Infosdebitarsi: 16 Maggio Giornata internazionale per la cancellazione del debito









Infosdebitarsi: 16 maggio 2005 Giornata internazionale per la cancellazione
del debito

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In questo numero:

- comunicazione
- notizie da parlamento
- Giornata internazionale per la cancellazione del debito adesione alla
iniziativa W Nairobi W


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Caro amici,

oggi é la giornata internazionale per la cancellazione del debito. Come
ricorderete la settimana scorsa vi abbiamo inviato una Infosdebitarsi
contenente le informazioni sull'iniziativa promossa dagli amici di W
Nairobi W.
Sdebitarsi che aderisce alla campagna sollecita tutti a visitare il sito di
W Nairobi W  a sostenere questa importante iniziativa ed in particolare
oggi per sottolineare l'attenzione che ancora é necessario concentrare sul
tema del debito. Infatti, come sapete il problema del debito non é stato
affatto risolto.
Noi chiediamo che una volte per tutte la comunitá internazionale si assuma
la responsabilitá di promuovere le misure necessarie per una definitiva e
seria soluzione al debito estero che strangola interi popoli e ne impedisce
la speranza nel futuro e nel presente.
Per l'occasione inviamo un'iniziativa presentata in Parlamento da un
deputato che ha voluto rispondere alle sollecitazioni ricevute dai
cittadini del suo colleggio a partire dal nostro appello lanciato per
sensibilizzare societá civile e l'opinione pubblica intera.
Invitiamo tutte le associazioni, le singole persone, i parlamentari e gli
Enti Locali a promuovere ogni iniziativa riterranno utile a non fare
passare questa giornata senza l'attenione dovuta a una questione come
quella del debito.
In fine vi inviamo nuovamente le informazioni sull'iniziativa W Nairobi W.
Buona lettura e apresto!

Raffaella Chiodo
Sdebitarsi


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16/5/05, Proposta di Campagna globale: Cancellare il debito per alloggiare
i poveri del mondo

Stimati compagni,


all'inizio del 2005, su impulso dell'Alleanza Internazionale degli Abitanti
una trentina di associazioni e movimenti sociali urbani lanciarono un
Appello per la costruzione di uno spazio unitario di confronto ed
iniziativa per il diritto alla casa senza frontiere. Questo Appello fu la
base di una assemblea molto partecipata ed importante durante il FSM di
Porto Alegre, che rilanciò la proposta e l'articolazione a livello
regionale e tematico.

Ora siamo quasi 200 entità, provenienti da circa 30 paesi di tutti i
continenti.

Poiché durante il FSM i movimenti altermondialisti hanno deciso la Giornata
Mondiale anti-debito il 16/5/05 in vista del G8 (Edimburgo, luglio 2005),
potremmo usare questa occasione per rilanciare la nostra proposta.

Perciò l'AIH vi propone di rilanciare assieme una grande iniziativa di
lotta e di solidarietà

L'idea è inviare un meta - appello alla nostra m-l di circa 25.000 membri
in 100 paesi. Questo meta - appello dovrebbe esprimere la relazione tra il
debito estero, l'insicurezza abitativa e la mancanza di abitazioni degne.
Questi dati sarebbero alla base della rivendicazione, di fronte al prossimo
G 8: annullare il debito, canalizzare le risorse liberate nei Fondi
Popolari per la Terra e la Casa proposti dalla Campagna Sfratti Zero. Il
meta - appello conterrebbe anche gli Appelli a sostegno delle Campagne dove
siamo impegnati (W Nairobi W, Repubblica Dominicana, Perù). Potremmo
aggiungere anche i paesi che ci indicherete (Senegal, Brasile, Argentina,
Venezuela, Bangladesh, India, ecc.). Il meta - appello manderebbe
automaticamente tutti gli appelli nazionali verso qualche centinaio di
responsabili politici, governi, FMI, eccetera.

Se siete d'accordo, vi chiediamo di mandarci immediatamente:

·        Una bozza di Appello relativo al vostro paese, precisando: i dati
sul bisogno abitativo (numero persone minacciate di sloggio o senza casa,
budget necessario, ammontare del debito estero).

·        Nome, carica istituzionale ed e-mail dei responsabili politici a
cui inviare l'appello

L'Appello deve essere di mezza pagina. Cercate di concordarlo con altri
movimenti sociali urbani e anti-debito.

Metteremo tutto su www.habitants.org e, a partire dal 16/5/05, lanceremo la
campagna Cancellare il debito per alloggiare i poveri del mondo

>>> Rivolgetevi al punto focale regionale più vicino


***   ***   ***


Contact the nearest focus point for your region:

Dirigios al punto focal regional más cercano:


Contactez le point focal régional le plus proche:

Rivolgetevi al punto focale regionale più vicino:


Peru:
Roger Muro <rogermuro2002 at yahoo.es>

Republica Dominicana:
Pedro Franco <pedroarg at tricom.net>

Italia:
Vincenzo Simoni <segr.naz at unioneinquilini.it>

Senegal:
Sidiki Daff <sidiki.daff at sentoo.sn>


***   ***   ***


Ciao in solidarity, solidaridad, solidarité, solidarietà.




Cesare Ottolini
IAI coordinator


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Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14238
presentata da ANDREA ANNUNZIATA mercoledì 4 maggio 2005 nella seduta n.620


ANNUNZIATA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere -
premesso che:

i promotori della campagna «Sdebitarsi» - costituiti da una vasta
coalizione di organizzazioni italiane laiche e religiose, del volontariato,
della cooperazione, ambientaliste, sindacali e della società civile, unite
nel chiedere che un miliardo di persone possano iniziare il nuovo millennio
libere dal fardello di un debito insostenibile - hanno rivolto a tutti i
cittadini e alle massime autorità istituzionali del Paese un appello nel
quale si ricordava, tra le altre cose, come la recente tragedia dello
tsunami nel Sud-est asiatico e la crisi argentina abbiano richiamato
l'attenzione sul problema del debito dei Paesi del Sud del Mondo. Il
pagamento dei relativi interessi sottrae, infatti, a tali Paesi molte delle
già scarse risorse di cui possono disporre, per trasferirle ai Paesi
creditori;

nel medesimo appello si ricordava, sempre con riferimento alla
cancellazione del debito, il sostanziale fallimento delle iniziative della
Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale, avviate in seguito al
G8 del 1996, nonché l'inefficacia delle ulteriori iniziative avviate in
concomitanza del Grande Giubileo del 2000 e di tutte le successive
iniziative;

con specifico riferimento alla situazione italiana, il citato appello, pur
contenendo delle note di apprezzamento per la legge 25 luglio 2000, n. 209,
sulla cancellazione bilaterale del debito dei Paesi poveri, ne denuncia una
non piena e corretta applicazione;

nel medesimo appello i promotori della campagna «Sdebitarsi», individuano
anche le seguenti richieste: «Nello spirito della legge 209 chiediamo che
anche i crediti commerciali controllati dalla SACE (Servizi assicurativi
del Commercio estero) e che si pretende di recuperare dai paesi colpiti da
disastri naturali siano soggetti ad un processo di cancellazione in nome
del principio di forza maggiore. Ci opponiamo a procedimenti di
riconversione di questi debiti che liberano risorse per finanziare nuovi
appalti con un coinvolgimento preferenziale delle imprese italiane nella
ricostruzione Il Club di Parigi che racchiude i 19 paesi creditori più
ricchi al mondo e discute la ristrutturazione dei debiti commerciali sotto
controllo statale ha mostrato come, dopo la decisione del G8 di Evian, è
possibile anche cancellare il debito se si vuole, come avvenuto
recentemente per l'Iraq, anche se la cancellazione all'80 per cento
subordinata alle pesanti condizionalità del FMI risulti troppo limitata e
controproducente per la sovranità del popolo iracheno. Denunciamo la
pratica del Club di Parigi di decidere su ristrutturazioni ed eventuali
cancellazioni parziali del debito sovrano dei paesi del Sud del mondo, in
quanto impone le sue decisioni ai debitori senza permettere alcun
negoziato. I grandi creditori privati, banche e imprese, continuano a
rifiutarsi di accettare il principio della cancellazione del debito, come
nel caso Argentina, e minacciano i paesi del Sud che in caso si proceda ad
una cancellazione il loro rating finanziario e di conseguenza l'afflusso di
prestiti ed investimenti esteri diminuirà sensibilmente. Crediamo che anche
il debito privato debba essere sottoposto ad una verifica indipendente,
equa e trasparente gestita ad esempio attraverso forme di arbitrato, che
valutino la sua legittimità e considerino quindi le responsabilità anche
dei creditori privati nella sua generazione. Occorrono sedi istituzionali
multilaterali, la cui legittimità ed autorevolezza siano universalmente
riconosciute, in cui affrontare e regolare la questione del debito sulla
base di nuovi criteri e processi di arbitrato indipendente e rivedere più
in generale i meccanismi finanziari economici e geopolitici che lo hanno
prodotto negli ultimi anni. Anche in materia di gestione del debito,
servono soluzioni globali, ed il coraggio di una radicale svolta politica,
onde rallentare subito il progressivo impoverimento dei paesi del Sud del
mondo, causato dal potere di controllo finanziario e dal ricatto politico
esercitati dai paesi creditori. Il 2005, apertosi all'insegna della
tragedia dello tsunami che ha mosso una solidarietà senza precedenti nella
cittadinanza globale, ma non nelle stanze dei banchieri pubblici e privati
dei paesi ricchi, presenta importanti scadenze in cui il dramma del debito
sarà nuovamente discusso. È stata offerta la moratoria sul debito di Sri
Lanka, Seychelles ed Indonesia colpiti dalla tragedia del maremoto, ma ciò
che occorre è la sua cancellazione. Ci vorranno decenni per ricostruire
quei paesi e le risorse fin qui messe a disposizione dalla comunità
internazionale sono generose ma palesemente insufficienti. Il debito è
stato cancellato nel caso dell'Irak, perché non anche a paesi infinitamente
più poveri, come quelli colpiti dallo tsunami, e privi delle straordinarie
risorse petrolifere irachene? Perfino il G8 stesso ormai ammette di fatto
che l'iniziativa Hipc è fallita ed il governo inglese, che tiene la
presidenza, si è già espresso in favore della cancellazione al 100 per
cento del debito dei 41 paesi più poveri ed indebitati al mondo. Crediamo
che questa debba avvenire immediatamente tramite una vendita responsabile
delle riserve auree del FMI tale che non abbia un impatto negativo sul
prezzo dell'oro a svantaggio del Sud del mondo e con versamenti di risorse
fresche ed addizionali senza alcuna condizione imposta né dal G8 né dal
Fondo Monetario Internazionale. Chiediamo che siano sostenute le forme di
partecipazione e rappresentanza delle società civili nella gestione delle
risorse liberate dalla cancellazione e messe a disposizione dei governi dei
paesi più poveri per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del
millennio. Chiediamo inoltre che sia sostenuto ogni altro meccanismo
innovativo di reperimento di risorse per lo sviluppo sui mercati
internazionali in quanto tali fondi non devono essere utilizzati per la
cancellazione del debito, e in ogni caso non dovranno incidere sui fondi da
destinarsi alla cooperazione internazionale» -:

qual è la risposta del Governo italiano alle richieste contenute nel
suddetto appello che ha trovato il consenso e la sostanziale convergenza di
tutte le forze politiche e sociali e di tanti comuni cittadini;

quali iniziative e provvedimenti il Governo intenda adottare, promuovere e
sollecitare affinché il nostro Paese possa dare una risposta più incisiva e
più solidale ai problemi della fame, delle malattie e della povertà nel
mondo;

se il Governo non ritenga di concretizzare il proposito già espresso dal
precedente Esecutivo di promuovere tutte le iniziative possibili nelle
varie sedi internazionali, perché anche altri paesi creditori, nonché
istituzioni finanziarie internazionali (Fondo Monetario Internazionale,
Banca Mondiale, eccetera) si impegnino concretamente a procedere in
direzione della progressiva cancellazione del debito estero dei paesi in
via di sviluppo;

se il Governo non intenda manifestare con un segno tangibile, adottando le
opportune iniziative già a partire dalla legge di bilancio del prossimo
anno finanziario, la concreta solidarietà e la sensibilità che il Paese
dimostra in tutti i modi di esprimere nei confronti della tragedia della
povertà di milioni di uomini, donne e bambini meno fortunati.(4-14238)




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