Germania 2006, Amnesty lancia l'allarme: "Cartellino rosso ai trafficanti di donne e ragazze"



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COMUNICATO STAMPA
CS47-2006

GERMANIA 2006, AMNESTY INTERNATIONAL LANCIA L'ALLARME: "'CARTELLINO ROSSO
AI TRAFFICANTI DI DONNE E RAGAZZE DURANTE I MONDIALI DI CALCIO"'.

Amnesty International teme che durante i Mondiali di calcio, in programma
in Germania dal 9 giugno al 9 luglio, vi saràa' un aumento del traffico
della tratta di donne e ragazze a scopo di sfruttamento sessuale.
L'organizzazione per i diritti umani chiede alle istituzioni e ai governi
europei di fare tutto quanto èe' in loro potere per impedire che ciòo'
avvenga.

Nelle 12 cittàa' che ospiteranno le partite (Berlino, Colonia, Dortmund,
Francoforte, Gelsenkirchen, Amburgo, Hannover, Kaiserlautern, Lipsia,
Monaco, Norimberga e Stoccarda) si prevede l'affluenza di oltre un milione
di tifosi. L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa teme che tra
30.000 e 60.000 donne e ragazze potrebbero essere vittime di traffico
tratta per soddisfare l'aumento delle richieste di prestazioni sessuali.

Il traffico La tratta di persone èe' una violazione dei diritti umani, tra
cui quelli alla dignitàa', all'integritàa' fisica e psichica, alla
libertàa' di movimento, alla libertàa' dalla tortura e, in alcuni casi
estreminei casi piùu' gravi, dello stesso diritto alla vita. I governi
devono assicurare protezione e rispetto per i diritti delle persone
vittime  del trafficodi tratta, comprese le donne e le bambine costrette
alla prostituzione.

In occasione dei Mondiali di calcio di Germania 2006, Amnesty
International rivolge pertanto una serie di richieste alle istituzioni
europee e alle autoritàa' tedesche.

In particolare, Amnesty International chiede alla Commissione europea, in
linea con la risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo sulla
prostituzione forzata durante eventi sportivi mondiali, di:
- lanciare una campagna europea "'per informare ed educare il pubblico,
soprattutto quello sportivo, i tifosi e i sostenitori, sulla dimensione
dei problemi della prostituzione forzata e del traffico della tratta di
esseri umani e, ancora piùu' importante, per cercare di abbattere far
diminuire la domanda aumentando la consapevolezza tra i potenziali
clienti"';
- lanciare una !"'campagna di prevenzione destinata alle potenziali
vittime, informandole sui rischi e sui pericoli derivanti dal finire nella
rete del trafficodella tratta di esseri umani e diventare divenendo cosìi'
vittime di prostituzione forzata e di sfruttamento sessuale, e
informandole altresìi' sui loro diritti e su dove possono ottenere
assistenza nei paesi di destinazione"'.

Amnesty International chiede agli Stati europei di firmare e ratificare la
Convenzione del Consiglio d'Europa sulld'azione del Consiglio d'Europa
contro il traffico la tratta di esseri umani, e all'Unione europea di
assicurare che tutte le misure vigenti e di prossima attuazione relative
al traffico alla tratta di esseri umani prevedano come minimo gli stessi
standard di protezione contenuti nella Convenzione. Ad oggi, la
Convenzione èe' stata firmata da 25 dei 46 Stati membri del Consiglio
d'Europa, ed entreràa' in vigore alla decima ratifica.

Amnesty International chiede alle autoritàa' tedesche di:
- prestare particolare attenzione alle modalitàa' e ai luoghi in cui
presumibilmente avverràa' il traffico la tratta di donne e ragazze nel
corso dei Mondiali di calcio, come ad esempio baracche mobili che potranno
essere allestite all'esterno degli stadi prima e al termine delle partite,
e arrestare e processare le persone sospettate di essere coinvolte nel
trafficonella tratta;
- essere pronte ad affrontare il previsto aumento del traffico della
tratta a scopo di sfruttamento sessuale, fornendo un sostegno speciale
alle organizzazioni non governative che mettono a disposizione delle
vittime di tratta numeri telefonici o rifugi a disposizione delle vittime
del traffico, nonchée' alle agenzie statali e alle associazioni che
svolgono campagne di sensibilizzazione sul problema del traffico della
tratta di esseri umani;
- non rimpatriare donne che sono state vittime del trafficodi tratta senza
prima aver offerto loro concreta assistenza medica, psicologica e legale.
Tale Quest'assistenza non dovrebbe essere subordinata alla cooperazione
delle vittime ai procedimenti legali contro i trafficanti;
- consentire alle vittime di rimanere in Germania per un periodo di
"'ricoverorecupero e riflessione"', che non dovrebbe essere inferiore a 30
giorni, come previsto dalla giàa' citata Convenzione del Consiglio
d'Europa.

Amnesty International chiede alla Federazione calcio tedesca di continuare
a sostenere la campagna nazionale "'Fischio finale: stop alla
prostituzione forzata"' e di usare la propria influenza per denunciare,
ovunque possibile, i trafficanti e gli sfruttatori delle lavoratrici del
sesso.

Amnesty International chiede ai possibili Stati di origine agli Stati da
cui rischiano di proveniredelle donne vittime del traffico di tratta
durante i Mondiali di calcio di avviare campagne di sensibilizzazione per
segnalare il rischioi rischi che potrebbe comportare il di viaggiare in
modo irregolare in Germania durante lo svolgimento del torneo, e di
sostenere le organizzazioni non governative locali che offrono assistenza
e consulenza alle donne che sono state o che potranno essere divenire
vittime di trafficotratta.

Amnesty International chiede agli Stati da cui si muoveranno i tifosi di
svolgere un'opera di sensibilizzazione sul fatto che molte lavoratrici del
sesso presenti in Germania durante i Mondiali di calcio potrebbero essere
vittime di  trafficotratta.

Amnesty International chiede ai governi europei di garantire che le
informazioni sulle procedure legali e sicure d'immigrazione, cosìi' come
quelle sui metodi usati dai trafficanti, siano di facile reperibilitàa' e
disponibilitàa', specialmente nelle settimane che precederanno i Mondiali
di calcio.

Infine, Amnesty International chiede alla Fifa, l'organo di governo del
calcio internazionale, di dare seguito alla raccomandazione dell'Assemblea
parlamentare del Consiglio d'Europa di "'assumersi le proprie
responsabilitàa' e condannarendo lo sfruttamento delle donne, che talvolta
- cosa profondamente lamentevole riprovevole- accompagna lo svolgimento di
eventi sportivi e, quindi, di denunciarendo di conseguenza ogni attivitàa'
che minacci i diritti umani"'.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 8 maggio 2006

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it




































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