comunicato stampa: CPT, LA NEGAZIONE DELLA SICUREZZA



Forum sociale di Modena
comunicato stampa del 15.7.2003

CPT, LA NEGAZIONE DELLA SICUREZZA

Come facciamo ormai da più di un anno, ribadiamo per l'ennesima volta la
nostra totale contrarietà nei confronti di quelle strutture detentive per
migranti, al limite della legalità e dell'umanità, che vanno sotto il nome
di Centri di permanenza temporanea. Da anni ci opponiamo alla loro
costruzione in tutta Europa e ancor di più ci inorridisce che ne sia stato
realizzato uno a Modena, proprio in concomitanza con l'applicazione di
quelle modifiche alla Turco-Napolitano che vanno sotto il nome di legge
Bossi-Fini. A pochi mesi dall'apertura, tutte le nostre motivazioni hanno
preso drammaticamente forma e non hanno più bisogno di essere spiegate: il
fallimento, un terrificante boomerang politico per entrambi i poli, è sotto
gli occhi di tutti. Quasi tutti i giorni il centro è in prima pagina per le
sue fughe, le rivolte, i danneggiamenti e le violenze. Il CPT di S. Anna,
oltre ad essere un luogo di detenzione disumano e ingiusto, è pericoloso e
criminogeno per i migranti, per i cittadini indigeni, per gli operatori
della sicurezza e gli operatori sociali che malauguratamente hanno scelto
di collaborarvi. Solo negli ultimi dieci giorni, grazie alla presenza del
CPT, i cosiddetti comitati per la vivibilità devono fare i conti con
tredici nuovi cosiddetti clandestini che vagano per le strade: portati a
Modena dal CPT, resi furiosi dalle condizioni di detenzione e perciò
fuggiti, ora pronti a delinquere pur di sopravvivere senza dover chiedere
aiuto a quella autorità che li ha sbattutti in gabbia per reimpatriarli.
Crediamo che coloro che si fanno vanto di avere a cuore la sicurezza dei
cittadini dovrebbero avere la minima onestà di riconoscere che hanno preso
un granchio colossale.

Sulle coste meridionali gli sbarchi aumentano e non sarà lo stupido orrore
dei CPT a fermarli: solo una economia globale più giusta e di pace avrebbe
questo potere. Per questo motivo e per la sicurezza dei residenti di S.
Anna e di tutta Modena, ci associamo con calore alla proposta, che noi
facciamo dal febbraio del 2002, di convertire il CPT di via La Marmora in
un centro di accoglienza o in una struttura residenziale consona
all'accettazione e non alla repressione, sottraendo se possibile l'edificio
ai privati che ne sono proprietari. Altresì siamo preoccupati per le
condizioni di detenzione di coloro che ancora non sono riusciti a fuggire,
nel timore che la repressione delle continue rivolte sfugga di mano alle
forze dell'ordine e agli operatori delle associazioni incaricate della
gestione dei diversi servizi. Per questo motivo stiamo preparando una
nuova, prossima visita di una parlamentare, nella speranza che essa possa
avvenire al più presto. Crediamo che la città debba in qualche modo
riacquistare una forma di controllo su questa struttura che, proprietà di
privati che tentavano di operare un guadagno come un altro, è diventata per
Modena una vera sciagura umana, sociale e politica. Perciò, fiduciosi che
la politica possa ancora esprimere i sentimenti sani del tessuto sociale,
confidiamo che questo diventi un punto centrale e qualificante del
dibattito politico che condurrà ai famosi accordi del centrosinistra in
previsione delle prossime elezioni amministrative.

Forum sociale di Modena
per contatti o problemi di leggibilità del documento:
349 5365248 gruppo immigrazione oggi dopo le 14,30
--fine--