Fermiamo lo sfascio



Via gli abusivi

Rivista il Ponte

Forse anche noi meglio avremmo fatto a tacere. In momenti come questi, dopo
la strage in Olsezia e il nuovo ed ennesimo rapimento avvenuto in Iraq è
deprimente occuparsi di quanto avviene nel consiglio regionale del Molise.
Un gruppo di marziani, cinici e spregiudicati, tiene in scacco l'intera
regione senza provare nessuna vergogna per quanto fanno. Da una parte vi
sono le dimissioni di ben tre assessori, tra i quali il vice presidente
della giunta,  alle quali è seguita la decisione che l'Udc, il gruppo più
numeroso della casa della libertà, non parteciperà alle sedute
amministrative della Regione. Dall'altra vi è il presidente Iorio, che dopo
avere sminuito i contrasti ora cerca di usare il ricatto e il pugno forte;
prima dice che la giunta va avanti lo stesso, poi che non sa cosa vuole
l'Udc e che sono essi a doversi chiarire le idee; aggiunge lo sdegno perché
simili decisioni impediscono la non approvazione del piano sociale rivolto
ad handicappati e soggetti con disagi sociali (un piano rispolverato
demagogicamente ora, dopo che è fermo da ben sette mesi in un consiglio da
lunghi mesi immobilizzato, prima per le elezioni europee, poi per
l'elezione del suo presidente e ora per la nuova crisi); infine rivolge
all'Udc la minaccia delle elezioni anticipate.

Non se ne può più! Questa maggioranza deve sgombrare il campo. Questi
governanti tenuti insieme solo dalla spartizione del potere devono essere
mandati a casa. Nessuna risposta sono stati capaci di dare alle esigenze
dei molisani.

In questo contesto appaiano tragiche se non sconce le ipotesi che qualcuno
vaneggia di governo istituzionale, di emergenza, tecnico e assurdità simili.

Ci appelliamo alle forze di opposizione affinché attuino l'occupazione del
Consiglio regionale e degli uffici di una Giunta che in queste condizioni
rappresentano solo dei pericolosi abusivi. Ci appelliamo alle forze
democratiche di questa regione affinché lancino una campagna in ogni comune
del Molise per sancire la delegittimazione di chi vuol governare senza
avere più la maggioranza. Ci appelliamo al mondo sindacale affinché si
giunga ad uno sciopero generale regionale per contribuire a ripristinare le
regole democratiche e creare le condizioni per far sì che il mondo del
lavoro e del non lavoro non sia lasciato alla sbando nelle mani di un
manipolo di sbandati. Ci appelliamo alle realtà di base affinché facciano
sentire la loro voce e la loro presenza.

Nessuno può rimanere inerme a guardare questo sfascio, magari aspettando
che accordi innominabili ricuciano lo strappo avvenuto nella maggioranza.
Non è il momento né del silenzio né dell'immobilismo.