LA RUSSIA SOSPENDE IL TRATTATO PER IL DISARMO



Quando l'Europa si libererà di questi psicopatici?

United States Air Forces in Europe - Munitions Support Squadron [MUNSS]
http://www.bitsberlin.de/public/researchreport/rr98-5-5.htm

LA RUSSIA SOSPENDE IL TRATTATO PER IL DISARMO

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato un decreto che sospende la partecipazione di Mosca al Trattato sulla riduzione delle forze convenzionali in Europa (Cfe), l'architrave del disarmo nel dopo-guerra fredda. Il Cremlino ha annunciato la decisione "per circostanze eccezionali che toccano la sicurezza nazionale russa", confermando la moratoria anticipata il 26 aprile dallo stesso Putin in polemica con la mancata ratifica da parte dei Paesi Nato della versione emendata del trattato firmata nel 1999. Ma sulla decisione pesa soprattutto lo scudo antimissile che gli Usa vogliono realizzare in Europa e che per Mosca viola il Trattato sui missili balistici (Abm), alterando i rapporti di forza. Il ministero degli Esteri russo ha precisato in una nota che la moratoria "non significa che la Russia abbia chiuso la porta al dialogo". Tuttavia la decisione rischia di aggiungere tensione a rapporti con l'Occidenti, gia' difficili per le divergenze sul Kosovo e sulle forniture energetiche. La Nato ha subito criticato la decisione russa, che era comunque nell'aria dopo che a giugno una conferenza dei Paesi firmatari del Cfe svoltasi a Vienna si era chiusa senza accordo. "E' deludente, un passo nella direzione sbagliata", ha affermato il portavoce dell'Alleanza atlantica, James Appathurai. L'Unione europea ha espresso "rammarico" e ha chiesto di proseguire nei negoziati. Nel comunicato del ministero degli Esteri di Mosca si precisa che la proposta russa per ripristinare l'applicabilita' del Cfe resta sul tavolo e la moratoria non esclude ulteriori negoziati. Durante la moratoria i rapporti informativi e le ispezioni saranno congelati e Mosca non sara' vincolata al rispetto di alcun limite sul fronte delle armi convenzionali. Comunque eventuali incrementi nell'arsenale russo "dipenderanno dagli sviluppi della situazione militare e politica, inclusa la disponibilita' di altri Paesi aderenti al trattato a mostrare una adeguata moderazione", chiaro riferimento all'atteggiamento Usa. Il Trattato Cfe fu firmato il 19 novembre 1990 a Parigi dai membri della Nato e del Patto di Varsavia e successivamente aggiornato con la dissoluzione dell'alleanza imperniata sull'Urss. La versione originale prevedeva, entro il 1995, una riduzione di cinque categorie di forze convenzionali (carri armati, artiglieria, mezzi blindati, elicotteri di attacco e aerei da combattimento) che dall'Atlantico agli Urali sarebbero dovute restare al di sotto di tetti comuni definiti. Nel 1999 a Istanbul si trovo' l'accordo per ripartire la riduzione tra i singoli Paesi anziche' fra i due blocchi ma l'intesa non e' stata ratificata dai Paesi Nato che chiedono prima a Mosca di onorare l'impegno a ridurre la presenza militare nel Caucaso.

Gli Stati Uniti hanno espresso "delusione" per la decisione russa di sospendere il Trattato sulla riduzione delle armi convenzionali (Cfe). "Siamo delusi che la Russia per ora abbia sospeso la sua partecipazione, ma continueremo a discutere nei prossimi mesi per trovare una via migliore su cui procedere, perche' e' interesse di tutte le parti coinvolte e contribuisce alla sicurezza dell'Europa", si legge in una nota diffusa dal portavoce del Consiglio di sicurezza della Casa bianca, Gordon Johndroe. L'annuncio del Cremlino di sospendere l'adesione al Trattato in vigore dal 1992 ha scatenato allarme in tutta Europa. "Nei prossimi giorni vedremo se saranno adottare misure concrete" ha detto il ministro degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier, "ovviamente guardiamo a questo annuncio con grande preoccupazione". La Polonia ha espresso "rammarico" per la decisione di Mosca. "Tenendo conto delle dichiarazioni fatte in precedenza, questa decisione non e' una sorpresa e non ha conseguenze immediate, ma speriamo che non sia il presupposto per una futura denuncia del trattato". Il presidente di turno dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), il ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos, si e' detto "molto preoccupato" e ha chiesto ai Paesi firmatari del Cfe di "rinnovare gli sforzi per risolvere in fretta i problemi di fondo". Per il Cremlino la decisione e' stata presa "per circostanze eccezionali che toccano la sicurezza nazionale russa" e conferma la moratoria anticipata il 26 aprile dal presidente Vladimir Putin in polemica con la mancata ratifica da parte dei Paesi Nato della versione emendata del trattato firmata nel 1999. Ma sulla decisione pesa soprattutto lo scudo antimissile che gli Usa vogliono realizzare in Europa e che per Mosca viola il Trattato sui missili balistici (Abm), alterando i rapporti di forza. Il ministero degli Esteri russo ha precisato in una nota che la moratoria "non significa che la Russia abbia chiuso la porta al dialogo".

(AGI) - Roma, 14 lug. -