il motore del 2000 perde colpi



dal manifesto

     
    
 
    
 

06 Marzo 2002 
  
 
   
Il motore del 2000 perde colpi
Italia, -12,3% il mercato dell'auto. Giù la Fiat, Gm sempre più vicina 
LO. C. 

Nuovo pericoloso testacoda del mercato dell'automobile in Italia. A
febbraio le immatricolazioni di nuove vetture non hanno raggiunto le 200
mila unità (197.200), con un calo del 12,28% rispetto allo stesso mese
dello scorso anno. E quel che più preoccupa le case costruttrici, è che la
diminuzione degli ordinativi è ancora più pesante, -14,6%. Questo dato
segnala che il peggio non è alle spalle, nonostante le previsioni
sull'intero 2002 parlino, per ora, di un calo un po' più contenuto: nei
dodici si dovrebbero immatricolare poco più di 2,2 milioni di automobili,
oltre 300 mila in meno del record toccato nel 2001. La crisi dell'auto
riguarda tutti i principali mercati, in Europa, negli Usa e in Giappone. Ma
in Italia la situazione è più pesante in conseguenza dei risultati drogati
dello scorso anno, in cui il rinnovo del parco auto è stato stimolato da
forti agevolazioni, a partire dagli sgravi garantiti dalla Temonti-bis,
seguitando con la politica imbroglioncella dell'"usato a chilometri zero",
all'eliminazione della benzina rossa, ai gadget e ai mutui a tasso zero
offerti dalle case automobilistiche per mantenere le rispettive quote di
mercato. In poche parole, il boom dello scorso anno, che ha fatto crollare
la redditività delle aziende, non è ripetibile.
Come sempre capita nei momenti di crisi, c'è chi paga di più e chi se la
cava con meno danni. Decisamente negativa la performance della Fiat, che
perde con i suoi tre marchi decisamente più della media e vede scendere la
sua quota italiana al 33,98%, con una perdita di oltre due punti. La
vettura più venduta è risultata essere ancora la Punto (appena 20 mila,
contro le 47 mila dello scorso anno), seguita dalla Panda. Tra i
costruttori stranieri, a guidare la corsa è la Ford, seguita da Renault,
Volkswagen e Opel. Continua a crescere la quota di vetture diesel nel
totale delle immatricolazioni, a maggio oltre il 40%. Il diesel più venduto
in Italia è la Ford Focus, seguita da due Fiat (Stilo e Punto) e dalla
Golf-Vw.
In questo scenario tutt'altro che roseo, il nuovo amministratore delegato
di Fiat Auto Giancarlo Boschetti, subentrato a Roberto Testore, ha fatto la
sua prima uscita in pubblico al Salone di Ginevra. Boschetti prevede un
calo del mercato di 8-10 punti nel 2002 in Italia (-2-3% in Europa) e punta
al 35-36% per l'insieme dei suoi marchi nel mercato nazionale e al 5-5,5%
in Europa. Alla domanda se la Fiat intenda vendere alla General motors
prima del 2004, esercitando dunque in anticipo l'opzione prevista
nell'accordo tra le due multinazionali, Boschetti non si è sbilanciato: "E'
un problema degli azionisti. Io non lo sono". Anche al presidente e
amministratore delegato della Gm, Richard Wagoner, è stata posta la stessa
domanda: "Non c'è nessun segnale sulla vendita di Fiat Auto prima del
2004", ha risposto. Dal che si deduce che la fine dell'industria
automobilistica italiana nel 2004 viene data praticamente per scontata da
tutti.