contro la privatizzazione delle spiagge



 

Fonte : http://gruppodinterventogiuridico.blog.tiscali.it/

 

Con la deliberazione n. 24/24 del 19 maggio 2009 la Giunta regionale ha emanato le nuove norme di indirizzo per il rilascio delle concessioni demaniali con finalità turistico-ricreative o il rinnovo delle esistenti in favore delle strutture ricettive ed ha avviato la peggiore privatizzazione delle spiagge della Sardegna.  Potenzialmente più di 40 mila ettari di spiagge sarde potranno finire in concessione a strutture ricettive.       

Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d'Intervento Giuridico hanno inoltrato, il 29 maggio 2009, un ricorso al Presidente della Regione autonoma della Sardegna, alla Commissione europea ed al Ministro dell'ambiente finalizzato ad ottenere la revoca o l'annullamento, per manifesta illegittimità e per evidente lesione degli interessi collettivi alla fruizione delle spiagge.     Infatti, la citata deliberazione Giunta regionale n. 24/24 del 19 maggio 2009 ha evidente contenuto programmatico ed ha effetti diretti ed indiretti sugli ambienti costieri isolani, ma non c'è stato alcun preventivo e vincolante procedimento di valutazione ambientale strategica - V.A.S., necessario in tutti i casi simili, né una valutazione di incidenza, visto che interessa potenzialmente numerosi siti di importanza comunitaria - S.I.C.  Conseguentemente, alla Commissione Europea è stato richiesto di valutare il provvedimento regionale ai fini della verifica del rispetto della normativa comunitaria in materia di valutazione ambientale strategica (direttiva n. 2001/42/CE) e di salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, della fauna e della flora (direttiva n. 92/43/CEE ed allegati), ai sensi dell'art. 226 del Trattato CE.

Ma in questi giorni, su questo ed altri blog e siti internet, su Facebook, in tanti modi diversi, numerose persone hanno chiesto di partecipare direttamente alla battaglia sacrosanta per la difesa delle nostre spiagge.   Promuoviamo, quindi, la petizione per la difesa della pubblicità delle spiagge in Sardegna, contro forme più o meno striscianti di privatizzazione che porterebbero i comuni mortali, in primis quei sardi che dovrebbero beneficiare di quel pubblico uso del demanio marittimo e delle spiagge in particolare, rimarranno confinati negli spazi residui, nelle riserve per gli indigeni sulle spiagge.   Ecco il testo:

 

alla Commissione europea,

al Presidente della Regione autonoma della Sardegna,

i sottoscritti cittadini italiani,

premesso che

- con la deliberazione n. 24/24 del 19 maggio 2009 la Giunta regionale della Sardegna ha dettato norme generali di programma per le concessioni demaniali delle spiagge a fini turistici in favore degli esercizi ricettivi che prevedono addirittura fino a 9 metri quadri di concessione per ogni camera;

-  con questi criteri, secondo stime necessariamente approssimative, potranno essere concessi ad alberghi ed altri servizi ricettivi più di 40 mila ettari di spiagge sarde, oltre alle altre concessioni in favore di stabilimenti balneari, ecc. rendendo sempre più difficile e penalizzato l'accesso pubblico alle spiagge per i residenti ed i turisti, senza alcuna valutazione degli impatti sull'ambiente costiero;

-  numerose aree costiere sono siti di importanza comunitaria ai sensi della direttiva "habitat" n. 92/43/CEE e non è stata fatta alcuna procedura di valutazione ambientale strategica, pur necessaria;

chiedono

-  alla Commissione europea di accertare se con la deliberazione citata sia stato rispettato il diritto comunitario,

-  al Presidente della Regione autonoma della Sardegna di procedere alla revoca della citata deliberazione perché palesemente lesiva degli interessi pubblici della fruizione collettiva delle spiagge e della loro salvaguardia ambientale.

 

Chiunque può sottoscriverla al seguente indirizzo:        http://www.firmiamo.it/perladifesadellapubblicitadellespiaggeinsardegna .

 

Si ricordano i contenuti del provvedimento regionale impugnato. Basta che le spiagge siano lunghe almeno 250 metri lineari (vanno considerati anche gli scogli?) e che non si superi il 50 % della lunghezza della spiaggia medesima. Se si tratta di alberghi o villaggi turistici situati fra gli 800 e i 1500 metri dalla battigia marina, avranno 5 metri quadrati di ombra per ciascuna camera.  Se sono entro la fascia degli 800 metri dalla battigia marina, avranno ben 7 metri quadrati per ogni camera, se di categoria fino a tre stelle, o, addirittura, 9 metri quadrati d'ombra, se di categoria superiore alle tre stelle. Il tutto fino ad un tratto di 50 metri lineari lungo la battigia, ed il resto in profondità.   Ad esso si aggiunge lo spazio per torrette di avvistamento ed altri servizi ed un bonus in più per servizi ludici se si tratta di strutture ricettive con più di 1500 posti letto.  La concessione demaniale avrà una durata di sei anni (legge n. 494/1993), anche in assenza del necessario piano di utilizzo dei litorali - P.U.L., mentre attualmente ha una durata di sei mesi, provvisoria, proprio in attesa che i Comuni si dotino del P.U.L.

E' evidente che, addirittura, le strutture di lusso e più vicine alla costa saranno favorite, meglio ancora se hanno speculato.   Basti pensare a che cosa può accadere in presenza di grandi gruppi immobiliari gestori di complessi turistici: a puro titolo di esempio, il Chia Laguna Resort, recentemente ai fasti della cronaca per le note vicende giudiziarie del suo campo da golf abusivo, è formato dall'Hotel laguna, dall'Hotel Parco Torre Chia, dal Chia Village, dall'Hotel Baia Chia.   Ha ben 582 camere di categoria superiore a tre stelle e 80 di categoria tre stelle.  Si ritroverà, quindi, beneficiario di 5.798 metri quadrati di concessione demaniale ai quali si sommeranno gli spazi per servizi ludici, torrette d'avvistamento, ecc.     In buona sostanza, circa 6 mila metri quadri di concessione, più di mezzo ettaro di spiaggia.  E gli altri esercizi ricettivi della zona?   Li vogliamo lasciare a secco?  Ma quando mai.   E chi andrà davvero a verificarne la legittimità?   Ora basta !      Difendiamo le nostre spiagge e la possibilità di andare al mare per tutti !

                                                                                         Amici della Terra e Gruppo d'Intervento Giuridico