eolico si eolico no



da  e-gazete.it
mercoledi 26 maggio 2004

IL DUBBIO EOLICO: UN CONVEGNO A SOLAREXPO E UN LIBRO PER RAGIONARCI SOPRA

Milano, 24 Maggio - Il dibattito "eolico sì, eolico no" è diventato negli
ultimi mesi un tormentone che ha agitato le diverse anime dell'ambientalismo
italiano. Il convegno organizzato dal Kyoto Club nell'ambito di Solarexpo,
mostra svoltasi a Vicenza la scorsa settimana, dal tema "Le problematiche
paesaggistiche e ambientali degli insediamenti eolici in Italia", ha visto
la presentazione in anteprima del volume "Eolico: paesaggio e ambiente"
presto in distribuzione a cura di Franco Muzzio Editore.
Curato da Gianni Silvestrini, del Politecnico di Milano e del Kyoto Club, e
da Mario Gamberale, dell'Università di Roma La Sapienza, il libro, con la
prefazione delle principali forze ambientaliste italiane, affronta e smonta
le critiche e le argomentazioni del Comitato per il paesaggio pur
sottolineando, d'altro canto, la necessità di un salto di qualità nel
coinvolgimento dei cittadini e nelle procedure di individuazione dei siti se
si vuole effettivamente una diffusione su larga scala dell'eolico.
L'obiettivo generale rimane quello della lotta ai cambiamenti climatici nel
medio e lungo termine, lotta in cui il contributo di tutte le fonti
rinnovabili, eolico incluso, sarà fondamentale per raggiungere l'ambizioso
traguardo del 22% della produzione energetica nel 2010. Senza dimenticare
gli obiettivi imposti dal Protocollo di Kyoto, specie se la Russia, come
recentemente dichiarato da Putin, decidesse per la ratifica definitiva.
Nel 2003 l'eolico ha prodotto in Europa circa 60 Twh, pari al 2,4% del
fabbisogno, mentre in Italia ha rappresentato lo 0,5 % della produzione. Lo
sviluppo della tecnologia ha prodotto negli ultimi anni un costante aumento
della potenza nominale delle torri eoliche. La potenza media del parco
installato in Europa è oggi di 1200 KW/torre, ma le più recenti
installazioni hanno una potenza nominale di 2000 Kw/torre. Pertanto, gli
ambiziosi obiettivi di produzione di qualche anno fa sembrano oggi più
facilmente raggiungibili.
Alla tavola rotonda che ha concluso il convegno hanno portato il proprio
contributo operatori e ambientalisti (Brusa di Aper, Cavaliere di Asja
Ambiente, Morganti di Enel, Tabarelli di Vestas/IWT insieme a Ferloni di
Italia Nostra e Zanchini di Legambiente). Ciascuno ha affrontato, da punti
di vista differenti, i nodi esistenti e le possibili soluzioni in grado di
mettere in moto una politica di installazione dell'eolico nel nostro paese
con la dovuta attenzione alle problematiche del paesaggio e al non incorrere
in errori, quali l'eccessiva vicinanza e assembramento delle torri, che in
passato si sono verificati. Occorre sempre individuare le priorità,
"L'alternativa non è tra eolico e niente, perché se non si fa eolico si fa
una centrale tradizionale" è stata la sintetica conclusione di Silvestrini.
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Altre informazioni all'indirizzo www.solarexpo.com