L'Algeria vittima del terrrorismo



L'Algeria vittima del terrrorismo

1992 anno di svolta per l'Algeria. Purtroppo non in meglio visto che da quella data in poi per il Paese maghrebino e' iniziato un periodo di terrore: gli attentati dei fondamentalismi islamici .

L'Algeria non e' nuova alla violenza, basta ricordare gli 8 anni di guerra d'indipendenza combattuta contro la Francia dal 1954 al 1962, che non ha esitato ad adoperare i mezzi piu' violenti,tra cui la tortura sui civili, per non farsi scappare questa terra, e non tanto per motivi economici quanto per prestigio. Il popolo algerino si e' ribellato con forza e dignita' contro questo assurdo domino che stava creando solo poverta' e ingiustizia per gli arabi e benessere per i coloni francesi. Quella dell'Algeria e' stata una delle guerre di liberazione piu' lunghe durante il periodo di decolonizzazione e secondo molti storici anche quella piu' violenta. Il FLN( Fronte di Liberazione Nazionale ,il partito che piu' di tutti ha lottato in questa guerra e che e' stato vicino alla popolo) , aveva creato una speranza per l'Algeria , aveva proclamato la Repubblica e redatto una Costituzione che si basava sui principi classici di giustizia e uguaglianza e sull'identita' araba della nazione.

La Francia ha perso ma l'Algeria ha vinto? Domanda a cui non e' facile dare una risposta alla luce dei 50 anni di governo del FLN che hanno portato il Paese alla guerra civile. Partito divenuto corrotto una volta preso il potere , spesso incapace( i tecnici francesi se ne erano andati subito dopo la proclamazione dell'indipendenza e in Algeria la maggioranza della popolazione era analfabeta )e deciso a non dividere con nessun' altro partito i suoi privilegi. Il FLN e' stato partito unico fino al 1989 quando e' entrata in vigore la nuova Costituzione che dava il via libera alla formazione di nuovi partiti. Quasi una democrazia se non fosse che quando il Fis ( Fronte Islamico di Salvezza) ha vinto le elezioni del 1992 il FLN non ha esitato ad annullarle ed a dichiarare illegale il partito islamista. Non si puo' accettare che un partito di fondamentalisti vada al poter in uno stato democratico: questa e' stata la motivazione ufficiale del FLN!

L'Algeria e' sempre stata una terra difficile da governare, come hanno sperimentato anche i francesi, per colpa forse di quei Cabili o meglio Masiri , discendenti dei Berberi, che da sempre chiedono diritti estendendo la loro lotta a tutto il Paese. I Cabili rappresentano il 20% della popolazione algerina e i due terzi di loro vive in Kabilia ,una regione montuosa settentrionale dell'Algeria. Sono famose le sommosse del popolo berbero , spesso represse con l'esercito ma sempre di piu' vicine alle esigenze del popolo algerino e sempre piu' spesso portatrici di richieste di diritti umani. In Algeria da sempre basta un fiammifero perche' scoppi l'incendio.

E cosi' i politici algerini, sempre piu' corrotti e dispotici e disinteressati delle condizioni di vita del popolo, si sono allontanati dai loro ideali di egualitarismo , democrazia e giustizia lasciando il posto ai fondamentalisti, che da soli hanno aiutato la popolazione algerina nei duri anni della poverta' causata da una mal gestione dell'economia. È successa una tragedia. Alla lotta contro la fame si e' aggiunta quella per la vita. Infatti FIS si e' diviso in piu' frange perdendo quindi tutto il controllo sui suoi uomini che hanno cominciato a praticare la strategia del terrore con le bombe nei mercati , gli sgozzamenti di donne e bambini nei villaggi , gli omicidi di massa e le relative fosse comuni. È impossibile esprimere quello che da anni soffrono gli algerini,la paura , la disperazione , l'insicurezza , il dolore…

Quasi 200 mila ,la cifra esatta e' ancora sconosciuta, sono i morti di questa guerra civile.

Ma come se non bastasse il fatto ancora piu' grave e' che l'Algeria e' lasciata da sola dalla comunita' internazionale infatti come osservatore internazionale c'e' solo la Croce Rossa Internazionale.Gli Algerini sono da soli , neanche il governo tenta di proteggerli, (per pura combinazione la polizia arriva sempre un po' dopo che i fondamentalisti se ne sono andati dopo aver commesso una strage).

Gia' perche' far entrare gli osservatori internazionali, punire chi ha commesso un omicidio e' rischioso per il FLN in quanto verrebbero a galla verita' scomode come appunto la corruzione e l'infiltrazione dei servizi segreti in vari attentati di Presidenti e uomini di stato. Insomma quello che fa paura al FLN non sono i fondamentalisti ma la richiesta della comunita' internazionale di una riforma interna al partito.

I giovani sono allo sbando ,senza identita', non si riconoscono nel governo corrotto, antidemocratico , che non riesce neanche a creare posti di lavoro. Il Fis e i suoi vari gruppi raccolgono i frutti di questa politica. L'Algeria e' contro il fondamentalismo ed e' anche abbastanza evidente visto che le principali vittime della violenza estremista sono tra la popolazione civile. Ma e' anche vero che la disperazione non si controlla soprattutto nei giovani a cui il FIS insegna a leggere e scrivere, a cui protegge e aiuta le famiglie. Il Fis inoltre e' stato il primo movimento che e' riuscito a vincere delle elezioni e quindi ha un forte potere carismatico tra i giovani stanche di questo governo che non fa niente per loro. La politica in Algeria ha perso si e' svuotata di ogni nobilta' e utilita' e il Fis rappresenta quindi un movimento di lotta e di cambiamento.

Ma in Algeria sta nascendo una forte opposizione formata da vari partiti come il Rassemblement pour la Culture et la De'mocratie (RCD) oppure Rassemblement National De'mocratique (RND) o ancora il Front des Forces Socialistes (FFS) . ma il fatto rilevante e' la forte presenza in questi partiti delle donne, le principali vittime dei fondamentalisti che hanno deciso di ribellarsi alla violenza a cui da troppo soccombevano.

Adesso e' compito di quei piccoli partiti che stanno crescendo e che raccolgono i voti della popolazione piu' povera a non deludere gli elettori e dare ai nuovi fiducia e una speranza di cambiamento.

Romina Anardo