INTERPELLANZA SULL'INDIPENDENZA ITALIANA



INTERPELLANZA SULL'INDIPENDENZA ITALIANA


Al Signor Presidente del Consiglio



               Il 4 luglio è la data in cui il popolo degli Stati Uniti del
Nord America  festeggia la propria indipendenza. Il nostro Paese ha vinto
le sue guerre di indipendenza, oltre ad una guerra di liberazione dal
nazismo, ma insieme a molti altri paesi europei, tranne la Francia che è
sovrana, si ritrova occupato da  basi americane.
               Il sottoscritto rivolge questa interpellanza urgente per
sapere se il nostro governo sia informato del contenuto del rapporto
Rebuilding America's Defenses, del settembre 2000, dove alcuni personaggi,
fra i quali  Dick Cheney, Donald Rumsfeld, Paul Wolfowitz, Jed Bush,
intimamente legati al governo di Gorge Bush ed al Dipartimento di Difesa
del Pentagono, ben prima della costruzione della minaccia terroristica post
11 settembre, chiariscono che le basi americane in Europa servono a
mantenerne il controllo politico.
               Il sottoscritto chiede inoltre se quest'anno, alla luce di
tale autorevole ammissione, non sia opportuno cogliere l'occasione delle
doverose felicitazioni all'Ambasciatore americano per la loro Festa
dell'Indipendenza, per avanzare rispettosa richiesta di riavere la nostra.
               Il sottoscritto interpella inoltre per sapere:
-        quante basi militari degli Stati Uniti del Nord siano presenti sul
patrio suolo e quante navi militari siano autorizzate a stazionare nei
nostri porti (comprese quelle coinvolte nell'incidente della Moby Prince,
avvenuto nel porto di Livorno);
-        quanto siano sin qui costate al nostro paese tali basi militari
USA, navali, aeree e terrestri, sia  per la loro realizzazione, quanto per
la loro gestione e funzionamento;
-        in quali capitoli di spesa siano contenuti tali gravosi impegni
finanziari;
-        in quante di tali basi, in spregio a trattati internazionali ed a
reiterate rassicurazioni di precedenti governi nazionali, siano presenti
bombe atomiche ed in quale quantità;
-        se risponda al vero che anche l'armamento atomico americano
collocato nelle basi Nato o, addirittura in quelle italiane come Ghedi ed
Aviano, per un suo malaugurato e sciagurato utilizzo, sia in balia
dell'arbitrio delle gerarchie militari americane;
-        se non sia possibile avviare sin da ora un percorso che porti alla
piena indipendenza del nostro paese, cominciando proprio con la richiesta
agli Stati Uniti di rinunciare alla volontà di costruire una nuova,
ulteriore, base militare nella città di Vicenza.


Roma, 3 luglio 2007


Sen. Fernando Rossi
Gruppo Misto