Re: SCIENZA & VITA: Eluana condannata a morte



Quante sapienti domande senza una risposta. Mancano solo le
domande da dove veniamo e dove andiamo per completare il
capitolo. 
rispettare le opinioni e le decisioni degli altri no? un
rispettoso silenzio sulle sofferenze altrui nemmeno? 
Saverio, per me sei libero di pensare che la tua sia vita
finchè la scenza riesce a farti battere il cuore con
qualsiasi metodo. E' tua ed è una tua scelta, di vita o di
fede che sia. 
Per me non è così, preferisco mi venga staccata la
spina. qual'è il problema?

----- Original Message -----
Da : "Saverio Benedetti" <savetti47 at gmail.com>
A : dirittiglobali at peacelink.it
Oggetto : Re: SCIENZA & VITA: Eluana condannata a morte
Data : Wed, 19 Nov 2008 16:39:48 +0100

> Pobabilmente, quella che Lei, Prof. Colombo e gli altri
> di dirittiglobali avete letto è la parte della mia
e-mail,
> riportata nella sua risposta, che, a causa di uno
> scivolamento del mouse, mi è partita prima che potessi
> terminarla, tanto è vero che, leggendola, non ha molto
> senso compiuto. Le trascrivo quindi, di seguito, sia il
> testo integrale del mio intervento, che quello del Dr.
> Melazzini, anche se quest'ultimo intervente dovrebbe
> essere già in suo possesso. Voglio comunque precisare
che
> una sentenza inappellabile come quella sputata su Eluana,
> sputa anche sulla possibilità, ad esempio, che tutti gli
> uomini hanno di cambiare le proprie scelte in conseguenza
> di una mutata opinione che ciascuno può aver maturato
nel
> corso del tempo. Quale sicura attendibilità riveste un
> testamento biologico redatto oggi e applicato magari dopo
> dieci anni ad una persona che, non avendo la possibilità
> di confermarlo per impedimento a comunicare, potrebbe
> invece aver cambiato idea non solo durante gli anni di
> lucidità, ma soprattutto durante quelli che noi,
dall'alto
> di una scienza tanto empirica quanto limitata come quella
> medica, abbiamo etichettato come stato di non ritorno e
> d'incoscienza assoluta? Quando mai la scienza ha
> dimostrato che, in assenza di attività cerebrale, ma
nelle
> piene e spontanee funzionalità corporee, pur
> nell'incapacità di autonutrirsi (neanche nel coma vigile
è
> possibile), vengano interrotte anche le facoltà dello
> spirito e dell'anima di una persona? In che condizioni e
> in che momento si spegne una vita della quale conosciamo
> pressoché niente? Sono la presunzione e la piccolezza
> umane che hanno convenzionato l'ugualianza:
> ELETTROENCEFALOGRAMMA PIATTO = MORTE BIOLOGICA. Posso
> essere anche d'accordo sulla morte biologica (del solo
> cervello), ma anche un animale, una pianta hanno qualcosa
> in più di un semplice involucro esterno che, per cause
> accidentali e confini sequenziali indefinibili con
> sicurezza, abbia perso il contatto con l'interiore che
> esula dalla sfera delle nostre aleatorie valutazioni.
> Allora, adottando quello che per la massima parte delle
> nostre azioni ci viene concesso, con grande senso della
> nostra limitatezza di giudizio, come "beneficio del
> dubbio", non è preferibile scegliere sentenze di vita,
> anziché di morte? Tutto questo, naturalmente, alla luce
> della semplice deduzione squisitamente ed onestamente
> laica, ma non laicistica. Parlando con interlocutori in
> possesso di una fede matura, poi, il dialogo sarebbe
> completamente diverso.
> 
> Buona risurrezione.
> 
> Saverio
> 
> *TESTO INTEGRALE DELLA MIA PRECEDENTE NOTA*
> 
> Se Lei, illustre professore, fosse coerente, dovrebbe in
> questo contesto predicare anche la soppressione di TUTTE
> LE PERSONE, dato che *tutti noi andiamo verso la morte*.
> Se vogliamo invece ridurre i casi esclusivamente a coloro
> che LA MEDICINA NON PUO' CURARE PER GRAVE CARENZA
> CONOSCITIVA SIA SUL CERVELLO UMANO (secondo la scienza
> utilizzato, persino dagli stessi medici, al 10-15% delle
> reali potenzialità), SIA SU QUALSIASI MALATTIA CHE
> AFFLIGGE IL NOSTRO GENERE, per sconfiggere la quale sono
> necessari tempi e sperimentazioni interminabili, allora si
> dovrebbero sopprimere tutti i malati " DICHIARATI
> INCURABILI", o affetti da malattie sconosciute, o menomati
> nel corpo e nella mente, anche se, proprio per i tempi
> giurassici della scienza e della medicina, magari GIA'
> ESISTE UNA CURA, PUR SE ANCORA IGNOTA. Pensi solo a quante
> soppressioni sarebbero state necessarie prima della
> penicillina, o dei vaccini, o dei trapianti. Ma, al di
là
> di ogni considerazione, laica o religiosa che sia, ha
> proprio ragione lei, professor Colombo, nessuno può
> disporre a piacere di quanto no ha diritto di disporre. Io
> continuo ad essere dell'idea che NESSUN MEDICO, NESSUNO
> SCIENZIATO, NESSUN UOMO PUO' CREARE LA VITA, neanche di un
> animale, per cui NON E' NEMMENO AUTORIZZATO A TOGLIERSELA
> NE', TANTO MENO, A TOGLIERLA, solo perché esula dallo
> standard dell'efficientismo alienante e sfruttatorio che
> la nostra società post-moderna ha imposto ai suoi
> componenti. In caso contrario, le stesse leggi repressive
> di suicidi e omicidi dovrebbero essere emendate.
> In realtà la valutazione dal lato esclusivamente
> produttivo della persona umana svuota di ogni diritto, pur
> inalienabile, i più deboli e i più emarginati. Hitler
> aveva motivazioni diverse, ma adottava gli stessi metodi.
> Tra l'altro una cosa mi suona molto strana: continuano ad
> arrivare messaggi di condanna delle certezze assolute, ma
> cosa affermano i cultori della morte se non la certezza
> che la loro soluzione è l'unica giusta? E tra i cultori
> della morte non a caso troviamo anche chi ha la certezza
> che un aborto sia la soluzione migliore per rimediare alla
> nostra leggerezza. Se poi vogliamo esaltare la libertà
di
> scelta, è bene che si consideri anche la certezza che
una
> libertà indipendente dalla verità è una vera e
propria
> schiavitù, una prostituzione ai propri istinti, retaggio
> dell'animale che ci ha dato il solo corpo. Non per niente
> l'uomo deve fare i conti anche con mente e anima, che
> reclamano il proprio nutrimento. E nessun sondino né
> presidio sanitario è idoneo a garantire quest'ultimo.
> 
> Buona risurrezione a noi tutti.
> 
> *TESTO DEL DOTTOR MELAZZINI*
> 
> *Melazzini: anch'io mangio grazie a un sondino, e dico che
> questa sentenza è un omicidio *
> 
> venerdì 14 novembre 2008
> 
> «Ricorso inammissibile»: due parole tremende, per dire
che
> tornare indietro non si può. La sentenza che condanna a
> morte Eluana Englaro non può essere cancellata, e il suo
> tragico effetto non può essere bloccato. Questo ha
deciso
> ieri sera la Corte di Cassazione, respingendo il ricorso
> della procura di Milano.
> 
> Potrebbe essere l'ultimo atto, epilogo di una lunga
> vicenda in cui nessuno esce vincitore, e solo una persona,
> di certo, esce sconfitta: Eluana stessa. Di questa
> sconfitta è convinto Mario Melazzini, presidente della
> Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica
> (AISLA), e malato di Sla dal 2002. Una sconfitta che suona
> particolarmente tragica per chi, come lui, condivide con
> Eluana l'aspetto centrale di tutta questa vicenda: il
> fatto di mangiare e bere grazie all'aiuto di un sondino.
> 
> *Dottor Melazzini, che cos'ha provato sentendo questa
> ultima sentenza?*
> 
> Enorme tristezza. Anche se da qualcuno potrà essere
> vissuta come una vittoria, io dico che in queste
> situazioni non ci possono essere né vinti né
vincitori, ma
> solo sconfitti. E una cosa esce sconfitta in particolare:
> la vita. Sentendo dichiarazioni di vittoria fatte anche da
> persone non direttamente coinvolte, mi vien da dire che
> forse dobbiamo interrogarci, come società che si dice
> civile, su quale sia il valore che diamo alla vita. È o
no
> un valore assoluto? Alcuni dicono che è stata fatta la
> volontà di Eluana: ma come si fa a desumere la
volontà,
> come accade nella sentenza, in base solo ed esclusivamente
> a modelli di vita? A me come cittadino, come persona e
> anche come malato questa cosa fa molto, molto male: la
> vita vista come accettabile solo se adeguata a certi
> modelli.
> 
> *Cosa si sentirebbe di dire alla famiglia di Eluana?*
> 
> Io mi sento vicino a quella povera famiglia,
> indipendentemente da tutto. Non so cosa faranno ora, e se
> effettivamente metteranno in pratica l'ultimo atto, che
> non sarà un accompagnamento ma un vero e proprio
omicidio.
> Questo mi sembra doveroso dirlo, come uomo ma anche e
> soprattutto come medico: *l'alimentazione
> e l'idratazione non sono strumenti terapeutici, e come
> tali non sono mai identificabili come atto di accanimento
> terapeutico*. *Eluana non è una persona malata: Eluana
è
> solo disabile*.
> 
> *Ciò che ieri ha stupito è l'aridità di una sentenza
che
> giudica tecnicamente inammissibile un ricorso: un semplice
> meccanismo giuridico, che decide della vita di una
> persona.*
> 
> Questa è la cosa che io trovo veramente assurda, e
cioè
> che riguardo a un valore e un bene inalienabile e
> indisponibile si possa decidere sul da farsi solo ed
> esclusivamente in base a uno strumento giuridico. Questo
> sia detto con tutto il rispetto per il lavoro della
> magistratura. Ma il fatto che i magistrati giudichino
> inammissibile il ricorso solo dal punto di vista
> procedurale, e non per i contenuti, forse dovrebbe far
> concludere che non abbiano preso bene in visione quello
> che dice l'articolo 2 della Costituzione. Si cita sempre e
> solo l'articolo 32, e non si ricorda mai che all'articolo
> 2 si parla di «diritti inalienabili» da riconoscere e
> garantire. Comunque, fa male e dà molto da pensare il
> fatto che in un'aula fredda di tribunale vengano decisi
> alcuni valori che sono indiscutibili.
> 
> *Cosa accadrà ora? Molti pensano che sia un semplice
> automatismo: si stacca una spina e tutto finisce. Ma cosa
> accadrà realmente ad Eluana, se si dovesse dare
esecuzione
> alla sentenza?*
> 
> L'idea che il tutto possa risolversi con una sorta di
> automatismo è figlia di una concezione, gravissima,
> secondo cui in realtà Eluana non è più una persona
viva.
> Basta staccare una spina, il sondino, e punto e a capo.
> Non sarà così: *morirà di fame e di sete, cioè con
una
> delle morti più atroci*che ci possono essere. Questo è
> doloroso ma deve essere detto, visto che
> molti pensano e affermano che quella di Eluana non è
vita.
> Io posso affermare, come medico, che sarà una morte
atroce
> , e dovrà essere "controllata", come accaduto nel caso
di
> Terry Schiavo. Alcuni fautori di questa sentenza e
> presunti uomini di scienza sostengono che il danno subito
> da Eluana a livello corticale, cioè della corteccia
> cerebrale, coinvolgerebbe anche le strutture deputate al
> controllo della sete e di alcune sensazioni, come il
> dolore. Ma se fosse così non ci sarebbe ragione di
> *trattare con analgesici* maggiori le ultime ore della
> vita, come accaduto con la povera Terry Schiavo. A Terry
> furono date forti dosi di morfina. È come mettersi a
posto
> la coscienza, nel caso in cui quella teoria fosse erronea.
> Significa che presumiamo che lei proverà grande dolore.
> 
> *La sua malattia costringe anche lei, come Eluana, alla
> nutrizione attraverso il sondino: che effetto le fa
> sentire che questa condizione possa essere considerata in
> contrasto con la dignità della vita?*
> 
> Mi sento profondamente offeso come malato, e non solo per
> me, ma anche per i tanti malati che si trovano in
> condizioni simili a quelle di Eluana, con alimentazione e
> idratazione artificiale. Tutte queste persone hanno la
> loro vita; e la vita ha un valore intorno al quale non
> possono essere prese decisioni, come se la dignità fosse
> legata al concetto di qualità. Io ne sono estremamente
> convinto: la dignità di ogni vita ha un carattere
> intrinseco, ontologico. Mi è rimasta impressa
> un'intervista fatta alle persone che accudiscono Eluana.
> Dicevano: «oggi Eluana è molto bella». Perché
nessuno
> parla del fatto che ci sono persone che si occupano di lei
> , che la vestono, la cambiano, le fanno fare fisioterapia.
> Per una persona morta sarebbe tempo sprecato Ma Eluana è
> viva. Purtroppo si pesa spesso che casi come questo, che
> danno molto disagio, sia molto meglio risolverli. E la
> cosa più grave è che tutto questo ci distrae da tutti
gli
> altri soggetti che sono a carico delle famiglie, le quali
> hanno bisogno di strumenti e di sostegno economico per
> portare avanti queste situazione. Sono costretti a lottare
> per essere liberi di vivere. È un paradosso: *è più
> tutelata la decisione di interrompere una vita che non la
> scelta di chi vuole continuare * ad esercitare un diritto
> sacrosanto, come la vita stessa. E così la scelta della
> vita diventa una battaglia quotidiana.
> 
> 
> Il giorno 19 novembre 2008 3.04, Arrigo Colombo
> <arribo at libero.it> ha scritto:
> 
> >  Movimento per la società di giustizia e per la
speranza
> > Caro Luca,
> >                   trovo strano che tu dica che non ci si
> > debba interessare di una persona sofferente e morente, e
> > dei suoi cari che pure soffrono, e del suo problema. E
> > che non si debba discutere di questo problema cercando
> > di risolverlo, se possibile. Trovo molto interessante, e
> > anche simpatico, il testamento biologico di Leonardo che
> > hai riportato. Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
> >
> >
> >
> > ----- Original Message -----
> >  *From:* Luca Bigolin <luca.bigolin at 99studio.it>
> > *To:* dirittiglobali at peacelink.it
> > *Sent:* Tuesday, November 18, 2008 4:10 PM
> > *Subject:* Re: SCIENZA & VITA: Eluana condannata a
> > morte: L'ESECUZIONE SIA PUBBLICA, CON TESTIMONI E VIDEO
> >
> > Sinceramente mi sono un po' stancato delle vostre
> > certezze, da una parte e dall'altra. E non ve le invidio
> > per niente. Ma chi siete voi per parlare di una persona,
> di una famiglia, di un padre, di una sofferenza che
> > nemmeno immaginate.
> > Ma a voi cosa cambia se questa ragazza rimane sdraiata a
> > letto per i prossimi 50 anni o se viene sepolta domani?
> > La conoscete? Avete mai parlato con lei? con suo padre?
> > con i suoi amici? Detentori di certezze e diritti che
> > nessuno vi ha chiesto. Se vi dovesse capitare (e non ve
> > lo auguro) siete liberi di stare e di costringere la
> vostra famiglia a tenervi in stato vegetativo finchè la
> > medicina sarà in grado di farlo. Agli altri non posso
> > dire che sono liberi di farsi staccare la spina perchè
> in questo stato comandato dal vaticano purtroppo nessuno
> > può permettersi di pensarla diversamente da loro e per
> > il momento non si può scegliere.
> >
> > Spero che finalmente lascino fare sta benedetta legge
> > sul testamento biologico. Cosicchè i vari cattolici
sono
> > liberi di starsene sdraiati e incoscenti per anni, senza
> > costringere anche gli altri a fare secondo il loro
> pensiero. Saremo liberi anche in questo stato delle banane
> > di pensarla in maniera diverse l'uno dall'altro no?
> > Sinceramente mi schifate a parlare e scrivere
> > continuamente il nome di questa persona come se fosse
> > vostra sorella. Se proprio qualcuno deve parlare mi
> piacerebbe fosse qualcuno che è vicino a queste
> > sofferenze. Che se ne guardano bene dal farlo. Ci sarà
> pure un motivo no? >
> > Parecchio tempo fa ho letto su un blog questo
> > "testamento". Ho impiegato un po' a ritrovarlo. Vi
> > invito a leggerlo, soprattutto le prime righe. Non
sarà
> identico a quello che ha fatto Eluana, ma il senso mi
> sembra chiaro. >
> >  Il qui presente, nel pieno benché effimero possesso
> > delle proprie dignitose facoltà mentali,
> > qualora un incidente o una patologia lo costringessero
> > in un letto, assistito da costosi macchinari da cui
> > dipenderebbe la sua vita, in uno stato d'incoscienza
> protratto per tre anni almeno, >
> > chiede
> >
> > – che non si dia risalto mediatico alla cosa: la gente
> > nasce e muore tutti i giorni;
> > – che i politici restino a distanza: sarebbe un Paese
> > migliore se le leggi non si facessero pensando sempre al
> > caso particolare; – che gli opinionisti si tengano le
> > loro opinioni: grazie, ho già le mie (in particolare,
> > sarebbe carino da parte di Giuliano Ferrara lasciarmi
> morire in pace, visto che è una vita che mi affligge con
> > opinioni non richieste);
> > – che i cantanti facciano i cantanti. O vogliono dire
> una
> preghiera<http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_16/cel
> entano_eluana_bottiglie_602781e0-52f8-11dd-a364-00144f02aa
> > bc.shtml?fr=box_primopiano>? Va bene, ma in silenzio,
> > non in prima pagina. – che i preti facciano i preti
–
> > che pensino cioè a consolare vedove e orfani, e non a
> > inventarsi bislacche etiche pro-life che, per quanto ho
> potuto appurare, dal Vangelo non risultano. E io il
> > Vangelo un po' l'ho letto, Santi Padri. Comincia con un
> vecchio Santo che chiede di
> morire<http://www.labibbia.org/pls/bibbiaol/GestBibbia.Ric
> > erca?Libro=Luca&Capitolo=2#VER_29>; prosegue con un
uomo
> > , figlio di Dio, che a un certo punto decide di morire.
> Proprio così: il padre gli lascia la libertà di
scegliere,
> > e lui decide. Quando un amico lo prende in disparte per
> > dissuaderlo, lui gli risponde: Vade retro Satana. Non so
> > se mi sono spiegato: Vade Retro Satana, perché tu non
> pensi secondo Dio, ma secondo gli
> uomini<http://www.labibbia.org/pls/bibbiaol/GestBibbia.Ric
> > erca?Libro=Marco&Capitolo=8#VER_33>. Pecco certo di
> > superbia nel paragonare il mio piccolo sacrificio a
> quello del Figlio di Dio: lui doveva mondare tutti gli
> > uomini dal peccato originale, io vorrei soltanto che i
> > macchinari, il tempo, le risorse e l'affetto che si
> > spendono sul mio caso disperato vengano rivolte ad altri
> malati, più bisognosi di affetto, risorse, tempo e
> > macchinari. Ma la vita è un dono, l'unico che mi
resta,
> > e dei doni si dispone a piacimento. Capisco che dire di
> > No a un dono possa essere interpretato come un segno di
> scortesia: il mio però più che un No è un Grazie, mi
è
> > piaciuto, ma in queste condizioni non mi va più, ne ho
> > avuto abbastanza, datene piuttosto un po' di più agli
> altri che ne hanno avuto meno. >
> > – E quindi: che si stacchi la spina ai macchinari.
> > – Che si stacchi l'eventuale sondino che mi nutre.
> > Qualora il dottore incaricato avesse difficoltà con la
> > sua coscienza, chiuda gli occhi e faccia finta di
> toglierlo a Giovanni Paolo
> II<http://temi.repubblica.it/micromega-online/l%E2%80%99eu
> > tanasia-di-papa-wojtyla-che-la-chiesa-vuole-nascondere/>
> > . – Che mi si somministri per favore qualche oppiaceo,
> > nell'eventualità che pure nell'incoscienza io stia
> > provando un po' di dolore. Se non si può fa lo stesso,
> ma ho sempre pensato che prima di morire mi sarebbe
> > piaciuto provare qualche sostanza da cui mi sono
> saggiamente tenuto lontano da giovane. >
> > È tutto? Sì, direi che è tutto.
> > E se poi l'anno dopo si scopre la cura? Beh, mi stupirei
> > del contrario. È la storia della mia vita, no?
> >
> > da leonardo
> > http://leonardo.blogspot.com
> >
> >
> > Saverio Benedetti ha scritto:
> >
> > Se Lei, illustre professore, fosse coerente, dovrebbe in
> > questo contesto predicare anche la soppressione di TUTTE
> > LE PERSONE, dato che *tutti noi andiamo verso la morte*.
> > Se vogliamo invece ridurre i casi esclusivamente a
> coloro che la medicina non può curare per GRAVE CARENZA
> > CONOSCITIVA sia SUL CERVELLO UMANO (che viene utilizzato
> > , anche dagli stessi medici, al 10-15% delle reali
> > possibilità), DI UN METODO CHE, MAGARI TRA NON MOLTO
> TEMPO,  qui la persona già non c'è più e il suo
corpo va
> > verso la morte; e trattenerlo è abusivo, è farne un
> > oggetto di cui si dispone a piacere, di cui non si ha
> diritto di disporre. >
> > Il giorno 17 novembre 2008 13.10, Arrigo Colombo
> > <arribo at libero.it> ha scritto:
> >
> >>  Movimento per la società di giustizia e per la
> speranza >> Ho letto la vostra dichiarazione e quella di
> Scienza e vita. Vi unisco un >> articolo che ho scritto
> per il "Nuovo quotidiano di Puglia". >> Un saluto fraterno
> da Arrigo Colombo >>
> >>
> >> *Poter morire*
> >>
> >> di Arrigo Colombo
> >>
> >>
> >>
> >>
> >>
> >> Finalmente la Cassazione ha dato il sospirato responso:
> Eluana Englaro può >> morire. Dopo 16 anni, dal gennaio
> 1992, quando un incidente di macchina le >> provocò un
> trauma al cervello cui seguì una necrosi irreversibile,
> ridotta >> allo stato vegetativo, mantenuta in vita con 
> alimentazione artificiale. >> Dopo una battaglia
> giudiziaria che nel luglio di quest'anno aveva raggiunto
> >> l'autorizzazione della Corte d'Appello di Milano, poi
> bloccata dalla >> Procura, finalmente la Cassazione
> respinge questo blocco, questo ricorso, e >> la poverina
> può morire. La buona morte, la morte liberatrice. >>
> >> E subito insorge la polemica, il Vaticano grida
> all'omicidio. Col Card. >> Barragan, presidente del
> Pontificio consiglio per la salute; con Bagnasco, >>
> presidente della CEI; con Fisichella, che presiede la
> Pontificia accademia >> per la vita; con alti esponenti
> del potere ecclesiastico. >>
> >> Ma le ragioni non sono chiare, perché di ragioni si
> tratta. Non è che vi >> sia un dettato divino, una
> rivelazione, una parola evangelica. È un problema >> di
> etica. Il Vaticano pretende di avere l'esclusiva
> dell'etica, di sapere >> lui solo qual'è l'azione giusta
e
> virtuosa; mentre l'umanità, emancipatasi >> dalla
chiesa,
> sarebbe caduta nel relativismo, nel lassismo,
> nell'arbitrio, >> nel tutto è permesso. È il discorso
di
> papa Ratzinger, discorso frequente, >> intima persuasione.
> Che però è errato perché l'umanità, e proprio in
quella >>
> modernità che la chiesa tanto detesta, che Pio IX ha
> condannato nel suo >> famoso *Sillabo*, una esemplare
> raccolta di tutti quei pretesi errori >> (tra i quali
> c'era la sovranità popolare, la democrazia); l'umanità
è
> andata >> sviluppando un'etica molto salda e forte che è
> contenuta nelle Carte dei >> popoli (spesso chiamate
> Dichiarazioni dei diritti; che però sono sempre >>
> diritti-doveri), le quali si sono succedute lungo tutta 
> la modernità. >> Mentre la chiesa non aveva mai
> riconosciuto, fino a tempi recenti (al >> Concilio
> Vaticano II) fondamentali principi etici, come la
libertà
> di >> coscienza (si veda la mostruosa persecuzione dei
> cosiddetti "eretici", >> bruciati a decine di migliaia sul
> rogo); o come la sovranità popolare. Fino >> a tempi
> recentissimi (cioè a fine secolo) non riconosceva
> l'illiceità della >> pena di morte, e cioè che lo
stato
> non ha il diritto di uccidere il >> cittadino; e predicava
> la "guerra giusta", mentre la guerra è un fatto >>
> talmente atroce che non può mai essere giusto; sì che
i
> conflitti tra popoli >> – come dice il trattato dell'ONU
–
>  devono sempre esser risolti con la >> trattativa, mai con
> la guerra. >>
> >> Difficile accettare la chiesa cattolica come un buon
> maestro di etica, per >> il fatto stesso che è un centro
> di potere, una struttura imperiale, ed è >> quindi
> sensibile alle ragioni (o pseudoragioni) del potere, alla
> "ragion di >> stato"; si veda il recente comportamento nel
> problema dei preti pedofili. In >> materia di etica,
> piuttosto che come maestra, è bene che la chiesa entri
>>
> nella discussione come discepola, poiché i grandi
principi
> li ha appresi >> dalla modernità laica. O, supposta
questa
> acquisizione, che vi entri come >> partner della
> discussione, su di un piano di parità, e riconoscendo >>
> l'autorità degli esperti nei vari campi, la medicina ad
> esempio. >>
> >> E quali sono le ragioni che adducono? Parlano di vita
> che non si deve mai >> sopprimere; ma qui si tratta
> piuttosto di vita umana, di persona umana, di >> eclissi o
> meno della persona quando è avvenuta la morte cerebrale
ed
> è >> rimasto solo un residuo vegetativo, Parlano di
> accanimento terapeutico che >> in questo caso non ci
> sarebbe, perché non ci sono farmaci ma solo >>
> alimentazione forzata; che poi è un sofisma perché, si
> tratti di farmaci e >> macchinari o di alimentazione, la
> forzatura c'è. Adducono ragioni che vanno >> discusse
come
> tutte, e che in verità non hanno grande peso perché
qui la
> >> persona già non c'è più e il suo corpo va verso
la
> morte; e trattenerlo è >> abusivo, è farne un oggetto
di
> cui si dispone a piacere, di cui non si ha >> diritto di
> disporre. >>
> >> D'altra parte questo interevento del potere
> ecclesiastico su di un dettato >> della Cassazione, cioè
> del supremo potere giudiziario dello stato, >> costituisce
> interferenza del religioso nel politico e trasgressione
> del >> Concordato. Come quando l'episcopato interviene
> sull'attività del parlamento >> e minaccia i
parlamentari
> cattolici se approveranno una certa legge. Un >>
> comportamento trasgressivo, quello di questi alti prelati,
> un comportamento >> vizioso e non tollerabile. In realtà
> la chiesa cattolica, che per secoli ha >> tenuto lo stato
> sotto la sua tutela, ha acquisito un habitus perverso da
> cui >> non riesce a liberarsi; rimpiange quella lunga
età
> di supremo potere non >> solo religioso ma politico, e in
> certo modo la perpetua. >>
> >> Lo stato, poi, è rappresentato da gruppi politici che
> ne gestiscono il >> potere; e che spesso assecondano
> l'ingerenza ecclesiastica per non >> inimicarsela, per
> averne il favore, specie nell'incidenza elettorale. Il >>
> Centrodestra, in particolare; che ha varato la legge per
> la procreazione >> assistita sulla falsariga del decreto
> vaticano. Così ora s'invoca la famosa >> legge
> sull'eutanasia, sul testamento biologico ecc.; ma finché
> c'è il >> Centrodestra al governo, sarebbe opportuno
> farla? Quanto al Centrosinistra, >> sappiamo che su certe
> leggi avversate dal Vaticano è rimasto bloccato e >>
> impotente: aveva una scarsa maggioranza su cui pesava
> l'avversione dei >> cattolici conformisti.
> >>
> >>
> >>
> >>
> >>
> >>
> >>
> >>
> >
> > --
> > Luca
> Bigolinluca.bigolin at 99studio.itwww.baccobar.wordpress.com
> >  > ------------------------------
> >
> > No virus found in this incoming message.
> > Checked by AVG.
> > Version: 7.5.524 / Virus Database: 270.9.6/1797 -
> > Release Date: 18/11/2008 11.23
> >
> >
>