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Vi giriamo un comunicato emesso dal gruppo parlamentare dei Verdi in merito
al provvedimento del ministero della Sanità sulla vaccinazione obbligatoria
per la "Blue Tongue".
Allegata anche la delibera della Regione Sardegna contraria alla campagna
vaccinale.
a cura di AltrAgricoltura Nord Est

-----Messaggio originale-----

Questa mattina l'Aula del Senato ha discusso la mozione presentata dalla
sen. De Petris e sottoscritta da oltre 70 senatori di tutti i Gruppi, con
la quale si chiede la sospensione della campagna vaccinale per la 'lingua
blu' e l'avvio di una nuova strategia per la lotta alla malattia. Concluse
l'illustrazione del provvedimento e la discussione generale, il voto è
prevedibile per la settimana prossima. Vi inviamo in allegato il nostro
comunicato stampa sul dibattito odierno e la ottima mozione approvata ieri
all'unanimità dal Consiglio regionale della Sardegna con la quale si
richiedono il blocco della vaccinazione e le dimissioni del dirigente della
Sanità Veterimaria del Ministero della Salute dott. Marabelli. E'
fondamentale, in vista del voto in Senato, ottenere pronunciamenti analoghi
da tutti i Consigli regionali.
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COMUNICATO  STAMPA
LINGUA BLU: De Petris (Verdi) "Acquistato un vaccino non sperimentato"
	4/3/04 - "E' paradossale che gli stessi dirigenti del Ministero della
Salute responsabili della campagna di vaccinazione ammettano candidamente
che per il vaccino tetravalente che hanno già acquistato in milioni di dosi
non esistono dati scientifici che ne documentino l'efficacia e
sperimentazioni per valutare gli effetti indesiderati sugli animali. Gli
allevamenti italiani hanno già fatto da cavia per la precedente disastrosa
vaccinazione e non sono disposti a sopportare ancora".
	Loredana De Petris, senatrice dei Verdi e capogruppo in Commissione
Agricoltura, è intervenuta oggi in Aula per illustrare  la mozione
parlamentare di cui è prima firmataria che chiede il blocco della campagna
di vaccinazione sulla lingua blu, martedì al voto dell'Aula. L'esponente dei
Verdi ha letto nel corso dell'intervento alcuni passi di una lettera
riservata inviata il 19 gennaio scorso dal dott. Caporale, direttore
dell'Istituto zooprofilattico di Teramo, centro di referenza nazionale per
la malattia, al Dirigente responsabile dei servizi veterinari del Ministero
della Salute dott. Marabelli.
	"Non solo - prosegue la senatrice. Nella stessa lettera riservata si
riferisce dell'unica sperimentazione oggi disponibile, condotta
dall'istituto che produce il vaccino, che ne attesta la scarsa efficacia in
quanto gli animali si immunizzano solo in parte e solo per alcuni sierotipi.
Se nonostante questo gli ineffabili dirigenti della sanità veterinaria
pubblica hanno speso una cifra ingente per acquistare e distribuire a tutte
le ASL questo prodotto, vuol dire che la vicenda assume contorni di sicuro
interesse per la magistratura ordinaria e per la Corte dei Conti".
	"Rivolgiamo - conclude De Petris - un appello a tutti i senatori
affinchè
votino a favore della mozione sottoscritta da 70 colleghi di tutti i Gruppi
che indica una nuova strategia per la tutela della zootecnia italiana e per
la lotta alla malattia."
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ORDINE DEL GIORNO

MANCA PASQUALINO – SANNA GIACOMO – SCARPA BENIAMINO -

Approvato all’unanimità nella seduta antimeridiana del 3 marzo 2004

Sulla sospensione immediata della campagna vaccinale contro la Blue Tongue
in Sardegna


				IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che dall’agosto del 2000 fino ad oggi, la zootecnia sarda è
ostaggio di una grave epidemia di febbre catarrale degli ovini (Blue Tongue)
che ha causato direttamente ed indirettamente la crisi dell’allevamento
isolano;

RICORDATO che la Direttiva 2000/75/CE del Consiglio Europeo del 20.11.2000,
peraltro non ancora recepita dall’ordinamento giuridico italiano, stabilisce
disposizioni specifiche relative alle misure di lotta e di eradicazione
della febbre catarrale degli ovini che prevedono la vaccinazione preventiva
e che la stessa Direttiva, all’allegato I, individua il laboratorio
nazionale di competenza per la Blue Tongue nel CESME  (Centro Nazionale di
Referenza per le Malattie Esotiche) presso l’IZS di Teramo;

CONSIDERATO che il Direttore Generale della sanità pubblica veterinaria del
Ministero della Salute, il dott. Marabelli, in accordo con il Direttore del
CESME il dott. Caporale, hanno imposto anche per il 2004 la vaccinazione
obbligatoria sul territorio isolano di tutti i ruminanti domestici con un
vaccino vivo attenuato e che solo a seguito di formale richiesta al
Ministero (nota 5310/8 dell’11 febbraio 2004 della RAS) questo vaccino, in
un primo momento tetravalente (sierotipi 2, 4, 9 e 16), è poi diventato
trivalente (sierotipi 2, 4 e 16);

RILEVATO che l’art. 3, comma b, del D.L.vo 27/01/92 n. 119, modificato dal
D.L.vo 24/02/97 n. 47, stabilisce “…in caso di malattie epidemiche gravi, il
Ministero della Sanità, consente temporaneamente l’impiego di medicinali
veterinari ad azione immunologica, senza preventiva autorizzazione di
immissione sul mercato, in mancanza di medicinali appropriati e dopo aver
informato la Commissione della Comunità Europea delle condizioni di impiego
particolareggiato…”; e che nessun vaccino contro la febbre catarrale degli
ovini è prodotto da industrie farmaceutiche situate in Stati membri dell’
U.E. o che rispondono agli standard di sicurezza comunitari;

CONSTATATA la conseguente Ordinanza del 11/05/01 con cui il Ministero della
Sanità italiano ha disposto per l’utilizzo, in caso di Blue Tongue, di un
vaccino vivo attenuato prodotto dal Veterinary Institute di Ondersterpoort
(Sud Africa), e che la stessa Ordinanza è stata preceduta dal parere
positivo espresso dal Consiglio Superiore di Sanità in data 24/04/01, parere
condizionato e vincolato al fatto che “…vengano avviati immediatamente i
controlli in grado di garantire i requisiti di validità del prodotto in
conformità ai minimi standard stabiliti dalla normativa vigente…” e che a
questo stesso riguardo la Commissione Europea, con la Decisione 2001/75/CE
del 18.01.01 premette che “…i vaccini contro la febbre catarrale acquistati
all’estero per casi di emergenza devono essere testati per ottenere
informazioni significative sulla loro utilizzazione in condizioni
epidemiologiche diverse…”;

DENUNCIATO che il vaccino trivalente che si intende utilizzare in Sardegna
nel 2004 non è mai stato testato per le prove di innocuità e per le prove di
immunogenicità stabilite per legge; e che la formulazione è una novità
assoluta, anche per gli stessi produttori sudafricani che non hanno mai
utilizzato i sierotipi 2, 4 e 16 in combinazione fra loro e quindi non si
conoscono le interazioni che possono intervenire dall’inoculazione
contemporanea dei tre sierotipi;

PREMESSE le ulteriori raccomandazioni del Consiglio Superiore di Sanità:
a)	la supervisione dell’impiego del vaccino ai fini della valutazione
delle
sue caratteristiche di qualità ed innocuità sia affidata all’Istituto
Superiore di Sanità (ISS);
b)	siano definiti i livelli di responsabilità in caso di incidenti legati
alla somministrazione del vaccino;
c)	siano avviate sperimentazioni con altri vaccini alternativi;
e che al contrario:
a1) non è stato eseguito alcun controllo sull’innocuità e sull’efficacia del
vaccino da parte dell’Istituto Superiore di Sanità;
b1) al momento gli unici livelli di responsabilità resi noti dal Ministero
in caso di “incidenti vaccinali” sono quelli sanciti dal nuovo “protocollo
per la vaccinazione nei confronti della febbre catarrale degli ovini” datato
Gennaio 2004, stilato dalla Direzione Generale servizi veterinari, in
collaborazione con il CESME di Teramo che individuano nel medico veterinario
che materialmente eseguirà l’inoculo l’unico responsabile del buon esito
della vaccinazione, mentre niente risulta sui livelli di responsabilità
relativi alla direzione e gestione dell’emergenza;
c1) non sono note le risultanze delle sperimentazioni condotte con vaccini
alternativi, ne di vecchia ne di nuova ideazione;

STIGMATIZZATO l’incredibile ritardo nell’avvio della vaccinazione, pratica
che dovrebbe essere eseguita il più lontano possibile dalla stagione
riproduttiva e dal periodo di massima presenza degli insetti vettori e
quindi conclusa, al più tardi, ad aprile, mentre ancora oggi, a meno di due
mesi dal termine ultimo, materialmente la vaccinazione non è ancora
iniziata;

EVIDENZIATO il fatto che si riscontrano al momento, in Sardegna, ben 620
focolai attivi di malattia e una sieroconversione degli animali sentinella
come mai si era osservata nello stesso periodo dell’anno, nonostante le
basse temperature registrate questo inverno, condizione che stando al CESME
di Teramo avrebbe dovuto scongiurare la possibilità di circolazione virale e
quindi nuovi focolai e che questa nuova situazione rappresenta un ulteriore
rischio oggettivo per il manifestarsi di effetti collaterali indesiderati
nell’utilizzo del vaccino;

DENUNCIATA la totale assenza di una analisi del rischio aggiornata,
conseguente all’uso del vaccino in queste nuove condizioni epidemiologiche,
nonché la contemporanea assenza di una valutazione costi/benefici  sulla
campagna obbligatoria che si intende perpetuare e che questi compiti inevasi
rientrano fra quelli istituzionali del CESME ;

STIGMATIZZATO il fatto che a pochi giorni dall’inizio della campagna
vaccinale, i veterinari vaccinatori isolani, riunitisi in assemblea a
Tramatza il 27 febbraio 2004, hanno manifestato ulteriore perplessità a
seguito della Circolare del Ministero del 18 febbraio‘04 sulle modalità di
ricostituzione del vaccino con la quale hanno scoperto che la dose con cui
si dovevano originariamente vaccinare 10 capi ora deve essere utilizzata per
immunizzarne 100 (per cui possiamo affermare di avere acquistato in Sardegna
dosi vaccinali per i prossimi 10 anni); e che ancora non si comprende bene
se è necessario vaccinare con i tre sierotipi contemporaneamente o
separatamente, e se separatamente, dopo quanti giorni uno dall’altro;

DEPLORATA la gestione dispotica e monopolistica dell’emergenza Blue Tongue
da parte del dott. Marabelli e del dott. Caporale che hanno proibito
(circolari n. 1434/2003 e 1150/2001) la manipolazione del virus e
soprattutto la libertà di ricerca scientifica: agli IZS, alle Università e
all’ISS, impedendo di fatto importanti collaborazioni scientifiche che
avrebbero consentito di evitare, tutti o in parte, i ritardi e gli
inevitabili errori commessi dalla gestione isolata del CESME, gestione che
ha determinato una frattura nel mondo sanitario veterinario come mai se ne
erano registrate prima, a livello nazionale ed internazionale;

BIASIMATA l’assenza di una qualsiasi copertura finanziaria prevista a
livello nazionale e tendente a rifondere gli eventuali danni provocati dagli
effetti indesiderati determinati dallo scriteriato uso del nuovo vaccino
sudafricano; assenza di copertura che potrebbe anche ritorcersi contro le
casse della stessa RAS che potrebbe essere chiamata ad un imprevisto
intervento finanziario atto a  salvaguardare il sistema agro-pastorale della
Sardegna, sistema-risorsa di importanza fondamentale, peraltro già
fortemente penalizzato da anni di crisi;

CONSTATATO che è in essere una rivolta, pubblica e nutrita, degli allevatori
contro la vaccinazione obbligatoria, non soltanto per gli innumerevoli
effetti indesiderati conseguenti alle scorse campagne vaccinali, peraltro
mai correttamente censiti vista l’assenza di un adeguato protocollo di
rilevamento, ma anche per la mancanza di garanzie sui risarcimenti per i
danni patiti in passato e per quelli futuri;

DENUNCIATO che questa campagna vaccinale 2004 nasce perdente: per lo scarso
tempo utile rimasto per vaccinare, per l’inapplicabilità in tempi brevi del
nuovo protocollo di vaccinazione e per l’opposizione dichiarata di gran
parte degli allevatori, tanto che, anche nelle ipotesi più ottimistiche si
vaccineranno un numero di animali di molto inferiore alla quota dell’80%,
quota ipoteticamente necessaria a garantire un buon livello di
immunizzazione di massa ed indispensabile, in assenza di nuovi effetti
indesiderati, per usufruire delle disposizioni in materia di movimentazione
del bestiame;

CONSTATATE le inesistenti garanzie sul vaccino trivalente di prossimo
impiego in Sardegna, nonché l’incapacità di gestione delle risorse umane e
finanziarie da parte della Direzione Generale della sanità pubblica
veterinaria  e della direzione del CESME;


IMPEGNA LA GIUNTA

- a ricercare tutti gli strumenti ed intraprendere tutte le azioni che
portino alla sospensione, in Sardegna, con efficacia immediata della
campagna vaccinale 2004 contro la Blue Tongue;

- a richiedere formalmente le dimissioni del direttore generale dei servizi
veterinari del Ministero della Salute e del direttore del centro di
referenza nazionale per le malattie esotiche, l’IZS di Teramo;

- a verificare se sussistano le condizioni per la immediata rimozione del
dott. Romano Marabelli dal Consiglio di Amministrazione dell’IZS della
Sardegna;

- ad intraprendere le opportune iniziative per accertare le loro gravi
responsabilità;

- ad adottare le necessarie procedure per incentivare e favorire la
sperimentazione di vaccini alternativi contro la blue tongue.

Cagliari lì, 2 marzo 2004
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