approfondimenti sul biodisel



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Mobilità e inquinamento 
“Inquinamento e congestione: proposte per una mobilità sostenibile nelle
città”
Roma febbraio 2002
Approfondimenti sul bio-diesel
di Filippo Reina
 

La nostra società petrolifera ha creduto nella possibilità di migliorare i
carburanti ed oggi propone sul mercato una miscela gasolio-biodiesel, con
l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti senza dover abbandonare l’auto.

Il biodiesel è una fonte di energia rinnovabile che deriva da colture tipo
soia, girasole ed altro ed ha il vantaggio di essere molto simile al
gasolio dal punto di vista chimico e fisico, per cui si miscela molto bene.

Le miscele che la Max… propone hanno il 30% di biodiesel nel gasolio :
questo consente di ottenere un carburante immediatamente utilizzabile su
tutti i mezzi, perché vengono eliminati i piccoli problemi che può avere il
biodiesel puro; inoltre ha un contenuto di O2 ideale per le prestazioni
motoristiche e per la riduzione dell’inquinamento.

DOMANDA: Quali sono i problemi del biodiesel puro?

R: Può danneggiare alcune guarnizioni in gomma nel circuito di
alimentazione del carburante, che si potrebbero deformare creando uno
sgocciolamento sotto il serbatoio. E’ invece necessario trovare un
carburante che vada bene su tutti i mezzi esistenti oggi, senza dover fare
interventi costosi: con una miscela gasolio-biodiesel si ottiene un
carburante immediatamente utilizzabile, con consumi ed emissioni minori
anche rispetto al biodiesel puro.

Le colture da cui deriva il biodiesel assorbono CO2: il biodiesel consente
quindi la riduzione di CO2, rispetto al ciclo di produzione di gasolio,
compresa tra il 70 ed il 90%, riducendo l’effetto serra.

Dalla pubblicazione di uno studio inglese riguardo le emissioni di questo
tipo di miscela, , commissionato dall’ispettorato delle miniere, risultano
riduzioni medie di PM10 del 42%, riduzioni del monossido di carbonio del
20%, degli ossidi di azoto del 6% e tutte le fonti più autorevoli riportano
riduzioni del 30% degli idrocarburi incombusti e di altri inquinanti non
ancora regolamentati.

Nel 2005, con il programma Autooil, l’UE imporrà una riduzione dello zolfo
su benzina e gasolio per usare nuove marmitte catalitiche, in grado di
abbattere il particolato ed altre sostanze inquinanti fino al 90-95%: la
miscela contiene il 30% in meno di zolfo, perché il biodiesel non ne
contiene affatto ed è quindi un carburante che consentirà una maggiore
efficienza delle future marmitte catalitiche.

Riguardo i costi, grazie alle agevolazioni, sono nell’ordine di quelli del
gasolio; ci sono poi fattori di scala che incidono, ma senza che ci si
discosti molto.

L’uso di questo carburante comporterà inoltre altri effetti, come un
beneficio per il mondo agricolo, in quanto il biodiesel deriva dalla
coltivazione agricola ed è possibile migliorare l’economia di un Paese
anche con queste misure.

In più l’uso del biodiesel consentirebbe una certa autonomia dal petrolio e
questo elemento è tenuto in grande considerazione dall’UE, valutando i
problemi degli ultimi mesi con il mondo arabo.

In Italia si sta aumentando il volume commerciabile da 125.000 a 300.000
tonnellate e la capacità produttiva italiana è anche maggiore, per cui il
problema non è tanto la produzione, bensì le difficoltà di
commercializzazione che ha il biodiesel.

Volevo segnalare infine alcuni accordi volontari promossi per lo sviluppo
delle miscele a biodiesel e dell’intera filiera: questo con alcuni comuni,
come ad esempio Alessandria; in più la proposta di direttiva dell’UE, che
tenderebbe ad incrementare dello 0,75% annuo l’uso dei bio-carburanti da
qua al 2010: questo è certamente auspicabile, ma non so quanto sarà
realizzabile.