Il duello tra Google e Wikipedia



Il duello tra Google e Wikipedia

La comunità fondata da Jimmy Wales lancia la sfida a Big G: diventerà motore di ricerca.

[ZEUS News - http://www.zeusnews.it - 05-01-2007]



Il monopolio di Google comincia a essere un peso insostenibile per il web. È diventato sinonimo di motore di ricerca per tutti, anche per chi ignora i segreti della rete. Chi usa neologismi come googlare non ha nemmeno bisogno di specificare la traduzione.

Sebbene i concorrenti (tipetti del calibro di Microsoft o Yahoo!) spendano ogni anno valanghe di dollari per cercare di emergere, la grande G continua a guadagnare mercato. La loro fetta è cosí grande che gli inserzionisti non hanno bisogno di essere presenti su altri motori di ricerca per avere la massima visibilità.

Gli analisti prevedono che nel 2007 abbatterà l'ultima barriera, superando il sito di Microsoft come numero di visite. Il web, insomma, non avrebbe che da guadagnare se la grande G trovasse un concorrente meno ridicolo. Migliorerebbe la rete, e migliorerebbe pure Google.

Nessuno ci aveva mai pensato, ma il competitor serio potrebbe nascere dal fenomeno internet che più gli si avvicina, come popolarità e successo: Wikipedia, il ricco archivio di informazione e cultura libera, sotto forma di enciclopedia online.

La forza di Wikipedia è l'approccio collaborativo del free software, mutuato nel campo della cultura. Nel mondo di Wikipedia, le voci sono inserite e mantenute da una rete di volontari, non da dipendenti di una società.

Passare da enciclopedia a motore di ricerca è un bel salto, ma non impossibile, deve aver pensato Jimbo Wales, leader della comunità Wikipedia. Così nasce il progetto Wikiasari.

Coerentemente con lo stile che ne ha determinato il successo, la banda di Wales utilizzerà, per la classificazione dei risultati, un sistema più umano rispetto al concorrente, basato sull'espressione volontaria di gradimento dei siti visitati.

In Wikiasari il page rank, vero e proprio cruccio degli uffici marketing, non sarà determinato dai misteriosi e segreti algoritmi custoditi nei server di Mountain View, ma dalla reale valutazione degli utilizzatori, che non dovranno far altro che mettere una crocetta sul voto da dare al sito.

C'è ancora spazio per iniziative di questo genere? Wikipedia ha ancora la possibilità per introdurre qualcosa di nuovo e, possibilmente, rivoluzionario in un settore così ben frequentato?

In effetti, Google ha già piazzato il proprio toolbar (un programma per la gestione semplificata delle ricerche) su più di dieci di milioni di computer: grazie alle informazioni raccolte con questo strumento, può far partire il page rank umano quando vuole.

In più, è possibile che i risultati della ricerca siano personalizzati sulla base della storia di ciascun utente. Un lavoro di anni sui dati personali, che fa storcere il naso a più di qualcuno, ha messo la grande G nelle condizioni di non essere attaccabile.

Mentre il mercato dei motori di ricerca ha dannatamente bisogno di concorrenza, qualunque strategia di attacco, come quella di Wikipedia, potrebbe paradossalmente favorire Google.

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Michele Bottari - Quelli di Zeus
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=5294