R: Re: Gabbie, stelle e lotta di classe



  Alfonso Navarra wrote :<<<<Quello che voglio dire è che la violenza organizzata determina spesso l'economia, non sempre è l'inverso.<<<

Rispondo al Alfonso  Navarra;

Concordo sostanzialmente con  la tua analisi , con eccezione del ruolo dell’economia. 

Purtroppo, il barbuto  di   Treviri  non poteva  immaginare  l’incesto tra potere militare e potere economico a livello planetario.

Tutto nasce dagli accordi di Bretton Woods del 1944 quando la superpotenza nascente  obbliga gli altri paesi ad adottare il dollaro come moneta di riferimento e di riserva,  dietro garanzia dell’ancoraggio all’oro  .  Moneta di riferimento significa che tutte le merci vengono quotate in dollari e per lo scambio,  ad esempio, di carne argentina e zucchero cubano occorre  dotarsi di dollari.  

 Finché   gli USA garantivano la conversione  della loro moneta inflazionata  in , tutto filava quasi liscio .  I guai sono iniziati negli anni 70 quando, complice anche la  disfatta in Vietnam,  Fort Knox non  deteneva oro sufficiente  per far fronte  alla sempre più  probabile richiesta di conversione   ( le autorità francesi dietro consiglio del monetarista Jacques  Rueff  minacciavano di caricare bastimenti di carta  verso Fort Knox per ricevere oro).  Così giungiamo all’estate del 1971  quando , tutti in vacanza , il 15  Agosto  il signor Nixon  dichiara al mondo lo sganciamento del dollaro dall’oro . Ricordo con terrore quei giorni in quanto avevo praticamente  ultimato la mia tesi di laurea proprio incentrata sugli accordi di Bretton Woods.

Logica vorrebbe che se la carta non è più convertibile in oro,   anche gli scambi di merci a livello mondiale  possano  riferirsi al altre valute.  Eh  no !!  L’impero ha preteso  le quotazioni  obbligatorie in dollari con la conseguenza che  le transazioni, moltiplicate di volume  soprattutto  a causa anche dello  shock  petrolifero del 1973 (guerra del kippur)   ,  creassero  un surplus cartaceo incontrollabile anche ai giorni nostri .  Ciò  con grande felicità dei cultori del signoraggio  ( la Fed, emittente centrale posseduta da privati,  stampa carta e riceve titoli di debito pubblico senza obbligo  di integrare le riserve auree ).

Questo è il meccanismo perverso che   i  Brics  vorrebbero  smantellare,    ma . . .  l’ Impero  decadente resiste ad oltranza .

Sebastiano Cosenza

Milano

 

 

 

 

Da: disarmo-request at peacelink.it [mailto:disarmo-request at peacelink.it] Per conto di alfonsonavarra at virgilio.it
Inviato: venerdì 5 luglio 2013 13:56
A: disarmo at peacelink.it
Oggetto: R: Re: Gabbie, stelle e lotta di classe

 

Vedo che si è sviluppata una disussione sulla natura e le caratteristiche dell'"impero".

Provo a squadernare alcune mie rapide osservazioni.

Effettivamente il potere della guerra è alla base storica anche dello sfruttamento.

I primi conflitti armati organizzati erano tra gruppi umani: chi vinceva rendeva "schiavo" l'altro.

Abbiamo esempi storici di "comunismo" degli schiavisti: il più noto di tutti lo troviamo a Sparta.

Quello che voglio dire è che la violenza organizzata determina spesso l'economia, non sempre è l'inverso.

Il capitalismo "storico" non è nato dalla libera concorrenza dei piccoli produttori.

Le monarchie nazionali che stavano creando gli Stati centralizzati si appoggiarono a grandi monopoliti mercantili per combattere il potere dei baroni feudali.

Il capitalismo non è nato dal piccolo imprenditore che risparmiava per investire ma dagli accordi con le grandi compagnie che rapinavano le risorse delle colonie e dall'espropriazione statale delle terre (specie le terre comuni) a favore dei grandi latifondisti per creare la classe dei "proletari" (e questo ce lo racconta lo stesso Marx quando nel "Capitale" affronta "l'accumulazione originaria").

Vediamo di non scambiare la storia reale con i modelli teorici astratti che Marx mutuò per lo più da David Ricardo.

Anche oggi io penso che sia difficile non registrare che lo status del dollaro "moneta mondiale" non sia altro che l'espressione della situazione degli USA impero mondiale...

e per adesso mi fermo qui...

insomma facciamo mente locale sulla violenza "levatrice della Storia" (anche se non unico attore decisivo delle rivoluzioni, a differenza di quel che credeva il barbuto di Treviri...)



----Messaggio originale----
Da: scienza.marcia at katamail.com
Data: 2-lug-2013 20.31
A: <disarmo at peacelink.it>
Ogg: Re: Gabbie, stelle e lotta di classe

certo e i suoi legami con la massoneria me li sono inventati io
sara' un caso che il marxismo finge di non vedere le logge massoniche e
denuncia solo le manovre del capitale?

non per negare l'immonda costruzione capitalistica ma c'è ben altro
so bene pero' che di certe cose (coerentemente con la linea marxista)
non ti interessi

PEr spiegarmi meglio: chi comanda il mondo e riesce a tenere
sottoalimentati (morti di fame in senso letterale) circa 800 milioni di
individui e a tenere nella povertà qualche altro miliardo, deve avere
qualche trucco per riuscire in questa incredibile ed orribile impresa
senza essere scalzato dalla rabbia popolare.

Il trucco è gestire sia il governo che l'opposizione. In Italia hanno
sempre gestito sia i partiti di governo che quelli di opposizione, e lo
stesso altrove. Lo dice tutto gongolante anche Licio Gelli che il suo
sogno di infiltrarsi in tutti i partiti e tutte le direzioni dei media è
perfettamente riuscito

Licio Gelli, P2, massoneria ...


> On 1 Jul 2013 at 13:04, Corrado Penna wrote:
>
>> Quanto alla lotta di classe si tratta solo di un concetto per
>> ingabbiare le menti
>>
>> La vera lotta è tra le persone coscienti della grande illusione e del
>> dominio orwelliano e le persone assopite che cercano di tenere in vita
>> le gabbie
>>
>> La lotta di classe cosa ha portato fino ad ora? Solo dei movimenti che
>> ignorano scientamente le manovre delle élite
> Vedi caro, non è che la lotta di classe è un marchingegno complicato inventato per proprio
> sfizio da un barbuto col grembiulino per poi venderlo a scemi poveri o scemi ricchi, come
> una lavatrice o un F-35, ma è molto più semplicemente la conseguenza ovvia e ineluttabile
> che si crea dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo (quando lo sfruttato si organizza e si
> appropria del cannone che protegge lo sfruttatore per qualcuno sono guai: è questo il
> campo dei 'rapporti di forza' ed è qui che nasce e giace ciò che si definisce 'reazione') .
> Marx non ha inventato proprio nulla nè ha mai preteso di averlo fatto: ha solo descritto
> l'esistente e il prevedibile dei rapporti sociali in un sistema di economia capitalistica dentro
> la rvoluzione industriale, come un Linneo ha descritto e classificato la natura e Struve o
> Brahe le stelle. Insomma è materia di studio, non di dottrina o dogma o fede. Ma è difficile
> spiegartelo e difficile da capire, se non hai capito già.
> Per quanto riguarda il pacifismo, ne discende che la soluzione sta nel togliere dal campo il
> motivo del contendere, che non è il cannone suddetto ma lo scopo della sua esistenza: la
> difesa dello sfruttatore dalle rivendicazioni dello sfruttato. Pacifismo quindi è, a mio parere,
> non l'eliminazione delle armi o degli eserciti, ma la ragione stessa della loro necessità.
> Già c'era un barbuto che parlava di struttura e sovrastruttura, mi pare...
>
> Jure
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