco evidentemente
inadeguata si e' nel corso degli anni disinteressata della rete ferroviaria,
col risultato che la linea Civitavecchia-Capranica-Orte e' chiusa, e tanto
quella Viterbo-Orte quanto quella Viterbo-Capranica-Roma hanno tempi di
percorrenza biblici;
- perche' devasterebbe col suo impatto un'area di grande pregio ambientale,
storico, culturale, sociale ed economico: l'area delle terme e del Bulicame
che costituisce per Viterbo un irrinunciabile elemento di identita'
storico-culturale e un fondamentale bene ambientale e socio-economico;
- perche' colpirebbe interi popolosi quartieri della citta' con un
inquinamento acustico gravissimo tale da rendere invivibile la quotidianita'
di decine di migliaia di residenti;
- perche' danneggerebbe irreversibilmente i beni culturali e ambientali e le
vocazioni produttive del viterbese e la qualita' della vita di molti
cittadini che vi abitano;
- perche' provocherebbe un ulteriore aggravamento dell'aggressione al
territorio altolaziale da parte di un devastante modello di sviluppo fondato
sulle servitu' e la speculazione: l'alto Lazio ha gia' subito e subisce le
nocive, pesanti conseguenze di servitu' energetiche e militari, di grandi
opere insensate, di speculazioni edilizie dissennate, di discariche
illegali, della penetrazione dei poteri criminali a questi 'affari'
connessa.
Viterbo ha bisogno di ben altro:
- ha bisogno di un deciso potenziamento delle ferrovie per i pendolari e per
il commercio: affinche' sia finalmente garantito un adeguato collegamento
tra Viterbo e Civitavecchia, Viterbo e Orte, Viterbo e Roma;
- ha bisogno della difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali;
- ha bisogno di sostegno alle sue reali vocazioni produttive: l'agricoltura
di qualita', il turismo di qualita', il termalismo sociale, l'alta
formazione e la ricerca in campo agrario, forestale, ambientale,
archeologico, storico e artistico".
Ci sembrano argomenti incontrovertibili, ed infatti illustri scienziati
(come Angelo Baracca, Virginio Bettini, Marcello Cini, Giorgio Cortellessa,
Giorgio Nebbia) ed autorevolissimi rappresentanti delle istituzioni (tra cui
la Vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini, l'illustre
magistrato Ferdinando Imposimato) e della societa' civile (tra cui padre
Alex Zanotelli) ci hanno espresso il loro pieno sostegno.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 6 ottobre 2007

6. INIZIATIVE. IL 6 OTTOBRE A VITERBO
[Riportiamo il seguente comunicato del "Centro di ricerca per la pace" di
Viterbo]

Si e' svolta a Viterbo in piazza S. Faustino sabato 6 ottobre 2007 una
manifestazione contro gli episodi di violenza squadrista avvenuti a Viterbo
negli ultimi mesi. L'iniziativa, promossa dall'Anpi e da un ampio arco di
forze democratiche, faceva seguito a quella svoltasi il 20 luglio in piazza
del Comune.
Alla manifestazione e' intervenuto, tra molti altri, il responsabile del
"Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, Peppe Sini.
*
Nel suo intervento Sini ha ricordato alcune indimenticabili figure viterbesi
dell'impegno antifascista, per la democrazia e per la dignita' umana, da
Sauro Sorbini ad Achille Poleggi, da Raimondo Pesaresi a Vittorio Emanuele
Giuntella, rievocandone le figure attraverso il personale ricordo del loro
magistero civile cosi' come si e' depositato nella sua memoria ed ha
concorso a formare le sue opinioni e le sue scelte.
Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" (che dal 2000 e'
direttore responsabile di un notiziario telematico quotidiano dedicato alla
nonviolenza, "La nonviolenza e' in cammino") ha evidenziato a necessita' di
una corale e persuasa solidarieta' con la lotta nonviolenta in Birmania
contro il regime militare; e come vi sia la necessita' di una autentica
coerenza tra i mezzi e i fini, poiche' pace, smilitarizzazione, disarmo,
democrazia e diritti umani stanno tra loro in un rapporto di necessaria
correlazione.
Peppe Sini ha poi ricordato che per inverare oggi, nella drammatica
situazione mondiale attuale, i valori della Costituzione nata dalla
Resistenza, occorre la scelta della nonviolenza, come principio ispiratore
della politica internazionale e dei rapporti tanto tra le persone quanto tra
i popoli e le culture; una nonviolenza giuriscostituente: criterio e
progetto di convivenza civile, di ordinamento giuridico, di condotta morale,
nel pieno riconoscimento del diritto alla vita e alla dignita' di tutti gli
esseri umani.
Rievocando la figura di Franz Jaegerstaetter, il resistente nonviolento
assassinato dai nazisti per essersi rifiutato di servire nell'esercito
tedesco, il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo (che
a suo tempo e' stato obiettore di coscienza al servizio militare) si e'
interrogato su come oggi si possa e si debba attualizzare l'eredita' della
resistenza nonviolenta contro il fascismo, ed ha segnalato due ineludibili
ambiti di impegno.
Il primo: l'opposizione ala guerra e al terrorismo, e quindi la costruzione
della pace con mezzi di pace, opponendosi con la forza del diritto ad ogni
violazione della dignita' umana, e contrastando quindi tutti i poteri
criminali, tutte le strutture assassine.
Il secondo: la difesa della biosfera, che e' anche difesa della civilta'
umana e della dignita' umana incarnata nelle presenti e nelle future
generazioni.
Alla luce di questo impegno per la difesa dell'unico mondo che abbiamo si
appalesano anche le radici forti e profonde della resistenza nell'Alto Lazio
contro il terzo polo aeroportuale inquinante, devastante, estremamente
nocivo per la salute delle persone e per i beni del territorio; e si
chiarisce perche' ad animare oggi l'opposizione al devastante mega-aeroprto
per voli low cost vi siano anche e ancora le persone che animarono
l'opposizione alla centrale nucleare di Montalto, alla devastazione del
bosco di Monte Fogliano implicata dall'insensato progetto autostradale della
Supercassia, alle discariche abusive, alla penetrazione dei poteri
criminali, al gravissimo inquinamento atmosferico provocato dall'uso del
carbone nel polo energetico altolaziale: uno e lo stesso e' l'impegno in
difesa della salute delle persone, in difesa dell'ambiente, in difesa dei
beni storici e culturali, in difesa delle risorse e delle vocazioni
produttive del territorio, in difesa della legalita', in difesa dei diritti
delle generazioni future.
Fedelta' alla Costituzione e scelta della nonviolenza; opposizione ai poteri
criminali e necessita' del disarmo; ripudio della guerra cosi' come sancito
dall'art. 11 della Costituzione; e accoglienza degli immigrati in fuga da
dittature, guerre, fame, cosi' come sancita dall'art. 10, comma terzo, della
Costituzione.
L'antifascismo vivente, ha concluso Peppe Sini, e' opposizione a tutte le
guerre, a tutti i terrorismi, a tutte le dittature, a tutti i poteri
criminali, a tutte le violenze.
E' difesa dell'unica Terra che abbiamo, consapevolezza che vi e' una sola
umanita', riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.
Nonviolenza in cammino.
*
Segnaliamo anche che tra gli interventi all'iniziativa di piazza San
Faustino, e' stato molto apprezzato quello di Alfio Pannega, figura storica
della cultura popolare viterbese, che ha declamato una sua poesia
improvvisandola nella forma propria dei poeti a braccio.

7. INCONTRI. IL 18 OTTOBRE UN CONVEGNO A VITERBO

Giovedi' 18 ottobre a Viterbo si svolgera' il secondo convegno sul tema "Un
mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie".
In difesa del diritto alla salute, in difesa dei beni ambientali e
culturali, per valorizzare e non devastare le risorse e le vocazioni
produttive del territorio, per una mobilita' adeguata e sostenibile, per un
modello di sviluppo al servizio delle persone, per la legalita' e la
democrazia, per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della biosfera.
*
Per informare e sensibilizzare la cittadinanza il comitato che si oppone
all'aeroporto e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo ha
organizzato un secondo convegno di studi il giorno giovedi' 18 ottobre a
Viterbo, presso la sala Anselmi della Provincia, di fronte a Palazzo
Gentili, in via Saffi, con inizio alle ore 17.
Partecipano al convegno in qualita' di relatori: l'on. Giulietto Chiesa,
europarlamentare, giornalista e saggista; il professor Giuseppe Nascetti,
docente di Ecologia all'Universita' della Tuscia; l'on. Enrico Luciani,
presidente della Commissione Trasporti della Regione Lazio.
Presiede il convegno la dottoressa Antonella Litta, portavoce del comitato.
*
Un mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie
Difendiamo la salute dei cittadini, l'ambiente e i beni culturali e sociali
di Viterbo, l'economia locale e il diritto a un lavoro valido e sicuro.
Difendiamo la biosfera e i diritti di tutti. Difendiamo la democrazia.
Impediamo una speculazione scandalosa e gravemente nociva.

8. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI
VITERBO

Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la
riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito:
www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 36 dell'8 ottobre 2007

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