ilva cornigliano:le istituzioni voglion bloccare gli impianti illegali



da repubblica di sabato 17 marzo 2001


La Regione alla procura: Fermate Riva 

il caso cornigliano



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QUESTA volta dagli annunci sono passati alla carta bollata, dalle parole ai
fatti. "Le acciaierie di Cornigliano inquinano, sono fuori dalle norme, non
sono autorizzati e Riva risulta inadempiente rispetto a tante
prescrizioni", perciò Sandro Biasotti e Roberto Lavaggi ieri hanno inviato
un esposto alla magistratura. Con tanto di spiegazioni, di cifre, di date
non rispettate, e una sollecitazione alla Procura della Repubblica: fermare
gli impianti. «Del resto - dice Biasotti, il presidente della Regione -
l'attività del ciclo a caldo sarebbe dovuta cessare entro il 19 di gennaio,
come peraltro lo stesso ministro dell'Ambiente, Willer Bordon, ha ribadito
più volte».
Stando a quanto spiega Levaggi, l'assessore all'Ambiente, sulla vicenda
delle acciaierie "è come se un cittadino mantenesse in piedi una casa dopo
un'ordinanza di demolizione». E' stato Levaggi a firmare ieri il
provvedimento, redatto dal settore Affari giuridici del dipartimento
Ambiente e Territorio di via Fieschi.
Le motivazioni alla base della decisione del governo regionale sono
sostanzialmente due. La prima: riguarda il fatto che l'Ilva ben
difficilmente potrà rispettare anche l'ultima ordinanza della Provincia di
Genova, che fissa al 30 marzo lo spegnimento della cokeria e il 30 maggio
l'altoforno. «A tutt'oggi - fa rilevare la Regione - le batterie sono
infatti ancora accese, a parte la prima, tenuta comunque ad alta
temperatura, segno che non si tratta di uno spegnimento irreversibile».
Inoltre: sulla base dell'accordo di programma, entro il 19 gennaio doveva
essere dismesso il ciclo integrale. Non è avvenuto. Dopodiché, la Provincia
di Genova ha fissato con una ordinanza, nuovi tempi per la chiusura. Il
provvedimento è però contestato dalla Regione Liguria. In pratica la
Regione considera abusivi la cokeria e l'altoforno, a dieci giorni dalla
prevista definitiva chiusura del primo impianto e con il secondo
funzionante a pieno regime.
Al termine della riunione di giunta, tenuta ieri pomeriggio, sulla
questione è intervenuto anche il presidente Sandro Biasotti. Ha rivolto un
appello al ministro Bordon. «Lo vedo molto attivo - ha detto Biasotti - sul
fronte di varie realtà ad alto rischio ambientale, da Taranto a Brindisi,
alle antenne di Radio Vaticana; lo invito quindi a mettere in agenda anche
la vicenda delle acciaierie di Cornigliano, sulla quale il Ministro ha
avuto modo di esprimersi in maniera molto netta, a cominciare dalla
chiusura dell'impianto entro il 19 gennaio, pena azioni ministeriali che
non si sono ancora concretizzate».