Occupazione in Azzo Gardino - Conferenza stampa



Con preghiera di pubblicazione/diffusione


Bologna Social Forum
(http://www.bologna.social-forum.org)


QUESTA MATTINA E' STATO OCCUPATO LO SPAZIO SOCIALE DI VIA AZZO GARDINO 61-

ALLE ORE 11.30 GLI/LE OCCUPANT* TERRANNO
UNA CONFERENZA STAMPA
DAVANTI ALLO SPAZIO OCCUPATO- VIA AZZO GARDINO 61


PER SPIEGARE LE MOTIVAZIONI E LE FINALITA' DELL'OCCUPAZIONE,

PARTECIPATE NUMEROS*



BOLOGNA CERCA SPAZIO PER L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE

Abbiamo deciso di aprire alla città uno spazio, di proprietà pubblica,
chiuso da anni e inutilizzato, perché riteniamo che, soprattutto ora, dopo
l'approvazione della Legge Gasparri e gli attacchi alla libertà di
informazione da parte del Governo sia necessario da parte del movimento,
quindi da parte dei cittadini, riappropriarsi di uno spazio in cui sia
possibile produrre comunicazione e informazione indipendente.
Quello che era in passato il Dopololavoro dei Monopoli di Stato da oggi
diventerà un'Officina dei saperi, un luogo dell'informazione libera contro
il monopolio e lo strapotere dell'informazione di Regime.
Sarà uno spazio teso a favorire l'interazione e la comunicazione tra
individui di età, idee e colori diversi.
Sarà uno spazio sia fisico che mentale, libero e liberato.
Sarà uno spazio di azione e discussione, di produzione di senso e
produzione di materiali.
Sarà uno spazio dove si comunicherà con le tecnologie come con le parole e
con le facce, dove si informerà e si verrà informati, dove di cercherà di
fare interagire gli uomini e le donne che vivono a Bologna, che sono nati a
Bologna o nel resto del mondo.
Sarà uno spazio dove si parleranno lingue e linguaggi diversi.
Cercheremo di farlo diventare uno spazio accogliente dove si potrà
intervenire in un'assemblea o seguire la presentazione di un libro, dove
progettare la città che vogliamo e dove cercheremo di realizzarla. Vorremmo
che fosse uno spazio per tutte e per tutti, dove progetti politici, sociali
e culturali diversi potranno contaminarsi, dove si sperimenti il capirsi e
il parlarsi reciprocamente, uno spazio che si apra alla città e dove la
città troverà spazio.

UN MEDIA CENTER
La nostra idea è quella di realizzare un vero e proprio Media Center, un
luogo in cui tutti, se lo vogliono, potranno essere mediattivisti, anche
solo per un ora, dove con mediattivista si intende colui che fa
informazione attraverso il proprio vissuto e la propria esperienza
personale, colui che dà la notizia mentre la vive. Ma dove con
mediattivista si auspica anche una figura che non stia principalmente sulle
notizie "calde" , ma come peraltro già spesso avviene, diventi anche un
soggetto che fa inchieste.
Questo progetto nasce dall'esigenza di amplificare, potenziare e mettere in
relazione le varie realtà di comunicazione alternativa e indipendente
presenti sul nostro territorio e non solo.
Vorremmo che la sua nascita desse vita a molti altri progetti di
comunicazione. Eccone alcuni:
L'Agenzia, il luogo dove si riceve e diffonde l'informazione proveniente
dalle varie realtà di comunicazione indipendente. Un "amplificatore" che
riverbera sui mezzi di comunicazione già esistenti. Un primo passo verso la
creazione di reti tra le varie realtà di comunicazione indipendente che
operano sulla carta stampata, via radio, etere, web, etc etc.
La Redazione-Antenna, un nuovo strumento di informazione, molto più della
semplice somma delle realtà già operanti nella comunicazione indipendente,
e che di fatto vuole conquistare maggiore visibilità e nuovi spazi per
l'informazione-comunicazione proveniente del movimento.
Il Media-Lab, uno spazio fisico accessibile a tutti i cittadini, con
particolare attenzione ai cittadini migranti, dotato di strumenti tecnici
(postazioni di montaggio, accesso alla rete, telecamere etc.), dove si
possa produrre e diffondere informazione indipendente.
Il Capolinea del Media Bus, vettore della comunicazione itinerante, che
visiterà centro e periferie della città, portando l'esperienza dei tavoli
sulla sanità, sui migranti, sull'ambiente, sulla scuola, sulla casa nei
quartieri, che raccoglierà le sollecitazioni dei cittadini, che darà la
possibilità ai cittadini di interagire e comunicare con il movimento.
E poi ancora: incontri, convegni, seminari, laboratori di sperimentazione
di nuove modalità comunicative.

UN PROGETTO NON NATO OGGI
La storia della comunicazione indipendente in questa città è lunga e
articolata.
Bologna è la città dove in questi anni, più che da altre parti, si è
sviluppato il fenomeno del mediattivismo, modello di fare società e
peculiare pratica di partecipazione della società civile. E' da noi che è
nata la prima tv di strada, per poi prendere corpo un vero e proprio
circuito. Gli spazi autogestiti hanno tutti sviluppato interessanti
progetti comunicativi. Bologna vede da anni la presenza di organi di
informazione legati al movimento come le Radio diventate la spina dorsale
del circuito Radio Gap o di alcuni giornali. Un sito come
contropiani2000.org, oggi www.bologna.social-forum.org, è uno dei più
visitati dagli attivisti "no-global". Dal Forum sociale europeo di Firenze
ha iniziato a camminare anche un network della comunicazione alternativa
come Acabnews.

UNA PROPOSTA ALLA CITTA'
Con l'apertura di questo spazio di libertà intendiamo salvaguardare un
elemento di democrazia nel campo della comunicazione. La nostra è anche una
sollecitazione nei confronti del potere pubblico locale affinché si metta
al servizio della proliferazione di unità di produzione civica indipendente:
- bisogna mettere a disposizione risorse e strumenti di interazione non
centralizzati;
- l'esperienza del mediattivismo costruisce le condizioni sociali e
produttive a partire dalle quali diviene possibile proporre alle
istituzioni pubbliche di fare il proprio dovere democratico, che non è
quello di parlare al posto dei cittadini, e meno che mai è quello di
consentire a gruppi di prepotenti di invadere e privatizzare lo spazio
pubblico, ma è quello di permettere ai cittadini di esprimersi, di
comunicare, di creare nuclei di attenzione, punti di attraversamento
mediatico;
- la comunicazione é uno spazio pubblico e come tale un diritto, come lo è
la formazione di base e la sanità. I cittadini hanno diritto di usufruire
degli spazi comunicativi come utenti, ma anche come produttori;
- le istituzioni pubbliche (Comuni e Regioni in primo luogo) debbono
garantire ai gruppi del mediattivismo socialmente diffuso e alle fonti
informative che non hanno distribuzione, di avere gratuito accesso
all'etere, e alla banda larga digitale. Le istituzioni pubbliche locali
possono farlo. Il suolo nel quale le aziende private di cablazione
depositano i loro cavi è un suolo pubblico, e la legge prevede che le
istituzioni pubbliche detengano la proprietà e l'utilizzo di una parte
della larghezza di banda.


Il nostro futuro è in costruzione e chi vuole costruirlo con noi è il
benvenuto.

Le compagne e i compagni
che hanno ridato alla città
Via Azzo Gardino