UN CAMPER CONTRO L'INDIFFERENZA DI STATO



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Non sono in vacanza, sono nel mio paese, Capranica nella Tuscia, tento di
rendere ospitale e generoso un piccolo orto con grotta vicino casa, nel
centro storico. Lo acquistai lo scorso anno, è un angolo assolato e
ombroso
dove trovo pace.Ricordo che mio nonno, contadino toscano nell'animo, fece
un'orto di guerra a Piazzale Clodio, dove oggi a Roma c'è il Tribunale
e la
Rai. Riesco a scrivere poco ma sto accumulando pensieri e documenti. Mi è
arrivata poco fa, questa lettera.Ve la invio con il testo che
l'accompagna.
Vi prego di inoltrarlo, farlo leggere -circolare, come potete e sapete
fare.
Grazie e auguri di giorni sereni.
Doriana Goracci


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Gent.ma Doriana,
Forse questa mail Ti troverà in vacanza, perchè è un pò di tempo che non
trovo i Tuoi scritti in linea.
Noi siamo appena tornati da un giro che si è purtroppo arenato in Sicilia
aTrapani a causa di una situazione di malattia nella famiglia che siamo
andati a trovare, tagliandoci così altri incontri già programmati a
familiari di caduti militari.
Di questo nostro tour, iniziato male e finito peggio, abbiamo fatto una
piccola relazione che Ti preghiamo di leggere dato che vorremmo far girare
se l'argomento può interessare, data l'indifferenza istituzionale ormai
nota
e che illustreremo il giorno 25 c.m. anche al Presidente della Camera dei
Deputati on. Bertinotti il quale ci ha concesso un'audizione a Roma.
Occasione in cui potremmo anche incontrarci data l'occasione momentanea.
Nell'attesa del di incontrarci, Ti inviamo un caloroso saluto.
angelo e anna
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CO.GE.MIL.
COMITATO GENITORI DI MILITARI CADUTI IN TEMPO DI PACE
Referenti: Angelo Garro e Anna Cremona
Tel/Fax 02.7389527 Cell. 338.9351886
E-mail: cogemil.caduti at tiscali.it
Via Castel Morrone 5 - 20129 Milano

Milano/Trapani/Milano, 18 giugno – 9 luglio

UN CAMPER CONTRO L’INDIFFERENZA DI STATO
IL SEGRETO DI STATO
IL SILENZIO STAMPA
LA GUERRA MASCHERATA.
Art. 1 della Costituzione Italiana:
- L’Italia è una Repubblica “Democratica” basata…… sull’ipocrisia e
sull’indifferenza verso i più deboli.

Sono bastati pochi giorni per raccogliere il peggio di una relazione che
nelle intenzioni doveva essere una speranza per quei familiari e genitori,
che come noi abbandonati dallo Stato dopo essere da questo, stati scippati
dei propri figli, così come il nostro, caduto in tempo di pace, perdendo
tutti noi ogni speranza e ogni illusione di un futuro sereno e laborioso.
Fin dal primo giorno, partiti da Milano alla volta di Livorno dove una
prenotazione già fatta da tempo su una nave diretta a Trapani: la Italtrag
con sede a Napoli, scoprimmo con grande rabbia che quella linea e nave era
stata soppressa improvvisamente, ma senza preoccuparsi di avvertirci.
Marcia indietro e di corsa a Genova sulla costosissima M/N “ La Superba”
Navi Veloci della Grimaldi riusciamo a rimediare il “passaggio” a Trapani
via Palermo; dove lo scontro è immediato con quella che normalmente e con
noncuranza viene definita la mala-sanità. Mala-sanità che si aggiunge
gravemente alla mala-giustizia.

A Trapani siamo ospiti dei sig.ri Adragna i quali sono genitori del
defunto
marinaio Rino deceduto il 15 agosto 2005, in quanto imbarcato di leva
sulla
nave della Marina Militare da guerra “Perseo” dove certamente contrasse la
malattia a causa di esercitazioni in mare aperto con proiettili all’uranio
impoverito, nonché sottoposto a emissioni elettromagnetiche durante le
guardie al radar che comportarono ben cinque ricoveri presso vari ospedali
militari fra cui: Marispedal di Taranto, Maridist di Messina e Mariferm di
Augusta.
Settanta giorni dopo il congedo inizia la Sua dolorosa odissea da un
ospedale all’altro nel più completo abbandono dello Stato e tutto
supportato
solo dalla Sua modestissima famiglia per le cure ormai diagnosticate del
Linfoma non Hodgkin, primo fra tutti il ricovero presso l’Ospedale di
Bergamo dove viene sottoposto ad intervento chirurgico con asportazione
del
testicolo dx, ed in seguito, a nulla valse la protesta del padre che per
attirare l’attenzione delle autorità sul caso di Rino si incatenò
vanamente
per sei giorni e sei notti davanti al Comune di Trapani.

L’odissea di Rino non si ferma qui; in quanto una sera del 18/01/2003
ormai
gravemente ammalato, fermato con la sua auto ad un controllo di polizia e
multato in maniera eccessiva, a seguito di alcune sue rimostranze si
accende
un’alterco, in quanto dichiarandosi invalido civile al 100% non era in
grado
di far fronte alla spesa.
Non avendo riscontrato alcuna sensibilità da parte dei componenti della
pattuglia, la quale credendosi presa in giro da parte di Rino, chiedono
l’intervento di altre pattuglie. Qui la discussione degenerò fino al punto
che i poliziotti lo schiaffeggiarono ed eccederono in calci e ginocchiate
alle parti basse ammanettandolo.
Solo l’arrivo della madre E. chiamata precedentemente gli evitò l’arresto,
ma non le cure al Pronto Soccorso di Trapani al quale seguì la relativa
denuncia verso tutti i componenti delle quattro pattuglie:
Ispettore I. G.
“ B. S.
“ T. V.
Assistente L. S.
Agenti C. M.
“ G. M.
Tutti appartenenti alla Polizia di Stato in servizio presso la Squadra
Mobile di Trapani.
Non sappiamo se a seguito o a causa del pestaggio il decorso della
malattia
modificò e la situazione di Rino peggiorò. Diagnosi di Trapani: recidiva
di
linfoma non hodgkin a larghe cellule b, multiple localizzazioni cerebrali
come confermavano in seguito gli Ospedali Riuniti di Bergamo il
23.01.2005.
Neanche l’appello al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi è
servito a salvare la vita all’ex marinaio Rino, e non solo…….!
Nessun provvedimento disciplinare preso nei confronti dei componenti della
pattuglia di Poliziotti violenti e dei taciturni testimoni e complici è
mai
stato notificato alla famiglia e mai scuse furono presentate dagli
aggressori.
La famiglia Giuseppe Adragna e E. C. risiedono in Via Martiri di
Nassiryia,
1 - 91100 Trapani
Tel/fax 0923.553502 cell. 339.1075503
Purtroppo il caso di Rino come il caso di Aldrovandi e di Carlo Giuliani è
l’ennesima dimostrazione che anche fra gli agenti vi sono dei violenti, ma
il peggio è che riescono anche a farla franca.

I familiari del marinaio Crispino Adragna detto Rino deceduto a causa di
tumore riscontrato a seguito di emissioni elettromagnetiche ed esploso in
tutta la sua virulenza dopo essersi congedato, al nostro arrivo a Trapani,
sono entrambi ricoverati in ospedale. Il papà Giuseppe colpito da T.I.A. a
seguito di sindrome epilettica, viene dimesso velocemente in quanto
necessita il suo letto. La madre E. C. colpita da colecistopatia acuta che
la rende fortemente itterica, giace dal 13 giugno e per 10 giorni
nullafacente presso l’Ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani in attesa che
qualcuno si decida a prendere una decisione responsabile sul suo caso.
Decisione che non arriva cosicché dopo 10 giorni di ozio doloroso, senza
alcuna terapia e sempre in attesa di una T.A.C. che non arriva, la
costringono il 22 giugno ad una dimissione volontaria e grazie ad un
medico
di buon cuore che si adopera per un ricovero urgente, si trasferisce
presso
il Policlinico di Palermo dove viene ricoverata il giorno dopo 23 luglio
presso il Reparto di Chirurgia d’Urgenza 2° piano; 100 km da casa.
Qui arrivati, forti della nostra passata attività di infermieri ormai in
pensione, in un colloquio con il medico responsabile del reparto dr. M.
F.,
veniamo rassicurati con una serie di risposte che a prima impressione
sembrano soddisfacenti ………, ma appena voltate le spalle ricomincia la
lunga
attesa e l’incognita di operare si e operare no!? Fino al colpo di scena
del
giorno 4 luglio (dopo 11 giorni di forzato digiuno) e alla vigilia
dell’intervento di calcolosi biliare che sarebbe dovuto avvenire il
mattino
seguente giovedì 5 con il più vile dei ricatti: ho firma per il sangue per
una “eventuale trasfusione” o non la opero e la dimetto.
Viene dimessa il giorno seguente 6 luglio, rifiutandoGli la consegna della
copia della cartella adducendo generiche scuse burocratiche.
Sabato 7 luglio alle ore 08.00 la signora E. C. parte in aereo alla volta
dell’ Ospedale Gavazzeni di Bergamo dove immediatamente ricoverata data
l’urgenza, nelle stessa giornata vengono eseguiti vari esami di routine.

La Sig.ra E. C., Testimone di Geova, chiede che nel rispetto della’art. 19
della Costituzione Italiana, si riconosca il suo diritto a non essere
trasfusa secondo i dettami della sua fede religiosa, come riconosciuto
dalla
Costituzione stessa; ed a tutto ciò il Prof. F. aveva promesso di
ottemperare negli 11 giorni di permanenza presso l’Ospedale Policlinico di
Palermo della Sig.ra C.
Cosa è successo improvvisamente da far recedere il medico F.
dall’ottemperare a quel giuramento di Ippocrate che comanda di salvare la
vita ad un essere umano al di là della fede religiosa o del credo politico
tanto da rifiutarsi di operare dimettendola?
Mala-sanità e mala-giustizia un binomio sempre più spesso in simbiosi e
sempre più comune nel nostro paese ed a cui si aggrega benissimo una buona
dose di insensibilità e di indifferenza che sono i peggiori nemici del
popolino.

Il viaggio prosegue alla volta di Siracusa dove un’altro militare reduce
dalle già citate “missioni di pace” affetto da leucemia è in attesa di
sapere, dimenticato dallo Stato, quale sarà il suo futuro.

Incontriamo Gianluca Anniballi domenica 8 luglio sulla strada per Melilli
di
Siracusa; è un incontro breve, formale, quasi ci conoscessimo da sempre.
Un
bel ragazzo di 29 anni (l’età di nostro figlio caduto in servizio militare
di leva se sarebbe vivo) dal viso aperto e sorridente nonostante i suoi
guai. E’ quasi sereno perché sa di aver fatto il suo dovere; è andato in
missione di pace, laddove qualcuno ha seminato la guerra; dove qualcuno ha
seminato tonnellate di bombe con testate all’uranio impoverito.
Oggi Gianluca è ammalato e gli è stata riconosciuta una invalidità
permanente,…….ma non sufficiente ad ottenere una minima pensione, ed a
causa
di questa invalidità non può lavorare; non perché non può, ma perché non
deve lavorare: lo stabilisce la legge, quindi muore di fame perché nessuno
lo assume: è vietato.
Gli abbiamo portato un computer, omaggio di ARCOIRIS in modo che possa
comunicare via e-mail tutta la sua delusione per una Patria ingrata e
insensibile.

Gli abbiamo offerto la possibilità di far parte della delegazione di
genitori di militari caduti in servizio in tempo di pace che il 25 luglio
prossimo sarà ricevuta dal Presidente della Camera dei Deputati on.
Bertinotti, ma Egli a malincuore ha dovuto declinare l’invito, un viaggio
che se per noi è costoso, per Lui è davvero impossibile, ma ci ha pregato
di
far pervenire al Presidente una Sua missiva nelle Sue proprie mani; cosa
che
faremo prontamente.
x il Co.Ge.Mil. Comitato Genitori di Militari caduti in tempo di pace
Angelo Garro e Anna Cremona


Rino Adragna In camper contro l’indifferenza e il sopruso Gianluca
Anniballi

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