Fa entrare un italiano allo spaccio Usa: sanzione per il vigilante maddalenino



unione  gallura del 17\5\2005



Il rappresentante della Uil Tucs territoriale Marco Terrazzoni ha denunciato ieri quello che ha definito «l'ennesimo episodio di comportamento antisindacale di dirigenti americani nei confronti dei lavoratori italiani». Il rappresentante sindacale ha infatti informato la stampa che qualche mese fa, agli inizi di aprile, nei pressi del supermercato americano sito in località ?Vaticano', il ?Navy Exchange', si è registrato uno spiacevole episodio. Uno dei ?vigilantes' italiani del supermercato avrebbe fatto entrare dentro lo spazio di vendita un italiano che intendeva «vedere da vicino come era sistemato il tanto decantato spaccio americano». La cosa non sarebbe sfuggita ad alcuni avventori americani che avrebbero denunciato il fatto. La storia si è conclusa sul tavolo del direttore delle vendite Timothy D'Angelo, il quale ha praticamente consegnato al dipendente italiano la lettera di sanzione disciplinare. Il rappresentante della Uil Tucs Marco Terrazzoni nella conferenza stampa ha sottolineato alcuni «inquietanti risvolti della vicenda» dati dal fatto che presso la porta della ?Navy Exchange' «non esiste alcun addetto al controllo dell'identità degli avventori, seppure esiste un regolamento, il che fa supporre che l'ingresso sia libero a chiunque non avendo mai i vigilantes ricevuto direttive scritte né risulta che gli avventori italiani non possano entrare». Non solo: «Avventori italiani continuano ad entrare nel supermercato senza alcuna limitazione. Né si poteva sapere, ad esempio, se l'uomo fosse sposato con un'americana. Dall'analisi di questi fatti ? ha continuato Marco Terrazzoni - deduco che i rapporti si siano terribilmente guastati da quando sette dipendenti italiani dello stesso supermarket, nell'autunno scorso, sono stati licenziati e sostituiti da personale americano». Su questo c'è una causa in corso davanti al giudice civile. Ma Terrazzoni sottolinea un altro aspetto, secondo lui ancora più inquietante: «Il dipendente sottoposto ad azione disciplinare è un mio parente». Per questo Terrazzoni parla di comportamento antisindacale, chiedendo che la normativa sull'accesso al punto vendita, se c'è, sia applicata per tutti e conclude: «Non solo in questo ultimo caso il comportamento del general manager alle vendite è arrogante, ma addirittura non è più gradito nemmeno ai dipendenti americani. E' questo suo comportamento che sta causando tutti questi problemi». Francesco Nardini

17/05/2005

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