Uno dei timori che avevamo rischia di concretizzarsi



Uno dei timori che avevamo rischia di concretizzarsi.

Come è ormai e risaputo, le opposizione presenti in Regione hanno bloccato
tutte le attività istituzionali chiedendo il ripristino
delle regole democratiche e, in particolare, l'attuazione della delibera di
Consiglio (approvata all'unanimità) che richiedeva la
sospensione della costruzione della centrale turbogas di Termoli. Da più
giorni molti rappresentanti della maggioranza denunciano
come la paralisi dell'attività istituzionale rischia di avere gravi
ripercussioni per l'intera società. A partire dalle tante aziende in
crisi.

È questo contesto a farci immaginare che al Consiglio regionale di lunedì
la maggioranza di centrodestra tenterà di usare le
gravissime difficoltà nelle quali versa "La Molisana" che, in questo
momento, ha sospeso le sue attività (il bravo imprenditore di
turno ha svelato 70 miliardi di debiti e l'impossibilità a poter acquistare
materia prima). La situazione immaginabile potrebbe
essere questa: Iorio darà la sua disponibilità ad approvare una legge per
l' "emergenza", visto che quella già approvata
(stranamente e manco tanto) non è applicabile; per far questo vanno
ripristinati gli assetti istituzionali e, quindi, ritirate le
dimissioni dell'opposizione; se l'opposizione resiste si dirà che "in nome
di un presunto rischio turbogas si mettono certamente sul
lastrico 500 operai".


A questa operazione dobbiamo opporci. Già ieri sera al presidio degli
operai davanti alla Prefettura di Campobasso abbiamo
portato la nostra solidarietà alla loro lotta e domani saremo insieme a
loro in Consiglio: mai come in questo momento la difesa
del lavoro a "La Molisana"e la difesa dell'ambiente sono unite da una
comune ipotesi di sviluppo.


A Iorio (e ai tentennanti del centrosinistra) vogliamo ricordare che pochi
mesi fa, una simile vicenda è stata risolta
diversamente. Infatti, per la Geomeccanica si è provveduto ad intervenire
con una delibera di Giunta. Il tentativo di aprire falle
in questo momento fa comodo a chi vuole le turbogas, a chi si disinteressa
della volontà popolare, a chi schiaccia le regole della
democrazia.

In questi giorni le motivazioni delle lotte contro le turbogas hanno
trovato ulteriore conforto. Allo studio del Cnr si è aggiunto
quello delle università di Trento e Padova che, analizzando l'impianto a
Montecchio Maggiore (Vc) della potenza di 760 Megawatt,
ha sottolineato i rischi derivanti delle emissioni di polveri fini e
ultrafini. In particolare per quanto riguarda le emissioni in
atmosfera si evidenzia che la centrale emette una quantità rilevante di
ossidi di azoto, ossidi di carbonio e polveri. Una quantità
talmente elevata da superare quella emessa complessivamente dai 17 comuni
del circondario.

La redazione de il Ponte



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