Sulla stampa cubana del 04/05/06



Granma Internacional Digital
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L'Avana, Cuba. Anno 10 - Giovedì 4 Maggio 2006

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Circola all´ONU un comunicato sui risultati dell´ALBA

(PL) - Un documento sulla visita a Cuba dei presidenti del Venezuela e di Bolivia, Hugo Chávez ed Evo Morales e sui risultati dell'ALBA ad un anno dalla su implementazione sta circolando nelle Nazioni Unite. 

Il comunicato stampa della missione permanente di Cuba alle Nazioni Unite si intitola: "Un nuovo modello d´integrazione in America Latina e nei Caraibi, basato su equità e rispetto e sostenuto da fraternità e solidarietà".

Il documento riferisce il dialogo di Chávez e Morales col presidente cubano Fidel Castro avvenuto in occasione del primo anniversario dell'Alternativa Boliviariana per i Popoli di Nuestra America (ALBA) e riassume i principali risultati dell'ALBA in questo periodo, sottolineando la dichiarazione dell'UNESCO che il Venezuela nel 2005 è divenuto un Territorio Libero dall´Analfabetismo.

Questa meta è stata raggiunta grazie al programma d´insegnamento di massa realizzato con l´aiuto di consulenti cubani. Sono stati beneficiati un milione 482 mila 543 venezuelani analfabeti, tra i quali 76 mila erano indigeni. 

L'incremento del commercio tra Cuba e il Venezuela, che da 973 milioni di dollari nel 2001 ha raggiunto i due mila 400 milioni nel 2005 e la cooperazione medica cubana con questo paese, dove oggi prestano i loro servizi 23 mila 601 professionisti della salute, sono alcuni risultati molto positivi dell´ALBA. 

Grazie a questa Alternativa, tre mila 328 giovani venezuelani stanno studiando Medicina Generale Integrale a Cuba ed altri 12 mila 940 frequentano la Facoltà Integrale Comunitaria in Venezuela, assistiti da sei mila 525 specialisti cubani che lavorano nella Missione "Barrio Adentro". 

La Missione Miracolo, che va rimarcata tra le varie iniziative in atto, ha permesso di realizzare 220 mila 571 interventi chirurgici agli occhi di pazienti , con problemi della vista. Gli assistiti sono stati sino ad oggi 188 mila 389 venezuelani oltre a pazienti di 17 paesi dell'America Latina e dei Caraibi. 

Il documento redatto dalla missione cubana comprende anche il Comunicato Unito emesso al termine della visita dei presidenti del Venezuela e di Bolivia nei giorni 28 e 29 aprile e l'accordo per l'applicazione dell'ALBA e del Trattato di Commercio dei Popoli, TCP, firmato dai tre presidenti.

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I ministri degli Esteri di otto paesi latinoamericani hanno chiesto una riforma migratoria integrale al Congresso USA

WASHINGTON, 2 maggio (RHC). - I ministri degli Esteri di otto paesi dell´America Latina hanno chiesto martedì al Congresso statunitense di approvare una riforma migratoria integrale per rafforzare la sicurezza nella regione.

I capi delle diplomazie di Panama, Costa Rica, El Salvador, Messico, Colombia, Guatemala, Repubblica Dominicana e Nicaragua, riunitisi a Washington durante un forum sul dibattito a proposito dell´immigrazione negli USA, hanno convenuto sulla necessità di una riforma alle attuali leggi migratorie del paese del Nord [N.d.R. - Stati Uniti], che vada a vantaggio di una buona parte degli immigrati illegali che lì vivono.

Gli otto ministri degli Esteri presenti all´incontro, patrocinato dalla rivista Foreign Affairs, da Dialogo Interamericano e dall´Istituto di Politica Migratoria, hanno opinato sulla richiesta di una legalizzazione degli immigrati clandestini negli Stati Uniti, che tenga conto del rispetto dei diritti umani e della sicurezza delle frontiere.

La richiesta di una riforma migratoria integrale al Congresso USA si è prodotta un giorno dopo le massicce mobilitazioni degli immigrati nel paese del Nord, indette per esigere la legalizzazione dei clandestini.

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La Bolivia garantisce il rifornimento di gas all´Argentina e al Brasile

LA PAZ, 2 maggio. - Il Governo boliviano ha reso noto martedì che saranno garantite le esportazioni di gas all´Argentina e al Brasile, i suoi principali compratori. Ha anche anticipato un prossimo inizio delle conversazioni con imprese petrolifere straniere, con la premessa che la nazionalizzazione degli idrocarburi è irreversibile, ha reso noto PL.

Il presidente Evo Morales ha contattato il suo omologo brasiliano Luis Inacio Lula da Silva e ha garantito il rifornimento di gas al suo paese. Intanto, il presidente brasiliano ha riconosciuto come sovrana la decisione della Bolivia nei confronti delle sue risorse naturali. 

Morales ha detto alla catena televisiva Telesur che ci sono dei mass media che stanno tentando di contrastarci, di isolarci, di provocare uno scontro, ma "questo non succederà", ha sottolineato.

Secondo la DPA, il Capo dello Stato boliviano ha sostenuto che il suo Governo è disposto a dialogare con le multinazionali petrolifere a proposito delle operazioni, ma ha sottolineato che non farà cambiamenti al decreto di nazionalizzazione dell´industria degli idrocarburi.

Il presidente Morales ha negato che il decreto di nazionalizzazione che ha emesso lunedì preveda la confisca degli attivi delle imprese multinazionali petrolifere.

"Non c´è espropriazione dei beni... Il controllo assoluto corrisponde allo Stato boliviano, i beni continueranno a essere delle imprese petrolifere. Non sarà più come prima, quando loro guadagnavano l´82% mentre alla Bolivia restava il 18% o il 13%", ha segnalato.

Morales ha anche menzionato una conversazione con il ministro spagnolo degli Esteri, Miguel Angel Moratinos, che ha espresso la sua "preoccupazione" per le conseguenze della nazionalizzazione degli idrocarburi in Bolivia.

Il presidente venezuelano Hugo Chávez ha appoggiato la nazionalizzazione degli idrocarburi decisa dalla Bolivia e ha confermato un summit giovedì tra i suoi omologhi Evo Morales, Lula e l´argentino Néstor Kirchner, con un programma il cui principale tema sarà quello energetico.

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Un generale USA ritiene un rischio aggredire l´Iran

Washington, 2 maggio (PL). - Un´aggressione armata nordamericana contro l´Iran sarebbe oggi altamente rischiosa e avrebbe ripercussioni nel Medio Oriente, ha assicurato un ufficiale di alto rango del Pentagono.

"Qualsiasi azione è molto complicata dal punto di vista militare", ha sostenuto il tenente generale Victor Renuart, direttore di piani e politica della Giunta dei Capi degli Stati Maggiori, citato dal quotidiano britannico Daily Telegraph nella sua edizione digitale.

Secondo Renuart, qualsiasi azione di un paese contro l´Iran avrebbe delle conseguenze e questa è una forte ragione per continuare gli sforzi diplomatici e fare in modo che funzionino.

Il militare ha rilasciato queste dichiarazioni poco prima dell´inizio (martedì) delle trattative a Parigi tra i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell´ONU (Russia, Cina, USA, Francia e Gran Bretagna) più la Germania, sul programma nucleare iraniano.

Questa è la prima riunione dopo l´invio al Consiglio del rapporto del direttore generale dell´Organismo Internazionale dell´Enegia Atomica (OIEA), Mohamed El Baradei.

Il documento, presentato il 28 aprile scorso, segnala che Teheran ha limitato la sua cooperazione con l´OIEA ed è lontata dal sospendere l´arricchimento dell´uranio, come richiesto da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza alla fine del marzo scorso.

Teheran ha assicurato che le sue attività nucleari hanno fini civili, indirizzati alla generazione dell´energia elettrica.

Ci si aspetta che l´appuntamento parigino costituisca il preambolo dell´incontro dei ministri degli Esteri dei sei paesi su questa problematica, previsto per il 9 maggio a New York.

L´incontro di martedì ha riguardato i viceministri degli Affari Esteri.

Nonostante i molti interrogativi che ha generato il resoconto presentato da El Baradei, la Russia preferisce ancora la via diplomatica, posizione condivisa anche dalla Cina.

Nell´aprile scorso la rivista New Yorker ha rivelato che il Governo del presidente Bush aveva previsto di attaccare gli impianti nucleari iraniani di Natanz, utilizzando addirittura bombe atomiche tattiche.

Una fonte citata dal settimanale ha affermato che i piani del Pentagono sono "enormi, febbrili e operativi", con la manifesta intenzione di cambiare la struttura di potere nella repubblica islamica attraverso la guerra.

A marzo scorso la Casa Bianca ha rilanciato la sua controversa dottrina degli attacchi preventivi, in base alla quale si attribuisce il diritto di bombardare e invadere un paese, senza che gli USA vengano previamente aggrediti.

Il concetto è stato ripreso nella nuova versione della Strategia di Sicurezza Nazionale, documento che identifica Teheran come il suo principale avversario.

"Non affronteremo nessuna sfida maggiore di quella di un solo paese: l´Iran", si legge nel testo di 48 pagine presentato dal consigliere alla Sicurezza Nazionale, Stephen Hadley.

Secondo la strategia e dopo l´allegato principio di autodifesa, Washington non scarta l´utilizzo della forza prima che avvengano ipotetici attacchi contro il territorio USA, addirittura prima che esistano dubbi sulla presunta aggressione dell´avversario.

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La Conferenza Mondiale per la Libertà dei Cinque Eroi
? Cuba è decisa a resistere a nuove misure ostili degli USA

Cuba ha proclamato la sua decisione di resistere, come ha sempre fatto negli ultimi 47 anni, a qualsiasi nuova misura degli Stati Uniti, ad ogni eventuale recrudescenza della politica di minacce e aggressioni dell´Amministrazione di George W. Bush.

È molto probabile che il 20 maggio prossimo o in una data vicina, gli Stati Uniti rendano pubbliche nuove misure per cercare di soffocare la Rivoluzione ed il progetto economico-sociale deciso dal popolo cubano, ha messo in guardia il presidente del Parlamento Ricardo Alarcón.

Il dirigente, parlando di fronte a mille delegati di 60 nazioni che hanno partecipato a L´Avana ad un incontro di solidarietà con l´Isola, ha ricordato che la minaccia è stata lanciata recentemente dalla segretaria di Stato nordamericana, Condoleeza Rice.

L´intenzione - ha spiegato - sarebbe quella di rafforzare un mal chiamato piano di transizione di Cuba verso la democrazia, lanciato il 20 marzo 2003 e che pretende, vanamente, di abbattere la Rivoluzione, nonchè di strappare ai cubani le conquiste sociali delle quali ci sentiamo così orgogliosi.

Pretendono di imporci un governatore in stile Iraq e poi di installare autorità docilmente sottomesse, ma ignorano che prima dovranno invadere questo paese, occuparlo e, cosa ancor più difficile, disporre di una situazione tranquilla per realizzare i loro progetti, ha avvertito.

I governanti statunitensi, per colmo di cinismo, sono soliti scegliere una data così infame come quella del 20 maggio per annunciare misure contro il paese, ha aggiunto.

In questo giorno del 1902 venne proclamata la Repubblica a Cuba, dopo che gli USA erano intervenuti nella guerra contro la Spagna e avevano frustrato il trionfo degli indipendentisti. Un´appendice della Costituzione cubana autorizzava gli Stati Uniti ad intervenire militarmente nell´Isola.

Ha ricordato in un´altra parte del suo discorso che gli USA, mentre stanno continuando la loro guerra contro Iraq e Afganistan e cercando scuse per scatenarne altre in quelli che chiamano "oscuri angoli del mondo", danno rifugio a terroristi come Luis Posada Carriles e Orlando Bosch.

Entrambi i soggetti, d´origine cubana, sono indicati come i principali autori della provocata esplosione in pieno volo di un aereo civile dell´Isola che nell´ottobre 1976, con 73 passeggeri a bordo, era appena decollato da Barbados in direzione L´Avana.

Alarcón ha ricordato che pochi giorni fa gli USA hanno ammesso l´ingresso illegale di Posada nel loro territorio, dopo che il Presidente cubano Fidel Castro aveva denunciato da più di un anno come, da dove e in compagnia di chi questo fatto è avvenuto.

Ha detto che Washington sa perfettamente questo e conosce nei minimi dettagli il curriculum criminale del terrorista - comprendente i sabotaggi negli alberghi de L´Avana nel 1997, in uno dei quali morì un turista italiano -, ma lo sta giudicando soltanto per la violazione delle leggi migratorie nordamericane.

Il colmo dell´ipocrisia - ha sottolineato - è che nello stesso tempo gli Stati Uniti stanno mantenendo in prigione Cinque cubani che infiltrarono bande del Sud della Florida per impedire che si ripetessero atti terroristici come quelli commessi contro Cuba da Posada Carriles e Bosch. (PL) 

L´INCONTRO DI SOLIDARIETÀ CON CUBA

Più di 1700 delegati di 70 nazioni hanno partecipato all´Incontro di Solidarietà con Cuba che si è svolto nel Palazzo delle Convenzioni, dove è stato difeso il diritto del popolo cubano di difendere la sua autodeterminazione senza ingerenze del governo degli Stati Uniti e dove sono state date tutte le informazioni sulla campagna mondiale che si realizzerà dal 12 settembre al 6 ottobre prossimo per la libertà dei Cinque Eroi cubani, ingiustamente sequestrati nell´impero. 

Ricardo Alarcón, presidente dell´Assemblea Nazionale del Poder Popular, ha segnalato l´importanza della difesa del diritto dei lavoratori emigrati e del loro diritto di vivere senza discriminazione, come è stato sottolineato durante le manifestazioni del Iº Maggio negli Stati Uniti. 

È indispensabile potenziare le informazioni della verità sui popoli e nei mezzi alternativi, di fronte alla valanga di propaganda dei centri d´informazione dell´impero. 

Rob Miller, direttore della campagna di solidarietà con Cuba in Gran Bretagna, ha detto che l´86% dei membri dei sindacati del suo paese appoggiano l´Isola nella sua lotta per la sovranità nazionale. 

Odalys Pérez, figlia del comandante dell´aereo della Cubana che esplose in volo nel cielo di Barbados nell´ottobre del 1976, per una bomba posta da terroristi al soldo dei criminali Posada Carriles e Orlando Boshch, ha chiesto giustizia e che si condannino gli autori di quel crimine. 

Pedro Ross Leal, segretario generale della Central de Trabajadores di Cuba, CTC, ha denunciato che il blocco imposto dagli USA è costato sino ad oggi 8000 milioni di dollari ed ha confermato che tutte queste manovre statunitensi falliranno, come si può vedere chiaramente di fronte ai risultati positivi, tra i tanti, nel settore dell´economia dell´Isola. (Alexis Schlachter)

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Il Venezuela è pronto per affrontare minacce ed aggressioni

(PL) - Il Venezuela è pronto per respingere qualsiasi minaccia o aggressione, ha reiterato il comandante generale dell´esercito Raúl Isaías Baduel, alludendo alle manovre militari nei Caraibi. 

Le Forze Armate Nazionali (FAN) hanno valutato i potenziali pericoli che riguardano la sicurezza del paese, ha dichiarato Baduel nella capitale dello Stato di Guárico, a San Juan de los Morros, dove era stato invitato dal nunzio apostolico, l´italiano Giacinto Berlocco. 

Egli ha segnalato che si sta realizzando una costante vigilanza di tutte le azioni che potrebbero rappresentare un indizio di minaccia contro il territorio nazionale ed ha precisato che le FAN hanno valutato quattro possibili scenari per la sicurezza del Venezuela: il primo è relazionato con il concetto d´una guerra di quarta generazione, con un concetto sussidiario di confronto asimmetrico, poiché non è necessario che due blocchi armati si scontrino in forma convenzionale e in un teatro di guerra. 

Di fronte alla guerra asimmetrica si deve imporre la resistenza, ha indicato.

Un altro scenario analizzato da Baduel è quello della destabilizzazione e della disarticolazione, come i colpi di stato, le azioni di sovversione con il fine di generare instabilità nell´interno e pretendere d´eliminare lo stato- nazione. 

Un altro esempio è il possibile conflitto regionale, grazie al quale istanze internazionali possono pretendere di definire il Venezuela come uno Stato Minaccia, per propiziare l´invasione. 

Un quarto scenario potrebbe essere un intervento militare e in questo senso egli ha ricordato la situazione in Medio Oriente e in particolare la guerra in Iraq che ha visto l´intervento d´una coalizione di paesi che hanno la capacità di progettare il potere militare nel mondo. 

Di recente il presidente Hugo Chávez ha avvertito che gli esercizi militari neo Caraibi rappresentano una minaccia contro il suo paese e contro Cuba. 

Queste manovre sono una minaccia contro di noi, non solo contro il Venezuela e contro Cuba, ha dichiarato Chávez in un incontro nazionale con gli studenti nello Stoto di Falcón. 

Egli ha ricordato la lunga relazione degli interventi degli USA nella regione, includendo la presenza militare in Venezuela durante il colpo di stato dell´aprile del 2002. 

Se ritornano, noi li sconfiggeremo qui, ha sottolineato nell´occasione il capo dello stato, dopo aver affermato che il suo governo dispone delle prove delle attività militari degli Stati Uniti relazionate a quel colpo di stato che lo allontanò dal potere per meno di 48 ore. 

Chávez ha denunciato la strategia militare statunitense basata adesso sulla cosiddetta guerra preventiva, una parte del criterio che gli USA sfruttano per assumersi il diritto d´intervenire in qualsiasi paese.
 


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