turbogas n.36



Il convegno di sabato 13 marzo, organizzato dai comitati contro le centrali
turbogas, dal titolo "Turbogas - Le verità non dette", ha rappresentato
l'occasione per argomentare meglio e più compiutamente le ragioni di chi si
oppone alla realizzazione delle centrali. Gli autorevoli interventi di
Nicola Armaroli, Giovanni Iannantuono, Marco Cervino e Claudio Po hanno
affrontato la questione sotto tutti gli aspetti: dai rischi per l'ambiente
a quelli per la salute umana nonché l'assurdità di una scelta come quella
prevista in Molise che condizionerebbe in negativo e definitivamente ogni
ipotesi di sviluppo basato sulle peculiarità del nostro territorio.

Questo appuntamento - voluto fortemente dai comitati, organizzato in piena
autonomia e autofinanziato - è stato un'ulteriore momento della lotta che
da anni vede impegnati i cittadini nel contrastare una simile scellerata
scelta. È anche per questo che la cittadinanza ha partecipato all'incontro
in maniera straordinaria: una sala senza più posti né a sedere né in piedi
e lo spazio esterno altrettanto gremito di persone ha disegnato la migliore
delle cornici possibili.

--------------------------------------------------------------------All'incontro,
per la prima volta da quanto è in piedi questa battaglia, hanno partecipato
rappresentanti di comitati provenienti non solo dalle zone del Molise dove
sono previste altre due centrali (vi erano i rappresentanti sia di
Montenero che di Venafro), ma gruppi provenienti anche da fuori regione:
dalla Campania alla Basilicata all'Abruzzo. Queste presenze ripropongono,
nuovamente e con più forza, la necessità di dare vita sia a momenti di
confronto generali che ad iniziative da concertare insieme e da svolgere in
comune.

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questo per alcuni quotidiani regionali è come se non fosse accaduto. In
particolare la stampa libera rappresentata da Nuovo Molise e da Le libertà
ha avuto la democratica capacità di cancellare del tutto l'iniziativa.
Certamente un buon servizio reso ad Energia Spa (titolare del progetto
della centrale di Termoli), sicuramente un pessimo servizio alle
popolazioni molisane.

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In questo contesto non si possono far passare sotto silenzio le
affermazioni gravi, false ed infamanti fatte dal sindaco di Termoli, Di
Giandomenico. L'onorevole, invitato espressamente al convegno, ha creduto
opportuno non esserci, questo, però, non gli ha impedito di proporsi come
una sorte di censore e di antagonista all'iniziativa di sabato straparlando
in televisione. Dopo aver sottolineato che la sua amministrazione "tutela
l'ambiente" e che "a Termoli ci viviamo noi" (e intanto non si presenta ad
un incontro di alto valore scientifico che parla di ambiente e che riguarda
da vicino proprio Termoli!) ha ripetuto la litania sulle
"strumentalizzazioni politiche". Di Giandomenico fa finta di non sapere che
il convegno era organizzato dai comitati e che nessun rappresentante né
istituzionale né di partito era citato né è intervenuto. Il sindaco sceglie
la cinica scorciatoia della polemica politica per evitare di pronunciarsi
sulle questioni specifiche, per evitare di assumersi le sue responsabilità,
perché non ha nessuna intenzione di bloccare la costruzione della centrale.
Infine, le sue dichiarazioni da assurde diventano grottesche quando ha
affermato che "nel momento in cui dovessero avvenire le cose che paventano
(si riferisce agli oppositori alle centrali n.d.r.) non avremmo difficoltà
ad intervenire". Ecco in che mani siamo: un sindaco che non esclude
possibili tragedie, ma che ci tranquillizza perché se la tragedia dovesse
avvenire lui interverrà.

Domanda: ma se a Di Giandomenico sta a cuore la popolazione perché non
ordina una sospensione cautelativa della costruzione della centrale fino
alla completa verifica dei rischi che da più parti (badi bene onorevole,
non partitiche, ma scientifiche!) vengono sollevati? Cosa conta di più per
Di Giandomenico, la sicurezza dei cittadini o gli interessi di una società
privata?

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Intanto domani, alle ore 16,30, al Battello Ebbro, riunione dei comitati
contro le turbogas.

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