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> Denuncia alla Solidarietà Internazionale
> Tre donne indigene mixteche attraversano le Alpi della solidrietà
> Una commissione di donne del COEDEP in tour per l'Europa
> 
> " Avvicinati con calore che da Oaxaca veniamo, abbiamo fatto e creato
> questa canzone " cantano, accompagnandosi con la chitarra, le tre donne
> mixteche prima di iniziare il loro discorso attorno a ciò che le ha spinte
> ad attraversare l'oceano e le ha portate in Europa. I loro nomi sono
> Jaquelina López Almazán, Soledad Ortíz Vásquez e María del Carmen López
> Almazán ed appartengono al Comitato di Difesa dei Diritti del Popolo
> (Comité de Defensa de los Derechos del Pueblo, CODEP) di Oxaca.
> 
> Jaquelina è la responsabile della commissione Organizzazione e
> Negoziazione, María del Carmen appartiene alla commissione Educazione e
> Cultura, mentre Soledad è membro della commissione Donne ed anche della
> commissione Relazioni Internazionali.
> 
> María del Carmen è colei che più sintetizza la storia di questa
> organizzazione. E' uscita dal paese legalmente, però successivamente, la
> "giustizia" messicana ha emesso un ordine d'arresto contro di lei per il
> reato di difendere il proprio diritto all'abitazione e quello di altre 17
> famiglie. Così, oggi, María si trova come "latitante della ingiustizia" e
> stà subendo pressioni affinchè non rientri in Messico e rimanga fuori dal
> paese. Questa - dice María del Carmen - è la strategia del potere, spostare
> con la forza la gente che resiste, per poter sviluppare i propri piani.
> Questo è quanto stà succedendo nel caso dello stesso Plan Puebla-Panama.
> Spostano a forza contadini, indigeni e popolazioni intere per aprire la
> strada alle multinazionali del commercio e dei trasporti, al costo della
> distruzione dei boschi e dei luoghi sacri agli indios.
> 
> Oggi - racconta Soledad - siamo di fronte a voi per spiegarvi la situazione
> che vivono i Popoli Indigeni di Oaxaca, dal momento che solamente si
> conosce la situazione del Chiapas e noi vogliamo
 Chiapas, si da anche negli stati di Oaxaca, Michuacán, Guerrero,
> Puebla ed in generale in tutta l'America Latina dove si trovano Popoli
> Indigeni che resistono alla applicazione di questa globalizzazione.
> 
> Introduzione storico-geografica
> 
> La regione di Oaxaca - dice Jaquelina - confina a sud con il Chiapas, ad
> est con lo stato di Veracruz, a nord con due stati: Puebla e Guerrero ed a
> ovest con l'oceano Pacifico. Oaxaca ha una popolazione di 3 milioni di
> abitanti e la maggior parte della popolazione si trova nella capitale, con
> approssimativamente 320.000 cittadini. La popolazione si compone di 16
> popoli indigeni. Dei 3 milioni di abitanti, l'80% è indigeno. Lo stato si
> divide poi in sette regioni; sebbene il governo abbia cercato di aggregare
> nuove sotto-regioni  (dividit et impera) : la regione Mixteca che è una
> delle più grandi, la regione Zapoteca o dell' istmo di Tehuantepec, la
> regione della Costa, la regione della Conca del Papaloapan, la regione
> delle Valli Centrali, la regione della Cañada e la regione della Sierra
> Sud. La nostra organizzazione ha presenza in quattro regioni: la regione
> Mixteca che è il luogo dove nasce la nostra organizzazione. In questa
> regione si trovano il popolo Triqui, i Tacuate!
> s e gli Amuzgos, mentre nel lato dell'Istmo di Tehuantepec c'è il popolo
> Zapoteco, che anche è presente nella nostra organizzazione. Allo stesso
> modo, siamo presenti nelle Valli Centrali e nelle colonie popolari.
> 
> Attraversando le frontiere, gli obiettivi di un tour
> 
> Noi - racconta Jaquelina - siamo venute quì essenzialmente con tre obiettivi:
> 
> 1) Stabilire un rapporto stabile con le diverse organizzazioni che si
> trovano in Europa. Abbiamo iniziato in Spagna il 17 novembre, con
> l'aspirazione di poter formare una rete che consideriamo importantissima
> nello sviluppo della lotta nel nostro stato.
> 
> 2) Denunciare la situazione di repressione che viviamo come organizzazione
> ed anche come popolo messicano.
> 
> 
iluppo
> delle popolazioni indigene e delle nostre comunità.
> 
> L'Organizzazione
> 
> La nostra organizzazione - dice Soledad - ha alle spalle 25 anni di
> attività, sebbene sotto nomi diversi. All'inizio l'organizzazione si
> sviluppò nella regione della Mixteca, a Tlaxiaco. Dopo ci estendemmo alla
> regione di Putla e si formò ciò che venne chiamata l'Unità Popolare Mixteca
> (Unidad Popular Mixteca).
> 
> La nostra organizzazione sorse a seguito della emarginazione, della
> situazione di povertà, miseria e di oblio che stavamo soffrendo per colpa
> dei diversi governi di turno. Allora, nel renderci conto che
> l'organizzazione e l'unità erano fondamentali perché si ascoltasse la voce
> dei nostri popoli, abbiamo iniziato a crescere, integrando molte nuove
> comunità. E fu così che già non eravamo solo mixtechi, ma anche triqui,
> tacuates, amuzgos e nahuatles e la lotta divenne unitaria. E così come
> sorse, nel 1991, il Comitato di Difesa dei Diritti del Popolo (Comité de
> Defensa de los Derechos del Pueblo, CODEP), già non più come una Unità
> Popolare Mixteca, ma come una unità molto più ampia. E' giustamente l'unità
> ciò che ci ha permesso di affermare le richieste tanto economiche come
> politiche e sociali dei nostri popoli, dal momento che questa
> globalizzazione non tiene conto della situazione dei popoli indigeni.
> 
> Territorio, Autodeterminazione e Autonomia
> 
> Fondamentalmente le nostre richieste sono: il rispetto per il nostro
> territorio, la autodeterminazione e l'autonomia. In questo ambito noi, come
> CODEP, abbiamo firmato anche gli Accordi di San Andrés che l'EZLN siglò nel
> 1996 con il governo nella Legge COCOPA, accordi che hanno a che vedere con
> le richieste dei Popoli Indigeni, non solamente del Chiapas, ma anche a
> livello di tutti i Popoli Indigeni del Messico. Sfortunatamente l'attuale
> Presidente della Repubblica, il signor Vicente Fox, ha disconosciuto questi
> accordi ed ora ha promosso quest'altra legge che si chiama Legge Bartlet -
ega che solamente riconosce i Popoli Indigeni il
> diritto alla cultura, alle tradizioni ed alla lingua. Già non si rispetta
> ciò che è il territorio, l'autodeterminazione e l'autonomia.
> 
> Parliamo sempre di rispetto per i territori dei Popoli Indigeni perché
> sappiamo che lì ci sono le risorse naturali più importanti. Inoltre
> affermiamo l'autodeterminazione perché noi come Popoli Indigeni, abbiamo le
> nostre proprie forme di governo. L'Asseblea Popolare è il massimo organismo
> di decisione di un popolo, per firmare accordi o per applicare progetti che
> lo beneficino in forma collettiva. Anche per questo, noi lottiamo affinchè
> si rispettino gli Accordi di San Andrés e rifiutiamo rotondamente
> l'applicazione di questa legge che il governo federale ha sviluppato per
> favorire lo sviluppo di progetti neoliberisti come sono il Plan
> Puebla-Panama, l'ALCA ed il Trattato di Libero Commercio.
> 
> TLC, Plan Puebla-Panama ed ALCA
> 
> Perchè si firmasse il Trattato di Libero Commercio tra Messico, Canada e
> Stati Uniti del Nordamerica, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca
> Mondiale hanno richiesto come condizione che si modificassero alcuni
> articoli della Costituzione del nostro paese.
> 
> L'articolo 3 che parla dell'educazione laica, gratuita ed obbligatoria.
> 
> L'articolo 27 che parla sul possesso della terra, sui modi di proprietà e
> su come poter sfruttare le risorse naturali.
> 
> L'articolo 123 che parla della relazione tra lavoratori e parte padronale.
> 
> In generale si sono fatte queste modifiche nel periodo di Carlos Salina de
> Gortari. Accanto a ciò,  sono state imposte altre condizioni di carattere
> politico-sociale, come la riduzione dello Stato, il taglio dei
> finanziamenti alla sicurezza sociale, ai servizi, ecc.. e le
> privatizzazione. Questo ha preparato anche la strada alla applicazione di
> altri progetti come il Plan Puebla-Panama e poi l'ALCA.
> 
> Plan Puebla-Panama, lo sterminio dei Popoli Indigeni
> 
> Il Plan Puebla-Panama 
opoli
> Indigeni. Questo piano è già in una fase avanzata, dal momento che si stà
> sviluppando tutta l'infrastruttura, contemplandosi la costruzione di un
> canale secco, attraverso la creazione di una rete ferroviaria, che unirà
> l'Oceano Atlantico con l'Oceano Pacifico, dal porto di Salina Cruz (Oaxaca)
> fino al porto di Coatzacoalcos (Veracruz). Questo progetto è cruciale per
> la riattivazione del commercio tra Asia ed Europa. Attorno a questo canale
> si costruiranno fabbriche, maquiladoras, centri di golf, centri turistici,
> hotels, ecc.. il Messico garantirà alle multinazionali le materie prime ed
> una forza lavoro poco costosa e debilitata dalle modifiche dell'articolo
> 123, cambiamenti che hanno fatto sparire il sindacato e la contrattazione
> collettiva..
> 
> Lo sfruttamento della Terra
> 
> Anche le modifiche apportate all'articolo 27 hanno permesso l'avanzamento
> di questo piano. Questo articulo prevedeva tre tipologie di terre: la
> proprietà comunale che è quella che deriva dai Popoli Originari, la
> proprietà ejidal che si genera attraverso la riforma agraria che si da
> durante la rivoluzione, quando si concede terra ai popoli indigeni ed ai
> contadini senza terra e per ultimo, la proprietà privata. Con la riforma
> dell'articolo 27, tanto le terre comunali come quelle dell'ejido si possono
> privatizzare. Ci sono due forme in cui si effettua l'espropriazione. La
> prima è con decreto presidenziale: si espropriano le terre ai popoli
> indigeni e si consegnano ai privati (multinazionali). La seconda è nel caso
> del comunero (l'abitante di una comunità). A questo viene concesso il
> titolo di proprietà ed egli può quindi vendere. Prima non era possibile dal
> momento che la proprietà comunale era collettiva, era della comunità, cioè
> di tutti. Attualmente c'è una commissione che !
> stà "regolarizzando" le terre. Queste persone arrivano alle comunità e con
> l'inganno fanno presente ad alcuni individui della comunità che loro gli
> concederanno la terra, la 
ndizione che questi gli ritornino, attraverso un atto di vendita, una
> parte di questa stessa terra che riceveranno. Così è come il governo di
> Oaxaca ha espropriato tante terre ai popoli indigeni per poter costruire la
> super autostrada che arriverà fino a Panama.
> 
> La Repressione: i gruppi paramilitari
> 
> Uno degli obiettivi del Plan Puebla-Panama è quello di sacceggiare il
> territorio di materie prime, di meteriali preziosi, di biodiversità, ecc..
> Per attuare ciò in tutta la sua magnificenza, stanno anche rafforzando i
> corpi repressivi, stanno rafforzando e creando i gruppi paramilitari. I
> gruppi paramilitari si stanno riproducendo in Oxaca, in Guerrero, in
> Michuacán, in Chiapas ed in tutti i luoghi interessati dal Plan
> Puebla-Panama. I gruppi paramilitari a Oaxaca sono gruppi di persone
> comuni: civili che vengono addestrati attraverso la Segreteria per i
> Trasporti, cioè Aurora López Acevedo. Nello stato abbiamo detettati varii
> gruppi. Nella conca del  Papaloapan c'è il Consejo Regional Obrero,
> Campesino y Urbano de Tuxtepec (CROCUT). Questa organizzazione agisce tra
> Oaxaca e Veracruz. Nella costa dello stato c'è il Consejo de Transporte de
> la Costa. In Putla de Guerrero, dove c'è la nostra organizzazione, si trova
> la Alianza Civica de Transportistas. Noi siamo stati aggredit!
> i da questi gruppi paramilitari. Il Movimiento de Unificación y Lucha
> Triqui è un'altra organizzazione paramilitare con sede in Putla de
> Guerrero. La cosa difficile è che queste orga nizzazioni hanno base
> sociale, si nutrono del popolo stesso, comprano le comunità, incorporano
> villaggi ..
> 
> Nel massacro di Agua Fría hanno agito i gruppi paramilitari che hanno
> assassinato 26 contadini, appartenenti alla comunità di Xochiltepec, nella
> Sierra Sur. Ventiquattr'ore dopo il massacro, il governo arriva alle porte
> di Teojomulco ed arresta 17 persone. Per arrivare alle porte di Teojomulco
> non c'è strada, si arriva solamente camminando e si ha bisogno di 10 ore.
contadini. La
> giustificazione del governo per questi arresti e per il massacro è che si è
> trattato di liti per il narcotraffico o per problemi di confini. Noi, per
> come hanno attuato, pensiamo che si è trattato di paramilitari e non dei
> contadini che sono stati arrestati. Nello stesso rapporto della Commissione
> Nazionale per i Diritti Umani si segnalano tutte le incongruenze degli
> arresti degli indios di Teojomulco.  Noi crediamo che questi sono i mezzi
> che si impiegano in una guerra di bassa intensità per spostare con la forza
> interi villaggi e, in particolare,!
>  dove esiste coordinamento ed organizzazione, come è il caso dei 17
> contadini che appartengono al Frente Nacional Sierra Sur, organizzazione
> che integra il Coordinamento Oaxaquegno Magonista Popular Antineoliberista
> (Coordinadora Oaxaqueña Magonista Popular Antineoliberal, COMPA) al quale
> anche partecipa il CODEP. L'obiettivo di questa repressione è evidente:
> spostare con la forza le organizzazioni per poter saccheggiare le ricchezze
> del luogo: l'acqua, i boschi e le ricchezze del sottosuolo.
> 
> Ovviamente la protesta può molto, dal momento che, dopo 3 mesi di presidi,
> sono stati posti in libertà almeno quattro minori e due adulti, sebbene 11
> rimangano tutt'ora in carcere.
> 
> San Salvador Atenco, esempio della vittoria dei Popoli Mobilitati
> 
> Il caso di San Salvador Atenco è un esempio di ciò che la riforma
> dell'articolo 27 permette al governo. Quì il governo ha cercato di
> espriopriare le terre ejidali per costruire un nuovo aereoporto ed annessi
> centri turistici, avendo stabilito da prima molti accordi con
> multinazionali di Giappone, Germani e Stati Uniti del Nordamerican.
> L'indennizzazione sarebbe stata di soli 5 pesos (meno di 1 euro) per metro
> quadrato. E fu così che un popolo come quello di San Salvador Atenco, che
> mai aveva conosciuto la lotta, reaggì di fronte alla minaccia.
> 
> E' giustamente quì dove si concreta un primo importante tentativo di unità
> nazio
i da 19 stati
> della Repubblica. Quì è dove tutte le organizzazioni presenti elaborano un
> piano d'azione comune per difendere queste terre.
> 
> La mobilitazione, le marce ed i presidi hanno alla fine portato alla
> vittoria, nel mese di Luglio di quest'anno. I poliziotti avevano iniziato
> ad accerchiare Salvadot Atenco, però questa minaccia ha fatto arrivare a
> Salvador Atenco il popolo solidario messicano. Questa immensità di persone
> ed organizzazioni ha ottenuto che la gente di San Salvador non fosse
> schiacciata. Si ci furono scontri e vennero arrestate 200 persone. Però,
> alla fine, il decreto è stato ritirato e dopo 8 giorni tutti coloro che
> erano stati arrestati, sono stati rimessi in libertà.
> 
> E' così risultato dimostrato che i popoli organizzati e mobilitati possono
> resistere alla applicazione dei megaprogetti liberisti ed alle
> multinazionali.
> 
> Il Fronte di San Salvador Atenco, tentativo di Unità
> 
> Il 23 novembre si è costituito un altro importante tentativo di unità
> nazionale nell'auditorium di Salvador Atenco: il Fronte Nazionale per la
> Sovranità ed i Diritti del Popolo (Frente Nacional de la Soberanía y los
> Derechos del Pueblo). All'atto hanno partecipato 53 organizzazioni tra le
> quali si distaccano il Bloque del Poder Popular (BPP), la Coordinadora
> Nacional de Trabajadores de la Educación (CNTE), la Central Unitaria de los
> Trabajadores (CUT) ecc ..
> 
> Prendendo d'esempio San Salvador Atenco, dobbiamo innalzare centinaia di
> Salvador Atenco, dobbiamo sollevare un grande fronte antineoiberista che ci
> permetta di arrestare per lo meno la forma in cui agisce questa politica.
> Loro vogliono devastarci, toglierci dalle nostre terre, distruggerci. Ma
> noi possiamo continuare a lottare, affinchè attraverso le nostre
> organizzazioni parli il Popolo, quello del Messico così come quello
> dell'America Latina e del Mondo, dal momento che gli effetti del
> neoliberismo si stanno sentendo in Europa e nel Mondo e dobbiamo iniziare a
> 
N IL CODEP, INVIATE MESSAGGI DI SOLIDARIETA' A:
> yosoyua at yahoo.com.mx
> codepbpp at hotmail.com
> 
> 
> 
> Appello alla Solidarietà con il CODEP
> Lettera al Governatore dello stato di Oaxaca
> Inviate questa lettera al Governatore dello Stato di Oaxaca
> 
> 
> 
> 
> 
> - - - 8< - - - 8< - - - 8< - - -
> 
> C. Lic. José Murat Casab
> Gobernador del Estado de Oaxaca
> gobernador at oaxaca.gob.mx
> Fax: ++52 951 55077 y  ++52 951 63737
> 
> Presente. Por este medio los firmatarios queremos manifestarle lo
> siguiente: Estamos enterados de la represión que su gobierno ha ejercido en
> contra de los integrantes del Comité de Defensa de los Derechos del Pueblo
> (CODEP): los asesinos de dos indígenas triquis gozan de libertad protegidos
> por la propia policía ministerial del estado; de los enmascarados vestidos
> de negro que intentaron asesinar a Brigido Gómez Mateos no ha esclarecido
> nada la misma procuraduría que en 20 horas logró "detener" a los "asesinos"
> de la masacre de Agua Fría; nada se ha hecho tampoco en contra los grupos
> paramilitares que han agredido y amenazado de muerte a miembrs de base y
> dirigentes de esta organización en Putla de Guerrero; igual silencio de la
> procuraduría del saqueo de las oficinas del CODEP en el marzo pasado; de
> las amenazas por teléfono y de manera directa en contra de dirigentes de
> esta organización por parte de conocidos como Guardias Blancas de nombre
> Guadalupe, Salomón y Faustino !
> Alarcón Rebollo que gozan de toda la protección de su gobierno, tampoco se
> ha hecho nada. U'ltimamente la represión se ha cebado en contra de la
> maestra María del Carmen López Almazán, quien por defender su derecho a la
> vivienda, la injusticia que se encuentra en manos de la Juez del Juzgado 6°
> de los penal, pretende convertirla en "profúga de la injusticia" en su
> desquiciado afán de proteger a uno de los más cercanos miembros de su
> gabinete, el titular de SEDUCOP, Jesús Angel Díaz Ortega, quien cuando
> menos es culpable de evasió
 compañera que es miembro de la dirección colectiva estatal del
> CODEP. Señor gobernador, estamos enterados que por consigna, esta "ilustre
> juez" está preparando las condiciones para que la compañera María del
> Carmen sea apresada en cuanto ponga los pies en Oaxaca, por lo que estamos
> solicitando que nos aclare su situación jurídica, pués en caso de estar en
> riesgo su libertad por su actividad polít!
> ica, aunque la encubran supuestos jucicios de orden común, iniciaremos las
> acciones necesarias para resguardar su libertad y seguridad, sín descartar
> la posibilidad del asilo político. Estamos seguros que los puntos de vista
> que expresa en los foros nacionales e internacionales no pueden contradecir
> su práctica política más inmediata. Esperamos su amable respuesta.
> Atentamente.
> 
> _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _  (firma)
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