Arrestata Ding Zilin - testo appello -



Perfetto Fabio, ho segnato il tuo nome.

Invierò la petizione in cartaceo, al massimo martedì mattina.
Ciò di cui si necessità è solo Nome e Cognome degli aderenti, dati più particolareggiati, perchè la petizione sia accolta, saranno da me forniti come promotore.
Avendo già presentato appelli alla Commissione Petizioni dell'UE, vi anticipo che ogni passaggio che farà la petizione dal ricevimento in poi mi verrà comunicato via posta e prontamente lo inoltrerò a tutti voi.
Ecco il testo da me scritto.
Non son esattamente brava a far queste cose, suggerimenti e modifiche son ben accette, le apporterò senza problemi.
Ora cerchiamo le adesioni ^_____^



Preoccupanti notizie giungono dalla Cina sulla questione dei Diritti Umani.

Quanto accadde a Pechino nella Primavera del 1989 non è stato dimenticato e, ancor oggi, produce vittime.

 

Visti i rapporti intrattenuti con la Cina, segnatamente facendo riferimento a (cito testualmente) 

 

"Obiettivo delle relazioni fra l'Unione europea e la Cina è quello di promuovere gli scambi di ogni tipo:

nell'interesse economico e commerciale dell'Unione; 

ma anche per contribuire alla democrazia e alla prosperità nell'interesse della pace in Asia."

Visto l'impegno da sempre dimostrato nel chiedere, a Paesi Esteri che entrino in contatto con l'Unione Europea, il rispetto dei Diritti Umani;

E appellandoci alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, proclamata dall'Assemblea delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, di cui da sempre l'UE si è fatta portavoce;



Si chiede, 

che l'Unione Europea prenda ufficialmente posizione in merito agli arresti avvenuti in Cina il 28 marzo 2004.

Specificatamente: tre donne appartenenti al Movimento delle madri di Tienanmen: Ding Zilin, Zhang Xianling e Huan Jinping.

Dal 1989 il Movimento chiede che sia fatta luce sull'eccidio di Piazza Tienanmen, motivi legali alla base degli arresti non ve ne sono.

Le tre donne son state definite "controrivoluzionarie" dalla propaganda ufficiale e quindi arrestate.
E' importante, come lo fu nella primavera del 1989, che la Cina sappia 
che nulla può sfuggire agli occhi del mondo, 
che nulla può esser fatto passare sotto silenzio, 
che il reiterarsi delle violazioni dei Diritti Umani non è una mera questione di politica interna, ma qualcosa di cui l'umanità, nei singoli e nelle aggregazioni, chiede conto.

Ci si aspetta che L'Unione Europea sappia avere una voce forte nel mostrare il proprio dissenso davanti a fatti gravissimi come quelli che ancor oggi, purtroppo, accadono in Cina.