COMUNITA' di PACE e in RESISTENZA in COLOMBIA



 COMUNITA' di PACE e in RESISTENZA in COLOMBIA

Il conflitto politico, sociale e armato,  che da più di 50 anni insanguina la Colombia, colpisce con speciale crudeltà la popolazione civile, vittima di massacri, sfollamento forzato e persecuzione giudiziaria utilizzando il terrore come strategia per liberare interi territori di interesse economico per i grandi investimenti delle multinazionali e di interesse geopolitico per lo stesso Governo colombiano. Dalla società civile, ed in particolare modo dai settori più colpiti dal conflitto armato, sorgono proposte alternative alla violenza del conflitto, che oppongono alla logica della guerra la logica della nonviolenza attiva, come strategia per la sopravvivenza e come contributo alla costruzione di una cultura di pace.

Le Comunità di pace e in resistenza civile sono comunità rurali, indigene e afrodiscendenti che si sono dichiarate pubblicamente neutrali di fronte alla guerra, in un paese dove la neutralità è severamente punita da tutti gli attori armati. Queste Comunità rappresentano significative e poco conosciute esperienze di resistenza civile alla guerra e allo sfollamento forzato che con la pratica quotidiana della partecipazione democratica, dell’autodeterminazione e della continua ricerca di una soluzione pacifica dei conflitti, rafforzano i valori favorevoli alla costruzione reale di una cultura di pace.

Le Comunità di Pace e in Resistenza civile , si impegnano a non intervenire in nessuna maniera nella guerra, a non portare armi, a lottare contro l'impunità denunciando le violazioni commesse da tutti i gruppi armati (Esercito – paramilitari e guerriglia); a propendere sempre per la costruzione di scenari di pace e di convivenza  per la soluzione negoziata del conflitto. Stiamo parlando di comunità i cui membri si sono impegnati a non intraprendere azioni violente come risposta alle vessazioni a cui sono sottomesse, costruendo così uno strumento  fondamentale volto a rompere la spirale della violenza, in un paese con una media di 25.000 morti violente all’anno.

Si tratta di una resistenza integrale, che va al di là della pura  neutralità rispetto ai vari gruppi armati, e che costruisce  progetti di vita che propongono innovativi cambiamenti di ordine sociale, politico, economico, culturale ed ambientale, con criteri chiari di sostenibilità. Non stiamo parlando quindi di una neutralità ingenua, ma di un compromesso con la vita, fondato sulle conquiste di autonomia e autodeterminazione, dalle quali abbiamo sicuramente tanto da imparare.

dal sito della RETE ITALIANA DI SOLIDARIETA' COLOMBIA VIVE!