No Tav



In merito a quanto accaduto a Susa , domenica 5 febbraio, durante il
passaggio della fiaccola olimpica, il Coordinamento del Comitato NO TAV
Susa-Mompantero comunica quanto segue:
a.. La popolazione di Susa (e non) si è radunata dopo le 14:00 nei pressi
del Ponte di Via Mazzini, zona intorno alla quale i componenti del Comitato
NO TAV Susa-Mompantero avevano, nella mattinata, sistemato degli striscioni
con gli slogan classici della protesta (non ve n'erano di impudici,
offensivi, etc.; il più forte (coperto su richiesta nel momento clou)
riportava l'equazione TAV = Mafia, che qualcuno - vedi ad esempio il Dott.
Fernando Imposimato, giudice istruttore dei più importanti casi di
terrorismo - in Corruzione ad Alta Velocità, Viaggio nel governo invisibile
con G. Pisauro, S. Provvisionato, edizioni KOINE' nuove edizioni, novembre
1999, Telefono: 06 / 52.24.42.80 - aveva già scritto ben prima del Comitato
di Susa-Mompantero);
2.. Già al mattino e ancora prima del passaggio della fiaccola, sono state
rilasciate diverse dichiarazioni (TV Svizzera, NBC, RAI3, TV giapponese ,
TV Svizzera,etc.) da portavoce del Comitato Susa-Mompantero per dire:
"esprimiamo contrarietà alle Olimpiadi per il modello che esse
rappresentano, simile a quello del TAV, ma non vogliamo comunque
boicottarle. Vogliamo invece utilizzarle come cassa di risonanza per far
conoscere al resto del mondo i motivi della protesta del nostro territorio".
3.. La folla radunatasi era in gran parte costituita da portatori di
bandiere classiche NO TAV, che sventolavano in quantità sorprendente;
4.. Prima del passaggio della fiaccola per due volte è stato dato l'avviso
al megafono che non si intendeva né fermare né disturbare in alcun modo la
fiaccola ma ,al contrario, al momento del cambio del tedoforo
presumibilmente davanti alla Chiesa del Ponte, salutare con il motto "a
sarà dura";
5.. Ogni persona di buon senso realizzava in quella situazione che il
passaggio di qualsiasi veicolo sarebbe stato estremamente difficoltoso; a
maggior ragione per camper e furgoni; gli organizzatori, a conoscenza della
possibilità di affluenza di un folto pubblico, non hanno ritenuto di
salvaguardare l'ampiezza del passaggio con mezzi idonei quali transenne
etc.;
6.. Nei tre mesi precedenti l'evento olimpico, contro ogni ragionevole
strategia mirata alla distensione, sono state realizzate azioni (31
ottobre, 30 novembre, 5 dicembre 2005) che hanno causato la mobilitazione
di una grande parte dell'opinione pubblica valsusina e non solo, spingendo
ad una crescente protesta per la negazione di elementari ed importanti
diritti democratici e costituzionali sul nostro territorio, anche chi non
aveva mai preso parte direttamente alla contestazione TAV. Se si fosse
ritenuto prioritario il miglior svolgimento di tutti gli eventi legati alla
manifestazione olimpica (al di là delle proteste che essa già da sola porta
con sé: contestazione degli sponsor, del modello che privilegia il business
rispetto ai valori dello sport, dell'impatto ambientale degli impianti
usati generalmente una tantum etc.) sarebbe stato necessario lavorare già
preventivamente per creare un clima distensivo sul territorio. Non avendo
fatto questo, (anzi il contrario) era assolutamente prevedibile la presenza
ragionevole di manifestanti contro il TAV, per l'eco che l'evento mediatico
offre alla protesta. Non solo non si è lavorato preventivamente, si sono
anche usati gli "effetti speciali": diversi esponenti delle forze
dell'ordine, chiaramente riconosciuti, partecipanti alle azioni ricordate
sopra, che se non ricordiamo male sono ancora oggetto di indagine, sono
sfilati in testa al "corteo" della fiaccola. Altra intelligente "manovra
distensiva" sempre perchè si voleva far fare bella figura all'Italia, alla
Valle di Susa e alla nostra Citta di Charme: come aprire una preziosa
galleria d'arte vicino ad un deposito di benzine e dirottare sul balcone
soprastante lo sfogo dei fumatori incalliti; non è miglior modo per
spiegare il nostro amore per l'arte?
7.. E' difficile sostenere che chi ha la regia dell'evento ha lavorato
bene. Il regista qui ha sbagliato ed è forte il dubbio che non sia una
casualità.
8.. Rapportato a questo quadretto (non proprio idilliaco), cos'é il pur
spiacevolissimo e censurabile episodio di una bandiera sventolante che ha
rischiato di sbattere sulla fiaccola?
9.. E vi immaginate, se qui a Susa (dove ribadiamo sono state prese da
parte del Comitato tutte le possibili misure per evitare i problemi) è
stata urtata la suscettibilità del regista, cosa gli sarebbe toccato se
fosse passato in quei Comuni dove la protesta popolare aveva già a priori
deciso di impegnarsi una accoglienza secondo i migliori propositi?
10.. Tutto sommato riteniamo sia stato meglio così. Che la fiaccola non sia
scesa verso quelle strade. Ci spiace per chi si sente l'orgoglio ferito e
la cocente delusione di convivere con persone che mettono al primo posto la
preoccupazione per la salute dei propri figli anziché l'impalpabile piacere
di un pomeriggio di mondanità patinata ed irripetibile.
11.. Non secondario nella decisione presa, deve essere stato il fatto che
la Coca-Cola, che insieme ad altri enti generosi paga la benzina per la
carovana della fiaccola, essendosi dovuta fermare ad Exilles, abbia deciso
di risparmiare gli spiccioli perché comunque il tour della Val di Susa non
avrebbe aggiunto un gran ritorno d'immagine (crediamo che complessivamente
la campagna promozionale non sia andata particolarmente bene in Italia
quest'anno).
12.. Non è da giustificare il comportamento di chi ha sbagliato causando i
problemi: viene da chiedersi se, andando tutto liscio a Susa, la carovana
avrebbe proseguito per la Bassa Valle, senza trovare la scusa che ci
sarebbero state in giro troppe poche persone con gli occhi azzurri e i
capelli biondi.
Doriana Tassotti ( per il Coordinamento Comitato NO TAV Susa-Mompantero )

A titolo personale,invito tutti a non fare torto alla propria intelligenza
nel prendere per buona ogni dichiarazione rilasciata da mezzi di
comunicazione sempre meno liberi e democratici. Invito tutti ad andare
aldilà della superficie e a considerare i fatti in tutte le loro sfumature.
Per essere liberi e salvaguardare sempre la verità.

Doriana Tassotti

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L'autoritarismo ha bisogno
di obbedienza,
la democrazia di
DISOBBEDIENZA