Dichiarazione di Gabriele Moroni, presidente Arci Valle Susa "50.000 uniti contro il progetto Tav in Val di Susa"



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Marcia Susa-Venaus: "50.000 uniti contro il progetto Tav in Val di Susa".
Arci Valle Susa condanna con fermezza gli episodi di violenza causati da
pochi irresponsabili, estranei al movimento.
Dichiarazione Gabriele Moroni, presidente Arci Valle Susa.

La giornata di ieri, che ha visto 50.000 persone marciare pacificamente da
Susa a Venaus, è stata storica. La popolazione della Valle e tutto il
movimento No Tav hanno reagito in modo pacifico, ma determinato, alle
gravissime violenze delle forze dell'ordine avvenute nella notte tra il 5 e
il 6 dicembre a Venaus.
Le forze dell'ordine avevano attaccato a freddo e con inaudita violenza
persone inermi, molte mentre dormivano, utilizzando le ruspe per
smantellare un presidio assolutamente pacifico. Una prova di forza
ingiustificata, decisa per intimidire e debellare qualsiasi opposizione a
un progetto che la popolazione locale chiede da tempo di poter ridiscutere.
La reazione è stata grandissima e, fatta eccezione per l'irresponsabilità
di pochi, nonviolenta e inarrestabile. Migliaia di persone hanno
simbolicamente occupato il prato adiacente all'area del cantiere. Il fatto
che violenze ingiustificabili abbiano avuto una risposta di questa portata
conferma che la società ha i suoi anticorpi per rispondere a chi vuole
"militarizzare la politica", anziché aprire spazi di partecipazione.

L'Arci conferma la sua adesione alle iniziative decise dalle comunità
locali e condanna con fermezza gli episodi causati da "professionisti del
dissidio violento". Il movimento No Tav è nonviolento e composto
esclusivamente da cittadini e istituzioni che manifestano a volto scoperto.
Chi non sta a queste regole non scenda mai più in piazza con noi.

Salutiamo con favore le aperture del Governo Italiano che ha convocato gli
amministratori locali a Roma sabato 10 dicembre.

I primi beni da tutelare - in Val di Susa come altrove - sono le vite umane
e la democrazia.
Chiediamo che immediatamente si proceda alla smilitarizzazione della valle,
ripristinando la legalità democratica e la pienezza dei diritti sanciti
dalla nostra Costituzione.
Chiediamo che si fermino le occupazioni dei terreni e i cantieri, e che
finalmente si apra un confronto vero con i cittadini e le amministrazioni
locali che serva a progettare opere che rispondano alle reali necessità
dello sviluppo sociale ed economico dei territori, e politiche dei
trasporti che abbiano come obiettivo reale e prioritario il miglioramento
della qualità ambientale dei territori.

Collegno, 9 dicembre 2005

Arci Valle Susa
UFFICIO STAMPA
tel. 011.4112498 - fax 011.4112421
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