R: F-35 : Napolitano despota o traditore?



Formalmente , ma solo formalmente,  Napolitano e il Consiglio Supremo di
difesa hanno ragione:  le decisioni sull' "ammodernamento "  dell'esercito
spetta a tale istituzione.  Sostanzialmente   le risorse,  per capirci i
soldi  ,  li stanzia il Parlamento, e il Parlamento può liberamente decidere
di non stanziare  o stanziare in misura ridotta.  Il ministro della difesa e
il Governo ne traggano le conseguenze.
seb

-----Messaggio originale-----
Da: disarmo-request at peacelink.it [mailto:disarmo-request at peacelink.it] Per
conto di glry at ngi.it
Inviato: mercoledì 3 luglio 2013 23:27
A: disarmo at peacelink.it
Oggetto: F-35 : Napolitano despota o traditore? 

Fai conto che mentre ascoltavo la notizia alla radio, di sfuggita, sulle
prime ho creduto stessero parlando della Turchia o dell'Egitto. Mi è
arrivata la frase "il parlamento non può mettere il veto su decisioni del
consiglio superiore di difesa, le cui decisioni sono ad esso autonome, e
dipendono esclusivamente dal governo, come prevede la costituzione". Ho
pensato: ecco, come previsto al Cairo va al potere l'esercito. Poi il
giornalista ha fatto qualche nome, ed ho capito. Parlavano dell'Italia.
Degli F-35. 

Mollo il lavoro e mi siedo, e valuto due ipotesi: 

1. Napolitano ha ragione: il Consiglio di difesa ha deliberato secondo
Costituzione. Il potere in materia militare è del Governo in carica e il
Parlamento non può opporsi perchè incompetente in materia. 

2. Napolitano e il Consiglio di Difesa hanno torto. 

Nel primo caso la soluzione è una sola: far cadere il governo togliendogli
la fiducia. 
Vediamo se i 'bravi ragazzi' di M5S e dei DS che hanno promosso la recente
mozione 'campacavallo' suglu F-35 saranno capaci di tanto. Di certo questa
richiesta, se ricorre il caso 1, va fatta immediatamente: stiamo parlando di
difesa nazionale e di politica internazionale, non di bungabunga. Altrimenti
sono conniventi e la mozione in oggetto era una burla per i polli. 

Nel secondo caso, se ciòè il Cdd avesse torto, e la Costituzione non preveda
tale esautorazione del Parlamento in materia, le richieste del popolo e del
Parlamento al Presidente della Repubblica, ai componenti il Cdd, al Governo
e ai massimi comandanti delle FFAA deve essere solo la richiesta di
dimissioni immediate, e nel caso del Presidente Napolitano la messa sotto
accusa per attentato alla Costituzione e tentato sovvertimento dell'orine
democratico o come diavolo si chiama. 

Il rapporto del CSdD (vedi sotto) recita: "nel quadro di un rapporto
fiduciario che non può che essere fondato sul riconoscimento dei rispettivi
distinti ruoli, tale facoltà (sindacare su deliberazioni del CSdD) del
Parlamento non può tradursi in un diritto di veto su decisioni operative e
provvedimenti tecnici che, per loro natura, rientrano tra le responsabilità
costituzionali dell'Esecutivo".

Urge un parere immediato di un costituzionalista di specchiata fama e
integrità per avere chiarezza sulla questione. Ce l'abbiamo???

Sono disponibile fin da subito per una raccolta di firme per una petizione
popolare in proposito, sia per la prima che per la seconda ipotesi. 

Jure Ellero

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On 3 Jul 2013 at 16:10, rossana123 at libero.it wrote:

Decisione gravissima:

Riunione dei vertici dello Stato: Napolitano, Letta, Bonino, Alfano, Mauro,
Saccomanni e Zanonato avvertono il Parlamento: "niente veti al governo
sull'ammodernamento delle Forze Armate"

Roma - Il Parlamento non mettere veti al governo sulla materia riguardante
l'acquisto degli F-35. Questo è quanto deciso dal Consiglio Supremo di
Difesa. La cui nota recita testualmente: nel "rapporto fiduciario" tra
Parlamento e Forze armate, "che non può che essere fondato sul
riconoscimento dei rispettivi distinti ruoli", la "facoltà del Parlamento"
di "eventuale sindacato delle Commissioni Difesa sui programmi di
ammodernamento delle Forze Armate, non può tradursi in un diritto di veto su
decisioni operative e provvedimenti tecnici che, per loro natura, rientrano
tra le responsabilità costituzionali dell'Esecutivo". Alla riunione del
Consiglio Supremo hanno partecipato, tra gli altri, oltre al presidente
Napolitano, il premier Enrico Letta, il ministro degli Esteri Emma Bonino,
il ministro dell'Interno Angelino Alfano, il ministro dell'Economia e delle
Finanze Fabrizio Saccomanni, il ministro della Difesa Mario Mauro, il
ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, il capo di stato maggiore
della Difesa ammiraglio Luigi Binelli Mantelli.
Piuttosto dura la reazione del M5S: "Schiaffo al Parlamento".
"L'intervento del Consiglio Supremo di Difesa" su gli F35 "è l'ennesima
prova che il Parlamento viene concepito come ratificatore di provvedimenti
del Governo. E' sconvolgente che Napolitano avalli questo ennesimo schiaffo.
Ci aspettiamo che come presidente del Consiglio di Difesa, faccia
chiarezza". Così Riccardo Nuti, capogruppo M5S Camera.

Riunione del Consiglio Supremo di Difesa http://www.difesa.
it/Primo_Piano/Pagine/20130703_RiunioneConsiglioSupremoDifesa.aspx


Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha presieduto oggi, al
Palazzo del Quirinale, una riunione del Consiglio Supremo di Difesa. Alla
riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico
Letta; il Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino; il Ministro
dell'Interno, Angelino Alfano; il Ministro dell'Economia e delle Finanze,
Fabrizio Saccomanni; il Ministro della Difesa, Mario Mauro; il Ministro
dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato; il Capo di Stato Maggiore della
Difesa, Amm. Luigi Binelli Mantelli. Hanno altresì presenziato il
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Filippo Patroni
Griffi; il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato
Marra; il Segretario del Consiglio Supremo di Difesa, Gen. Rolando Mosca
Moschini. Il Consiglio, nel riaffermare il ruolo insostituibile delle Forze
Armate, ha esaminato i principali scenari di crisi e l'andamento delle
missioni internazionali, anche in vista del decreto autorizzativo per il
quarto trimestre, che sarà in linea con gli impegni assunti nella prima
parte dell'anno, confermando una sensibile riduzione di presenze e di oneri
rispetto al passato. Con riferimento al processo di riforma dello strumento
militare, si è rilevato come l'attuazione della Legge 244/2012 debba
riflettere indirizzi strategici e linee di sviluppo delle capacità e delle
strutture coerenti con le sfide, i rischi e le minacce che il contesto
globale in rapida trasformazione prospetta per il nostro Paese e per la
Comunità Internazionale. In tale quadro, la progressiva integrazione
europea, in coordinamento con l'evoluzione della NATO, e la realizzazione di
capacità congiunte costituiscono presupposti fondamentali per
l'approntamento di forze in grado di far fronte efficacemente alle esigenze
di sicurezza e di salvaguardia della pace.
Questa è la prospettiva da perseguire, anche in considerazione della
limitatezza delle risorse disponibili e dell'entità, da un lato, degli
investimenti da effettuare per la sicurezza e la difesa e della gravità,
dall'altro, delle esigenze di rilancio della crescita e dell'occupazione. A
parere del Consiglio Supremo, tale visione è conforme allo spirito ed al
disposto della legge 244, anche per quanto attiene alle necessità
conoscitive e di eventuale sindacato delle Commissioni Difesa sui programmi
di ammodernamento delle Forze Armate, fermo restando che, nel quadro di un
rapporto fiduciario che non può che essere fondato sul riconoscimento dei
rispettivi distinti ruoli, tale facoltà del Parlamento non può tradursi in
un diritto di veto su decisioni operative e provvedimenti tecnici che, per
loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali dell'Esecutivo.
In vista del Consiglio Europeo del prossimo mese di dicembre, si è convenuto
che il riconoscimento dei rispettivi distinti ruoli, tale facoltà del
Parlamento non può tradursi in un diritto di veto su decisioni operative e
provvedimenti tecnici che, per loro natura, rientrano tra le responsabilità
costituzionali dell'Esecutivo. In vista del Consiglio Europeo del prossimo
mese di dicembre, si è convenuto che il Governo, che nell'occasione intende
promuovere una concreta iniziativa di sviluppo di capacità europee
congiunte, puntualizzi, in coordinamento con le Commissioni Difesa, la
prospettiva sopra indicata. In tale quadro potranno essere collocate, con
adeguate motivazioni, le diverse capacità militari esistenti e da realizzare
nonché le relative strutture organizzative, evidenziandone le linee di
attuazione congiunta in ambito multinazionale. Il Consiglio ha ritenuto che
tale disegno possa riflettersi in un "Libro Bianco della Difesa" da
elaborare, in tempi contenuti, una volta approvati i decreti delegati.

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