MyDayParade 005: una grande manifestazione del 1 maggio a Milano



MyDayParade 005: una grande manifestazione del 1 maggio a Milano





Ciao,



anche quest’anno il MyDay è stata una grandissima manifestazione: 120.000
precari, lavoratori a tempo indeterminato, pensionati, centri sociali,
studenti, migranti ed altri ancora hanno dato vita a Milano ad una grande
giornata di lotta.



Il vergognoso silenzio degli organi di informazione del nostro Paese non
sminuisce un evento di massa che rilancia le rivendicazioni contro la
precarietà e la progressiva perdita dei diritti nel lavoro.



Allego il Comunicato Stampa della C.U.B. su tale manifestazione.





COMUNICATO STAMPA

Più di 100.000 persone a Milano hanno sfilato con la Confederazione
Unitaria di Base, San Precario e gli Imbattibili di Chainworkers. Quasi 6
kilometri di carri, biciclette, musica e teatro di strada. Un fiume allegro
e festoso che lotta per i diritti di tutti e di tutte. Grande festa al
Castello fino a tarda notte.

EURO MAYDAY PARADE 005:
DI GRAN LUNGA LA PIU' GRANDE MANIFESTAZIONE
PER UN PRIMO MAGGIO RIBELLE

Tiboni: "E' anche un grande successo politico, La Mayday Parade si conferma
la più importante iniziativa del 1° Maggio. Ora continuiamo con l'azione di
contrasto alla precarietà che include anche la proposta per l'integrazione
al reddito. E' necessario però innanzitutto ridurre i 42 rapporti di lavoro
possibili a 4 o 5 che garantiscano a tutti pari diritti e pari tutele".

La CUB, Confederazione Unitaria di Base, insieme a Chainworkers, gli altri
sindacati di base  e i centri sociali, metropolitani e non, ha chiamato a
raccolta  tutti i lavoratori precari e non precari per la quinta edizione
della MaydayParade che quest'anno ha compreso anche 20 città europee.

Per l'EuroMaydayParade 005, la seconda europea, a Milano hanno sfilato
almeno 120.000 persone tra lavoratori a tempo indeterminato, precari,
parasubordinati a tempo pieno, a part-time, a termine, in apprendistato, in
cooperativa, in subappalto, migranti e giovani e meno giovani arrivati da
tutta Italia e Europa per protestare contro la precarietà. Avevamo
annunciato 100.000 persone e ne sono arrivate ancora di più e il corteo con
carri allegorici, biciclette mini-bar semoventi, soundsystem e quant'altro
ha superato le previsioni: nel pomeriggio abbiamo visto sfilare un fiume
lungo quasi 6 chilometri.

Noi abbiamo ritrovato il vero senso del 1° maggio che è un giorno di lotta,
ci siamo radunati per batterci non solo contro la precarietà ma anche
contro la progressiva perdita dei diritti nel lavoro.

Durante il lungo corteo-serpentone partito alle 15,00 da piazza XXIV Maggio
il clima era quello di una festa in cui si ribadisce con forza la volontà
di non rinunciare ai propri diritti. "E' un fatto incontestabile
-sottolinea Tiboni - si è trattato della più importante manifestazione per
il Primo Maggio che si è tenuta in Italia. La mobilitazione di tante
persone - continua Tiboni - dà la misura dei bisogni e della partecipazione
alle lotte per una profonda modifica della politica economica e contro il
lavoro precario. Tutte queste persone chiedono un sostegno economico per
chi non ha lavoro o ha pensioni insufficienti, sollecitano prezzi
calmierati per alcuni servizi fondamentali quali i trasporti, il sapere,
scuola, biblioteche e università e una diversa politica della casa.

E' importante - ha sottolineato ancora Tiboni- che qualcuno non rinunci
all'idea di difendere i lavoratori mentre si stanno distruggendo pian piano
i cardini necessari a una vita dignitosa: in una situazione di degrado
nella quale aumentano precariato e disoccupazione la Mayday Parade, ha di
nuovo puntato i riflettori sulla vita difficile di una generazione che si
trova ad essere senza diritti ed è condannata alla precarietà lavorativa ed
esistenziale oggi ed a un futuro incerto e senza copertura sociale e
pensionistica domani.  Ma ha anche sottolineato che il problema sta
coinvolgendo tutti.

L'EuroMayDay Parade 005 è stata una giornata di lotta e non solo di festa
-sottolinea ancoraTiboni - e il successo crescente è dovuto al nostro
essere alternativi alla manifestazione di Cgil Cisl e Uil, i sindacati che
dovrebbero difendere i lavoratori e che invece, attraverso le politiche
concertative hanno partecipato alla creazione di questa grave e
insostenibile situazione.

Non si può scendere in piazza parlando di sviluppo perché il vero problema
in Italia è la ridistribuzione del reddito".

La nostra piattaforma sulla quale lottare è chiara: vogliamo garanzia di
reddito, contributi sociali e ferie, diritto di autorganizzazione sindacale
dei precari e fine della discriminazione tra chi è precario e chi no, tra
chi è part-time e chi è full time, accesso sussidiato alla cultura, alla
formazione, alla casa, alla sanità e ai servizi sociali di base, accesso al
credito, limitazione del lavoro festivo e notturno, della turnazione e
delle mobilità selvagge.

Noi della CUB abbiamo lanciato una proposta nell'ambito della campagna
nazionale contro il lavoro precario per affrontare concretamente, a partire
dal livello regionale, il problema dell'integrazione al reddito. Aspettiamo
solo che la nuova giunta sia definitivamente insediata. E' sotto gli occhi
di tutti il forte aumento del livello di povertà che viene registrato da
anni nella Regione più ricca d'Europa, la Lombardia.

Ecco perché vogliamo iniziare da qui, creando per la prima volta una
cerniera tra le varie forme di precarietà sociale: lavoratori precari, a
progetto, a somministrazione, con contratti a termine, in mobilità, in
cassaintegrazione, pensionati al minimo e percettori di pensione sociale.

L'EURO MAYDAY PARADE 005, la seconda edizione della Mayday organizzata in
contemporanea con i precari di tutta Europa, ma anche la quinta edizione
organizzata da CUB, Chainworker e altre realtà sociali, rappresenta ora non
solo la generazione attuale di precari ma anche tutti quei soggetti che
vengono estromessi dalla possibilità di avere un reddito che possa
garantire una vita dignitosa come cassaintegrati, disoccupati, lavoratori
in mobilità.
Figure che si vanno a sommare alle vecchie e nuove forme di precarietà di
lavoro e quindi anche di vita .

"Per questo ora continueremo con le nostre iniziative perché il primo
maggio continui tutto l'anno -conclude Tiboni- Ora continuiamo con l'azione
di contrasto alla precarietà che include anche la proposta per
l'integrazione al reddito. E' necessario però innanzitutto ridurre i 42
rapporti di lavoro possibili a 4 o 5 che garantiscano a tutti pari diritti
e pari tutele".